Originariamente Scritto da Luna Caprese
Visualizza Messaggio
Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggiobella amicizia...
occupazione dell' Italia già da mesi prima della destituzione di Mussolini ( come si fidavano... )
e poi la battaglia di Roma , la corazzata Roma , Cefalonia , stragi varie durante la ritirata verso nord
Evola l' ho letto e l' unica cosa veramente interessante che abbia scritto è il suo commento al Tao te ching .
Alla fine dell '800 l' antiborghesia era rappresentata dai marxisti a dai tumulti dei lavoratori , in Sicilia , a Milano ecc. ; c' era solo il conflitto tra capitale e lavoro che venne poi addolcito da Giolitti nei primi anni del '900 .
Non c' era nient' altro di "antiborghese" all' epoca .
Dopo la prima guerra mondiale ci fu un intreccio di cause ( malcontento per i risultati ottenuti nonostante i 680.000 morti , il problema dei reduci , riconversione dell' economia dalla guerra alla pace , arretratezza dell' industria , paura degli industriali di perdere la "roba" per il possibile contagio del socialismo rivoluzionario che aveva vinto in Russia , debolezza cronica dei governi ecc. ) che aprirono la strada a Mussolini complice la stessa borghesia impaurita dalle occupazioni delle fabbriche .
Anche nel periodo dello squadrismo non c' era la benchè minima ideologia : c' era solo l' azione , soreliana , che spingeva alla lotta armata prima nei centri di provincia , poi nelle città di media granezza fino a culminare nella marcia su Roma .
Niente che assomigliasse ad una idea , a meno di non considerare Sorel il padre dell' ideologia fascista , ma solo azione fatta per "volontà di azione" , per "bisogno di azione" , come scrisse Mussolini nella Treccani , che derivava fondamentalmente dalla frustrazione per le condizioni della pace ; ebbe successo per la suddetta paura dei borghesi , per la debolezza dei liberali giolittiani che pensavano di neutralizzare il Duce successivamente ( dopo lui avesse provveduto a liberarli dal socialismo ) .
L' unica cosa nuova era il potere che l' antisocialismo cominciò ad avere sulle masse ma ciò non derivava da alcuna idea precedente : era un fatto nuovo , "strano e contraddittorio" , non previsto e non teorizzato .
Perchè la masse erano attratte dal Duce ?
Per indole , indole da pecora , indole da servo che non può fare a meno di un padrone che gli dica cosa fare , dove andare , come vivere...
Non avendo spirito da servo non sarò mai fascista o comunista , il che è più o meno la stessa cosa
Rifiuto fortemente, invece, la seconda, che mi sembra quantomeno azzardata e superficiale... dire che fascismo e comunismo siano la stessa cosa è come paragonare mele e arance... ed aggiungo, in maniera piuttosto diretta, che l'unico motivo che dovrebbe scuotere l'indolenza di un uomo e spingerlo vero l'una o l'altra ideologia è proprio il desiderio di abbandono di uno stato di servitù e subordinazione. Da qui la nascita di fermenti "rivoluzionari", anche a prescindere dagli orientamenti.
Questo vale, in special modo, per il comunismo (inteso come insieme variegato e proteiforme di idee e suggestioni che hanno portato dal rovesciamento dell'idealismo alle complesse teorie sociali, ai regimi totalitari), e la storia delle idee che ha segnato.Lonely roses slowly wither and die
Commenta
-
-
Leggiamo e meditiamo:
I - Come ogni salda concezione politica, il fascismo è prassi ed è pensiero, azione a cui è immanente una dottrina, e dottrina che, sorgendo da un dato sistema di forze storiche, vi resta inserita e vi opera dal di dentro. Ha quindi una forma correlativa alle contingenze di luogo e di tempo, ma ha insieme un contenuto ideale che la eleva a formula di verità nella storia superiore del pensiero. Non si agisce spiritualmente nel mondo come volontà umana dominatrice di volontà senza un concetto della realtà transeunte e particolare su cui bisogna agire, e della realtà permanente e universale in cui la prima ha il suo essere e la sua vita. Per conoscere gli uomini bisogna conoscere l'uomo; e per conoscere l'uomo bisogna conoscere la realtà e le sue leggi. Non c'è concetto dello stato che non sia fondamentalmente concetto della vita: filosofia o intuizione, sistema di idee che si svolge in una costruzione logica o si raccoglie in una visione o in una fede, ma è sempre, almeno virtualmente, una concezione organica del mondo.
