E la tua password sarà: «sporco arabo»
La parola chiave assegnata a un marocchino dal provider francese Orange per accedere a internet
PARIGI - Se una persona è di origine araba, vedersi affibbiare dal proprio provider internet la password «sporco arabo» è una cosa che, per usare un eufemismo, fa girare le scatole. È quanto è avvenuto in Francia a Mohamed Zaidi, 39 anni, garagista di origine marocchina di Pessac, alla periferia di Bordeaux, come riporta il quotidiano regionale Sud Ouest. Il proprio service provider, Orange, ha inviato una lettera datata 7 dicembre con l'assegnazione della parola chiave. Quando l'ha letta, Zaidi credeva a uno scherzo di pessimo gusto: la password infatti era «salearabe», che in francese significa appunto sporco arabo. «Grazie per averci accordato la vostra fiducia», era la frase che chiudeva la lettera.
SPIEGAZIONI - «Abbiamo chiamato Orange per chiedere spiegazioni», ha rivelato Amina, moglie di Zaidi. «Hanno detto che ci avrebbero fatto sapere, ma finora non abbiamo avuto ulteriori notizie». Gli Zaidi si erano abbonato a Orange dalla scorsa primavera, ma avevano avuto problemi con il servizio Livebox, da qui una serie di email tra fornitore e sottoscrittore, «ma sempre nei dovuti toni», ha detto Zaidi. Orange ipotizza una ritorsione da parte di qualche funzionario proprio per questo motivo. Orange ha avviato un'inchiesta interna e si è detta pronta a scusarsi e a indennizzare la famiglia Zaidi.
La parola chiave assegnata a un marocchino dal provider francese Orange per accedere a internet
PARIGI - Se una persona è di origine araba, vedersi affibbiare dal proprio provider internet la password «sporco arabo» è una cosa che, per usare un eufemismo, fa girare le scatole. È quanto è avvenuto in Francia a Mohamed Zaidi, 39 anni, garagista di origine marocchina di Pessac, alla periferia di Bordeaux, come riporta il quotidiano regionale Sud Ouest. Il proprio service provider, Orange, ha inviato una lettera datata 7 dicembre con l'assegnazione della parola chiave. Quando l'ha letta, Zaidi credeva a uno scherzo di pessimo gusto: la password infatti era «salearabe», che in francese significa appunto sporco arabo. «Grazie per averci accordato la vostra fiducia», era la frase che chiudeva la lettera.
SPIEGAZIONI - «Abbiamo chiamato Orange per chiedere spiegazioni», ha rivelato Amina, moglie di Zaidi. «Hanno detto che ci avrebbero fatto sapere, ma finora non abbiamo avuto ulteriori notizie». Gli Zaidi si erano abbonato a Orange dalla scorsa primavera, ma avevano avuto problemi con il servizio Livebox, da qui una serie di email tra fornitore e sottoscrittore, «ma sempre nei dovuti toni», ha detto Zaidi. Orange ipotizza una ritorsione da parte di qualche funzionario proprio per questo motivo. Orange ha avviato un'inchiesta interna e si è detta pronta a scusarsi e a indennizzare la famiglia Zaidi.
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