Lotta al terrorismo, operativo entro il 2013 un database da un miliardo di dollari
in grado di contenere i dati (l'iride, le impronte digitali etc) di decine di milionid i persone
Usa, il Grande Fratello diventa realtà
l'Fbi prepara il "cervellone" biometrico
WASHINGTON - Un bunker supersegreto e superprotetto grande come due campi da calcio, tra la montagne della West Virginia - forse il più isolato tra gli Stati americani - ospiterà nei prossimi anni l'Ngi, cioè il Next Generation Identification (il Sistema di Identificazione della prossima generazione) in grado di smascherare in pochi secondi - almeno nelle intenzioni - qualunque terrorista. Come scrive con ampio rilievo il Washington Post, l'Fbi sta preparando un cervellone da un miliardo di dollari, un "Grande Fratello" in grado di contenere i dati biometrici - come l'iride o le impronte digitali - di decine di milioni di persone. Quella che vedrà la luce a Clarksburg sarà la più grande banca dati antiterrorismo del mondo e dovrà essere operativa entro il 2013.
Gli Usa possiedono già milioni di dati biometrici. Negli ultimi due anni, ad esempio, il Pentagono ha raccolto immagini di impronte digitali, iridi e volti di oltre un milione e mezzo di detenuti iracheni ed afghani. La decisione, frutto dei recenti progressi nelle tecniche biometriche ormai considerate indispensabili per arginare il terrorismo, suscita tuttavia grosse preoccupazioni in seno alle organizzazioni di difesa dei diritti civili.
La responsabile dell'Fbi per i servizi biometrici, Kimberly Del Greco, spiega che, nel caso, tutti potranno chiedere una copia delle proprie impronte digitali, mentre il nome di chi accede alla banca dati sarà conservato in uno speciale registro. Ma, come ribatte un esperto della Silicon Valley, Paul Saffo, "contrariamente ai numeri di una carta di credito, i dati biometrici sono eterni".
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Il timore di Saffo è che l'Fbi non sarà assolutamente in grado di garantire, e in maniera assoluta, la sicurezza del super database. "Se qualcuno ruba la vostra immagine dell'iride e la sfrutta in maniera disonesta - spiega l'esperto - non potete entrare in un negozio ed acquistare un nuovo bulbo oculare". Non è affatto dello stesso parere Thomas Bush, uno dei responsabili della divisione dell'Fbi dedicata alla Giustizia Criminale, secondo cui l'Ngi sarà "più grande, più veloce e migliore" rispetto ai sistemi attuali.
Se tutto andrà come nelle previsioni, il futuro sistema permetterà per esempio di capire in pochi secondi se la persona controllata (le dieci impronte digitali della mano, l'iride e la forma del viso) è ricercata o meno. Controlli di questo tipo, grazie al super cervellone, se ne potranno fare fino a 100 mila al giorno. In un futuro (non proprio prossimo) il sistema funzionerà anche a grande distanza. Secondo Bojan Cukic, uno dei responsabili del centro di ricerca sulle tecnologie dell'identificazione della West Virginia, si dovrebbe infatti finire con l'essere in grado, nei prossimi decenni, di identificare i passeggeri di una nave prima dello sbarco, a centinaia di metri di distanza.
in grado di contenere i dati (l'iride, le impronte digitali etc) di decine di milionid i persone
Usa, il Grande Fratello diventa realtà
l'Fbi prepara il "cervellone" biometrico
WASHINGTON - Un bunker supersegreto e superprotetto grande come due campi da calcio, tra la montagne della West Virginia - forse il più isolato tra gli Stati americani - ospiterà nei prossimi anni l'Ngi, cioè il Next Generation Identification (il Sistema di Identificazione della prossima generazione) in grado di smascherare in pochi secondi - almeno nelle intenzioni - qualunque terrorista. Come scrive con ampio rilievo il Washington Post, l'Fbi sta preparando un cervellone da un miliardo di dollari, un "Grande Fratello" in grado di contenere i dati biometrici - come l'iride o le impronte digitali - di decine di milioni di persone. Quella che vedrà la luce a Clarksburg sarà la più grande banca dati antiterrorismo del mondo e dovrà essere operativa entro il 2013.
Gli Usa possiedono già milioni di dati biometrici. Negli ultimi due anni, ad esempio, il Pentagono ha raccolto immagini di impronte digitali, iridi e volti di oltre un milione e mezzo di detenuti iracheni ed afghani. La decisione, frutto dei recenti progressi nelle tecniche biometriche ormai considerate indispensabili per arginare il terrorismo, suscita tuttavia grosse preoccupazioni in seno alle organizzazioni di difesa dei diritti civili.
La responsabile dell'Fbi per i servizi biometrici, Kimberly Del Greco, spiega che, nel caso, tutti potranno chiedere una copia delle proprie impronte digitali, mentre il nome di chi accede alla banca dati sarà conservato in uno speciale registro. Ma, come ribatte un esperto della Silicon Valley, Paul Saffo, "contrariamente ai numeri di una carta di credito, i dati biometrici sono eterni".
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Il timore di Saffo è che l'Fbi non sarà assolutamente in grado di garantire, e in maniera assoluta, la sicurezza del super database. "Se qualcuno ruba la vostra immagine dell'iride e la sfrutta in maniera disonesta - spiega l'esperto - non potete entrare in un negozio ed acquistare un nuovo bulbo oculare". Non è affatto dello stesso parere Thomas Bush, uno dei responsabili della divisione dell'Fbi dedicata alla Giustizia Criminale, secondo cui l'Ngi sarà "più grande, più veloce e migliore" rispetto ai sistemi attuali.
Se tutto andrà come nelle previsioni, il futuro sistema permetterà per esempio di capire in pochi secondi se la persona controllata (le dieci impronte digitali della mano, l'iride e la forma del viso) è ricercata o meno. Controlli di questo tipo, grazie al super cervellone, se ne potranno fare fino a 100 mila al giorno. In un futuro (non proprio prossimo) il sistema funzionerà anche a grande distanza. Secondo Bojan Cukic, uno dei responsabili del centro di ricerca sulle tecnologie dell'identificazione della West Virginia, si dovrebbe infatti finire con l'essere in grado, nei prossimi decenni, di identificare i passeggeri di una nave prima dello sbarco, a centinaia di metri di distanza.
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