Oggi come trent'anni fa.
Viaggio nel Cuore Nero di Milano
Nel quartiere Certosa Garegnano, quasi porta a porta, il circolo di
estrema destra e il centro sociale Torchiera
MILANO - Certosa Garegnano, quartiere popolare, periferia nord di Milano. Area di forti contrasti, malessere, degrado. Un quartiere che è oggi culla di un estremismo politico che sembrava scomparso, ma che potrebbe riaccendersi alla prima scintilla. I simboli della lotta politica anni ’70 si riaffacciano in un contesto segnato da problemi vecchi e nuovi, campi rom, precarietà, sfratti. Il 7 settembre 2008 in via Pareto ha aperto «Cuore Nero», circolo di estrema destra, sedicente «punto di riferimento, ritrovo, aggregazione di un gruppo di giovani camerati milanesi». A soli trecento metri sorge il centro sociale Torchiera, una delle sedi più longeve della sinistra autonoma milanese. Croci celtiche e bandiere rosse, anarchici e teste rasate convivono da un mese nello stesso isolato.
L’INCENDIO - Cuore Nero avrebbe dovuto nascere nell’aprile 2007, ma a tre giorni dall’apertura, un incendio è scoppiato all’interno dei locali distruggendo lo spazio. Nessuno rivendicò il gesto, ma contro l’apertura si erano attivate frange della sinistra milanese, con presidi e assemblee. Tafferugli si sono verificati anche il giorno dell’apertura della nuova sede di via Pareto: circa 150 giovani di sinistra si radunarono davanti al centro sociale Torchiera, mentre i militanti di destra inauguravano il circolo. Tra le due fazioni circa cento uomini fra polizia e carabinieri. «I cittadini stanno dalla nostra parte – conferma oggi Todo, responsabile del circolo –ci mobilitiamo per risolvere i problemi del quartiere, i problemi della gente, come il pane e la casa. Non tolleriamo illegalità, sporcizia, degrado urbano». Quel circolo «deve chiudere – dichiarano i militanti di Torkiera – fanno apologia di fascismo, vietata dalla Costituzione. E’ scandaloso il silenzio del Comune sul tema». Muro contro muro. E non sono pochi, specie tra gli anziani del quartiere, che si dicono preoccupati.
IL PROBLEMA CASA - Versanti opposti, nomi diversi, ma un unico problema: la casa. Questo tema sembra accomunare gli intenti dei queste fazioni avverse, con la richiesta di «mutuo sociale», di cui è tappezzata la sede di Cuore Nero, e lo storico slogan per cui «la casa è un diritto» che ancora campeggia tra i murales di Torchiera. Un disagio condiviso. Che però non sembra attentuare un antagonismo cieco, oggi come trenta anni fa.
Viaggio nel Cuore Nero di Milano - ViviMilano
Viaggio nel Cuore Nero di Milano
Nel quartiere Certosa Garegnano, quasi porta a porta, il circolo di
estrema destra e il centro sociale Torchiera
MILANO - Certosa Garegnano, quartiere popolare, periferia nord di Milano. Area di forti contrasti, malessere, degrado. Un quartiere che è oggi culla di un estremismo politico che sembrava scomparso, ma che potrebbe riaccendersi alla prima scintilla. I simboli della lotta politica anni ’70 si riaffacciano in un contesto segnato da problemi vecchi e nuovi, campi rom, precarietà, sfratti. Il 7 settembre 2008 in via Pareto ha aperto «Cuore Nero», circolo di estrema destra, sedicente «punto di riferimento, ritrovo, aggregazione di un gruppo di giovani camerati milanesi». A soli trecento metri sorge il centro sociale Torchiera, una delle sedi più longeve della sinistra autonoma milanese. Croci celtiche e bandiere rosse, anarchici e teste rasate convivono da un mese nello stesso isolato.
L’INCENDIO - Cuore Nero avrebbe dovuto nascere nell’aprile 2007, ma a tre giorni dall’apertura, un incendio è scoppiato all’interno dei locali distruggendo lo spazio. Nessuno rivendicò il gesto, ma contro l’apertura si erano attivate frange della sinistra milanese, con presidi e assemblee. Tafferugli si sono verificati anche il giorno dell’apertura della nuova sede di via Pareto: circa 150 giovani di sinistra si radunarono davanti al centro sociale Torchiera, mentre i militanti di destra inauguravano il circolo. Tra le due fazioni circa cento uomini fra polizia e carabinieri. «I cittadini stanno dalla nostra parte – conferma oggi Todo, responsabile del circolo –ci mobilitiamo per risolvere i problemi del quartiere, i problemi della gente, come il pane e la casa. Non tolleriamo illegalità, sporcizia, degrado urbano». Quel circolo «deve chiudere – dichiarano i militanti di Torkiera – fanno apologia di fascismo, vietata dalla Costituzione. E’ scandaloso il silenzio del Comune sul tema». Muro contro muro. E non sono pochi, specie tra gli anziani del quartiere, che si dicono preoccupati.
IL PROBLEMA CASA - Versanti opposti, nomi diversi, ma un unico problema: la casa. Questo tema sembra accomunare gli intenti dei queste fazioni avverse, con la richiesta di «mutuo sociale», di cui è tappezzata la sede di Cuore Nero, e lo storico slogan per cui «la casa è un diritto» che ancora campeggia tra i murales di Torchiera. Un disagio condiviso. Che però non sembra attentuare un antagonismo cieco, oggi come trenta anni fa.
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