Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • gbpackers
    #1 Fan GreenBay Packers
    • Jun 2006
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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    La penso allo stesso modo: gruppi come AN, ON, e, più avanti, NAR e simili, stanno al MSI come BR, Autonomia, PotOp, stanno al PCI. Non sono incardinati in quel partito, non ne sono emanazione, non hanno in esso il loro referente. Anzi, semmai, il loro avversario (a questo proposito ricordo che, ben prima dello scempio di Fini, il MSI era già definito un "partito di traditori"). Eppure, nell'immaginario collettivo, permane l'idea di questi movimenti come braccio armato del MSI (se non dei servizi) mentre, analoga interpretazione, viene data difficilmente di gruppi come le BR (a parte le farneticazioni dei pennivendoli di Libero e simili). Sarebbe interessante indagare come mai, nell'idea collettiva, l'intepretazione dei due "opposti estremismi" sia così diversa. In questo modo la purezza idealistica che animava gli uni e gli altri viene, immotivatamente, sporcata.
    E questo i giovani di destra lo capirono dopo l'omicidio di Recchioni quando i quadri di partito scelsero la via del silenzio invece di testimoniare contro il capitano delle "guardie" che sparò.

    Come molte testimonianze di giovani di destra dimostrano, questi gruppi avevo sì l'intento di sovvertire lo stato ma sapevano in cuor loro che questo era impossibile: vuoi per numero esiguo di persone, vuoi per il potere rezionario dello stato (basta vedere dopo la strage di Bologna cos'è successo), vuoi perchè la massa italica è fondamentalmente reazionaria... era come dice Sean un "rivoluzione romantica": dovo il cuore di ogni singola persona era più importante di un disegno prestabilito (vedi gli omicidi dei NAR), dove ribellarsi al sistema, testimoniare la propria esistenza e i proprio ideali erano le cose più importanti a differenza dei freddi disegni di sovversione delle BR.
    Alla fine rendiamoci conto che i movimendi di destra degli anni 70-80 erano movimenti di giovani-giovanissimi età in cui, IMHO, il richiamo agli ideali forti vivi è altissimo.

    ps: ho sentito varie interviste di Scalzone che è sempre invitato a parlare quando si tratta di anni 70-80 ma sinceramente faccia molta fatca a seguirlo nelle sue spiegazioni
    Last edited by gbpackers; 23-09-2008, 22:08:54.
    sigpic

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    • ma_75
      Super Moderator
      • Sep 2006
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      Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
      Si il discorso è condividibile, tuttavia dimentichi un piccolo particolare:
      l'antifascismo nella cultura di sinistra di quegli anni.
      Non c'è dubbio, Ricordo, tuttavia, che l'antifascismo nelle piazze, l'identificazione del nemico fascista, aumenta esponenzialmente dopo Piazza Fontana, una strage indicata come "nera", usata per dar contro indistintamente tutti i neri. Se guardiamo, al solito, al "cui prodest", inizia qui la strategia (tutta democristiana con la longa manus dei servizi) degli opposti estremismi, utilizzata per carpire il voto dei moderati impauriti.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • pina colada
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        • Dec 2007
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        Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
        E questo i giovani di destra lo capirono dopo l'omicidio di Recchioni quando i quadri di partito scelsero la via del silenzio invece di testimoniare contro il capitano delle "guardie" che sparò.

        Come molte testimonianze di giovani di destra dimostrano, questi gruppi avevo sì l'intento di sovvertire lo stato ma sapevano in cuor loro che questo era impossibile: vuoi per numero esiguo di persone, vuoi per il potere rezionario dello stato (basta vedere dopo la strage di Bologna cos'è successo), vuoi perchè la massa italica è fondamentalmente reazionaria... era come dice Sean un "rivoluzione romantica": dovo il cuore di ogni singola persona era più importante di un disegno prestabilito (vedi gli omicidi dei NAR), dove ribellarsi al sistema, testimoniare la propria esistenza e i proprio ideali erano le cose più importanti a differenza dei freddi disegna di sovversione delle BR.
        Alla fine rendiamoci conto che i movimendi di destra degli anni 70-80 erano movimenti di giovani-giovanissimi età in cui, IMHO, il richiamo agli ideali forti vivi è altissimo.
        Anche le condizioni per un sovvertimento dello Stato temo che non fossero ancora mature.. Finchè la gente s'"illude" di viver bene tende a cercare di mantenere quello status quo..

