Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • gorgone
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    Originariamente Scritto da SPANATEMELA Visualizza Messaggio
    Vorrei fare una considerazione molto generale.
    Quando si giudica una forma di governo, e in questo caso una dittatura 20nnale prima di trarre ogni conclusione andrebbero valutati 2 aspetti.

    1) Il popolo

    2) Le alternative reali alla forma di governo in questione.....quello che c'è stato prima e dopo...


    Sul punto uno, sono perfettamente d'accordo con chi affermava ( mi pare fosse Aristotele) che non esistono forme di Governo migliori o peggiori di altre, ma che esistono forme di Governo piu' o meno adatte ad un determinato popolo. Tendenzialmente un popolo poco coeso, che ha poco a cuore le sorti della Nazione di cui è parte, che è poco cosciente dei propri diritti civili e pertanto non li esercita, dotato oltretutto di scarso senso civico, è un popolo poco adatto alla DEMOCRAZIA, perchè onestamente non sa che farne.
    A me sembra che gli Italiani ( e ciò vale oggi ancor piu' che all'inizio del ventennio per la verità) rientrino in questa categoria.
    Un Ateniese che la Polis avesse privato dei suoi diritti civili sarebbe stato un ateniese morto...morto moralmente, perchè non libero, non in grado di esprimere la propria opinione, di partecipare all'assemblea.
    Un italiano medio potrebbe essere privato di gran parte dei suoi diritti civili e non rendersene neanche conto.


    2) Volendo anche prescindere dal legame che deve per forza di cose sussistere tra le caratteristiche di un popolo a quelle della forma di Governo, siamo sicuri che la pseudodemocrazia all'italiana rappresenti una fforma di governo migliore rispetto a quella fascista?
    Mi riferisco in particolare al periodo che va dagli anni 80 ad oggi.
    Siamo in democrazia? A me non pare.
    Io vero un paese corrotto fino al midollo, dove comandano pochi Feudatari e i vari Valvassini e Servi della Gleba continuano a vivere esistenze piuttosto misere.
    Un paese dove tutto è lecito, tutto è consentito, se hai grosse disponibilità economiche e grosse conoscenze.
    Un paese dove lo Stato continua a far prosperare le Mafie senza prendere di petto il problema.
    Un paese dove si possono seppellire tonnellate di amianto e rifiuti tossici semplicemente pagando mazzette al proprietario di quelle terre.
    Per me non dovremmo paragonare il Fascismo alla Democrazia, dovremmo paragonare il Fascismo alla attuale Pseudodemocrazia ( nella quale neanche piu' la scelta dei nostri rappresentanti ci spetta), e trarre le eventuali conclusioni
    da giorni sto pensando se scrivere uno di quei post prolissi che non legge nessuno.
    in questo caso leggerebbe sean e fumerebbe un sacco, quindi forse mi tratterrò, però se da un lato è insopportabile la retorica resistenziale, attento a non cadere nella retorica opposta, il fascismo non è un alieno nella storia d'italia, nasce profondamente italiano - nel bene e nel male - si sviluppa e muore conj i pregi e difetti tipici della storia d'italia, compresi i compromessi, il tatticismo, le alleanze e tutto quanto.

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    • Sean
      Csar
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      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
      da giorni sto pensando se scrivere uno di quei post prolissi che non legge nessuno.
      in questo caso leggerebbe sean e fumerebbe un sacco, quindi forse mi tratterrò, però se da un lato è insopportabile la retorica resistenziale, attento a non cadere nella retorica opposta, il fascismo non è un alieno nella storia d'italia, nasce profondamente italiano - nel bene e nel male - si sviluppa e muore conj i pregi e difetti tipici della storia d'italia, compresi i compromessi, il tatticismo, le alleanze e tutto quanto.
      Tu mi hai sempre fatto fumare poco, anche quando ho letto cose con le quali ero poco d'accordo Non è questo il caso, perchè la tua sul Fascismo che, nascendo e crescendo, accoglie tanti (se non tutti) difetti dell'Italia e degli italiani, mi trova perfettamente d'accordo. Quanti compromessi ha fatto Mussolini? Quanto, nella propaggine estrema della RSI, gli è stato rimproverato di aver perduto l'iniziale purezza ideale? E lui su quell'altare, come a discolpa o per pagare le colpe, ci sacrifica Ciano e l'amore della figlia. Non è assolutamente alieno il Fascismo alla storia dell'Italia. Anzi, è pienamente inserito in quella storia e nelle sue caratterizzazioni. Non viene da un di fuori, ma emerge da quella storia, con tutte le conseguenze del caso.