II - Così il fascismo non si intenderebbe in molti dei suoi atteggiamenti pratici, come organizzazione di partito, come sistema di educazione, come disciplina, se non si guardasse alla luce del suo modo generale di concepire la vita. Modo spiritualistico. Il mondo per il fascismo non è questo mondo materiale che appare alla superficie, in cui l'uomo è un individuo separato da tutti gli altri e per sé stante, ed è governato da una legge naturale, che istintivamente lo trae a vivere una vita di piacere egoistico e momentaneo. L'uomo del fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l’individuo, attraverso l'abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo.
III - Dunque concezione spiritualistica, sorta anche essa dalla generale reazione del secolo contro il fiacco e materialistico positivismo dell'Ottocento. Antipositivistica, ma positiva: non scettica, né agnostica, né pessimistica, né passivamente ottimistica, come sono in generale le dottrine (tutte negative) che pongono il centro della vita fuori dell'uomo, che con la sua libera volontà può e deve crearsi il suo mondo. Il fascismo vuole l'uomo attivo e impegnato nell'azione con tutte le sue energie: lo vuole virilmente consapevole delle difficoltà che ci sono, e pronto ad affrontarle. Concepisce la vita come lotta pensando che spetti all'uomo conquistarsi quella che sia veramente degna di lui, creando prima di tutto in sé stesso lo strumento (fisico, morale, intellettuale) per edificarla. Così per l'individuo singolo, così per la nazione, così per l'umanità. Quindi l'alto valore della cultura in tutte le sue forme - arte, religione, scienza - e l'importanza grandissima dell'educazione. Quindi anche il valore essenziale del lavoro, con cui l'uomo vince la natura e crea il mondo umano (economico, politico, morale, intellettuale).
IV - Questa concezione positiva della vita è evidentemente una concezione etica. E investe tutta la realtà, nonché l'attività umana che la signoreggia. Nessuna azione sottratta al giudizio morale; niente al mondo che si possa spogliare del valore che a tutto compete in ordine ai fini morali. La vita perciò quale la concepisce il fascista è seria, austera, religiosa: tutta librata in un mondo sorretto dalle forze morali e responsabili dello spirito. Il fascista disdegna la vita «comoda».
V - Il fascismo è una concezione religiosa, in cui l'uomo è veduto nel suo immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà obiettiva che trascende l'individuo particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale. Chi nella politica religiosa del regime fascista si è fermato a considerazioni di mera opportunità, non ha inteso che il fascismo, oltre a essere un sistema di governo, è anche, e prima di tutto, un sistema di pensiero.
VI - Il fascismo è una concezione storica, nella quale l'uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni collaborano. Donde il gran valore della tradizione nelle memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale. Fuori della storia 1'uomo è nulla. Perciò il fascismo è contro tutte le astrazioni individualistiche, a base materialistica, tipo sec. XVIII; ed è contro tutte le utopie e le innovazioni giacobine. Esso non crede possibile la «felicità» sulla terra come fu nel desiderio della letteratura economicistica del `700, e quindi respinge tutte le concezioni teleologiche per cui a un certo periodo della storia ci sarebbe una sistemazione definitiva del genere umano. Questo significa mettersi fuori della storia e della vita che è continuo fluire e divenire. Il fascismo politicamente vuol essere una dottrina realistica; praticamente, aspira a risolvere solo i problemi che si pongono storicamente da sé e che da sé trovano o suggeriscono la propria soluzione. Per agire tra gli uomini, come nella natura, bisogna entrare nel processo della realtà e impadronirsi delle forze in atto.
VII - Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell'uomo nella sua esistenza storica. E' contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell'individuo. E se la libertà dev'essere l'attributo dell'uomo reale, e non di quell'astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il fascismo è per la libertà. E' per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.