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        • ma_75
          Super Moderator
          • Sep 2006
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          Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
          E questo i giovani di destra lo capirono dopo l'omicidio di Recchioni quando i quadri di partito scelsero la via del silenzio invece di testimoniare contro il capitano delle "guardie" che sparò.

          Come molte testimonianze di giovani di destra dimostrano, questi gruppi avevo sì l'intento di sovvertire lo stato ma sapevano in cuor loro che questo era impossibile: vuoi per numero esiguo di persone, vuoi per il potere rezionario dello stato (basta vedere dopo la strage di Bologna cos'è successo), vuoi perchè la massa italica è fondamentalmente reazionaria... era come dice Sean un "rivoluzione romantica": dovo il cuore di ogni singola persona era più importante di un disegno prestabilito (vedi gli omicidi dei NAR), dove ribellarsi al sistema, testimoniare la propria esistenza e i proprio ideali erano le cose più importanti a differenza dei freddi disegni di sovversione delle BR.
          Alla fine rendiamoci conto che i movimendi di destra degli anni 70-80 erano movimenti di giovani-giovanissimi età in cui, IMHO, il richiamo agli ideali forti vivi è altissimo.

          ps: ho sentito varie interviste di Scalzone che è sempre invitato a parlare quando si tratta di anni 70-80 ma sinceramente faccia molta fatca a seguirlo nelle sue spiegazioni

          Vero erano giovani, molto giovani, mediamente più dei brigatisti. All'università, nel 1968, c'erano anche tanti studenti liceali a cui gli universitari occupanti fecero da scudo all'arrivo di coloro che cercavano di farla sgombrare. Un gesto che parla da solo.
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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          • Sean
            Csar
            • Sep 2007
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            • In piedi tra le rovine
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            E' così come avete tutti detto, e ancora una volta emergono prepotentemente quelle "contraddizioni" interne al Fascismo che sembrano ammantare anche i suoi più giovani epigoni.
            Anche in quella lotta armata, temporalmente più vicina a noi, si vede chiaramente quanto sopra, così come nei commenti e nelle letture degli accorati partecipanti a questo Thread.
            Ciascuno sembra avere il "suo" di Fascismo, e questo per me spiega quanto in verità sia dell'uomo.
            Ad esempio se è vero, come ci ricorda Ma_, che la finalità della "rivoluzione" rossa in Italia fu quella di abbattere lo Stato borghese, è anche vero che di questa è chiaramente enunciato il dopo, ovvero l'instaurazione di un regime comunista fondato sul proletariato, distrutta ogni differenza di classe.
            E per la rivoluzione nera?
            Se pure l'obiettivo-Stato è lo stesso, chi può invece dire con certezza quali fossero le idee, le visioni di quei ragazzi per il dopo?
            Il Fascismo, lo sappiamo, non distrugge lo Stato dalle sue fondamenta, nè auspica le masse al potere, tutte votate all'offertorio verso il freddo moloch del Partito, usando quell'aggettivo così calzante di Gbpackers.
            Come sciogliere questa contraddizione?
            Un atto rivoluzionario, pistola in pugno, avrebbe visto non solo la reazione dello Stato, ma anche quella dei cittadini borghesi, che proprio nel Fascismo storico invece hanno sempre trovato scudo al pericolo rappresentato dalla marea rossa e dal suo sistema "rieducativo".
            Per questo io ritengo che la "rivoluzione" che fecero quei ragazzi in camicia nera fosse, nonostante tutti gli apparati esteriori, fosse una rivoluzione dell'anima, un'affermazione urlata in faccia al mondo di sè e della vita, di una spinta vitalistica così forte da voler quasi abbracciare la morte, quella bella morte che ti fa sentire vivo, e che ti spezza, con un rombo di vita, il petto.
            Last edited by Sean; 23-09-2008, 23:12:54.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • DORian_fAke
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              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              E' così come avete tutti detto, e ancora una volta emergono prepotentemente quelle "contraddizioni" interne al Fascismo che sembrano ammantare anche i suoi più giovani epigoni.
              Anche in quella lotta armata, temporalmente più vicina a noi, si vede chiaramente quanto sopra, così come nei commenti e nelle letture degli accorati partecipanti a questo Thread.
              Ciascuno sembra avere il "suo" di Fascismo, e questo per me spiega quanto in verità sia dell'uomo.
              Ad esempio se è vero, come ci ricorda Ma_, che la finalità della "rivoluzione" rossa in Italia fu quella di abbattere lo Stato borghese, è anche vero che di questa è chiaramente enunciato il dopo, ovvero l'instaurazione di un regime comunista fondato sul proletariato, distrutta ogni differenza di classe.
              E per la rivoluzione nera?
              Se pure l'obiettivo-Stato è lo stesso, chi può invece dire con certezza quali fossero le idee, le visioni di quei ragazzi per il dopo?
              Il Fascismo, lo sappiamo, non distrugge lo Stato dalle sue fondamenta, nè auspica le masse al potere, tutte votate all'offertorio verso il freddo moloch del Partito, usando quell'aggettivo così calzante di Gbpackers.
              Come sciogliere questa contraddizione?
              Un atto rivoluzionario, pistola in pugno, avrebbe visto non solo la reazione dello Stato, ma anche quella dei cittadini borghesi, che proprio nel Fascismo storico invece hanno sempre trovato scudo al pericolo rappresentato dalla marea rossa e dal suo sistema "rieducativo".
              Per questo io ritengo che la "rivoluzione" che fecero quei ragazzi in camicia nera fosse, nonostante tutti gli apparati esteriori, fosse una rivoluzione dell'anima, un'affermazione urlata in faccia al mondo di sè e della vita, di una spinta vitalistica così forte da voler quasi abbracciare la morte, quella bella morte che ti fa sentire vivo, e che ti spezza, con un rombo di vita, il petto.
              Quindi sostanzialmente gli aderenti alle idee fasciste vedevano la rivoluzione come un fine, e non come un mezzo. Sembra quasi che la loro ultima causa sia la rivoluzione stessa.