      C'è da dire che il Fascismo ha cercato, con una opera di rigenerazione e di distillazione quasi alchemica, di guarire, correggere tanti di quei difetti. Venti anni, per molteplici ragioni, non sono bastati.
      Last edited by Sean; 14-10-2013, 20:00:40.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • gorgone
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

        C'è da dire che il Fascismo ha cercato, con una opera di rigenerazione e di distillazione quasi alchemica, di guarire, correggere tanti di quei difetti. Venti anni, per molteplici ragioni, non sono bastati.
        è su questo che non siamo d'accordo.
        il fascismo vede il tentativo, in parte effettivamente riuscito, di modernizzare, approva riforme e promulga leggi sociali (dalla riforma gentile della scuola, alla riduzione delle ore settimanali di lavoro, l'istituzione degli assegni familiari, l'assicurazione di invalidità, ecc) spesso efficaci grazie alla collaborazione di ministri e tecnici competenti, che dovevano mostrare al resto del mondo civilizzato che l'italia non era da meno.

        le leggi poi hanno - italianamente - un'applicazione diversa a seconda del tempo e del luogo (ideologia che mussolini non abbandona mai, si potrebbe banalmente chiamarlo "opportunismo" ed è il pensiero sintetizzato da mussolini stesso nel discorso di san sepolcro "Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente" - a tal proposito taglio una digressione per ragioni di tempi forumistici, do solo l'hint che tu coglierai e altri, se vogliono possono cercare da soli - il partito di corradini a cui, non a caso d'annunzio aderì, parlando di solco in cui si inserisce il fascismo.. mutua persino l'iconogrofia..) e dove per esempio le varie camorre sono intimamente legate al regime fascista, all'industria e ai latifondi, vediamo che le 40 ore sono solo virtuali, così come l'assenza di lavoro minorile, piuttosto che lo sfruttamento e il sopruso.

        il fascismo fu l'ennesima rivoluzione mancata italiana perché mussolini si alleò con i grandi latifondisti, con l'aristocrazia, quando mussolini si rendo conto, da subito, che a sinistra non avrebbe sfondato.
        nel 1919 non mi ricordo nemmeno se i fasci fossero presenti, ma di certo non prende nemmeno un seggio, mentre il partito socialista ha un buon risultato.
        a quel punto mussolini pratica ogni tipo di alleanza possibile, roba che, al confronto, casini è un dilettante.
        sebbene lui fosse - credo sinceramente - attratto dalle minoranze combattive, i reduci, gli irredentisti, cambia alleanze di continuo, mettendo insieme alleanze che, al confronto pd+pdl sono acqua di rose, si stringe a volte con i socialisti, a volte con i nazionalisti, a volte con i conservatori, senza schiacciarsi in posizioni reazionarie tout court, onde evitare di esserne assorbito totalmente, o peggio di essere messo da parte.

        poi parte l'ondata squadrista sfruttando le sempre più generose sovvenzioni degli industriali e lì, il dado è tratto, gli industriali e i latifondisti pagano e lo stato sta a guardare.
        così arriva prima alle elezioni del '21 e poi a quelle del '24.
        il fascismo rimane sempre initimamente multiforme; per questo è tanto facile sostenere tesi diverse ed avere giudizi opposti; ma, al di là del modo di proporsi popolare e che usa il corpo come feticcio, tanto che si parlerà di omosessualità politica degli italiani per questo amore per il corpo del duce (che poi, come amanti traditi si trasforma in odio e violenza persino sul cadavere che deve essere appeso a piazzale loreto, in parte per esibirlo, per far vedere che è morto, ma in parte per strapparlo alla foga della gente - la stessa che lo acclamava in piazza - che sputa sul cadavere, lo calpesta, lo prende a calci con una ferocia inaudita, del resto anche solo l'autopsia è roba da forti di stomaco, massacrato nell'esecuzione e massacrato il cadavere.)
        al di là, dicevo, dell'immagine popolare l'ascesa di mussolini è l'ascesa di un politico borghese, intimamente e profondamente legato a quel sistema feudale di cui non ci siamo ancora liberati.
        insomma se è esistito nella testa di qualcuno (e sinceramente non penso a mussolini) un'autentico fascismo riformatore non è quello che poi si è sviluppato storicamente.