VIII - Né individui fuori dello Stato, né gruppi (partiti politici, associazioni, sindacati, classi). Perciò il fascismo è contro il socialismo che irrigidisce il movimento storico nella lotta di classe e ignora l'unità statale che le classi fonde in una sola realtà economica e morale; e analogamente, è contro il sindacalismo classista. Ma nell'orbita dello Stato ordinatore, le reali esigenze da cui trasse origine il movimento socialista e sindacalista, il fascismo le vuole riconosciute e le fa valere nel sistema corporativo degli interessi conciliati nell'unità dello Stato.
IX - Gli individui sono classi secondo le categorie degli interessi; sono sindacati secondo le differenziate attività economiche cointeressate; ma sono prima di tutto e soprattutto Stato. Il quale non è numero, come somma d'individui formanti la maggioranza di un popolo. E perciò il fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei più; ma è la forma più schietta di democrazia se il popolo è concepito, come dev'essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l'idea più potente perché più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di Uno, e quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti. Di tutti coloro che dalla natura e dalla storia, etnicamente, traggono ragione di formare una nazione, avviati sopra la stessa linea di sviluppo e formazione spirituale, come una coscienza e una volontà sola. Non razza, nè regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza: coscienza di sé, personalità.
X - Questa personalità superiore è bensì nazione in quanto è Stato. Non è la nazione a generare lo Stato, secondo il vieto concetto naturalistico che servì di base alla pubblicistica degli Stati nazionali nel secolo XIX. Anzi la nazione è creata dallo Stato, che dà al popolo, consapevole della propria unità morale, una volontà, e quindi un'effettiva esistenza. Il diritto di una nazione all'indipendenza deriva non da una letteraria e ideale coscienza del proprio essere, e tanto meno da una situazione di fatto più o meno inconsapevole e inerte, ma da una coscienza attiva, da una volontà politica in atto e disposta a dimostrare il proprio diritto: cioè, da una sorta di Stato già in fieri. Lo Stato infatti, come volontà etica universale, è creatore del diritto.
XI - La nazione come Stato è una realtà etica che esiste e vive in quanto si sviluppa. Il suo arresto è la sua morte. Perciò lo Stato non solo è autorità che governa e dà forma di legge e valore di vita spirituale alle volontà individuali, ma è anche potenza che fa valere la sua volontà all'esterno, facendola riconoscere e rispettare, ossia dimostrandone col fatto l'universalità in tutte le determinazioni necessarie del suo svolgimento. E perciò organizzazione ed espansione, almeno virtuale. Cosi può adeguarsi alla natura dell'umana volontà, che nel suo sviluppo non conosce barriere, e che si realizza provando la propria infinità.
XII - Lo Stato fascista, forma più alta e potente della personalità, è forza, ma spirituale. La quale riassume tutte le forme della vita morale e intellettuale dell'uomo. Non si può quindi limitare a semplici funzioni di ordine e tutela, come voleva il liberalismo. Non è un semplice meccanismo che limiti la sfera delle presunte libertà individuali. È forma e norma interiore, e disciplina di tutta la persona; penetra la volontà come l'intelligenza. Il suo principio, ispirazione centrale dell'umana personalità vivente nella comunità civile, scende nel profondo e si annida nel cuore dell'uomo d'azione come del pensatore, dell'artista come dello scienziato: anima dell'anima.
XIII - Il fascismo insomma non è soltanto datore di leggi e fondatore d'istituti, ma educatore e promotore di vita spirituale. Vuoi rifare non le forme della vita umana, ma il contenuto, l'uomo, il carattere, la fede. E a questo fine vuole disciplina, e autorità che scenda addentro negli spiriti, e vi domini incontrastata. La sua insegna perciò è il fascio littorio, simbolo dell'unità, della forza e della giustizia.