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              • Sean
                Csar
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                Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
                Quindi sostanzialmente gli aderenti alle idee fasciste vedevano la rivoluzione come un fine, e non come un mezzo. Sembra quasi che la loro ultima causa sia la rivoluzione stessa.
                Forse ora risulta più chiaro quel ribellismo "romantico" cui mi sono riferito in precedenza
                Ritengo che la vera lotta eversiva, e con una sua finalità chiaramente annunciata, sia stata quella portata avanti da tutti quei movimenti di sinistra comunista ed extra-parlamentare che hanno avuto la loro punta di diamante nelle BR, e che nelle sue più estreme propaggini ancora riaffiora (il delitto Biagi è di soli sei anni fa).
                Per quei ragazzi di destra di cui diciamo, non so neppure se il termine "eversione" sia calzante, essi stessi, in fondo, incosapevoli strumenti di quello Stato contro cui hanno scagliato la loro rabbia;
                Certo lo è quello di "rivoluzione", perchè c'è stata una lotta, c'è stato sangue, ci sono state giovinezze perdute e spezzate.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Luna Caprese
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                  Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                  mi riservo di risponderti con calma.

                  anche se sul presunto disastro morale posso anticiparti che se tale fu la causa è da ricercarsi nel tradimento dell'8 settembre.
                  la gioventù che continuò a combattere nella rsi elevò il concetto di moralità ad un livello che probabilmente fatichi,per cultura tua propria,ad afferrare.
                  Tradimento di chi ?
                  Dei nazisti ?
                  Restare fedeli ai nazisti sarebbe stata la virtù ?

                  x gli altri che continuano a riferirsi ad "idee fasciste" :

                  non sono mai esistite idee fasciste... ma solo il tentativo di Gentile di prendere un pezzetto di Fichte , non di Hegel , e di appiccicarlo all' esistente

                  non cosidero "idee" le romanticherie struggenti di Evola e dei suoi prosecutori
                  Last edited by Luna Caprese; 25-09-2008, 14:15:28.
                  "Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
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                  • ma_75
                    Super Moderator
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                    Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
                    Tradimento di chi ?
                    Dei nazisti ?
                    Restare fedeli ai nazisti sarebbe stata la virtù ?

                    x gli altri che continuano a riferirsi ad "idee fasciste" :

                    non sono mai esistite idee fasciste... ma solo il tentativo di Gentile di prendere un pezzetto di Fichte , non di Hegel , e di appiccicarlo all' esistente

                    non cosidero "idee" le romanticherie struggenti di Evola e dei suoi prosecutori
                    Oh,ma quale dogmatismo....Chi ti offre la sicurezza che non esistano idee fasciste? Premesso che qualunque movimento ha sempre attinto dal passato e le radici del fascismo non fanno eccezione, non vedo dove stia la diversità del fascismo rispetto al comunismo o a uno qualunque degli -ismi del '900. Tutti hanno una base comune da cui partire, ora in dialettica, ora in prosecuzione. Detto questo già solo il corporativismo è un concetto tipicamente fascista.
                    Tu puoi non considerare "idee" quelle di Evola, ma questo è un giudizio meramente personale che non mi pare di grande interesse ai fini della prosecuzione dlla discussione. Se sostituissi al tuo procedere lapidario una reale volontà di confronto con le idee degli altri, anche in termini fortemente critici, il tuo ruolo in questa discussione mi parrebbe più comprensibile.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • simones
                      Bodyweb Senior
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                      Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
                      Tradimento di chi ?
                      Dei nazisti ?
                      Restare fedeli ai nazisti sarebbe stata la virtù ?

