vecchiaia (3d serio)

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  • Arturo Bandini
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    vecchiaia (3d serio)

    Se un bambino di 5 anni va in coma e si sveglia a 70, è ancora un bambino oppure è un vecchio?
    l' età è data dalle esperienze avute nel tempo o dal tempo in sè?
    Essere vecchi significa avere tanta strada dietro e poca davanti, ma se muore un bambino lo si deve considerare vecchio, come chi ha già finito la sua strada, o giovane, come chi ne ha percorsa così poca?
    Le persone percepiscono se stesse e vengono dagli altri percepite come se il volto e il corpo presenti fossero caratteristiche immutabili: l' io corporeo è strettamente legato all' io psichico, e questa illusione di continuità è necessaria al mantenimento di una coerente percezione di sè.
    un vecchio di 80 anni è pure stato bambino, e chi lo ha conosciuto bambino senza mai più vederlo, potrà pensare a lui solo col suo volto di bambino, che nn è più lui. Chi muore a 80 anni verrà ricordato solo col suo ultimo volto: ma gli altri volti avuti? non era lui davvero anche a 20 e a 50 anni?
    si considera il vero volto solo quello avuto per ultimo, e chi muore giovane sarà ricordato giovane e chi muore vecchio, pur essendo stato giovane, resterà, nel ricordo di chi lo ha conosciuto, solo col suo ultimo volto.

    cosa cambia le persone? l' esperienza? ma un uomo che restasse fermo per 50 anni all' aspetto fisico dei suoi 20 anni si sentirebbe vecchio oppure più giovane dei 40enni?
    Sono forse l' immagine e il ruolo che gli altri ci danno in accordo col nostro aspetto presente a determinare la percezione che noi abbiamo di noi stessi?

    la giovinezza nell'uomo non si può ridurre a mero dato anagrafico: essa è valore morale e misura metafisica. L'uomo è consapevole del suo essere e del suo essere dentro il tempo. Un animale giovane è giovane, un'animale vecchio è vecchio : non essendo consapevoli di passato e futuro, gli animali esistono solo nel tempo presente. Nell'uomo l'età non è una misura anagrafica perchè non si può limitare al tempo presente. Nell'uomo l'età si misura alla fine: chi diventerà vecchio è vecchio; chi morirà giovane è giovane. Di consequenza chi cerca di stare bene e divertirsi è vecchio. Vecchio moralmente perchè cerca una cosa che gli renda facile il durare; metafisicamente vecchio perchè sarà vecchio. Giovane è chi per scelta o attitudine non sarà vecchio.
    La vera età è quella che starà scritta sulla tomba. Forse le vecchie sono state ragazzine, ma muoiono vecchie e così per sempre saranno: vecchio è il loro corpo che marcisce nella bara, vecchie sono nel ricordo di chi pure giovani le hanno conosciute.
    giovane è chi resterà giovane: chi sarà ricordato così perchè il suo volto nn è mai marcito.
    I giovani portano come un vanto la giovinezza, e così come dicono il loro nome, dicono "io sono giovane". E cosa accadrà quando domani dovranno rinunciare alla loro identità, al loro stesso nome?
    Last edited by Arturo Bandini; 22-12-2007, 07:41:33.
  • Sergio
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    #2
    Annate a.........





































    ....... lavorà.



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    • Void
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      #3
      oddio arturo sinceramente chi si droga , ubriaca a manetta vai a troie nei paesi del terzo mondo senza preservativo non credo lo faccia esclusivamente per stare male ma difficilmente e' un comportamente che lo rendera' vecchio...
      sigpic
      Do what thou wilt shall be the whole of the Law

      Love is the law,love under the will

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      • Arturo Bandini
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        #4
        Originariamente Scritto da Void Visualizza Messaggio
        oddio arturo sinceramente chi si droga , ubriaca a manetta vai a troie nei paesi del terzo mondo senza preservativo non credo lo faccia esclusivamente per stare male ma difficilmente e' un comportamente che lo rendera' vecchio...
        sì ma in questo caso la morte va considerata un incidente in quanto non voluta, neanche a livello inconscio, non potendo considerare la stupidità o l' ignoranza come delle pulsioni inconsce.
        chi vuol vivere è come un uomo appena salito su un aereo: se l' aereo è appena partito da roma diretto a milano, pur essendo ancora a roma (nella giovinezza) non si può davvero dire che egli sia lì perchè inevitabilmente tra poco sarà altrove. Oppure se un vaso viene spinto da un balcone, benchè sia a venti metri da terra, non lo si può considerare che già rotto, al suolo. A meno che non accada un incidente: l' aereo precipita, esplode in volo, viene dirottato, oppure rimane impigliato nei fili del bucato: eventi non conoscibili, casuali, quindi marginali, perchè la motivazione è tutto.
        Chi non vuole essere a milano (vecchio) semplicemente non sale sull' aereo.
        Se il vaso non deve spaccarsi, basta non farlo cadere.

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        • Arturo Bandini
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          #5
          notturno andare: al di là del principio di piacere

          l' istinto riproduttivo è comune a tutti gli esseri umani, e così pure l' istinto di vita che si manifesta nella volontà di porre le basi per durare (lavoro, cura di sè) e nella ricerca di una qualche facilità nel ripetere dei giorni: che non siano opprimenti, ma leggeri, intensi, sereni o ricchi di divertimento.
          In misura minore è peculiarità umana pure la tendenza a socializzare con gli altri uomini e la necessità di confidenza e contatto umano.

          io mi chiedo: se togliamo all' uomo queste caratteristiche comuni, istintive e non peculiari, cosa resta? esiste, al di là della casualità con cui l' istinto persegue i suoi scopi, una caratteristica comune a tutto ciò che è vivo, a tutto ciò che esiste?
          possiamo forse definire questa caratteristica come la natura più intima e primordiale dell' essere?
          se l' uomo non avesse l' impulso a riprodursi, se non avesse bisogno di lavorare, se non avesse bisogno di leggerezza, se fosse un albero che cresce solo in mezzo a una radura, bastante a se stesso e libero da ogni legame... cosa sarebbe?
          l' introversione è la caratteristica primordiale dell' essere?
          passare la vita a guardare fisso nel pozzo buio dentro sè, sporgersi su questo pozzo pericolosamente, fino a precipitarvi: è attitudine di morte.
          Ma non è forse questa la natura più autentica e riposta dell' essere umano?

          eros e tanathos... Ogni essere, dal momento in cui viene alla vita, tende a ristabilire quella condizione di quiete che il trauma del parto ha turbato.

          se a qualcuno interessa posso spiegare come ciò accada in maniera allucinatoria anche nel sesso, secondo ferenzci...

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          • ALEX2
            Bodyweb Senior
            • Jan 2004
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            #6
            il problema nn esiste. nn si può stare in coma 65 anni.
            il miglior modo per dire è fare

            Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.

            berlusconi_s@camera.it

            sukkiotto docet...:
            http://www.bodyweb.it/forums/showthread.php?t=85329

            guardate qui:

            http://www.bodyweb.it/forums/showthr...23#post3278023

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