        sull'rsi, in cui cerca di riprendere lo spirito sansepolcrino, la prossima puntata.
        (posto e rileggo, se trovate errori, segnalate)
        Last edited by gorgone; 14-10-2013, 20:49:34.

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        • Liam & Me
          Bad Blake
          • Dec 2006
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          un punto di vista interessante, suppongo abbastanza semplificato, sul fascismo.

          Da 3:50 una nota su come, secondo lui, mussolini vedeva le squadre fasciste (era poi per questo che quest'intervista mi era rimasta impressa).

          B & B with a little weed










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          • _Jason_
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            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            Mi spiace ma parli da incompetente. La differenza è netta tra un generale e un capitano in sé, ma se a questo sommiamo che l'esercito e le SS erano organi differenti, la cosa è chiara: L'ESERCITO GIURA FEDELTA' AL PAESE, MENTRE LE SS GIURAVANO FEDE POLITICA, FEDE NEL SANGUE , FEDE IN UN IDEALE. Discutere un ordine DIRETTO per un giovane capitano delle SS era molto grave.
            Ho portato Rommel come esempio di comportamento umano nei confronti del nemico a differenza di quel criminale, e qui il grado non fa differenza.

            Sia l'esercito che le SS dovevano prestare giuramento a Hitler.

            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            La guerra si decideva ad est, non solo per la questione della presa in contropiede al nemico che stava attaccando l'Europa sotto il nome di " OPERAZIONE GROZA" ma anche per una questione di materie prime. Dovevamo raggiungere i pozzi petroliferi in Kazakistan e Russia delsud/est, purtroppo- per vari fattori- non siamo riusciti ad essere cosi veloci e incalzanti.
            Il fronte orientale contava tanto quanto quello occidentale. E' il fatto stesso stesso di combattere su due fronti che uccise la Germania. La differenza tra i due fronti è che a ovest potevi sperare in un qualche successo operativo e trattare una pace da una posizione decente; al contrario ad est i sovietici non avrebbero mai trattato. Per questo nel '44 il fronte occidentale aveva la priorità.

            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            La guerra a sud, era compito dell'ITALIA, i Tedeschi non avevano minimamente previsto un altro impiego di forze in quel contesto. La colpa è nostra
            Più o meno è così, la fallita invasione italiana della Grecia fece ritardare di alcuni mesi l'Op. Barbarossa, finendo in piene inverno. Si può dire che FORSE la guerra gliela abbiamo fatta perdere noi (e forse anche per fortuna).

            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            se le divisioni non tradivano in massa e i generali smettevano di fare il magna magna, di sicuro potevamo quantomeno contenere gli Inglesi in tempo, in tempo per prendere l'est e in tempo per le nuovi armi di Hitler che mettevano la parola FINE alla guerra.
            Le armi segrete sono una scemenza che quello squilibrato Hitler raccontava alla Germania e soprattutto a se stesso per andare avanti.

            La storia militare è piena di progetti innovativi e fantasiosi come questi mai andati in porto.

            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            Anzi, per la questione delle spiagge è una stupidaggine tattica pazzesca, le truppe andavano meglio sparse nell'intro terra, solo cosi potevamo evitare un invasione -che ricordo- è arrivata anche dal cielo con le divisioni ranger e paracadutisti che hanno giocato un ruolo fondamentale nella operazione overlord.
            Non sai di cosa parli. All'interno dello Stato maggiore tedesco ci fu una vivace discussione tra Geyr von Schweppenburg (appoggiato da Rundstedt) e Rommel. Il primo voleva mantenere una riserva di divisioni in profondità per un contrattacco concentrato che però avrebbe richiesto tempo. Rommel aveva capito che non era possibile per via del totale dominio dell'aria nemico che con una continua interdizione del territorio avrebbe impedito qualsiasi spostamento di truppe.

