Se un bambino di 5 anni va in coma e si sveglia a 70, è ancora un bambino oppure è un vecchio?
l' età è data dalle esperienze avute nel tempo o dal tempo in sè?
Essere vecchi significa avere tanta strada dietro e poca davanti, ma se muore un bambino lo si deve considerare vecchio, come chi ha già finito la sua strada, o giovane, come chi ne ha percorsa così poca?
Le persone percepiscono se stesse e vengono dagli altri percepite come se il volto e il corpo presenti fossero caratteristiche immutabili: l' io corporeo è strettamente legato all' io psichico, e questa illusione di continuità è necessaria al mantenimento di una coerente percezione di sè.
un vecchio di 80 anni è pure stato bambino, e chi lo ha conosciuto bambino senza mai più vederlo, potrà pensare a lui solo col suo volto di bambino, che nn è più lui. Chi muore a 80 anni verrà ricordato solo col suo ultimo volto: ma gli altri volti avuti? non era lui davvero anche a 20 e a 50 anni?
si considera il vero volto solo quello avuto per ultimo, e chi muore giovane sarà ricordato giovane e chi muore vecchio, pur essendo stato giovane, resterà, nel ricordo di chi lo ha conosciuto, solo col suo ultimo volto.
cosa cambia le persone? l' esperienza? ma un uomo che restasse fermo per 50 anni all' aspetto fisico dei suoi 20 anni si sentirebbe vecchio oppure più giovane dei 40enni?
Sono forse l' immagine e il ruolo che gli altri ci danno in accordo col nostro aspetto presente a determinare la percezione che noi abbiamo di noi stessi?
la giovinezza nell'uomo non si può ridurre a mero dato anagrafico: essa è valore morale e misura metafisica. L'uomo è consapevole del suo essere e del suo essere dentro il tempo. Un animale giovane è giovane, un'animale vecchio è vecchio : non essendo consapevoli di passato e futuro, gli animali esistono solo nel tempo presente. Nell'uomo l'età non è una misura anagrafica perchè non si può limitare al tempo presente. Nell'uomo l'età si misura alla fine: chi diventerà vecchio è vecchio; chi morirà giovane è giovane. Di consequenza chi cerca di stare bene e divertirsi è vecchio. Vecchio moralmente perchè cerca una cosa che gli renda facile il durare; metafisicamente vecchio perchè sarà vecchio. Giovane è chi per scelta o attitudine non sarà vecchio.
La vera età è quella che starà scritta sulla tomba. Forse le vecchie sono state ragazzine, ma muoiono vecchie e così per sempre saranno: vecchio è il loro corpo che marcisce nella bara, vecchie sono nel ricordo di chi pure giovani le hanno conosciute.
giovane è chi resterà giovane: chi sarà ricordato così perchè il suo volto nn è mai marcito.
I giovani portano come un vanto la giovinezza, e così come dicono il loro nome, dicono "io sono giovane". E cosa accadrà quando domani dovranno rinunciare alla loro identità, al loro stesso nome?
l' età è data dalle esperienze avute nel tempo o dal tempo in sè?
Essere vecchi significa avere tanta strada dietro e poca davanti, ma se muore un bambino lo si deve considerare vecchio, come chi ha già finito la sua strada, o giovane, come chi ne ha percorsa così poca?
Le persone percepiscono se stesse e vengono dagli altri percepite come se il volto e il corpo presenti fossero caratteristiche immutabili: l' io corporeo è strettamente legato all' io psichico, e questa illusione di continuità è necessaria al mantenimento di una coerente percezione di sè.
un vecchio di 80 anni è pure stato bambino, e chi lo ha conosciuto bambino senza mai più vederlo, potrà pensare a lui solo col suo volto di bambino, che nn è più lui. Chi muore a 80 anni verrà ricordato solo col suo ultimo volto: ma gli altri volti avuti? non era lui davvero anche a 20 e a 50 anni?
si considera il vero volto solo quello avuto per ultimo, e chi muore giovane sarà ricordato giovane e chi muore vecchio, pur essendo stato giovane, resterà, nel ricordo di chi lo ha conosciuto, solo col suo ultimo volto.
cosa cambia le persone? l' esperienza? ma un uomo che restasse fermo per 50 anni all' aspetto fisico dei suoi 20 anni si sentirebbe vecchio oppure più giovane dei 40enni?
Sono forse l' immagine e il ruolo che gli altri ci danno in accordo col nostro aspetto presente a determinare la percezione che noi abbiamo di noi stessi?
la giovinezza nell'uomo non si può ridurre a mero dato anagrafico: essa è valore morale e misura metafisica. L'uomo è consapevole del suo essere e del suo essere dentro il tempo. Un animale giovane è giovane, un'animale vecchio è vecchio : non essendo consapevoli di passato e futuro, gli animali esistono solo nel tempo presente. Nell'uomo l'età non è una misura anagrafica perchè non si può limitare al tempo presente. Nell'uomo l'età si misura alla fine: chi diventerà vecchio è vecchio; chi morirà giovane è giovane. Di consequenza chi cerca di stare bene e divertirsi è vecchio. Vecchio moralmente perchè cerca una cosa che gli renda facile il durare; metafisicamente vecchio perchè sarà vecchio. Giovane è chi per scelta o attitudine non sarà vecchio.
La vera età è quella che starà scritta sulla tomba. Forse le vecchie sono state ragazzine, ma muoiono vecchie e così per sempre saranno: vecchio è il loro corpo che marcisce nella bara, vecchie sono nel ricordo di chi pure giovani le hanno conosciute.
giovane è chi resterà giovane: chi sarà ricordato così perchè il suo volto nn è mai marcito.
I giovani portano come un vanto la giovinezza, e così come dicono il loro nome, dicono "io sono giovane". E cosa accadrà quando domani dovranno rinunciare alla loro identità, al loro stesso nome?
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