Da - La dottrina del Fascismo -
Last edited by Sean; 02-10-2008, 14:01:23....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggiobella amicizia...
occupazione dell' Italia già da mesi prima della destituzione di Mussolini ( come si fidavano... )
e poi la battaglia di Roma , la corazzata Roma , Cefalonia , stragi varie durante la ritirata verso nord
Evola l' ho letto e l' unica cosa veramente interessante che abbia scritto è il suo commento al Tao te ching .
Alla fine dell '800 l' antiborghesia era rappresentata dai marxisti a dai tumulti dei lavoratori , in Sicilia , a Milano ecc. ; c' era solo il conflitto tra capitale e lavoro che venne poi addolcito da Giolitti nei primi anni del '900 .
Non c' era nient' altro di "antiborghese" all' epoca .
Dopo la prima guerra mondiale ci fu un intreccio di cause ( malcontento per i risultati ottenuti nonostante i 680.000 morti , il problema dei reduci , riconversione dell' economia dalla guerra alla pace , arretratezza dell' industria , paura degli industriali di perdere la "roba" per il possibile contagio del socialismo rivoluzionario che aveva vinto in Russia , debolezza cronica dei governi ecc. ) che aprirono la strada a Mussolini complice la stessa borghesia impaurita dalle occupazioni delle fabbriche .
Anche nel periodo dello squadrismo non c' era la benchè minima ideologia : c' era solo l' azione , soreliana , che spingeva alla lotta armata prima nei centri di provincia , poi nelle città di media grandezza fino a culminare nella marcia su Roma .
Niente che assomigliasse ad una idea , a meno di non considerare Sorel il padre dell' ideologia fascista , ma solo azione fatta per "volontà di azione" , per "bisogno di azione" , come scrisse Mussolini nella Treccani , che derivava fondamentalmente dalla frustrazione per le condizioni della pace ; ebbe successo per la suddetta paura dei borghesi , per la debolezza dei liberali giolittiani che pensavano di neutralizzare il Duce successivamente ( dopo lui avesse provveduto a liberarli dal socialismo ) .
L' unica cosa nuova era il potere che l' antisocialismo cominciò ad avere sulle masse ma ciò non derivava da alcuna idea precedente : era un fatto nuovo , "strano e contraddittorio" , non previsto e non teorizzato .
Perchè la masse erano attratte dal Duce ?
Per indole , indole da pecora , indole da servo che non può fare a meno di un padrone che gli dica cosa fare , dove andare , come vivere...
Non avendo spirito da servo non sarò mai fascista o comunista , il che è più o meno la stessa cosa
resta da vedere come uno spirito libero come il tuo abbia potuto fare incetta della peggior retorica resistenziale.
e sia d'altra parte se qualcuno vede ancora nello sbarco in sicilia,realizzato grazie alla crema della mafia nostrana e internazionale, l'alba della liberazione del belpaese tutto è possibile.
d'altra parte,se vogliamo,i liberatori hanno pure dimenticato di andarsene piazzando basi un pò ovunque."Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
L.F.Celine
Commenta
-
-
Dunque mi pare di capire che essere comunisti equivalga ad essere fascisti e che entrambe queste ideologie siano ideologie di servi. Rimane a questo punto, se non mi sono perso qualcosa per strada, il capitalismo, che sarebbe quindi oltre che il migliore dei mondi possibili anche quello dei non servi, dei liberi. Dovremmo trovarci, hic et nunc, nel giardino dell'eden. Non mi pare, tuttavia, di cogliere questa paradisiaca condizione nella quotidianità.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioDunque mi pare di capire che essere comunisti equivalga ad essere fascisti e che entrambe queste ideologie siano ideologie di servi. Rimane a questo punto, se non mi sono perso qualcosa per strada, il capitalismo, che sarebbe quindi oltre che il migliore dei mondi possibili anche quello dei non servi, dei liberi. Dovremmo trovarci, hic et nunc, nel giardino dell'eden. Non mi pare, tuttavia, di cogliere questa paradisiaca condizione nella quotidianità.