                      x gli altri che continuano a riferirsi ad "idee fasciste" :

                      non sono mai esistite idee fasciste... ma solo il tentativo di Gentile di prendere un pezzetto di Fichte , non di Hegel , e di appiccicarlo all' esistente

                      non cosidero "idee" le romanticherie struggenti di Evola e dei suoi prosecutori

                      1)di una nazione amica
                      2)si
                      3)si


                      si vede che non hai mai letto niente di j.evola.
                      io l'ho letto tutto e ti posso dire che non ne condivido le idee,tra l'altro poco romantiche se vogliamo.


                      la palingenesi dell'idea fascista è da ricercare nel retroterra socio culturale di fine 800.
                      ti consiglio di approfondire con la biografia che ho indicato in post precedenti.


                      ciao
                      "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                      L.F.Celine

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                      • simones
                        Bodyweb Senior
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                        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                        Non sono affatto d'accordo. Se consideri che le icone dei gruppi ribellisti come Avanguardia Nazionale, alcuni settori di ON erano i vietcong, Guevara, Castro, l'OLP (guarda caso analoga sigla cpmparve a destra come acronimo di un gruppo) e che esistevano movimenti di destra che possono essere definiti "nazimaoistu" vedi bene che i fini non erano tanto diversi, almeno nella pars destruens: nemico da combattere lo stato borghese, corrotto, reazionario.
                        Cosa sarebbe accaduto quando i due movimenti, in comune accordo, avessero abbattuto lo stato non credo possiamo ipotizzarlo, nè io, nè tu, nè altri.
                        La favoletta dei rossi ribelli e dei neri reazionari è una favoletta, appunto, messa in piedi da quello steso stato e da settori politici, anche di destra, ad esso contigui. Delle Chiaie e Scalzone che guidano due gruppi all'interno della stessa manifstazione, con un comune nemico sono un fatto politicamente dirompente.


                        posso confermare,per aver avuto modo di conoscerne i protagonisti,che ciò che ma afferma è senz'altro corretto e corrispondente al vero
                        "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                        L.F.Celine

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                        • Sean
                          Csar
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                          Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
                          Tradimento di chi ?
                          Dei nazisti ?
                          Restare fedeli ai nazisti sarebbe stata la virtù ?

                          x gli altri che continuano a riferirsi ad "idee fasciste" :

                          non sono mai esistite idee fasciste... ma solo il tentativo di Gentile di prendere un pezzetto di Fichte , non di Hegel , e di appiccicarlo all' esistente

                          non cosidero "idee" le romanticherie struggenti di Evola e dei suoi prosecutori
                          E ci troviamo di fronte a cosa, allora, a un casuale incidente della storia?
                          Ma per favore...
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • THE ALEX
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                            Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio
                            Tradimento di chi ?
                            Dei nazisti ?
                            Restare fedeli ai nazisti sarebbe stata la virtù ?

                            x gli altri che continuano a riferirsi ad "idee fasciste" :

                            non sono mai esistite idee fasciste... ma solo il tentativo di Gentile di prendere un pezzetto di Fichte , non di Hegel , e di appiccicarlo all' esistente

                            non cosidero "idee" le romanticherie struggenti di Evola e dei suoi prosecutori
                            ipse dixit....

                            quasi quasi ti invidio.Avere delle certezze simili,non è da tutti...A questo punto ragazzi,direi che lo scopo del 3d è stato raggiunto e si può anche chiudere.



