IOLE TASSITANI UCCISA E FATTA A PEZZI. UN FERMO ''Cosa ho fatto, cosa ho fatto? Sono rovinato''. Queste le uniche parole dette da Michele Fusaro agli inquirenti dopo essere stato fermato dai carabinieri e portato in caserma. L'uomo, che ha ripetuto la frase piu' volte, continuando a guardarsi le mani, non ha pero' ammesso le sue responsabilita' ne' sul sequestro ne' sull'omicidio della donna. Nel corso dell'interrogatorio Fusaro ha tentato di depistare gli investigatori fornendo piu' nomi di presunti complici che, ad un accertamento, sono risultati tutti inesistenti.
UCCISA E FATTA A PEZZI - Iole Tassitani è stata uccisa e il suo corpo è stato fatto a pezzi dal suo presunto sequestratore, un falegname di 41 anni, Michele Fusaro, fermato dai carabinieri a Bassano del Grappa.
E' il tragico epilogo del rapimento anomalo della donna di 42 anni di Castelfranco Veneto, figlia di un notaio. Scomparsa il 12 dicembre scorso, la donna potrebbe essere stata uccisa all'inizio della scorsa settimana. Il cadavere, sezionato forse con un seghetto, è stato scoperto la notte scorsa nel garage di Fusaro; i resti erano in tre sacchi della spazzatura, le scarpe e gli abiti piegati accanto ad essi. I carabinieri di Treviso, con gli uomini del Ros, avevano individuato da giorni il falegname e lo seguivano.
L'uomo era stato anche fermato dai militari il giorno dopo il sequestro, durante un normale controllo. Arrotondava lo stipendio con vendite di pentole porta a porta, e così potrebbe aver conosciuto Tassitani. Ieri notte, dopo un interrogatorio di due ore nel corso dekl quale ha dato in escandescenze ed è scoppiato a piangere, la Dda di Venezia ha deciso il fermo di Fusaro. Una perquisizione nel suo garage ha fatto scoprire il cadavere. La donna sarebbe stata uccise altrove. Secondo il procuratore della repubblica di Venezia, al momento non ci sono ipotesi di complici nell'organizzazione ed esecuzione del sequestro.
Solo ieri i familiari avevano chiesto il silenzio stampa 'assoluto', sperando fosse vicina una soluzione positiva. Mercoledì c'era stato un contatto importante, un sms con la richiesta di 800 mila euro di riscatto mandato al padre di Iole dal cellulare della figlia. Messaggio inviato dallo stesso sequestratore. A mettere gli investigatori sulla pista giusta è stato anche un nordafricano che aveva raccontato di essere stato contattato da italiano per partecipare ad un sequestro, ma di aver rifiutato. I vicini di casa ricordano oggi la vittima come una persona semplice e mazzi di rose bianche si stanno accumulando sul cancello di ingresso dei suoi familiari.
maledetti maghrebini!!!
UCCISA E FATTA A PEZZI - Iole Tassitani è stata uccisa e il suo corpo è stato fatto a pezzi dal suo presunto sequestratore, un falegname di 41 anni, Michele Fusaro, fermato dai carabinieri a Bassano del Grappa.
E' il tragico epilogo del rapimento anomalo della donna di 42 anni di Castelfranco Veneto, figlia di un notaio. Scomparsa il 12 dicembre scorso, la donna potrebbe essere stata uccisa all'inizio della scorsa settimana. Il cadavere, sezionato forse con un seghetto, è stato scoperto la notte scorsa nel garage di Fusaro; i resti erano in tre sacchi della spazzatura, le scarpe e gli abiti piegati accanto ad essi. I carabinieri di Treviso, con gli uomini del Ros, avevano individuato da giorni il falegname e lo seguivano.
L'uomo era stato anche fermato dai militari il giorno dopo il sequestro, durante un normale controllo. Arrotondava lo stipendio con vendite di pentole porta a porta, e così potrebbe aver conosciuto Tassitani. Ieri notte, dopo un interrogatorio di due ore nel corso dekl quale ha dato in escandescenze ed è scoppiato a piangere, la Dda di Venezia ha deciso il fermo di Fusaro. Una perquisizione nel suo garage ha fatto scoprire il cadavere. La donna sarebbe stata uccise altrove. Secondo il procuratore della repubblica di Venezia, al momento non ci sono ipotesi di complici nell'organizzazione ed esecuzione del sequestro.
Solo ieri i familiari avevano chiesto il silenzio stampa 'assoluto', sperando fosse vicina una soluzione positiva. Mercoledì c'era stato un contatto importante, un sms con la richiesta di 800 mila euro di riscatto mandato al padre di Iole dal cellulare della figlia. Messaggio inviato dallo stesso sequestratore. A mettere gli investigatori sulla pista giusta è stato anche un nordafricano che aveva raccontato di essere stato contattato da italiano per partecipare ad un sequestro, ma di aver rifiutato. I vicini di casa ricordano oggi la vittima come una persona semplice e mazzi di rose bianche si stanno accumulando sul cancello di ingresso dei suoi familiari.
maledetti maghrebini!!!
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