spesso lo spiritoliberismo nostrano trova profonde radici nell'italico motto"francia o spagna purchè se magna""Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
L.F.Celine
Commenta
-
-
Ho trovato questa notiziola di costume che viene dal mondo in genere poco pensante ma molto conformista del pallone;
Un sasso lanciato nella routine che mi fa piacere segnalare:
- In una lunga intervista pubblicata da Sportweek, in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport, il portiere del Milan Christian Abbiati ha accettato di parlare della sua vita fuori dal campo e ha spiegato che alle ultime elezioni ha votato per La Destra: ''Io non ho vergogna a manifestare la mia fede politica. Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori della religione cattolica''. ''Del fascismo - ha detto Abbiati, come riferisce un'anticipazione di Rcs Quotidiani - rifiuto le leggi razziali, l'alleanza con Hitler e l'ingresso in guerra, ma mi piace la capacita' che aveva di assicurare l'ordine, garantendo la sicurezza dei cittadini''.
Quotidiano Net - Abbiati: "Del fascismo condivido ideali come la Patria e i valori cattolici''...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
x naoto :
fascismo e comunismo hanno in comune un tratto basilare : annullano l' individuo nel "gruppo" , oltre ad essere legati dal fatto che fascismo , e nazismo , derivano dal socialismo
x sean :
invece di fare una citazione lunga bastava scrivere :
"uno è sempre nessuno"
io avrei replicato :
"uno è tutto"
Ricordiamoci che Mussolini era materialista e dichiaratamente ateo
x simones :
la retorica non la vedo proprio : di retorica era pieno il fascismo , come tutte le dittature
quanto allo sbarco... beh da qualche parte dovevano pur sbarcare ( Anzio per esempio ) è una questione di logistica...
quanto alle basi... se non ci fosse stato il fascismo a quest' ora non avremmo le basi 'merigane
x ma_75
il capitalismo è quello che assicura un benessere materiale : quello spirituale te lo devi cercare da solo , non puoi aspettare un capo che ti dica cosa fare e cosa pensare
bisogna camminare con le proprie gambe"Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
sigpic
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
1-fascismo e comunismo hanno in comune un tratto basilare : annullano l' individuo nel "gruppo" , oltre ad essere legati dal fatto che fascismo , e nazismo , derivano dal socialismo
bisogna camminare con le proprie gambe
1- Qui ci troviamo di fronte alla prima e alla più grave di queste carenze perchè è talmente netta la differenza che l'individuo gioca nei due sistemi, da chiedersi come è possibile che non la si colga:
Il comunismo risolve subito la questione, lì l'individuo non esiste, annullato all'interno di un'ideologia egualitaria che abbatte le classi verso il basso, un piedistallo materialista che nega alla radice ogni senso di volontà e spiritualità, nega l'uomo come fattualità sussistente, ridotto ad un ingranaggio che serve la macchina stessa, il partito che incarna l'idea da servire.
Nel comunismo non è data all'uomo alcuna radice, è una pura casualità della storia che deve essere irregimentata, non ha prima nè dopo:
E' il deserto.
Mi si viene ancora a dire dunque che il Fascismo è la stessa cosa?
Perchè non si perdono dieci "preziosi" minuti della propria vita a leggere, e a cercare di capire poi?
Il Fascismo vede nell'individuo un essere capace di spiritualità e di volonta, un essere perfettamente figlio della storia e dei valori che lo hanno plasmato, che vanno dunque non solo salvati ma esaltati.
E come si disciplina questa volontà spirituale, questo senso vitalistico e potente, vero demiurgo dell'uomo e della storia, se non guidandola verso un bene ancora superiore, che indirizza in senso verticistico (proprio come il comunismo, vero?) questo slancio all'origine individuale, spirituale e volontario?