                            Guarda che a sparare sentenze,siamo bravi tutti....il difficile è argomentare,cosa che ti rifiuti sistematicamente di fare
                            « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Non sono affatto d'accordo. Se consideri che le icone dei gruppi ribellisti come Avanguardia Nazionale, alcuni settori di ON erano i vietcong, Guevara, Castro, l'OLP (guarda caso analoga sigla cpmparve a destra come acronimo di un gruppo) e che esistevano movimenti di destra che possono essere definiti "nazimaoistu" vedi bene che i fini non erano tanto diversi, almeno nella pars destruens: nemico da combattere lo stato borghese, corrotto, reazionario.
                              Cosa sarebbe accaduto quando i due movimenti, in comune accordo, avessero abbattuto lo stato non credo possiamo ipotizzarlo, nè io, nè tu, nè altri.
                              La favoletta dei rossi ribelli e dei neri reazionari è una favoletta, appunto, messa in piedi da quello steso stato e da settori politici, anche di destra, ad esso contigui. Delle Chiaie e Scalzone che guidano due gruppi all'interno della stessa manifstazione, con un comune nemico sono un fatto politicamente dirompente.


                              Verso la fine degli anni di piombo,quando ormai la strategia degli opposti estremismi era palese,nacque un gruppo che si chiamava Terza Posizione e che pur avendo avuto vita breve e non avendo commesso "azioni" degne di nota,viene ancora oggi ricordato e temuto dai guardiani del sistema e dai media.
                              NON destra,Non sinistra ma una terza posizione contro il comune nemico....il sistema appunto.
                              Il fallimento era purtroppo inevitabile dato che il ricordo dei fratelli uccisi era ancora vivo ed il gruppo divenne l'ennesimo movimento di estrema destra ma nascesse oggi..........
                              « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                              • Luna Caprese
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                                Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
                                1)di una nazione amica
                                2)si
                                3)si


                                si vede che non hai mai letto niente di j.evola.
                                io l'ho letto tutto e ti posso dire che non ne condivido le idee,tra l'altro poco romantiche se vogliamo.


                                la palingenesi dell'idea fascista è da ricercare nel retroterra socio culturale di fine 800.
                                ti consiglio di approfondire con la biografia che ho indicato in post precedenti.


                                ciao
                                bella amicizia...

                                occupazione dell' Italia già da mesi prima della destituzione di Mussolini ( come si fidavano... )

                                e poi la battaglia di Roma , la corazzata Roma , Cefalonia , stragi varie durante la ritirata verso nord

                                Evola l' ho letto e l' unica cosa veramente interessante che abbia scritto è il suo commento al Tao te ching .

                                Alla fine dell '800 l' antiborghesia era rappresentata dai marxisti a dai tumulti dei lavoratori , in Sicilia , a Milano ecc. ; c' era solo il conflitto tra capitale e lavoro che venne poi addolcito da Giolitti nei primi anni del '900 .

                                Non c' era nient' altro di "antiborghese" all' epoca .

                                Dopo la prima guerra mondiale ci fu un intreccio di cause ( malcontento per i risultati ottenuti nonostante i 680.000 morti , il problema dei reduci , riconversione dell' economia dalla guerra alla pace , arretratezza dell' industria , paura degli industriali di perdere la "roba" per il possibile contagio del socialismo rivoluzionario che aveva vinto in Russia , debolezza cronica dei governi ecc. ) che aprirono la strada a Mussolini complice la stessa borghesia impaurita dalle occupazioni delle fabbriche .

                                Anche nel periodo dello squadrismo non c' era la benchè minima ideologia : c' era solo l' azione , soreliana , che spingeva alla lotta armata prima nei centri di provincia , poi nelle città di media grandezza fino a culminare nella marcia su Roma .

                                Niente che assomigliasse ad una idea , a meno di non considerare Sorel il padre dell' ideologia fascista , ma solo azione fatta per "volontà di azione" , per "bisogno di azione" , come scrisse Mussolini nella Treccani , che derivava fondamentalmente dalla frustrazione per le condizioni della pace ; ebbe successo per la suddetta paura dei borghesi , per la debolezza dei liberali giolittiani che pensavano di neutralizzare il Duce successivamente ( dopo lui avesse provveduto a liberarli dal socialismo ) .

                                L' unica cosa nuova era il potere che l' antisocialismo cominciò ad avere sulle masse ma ciò non derivava da alcuna idea precedente : era un fatto nuovo , "strano e contraddittorio" , non previsto e non teorizzato .

                                Perchè la masse erano attratte dal Duce ?
                                Per indole , indole da pecora , indole da servo che non può fare a meno di un padrone che gli dica cosa fare , dove andare , come vivere...

                                Non avendo spirito da servo non sarò mai fascista o comunista , il che è più o meno la stessa cosa
                                Last edited by Luna Caprese; 26-09-2008, 11:36:02.
                                "Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
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