Palesandogli la forma suprema, lo Stato, la Casa comune dove l'individuo può operare per sè e per gli altri, assieme agli altri, guardando in faccia il fine:
Se non è dato un fine superiore infatti, se questo non disciplina la volontà individuale del singolo, si ha la forza dispersa e sciupata nel compiacimento del sè (la "democrazia", caro Luna...), si ha che tutto è uguale a niente, si ha quella larva di "libertà" apparente alla quale oggi si ha tanta paura di rinunciare, proprio perchè frutto seriale servito in scatola dagli "amici", che fa sedere l'uomo in una stasi che gli secca il midollo, il pensiero, la volontà.Last edited by Sean; 27-09-2008, 11:25:54....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
x sean :
invece di fare una citazione lunga bastava scrivere :
"uno è sempre nessuno"
io avrei replicato :
"uno è tutto"
1-Ricordiamoci che Mussolini era materialista e dichiaratamente ateo
x simones :
2-la retorica non la vedo proprio : di retorica era pieno il fascismo , come tutte le dittature
quanto allo sbarco... beh da qualche parte dovevano pur sbarcare ( Anzio per esempio ) è una questione di logistica...
quanto alle basi... se non ci fosse stato il fascismo a quest' ora non avremmo le basi 'merigane
x ma_75
il capitalismo è quello che assicura un benessere materiale : quello spirituale te lo devi cercare da solo , non puoi aspettare un capo che ti dica cosa fare e cosa pensare
bisogna camminare con le proprie gambe
1- Duce materialista ed ateo, tanto si guarda a Stalin e tanto a chi ha dichiarato di aver tratto dallo spirito degli Italiani il Fascismo, lui, l'uomo che ha riaperto alla storia le porte dell'età aurea, il catalizzatore di quella volontà e di quella spiritualità, lui, Mussolini, lo scopro materialista ed ateo, lui che non solo ha creduto, ma ha sommamente incarnato l'Idea:
Ma che vuoi, se viviamo tempi democratici dobbiamo pur essere tutti uguali, o, rendendoci ridicoli, piegare la Verità ad un senso più egualitario:
Dunque, Alex, ti raccomando di porre affianco al busto del Duce uno di Stalin, tanto - hai sentito? - pari sono.
2- Per tutta la restante accozzaglia di frasi che mostrano intera la troppa fretta di uscire per subito svanire (comprese le mirabolanti intuizioni di strategia militare e l'ode al benessere capitalista...), l'ultima rende davvero la cifra di questa contemporaneità, e dell'uomo che la incarna: "bisogna camminare con le proprie gambe":
Già, e per andare dove, Luna, a cantarcele e a suonarcele a Capri?
Davvero credi sia solo solo quella, e così facile, e a portata di mano, la libertà?..
...Troppo comodo ammantare col proprio, curato timore, il senso di volontà delle nature superiori, che si vorrebbero, democraticamente, appiattire e svellere, sistemare nell'indistinto odierno e non pensarci più:
Non ci sono riuscite le bombe alleate, può riuscirci una luna caprese e le sue contemporanee, evanescenti consorelle?Last edited by Sean; 27-09-2008, 12:26:32....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Il Fascista.
Armato della sola Volontà devi scalare la vetta, fino al Nido dell'Aquila;
Là fatti rapire da quelle ali e, portato in alto, fatti poi precipitare nella bocca del vulcano, ad assaggiare il fuoco che forgia e purifica:
Compi l'ammonimento del dio, esci da te per rientrare dentro di te, completa il circolo delle età che sono date all'uomo e alla storia, e ricomincia.
Penetrando l'apparenza dai vita alla luce, strappa il velo e riconosci te stesso:
L'uomo antico e nuovo, l'essenza la radice, tutto ciò che è tuo e ti aspetta:
Sii fascista fin nel profondo dell'animo, lotta, e lottando raggiungi la soglia, e raggiunta superala, ricongiungi te a te stesso, guarda in faccia l'eterno, abbraccia l'Idea, sigilla con essa il tempo....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggiox ma_75
il capitalismo è quello che assicura un benessere materiale : quello spirituale te lo devi cercare da solo , non puoi aspettare un capo che ti dica cosa fare e cosa pensare
bisogna camminare con le proprie gambe
Il capitalismo è semplicemente un sistema di controllo delle masse basato non sull'uso della forza ma sull'asservimento delle menti.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
Commenta
-
-
onore al camerata Abbiati
il fascista è grato a Dio per averlo fatto nascere italia
crede nella religione dei martiri e degli eroi
aspira alla patria come ad un premio da meritare
ecc..ecc..ecc... potrei continuare per pagine e pagine ma non voglio andere oltre e mi viene in parte da ridere ed in parte ribrezzo il solo sentire che il comunismo è uguale al fascimo
come si fa a sentire,no non si puo proprio sentire
Commenta
-
-
x sean :
Nel comunismo teorico c' è l' analisi della storia come base di tutto ; credo che tu abbia letto Marx...
Nel comunismo "reale" le radici storiche vengono tenute in grande considerazione dal "regime" , vedi la Cina , perfino più di quanto facesse il fascismo nel ventennio , altro che niente prima e niente dopo
Quanto al "fine" torniamo a bomba : chi lo stabilisce ?
Che ciascuno si dia il suo fine ( non sono nicciano ma lo dico niccianamente ) invece di farselo prestare da qualcun altro , questo era il senso del camminare con le proprie gambe ( ora l' avranno capito anche i sassi )
Quanto al Duce era ateo come i suoi ispiratori Nietzsche e Sorel , con la differenza che Nietzsche odiava lo Stato e il "gregge" ( che ognuno s' inventi il suo fine , il suo dio ) e avrebbe odiato fascismo e nazismo
Non c' era nessuna ode al capitalismo ma solo la constatazione che è ciò che funziona meno peggio sul piano materiale : su quello spirituale devi fare da te... mi dispiace ma è così se non vuoi consegnarti mani e piedi alla volontà di qualcun altro invece che decidere per te stesso
Quanto al timore ce l' hanno coloro che non sanno decidere per se stessi e si devono affidare ad altri , ai capi ai ducetti ; sono quelli che hanno bisogno di un padrone altrimenti vagano nel deserto perchè non sanno appoggiarsi a se stessi ; chi crede in Dio è fatto della stessa pasta ma "le fedi sono prigioni" diceva , bene , qualcuno...
x ma_75 :
Il capitalismo è solo un modo di produrre più efficiente di altri : il lato spirituale della vita bisogna crearselo da soli , come già detto"Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
sigpic
Commenta
-
-
Ripeto le considerazioni già espresse, te le canti e te le suoni da solo e su questo piano non mi interessa seguirti;
Le mie opinioni, d'altro canto, le ho espresse lungo tutto il corso del Thread, e non è mio compito ridare la vista ai ciechi
Il Fascismo alle spalle non ha un Marx, proprio perchè non gli interessa impiantare ex-novo alcuna ideologia;
Lenin e Stalin fecero tabula rasa delle chiese e di tutte le tradizioni e valori presenti nella grande madre Russia, per impiantare qualcosa di radicalmente altro:
Il Fascismo valorizza il coacervo di ogni popolo (per questo può sorgere ovunque e in ogni tempo) rappresentandone il collante, non instaura la classe unica, non pone il partito come unico sole, ma suo solo fine è l'elevazione dello Stato grazie all'elevazione spirituale dell'individuo;
La tua è un'anarchia spirituale molto democratica in quanto solo tua, e appunto per questo è da rigettarsi come evanescente.
Il Fascismo non è Mussolini, egli ne è stato "solo" un figlio e un interprete, lo specchio necessario alle masse, ma l'Idea fascista trascende la limitata visione storcista che gli cuci addosso per vivere tranquillamente da sè:
Nessuno può affermare infatti che al prossimo giro non si incarni di nuovo, proprio perchè gli è possibile assumere forme "nuove", plasmate sui luoghi e sui tempi che gli sono dati, al contrario proprio del monolitico comunismo che senza il suo medesimo, immutabile impianto ideologico è nulla e al nulla torna.
E' possibile affermare che finchè esisteranno uomini che riconosceranno nello Stato il contenitore dei loro valori spirituali e tradizionali, forma concreta da dare all'ideale, sarà possibile il Fascismo:
Tutto il resto, come gli individui che credono di poter camminare da soli, e che riconoscono troppe verità al di fuori della Verità, tutto questo è sradicato e transeunte, evapora già ora, non lascia alcuna traccia di sè.Last edited by Sean; 29-09-2008, 09:52:55....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
Commenta