            « La guerra si vincerà o si perderà sulla spiaggia. Abbiamo una sola possibilità di fermare il nemico: quando sarà in acqua e cercherà di mettere piede a terra. I rinforzi non arriveranno mai sul posto dell'attacco, sarebbe follia pensarlo. La linea di difesa sarà qui, sulla costa. Mi creda, Lang, le prime ventiquattr'ore dell'invasione saranno decisive: per gli Alleati, come per la Germania, quello sarà il giorno più lungo »

            Erwin Rommel

            Alla fine non si fece così, quando gli alleati sbarcarono c'era una sola divisione corazzata in prossimità dello sbarco e non si riuscì a ricacciarli in mare, la testa di sbarco venne ampliata e consolidata. A quel punto da entrambe le parti cominciò un progressivo concentramento di truppe in quello spazio tanto piccolo. Era diventata una guerra di logoramento che la Germania non poteva sostenere per la scarsità di uomini e mezzi. Finchè il fronte non cedette e ci fu una lenta ritirata fino alla linea Sigfrido: la Francia era persa.

            Originariamente Scritto da iKeR_1 Visualizza Messaggio
            Secondo il mio modesto parere è stato un generale sopravvalutato, oggetto di propaganda da parte degli inglesi, ma è meglio tornare in OT .
            Non è che fu sopravvalutato è che riuscì ad avere un fascino molto maggiore rispetto ad altri sul grande pubblico. E fu la stampa inglese che parlò "bene" di Rommel, non furono certo gli organi ufficiali, non è che i generali inglesi avevano scritto "beota" in fronte che si mettevano ad esaltare il nemico

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            • Liam & Me
              Bad Blake
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              Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
              un punto di vista interessante, suppongo abbastanza semplificato, sul fascismo.

              Da 3:50 una nota su come, secondo lui, mussolini vedeva le squadre fasciste (era poi per questo che quest'intervista mi era rimasta impressa).
              scusate non avevo visto il post serio di sopra. Prendetelo come un bignami.
              B & B with a little weed










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              • Sean
                Csar
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                Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio


                sull'rsi, in cui cerca di riprendere lo spirito sansepolcrino, la prossima puntata.
                (posto e rileggo, se trovate errori, segnalate)
                Con calma poi farò le mie considerazioni, vedo cose condivisibili altre meno Però, tra i prodromi che qua racconti e l'RSI c'è di mezzo anche il Fascismo che da movimento si fa regime, e, col regime, arriva una Italia con una opposizione ridotta ai minimi termini (non perchè mandata al confino, ma proprio per una adesione collettiva o quasi del popolo ad Duce, per cui all'opposizione manca proprio l'acqua entro la quale muoversi). Ovvero, Mussolini dà poi un taglio netto allo stucchevole gioco del parlamentarismo, del partitismo e delle alleanze per assumere su di sè il potere, o il potere nelle quote che la situazione presente allora poteva permettere di accentrare (c'era la monarchia, c'era l'esercito, c'erano sfere non del tutto collimanti col Duce "unico capo"). Però, è proprio quando Mussolini dà un taglio netto al parlamentarismo (e nessuno o quasi, attenzione, in Italia dirà "a", quasi lo si desiderasse un Duce, un dittatore, un uomo capace di assumersi la responsabilità di risolvere le crisi storiche in cui si dibattevano l'Italia e l'Europa di allora) che comincia l'opera alchemica di trasformazione dell'Italia, non prima.

                Prima, è vero, ci sono strategie di compromessi politici, gli stessi che, ad esempio, farà Hitler in Germania (lì con esiti diversi, perchè nel caso del Nazismo possiamo parlare di totalitarismo compiuto, cosa che non riuscì al Fascismo) ma il palazzo d'inverno in qualche maniera va conquistato, e poi bisogna saperci restare. La fase di trasformazione dei due Paesi, Italia e Germania, principia dal momento dell'instaurarsi della dittatura, pur con le forme differenti di cui sopra. Ed è da qui che poi vorrò fare delle considerazioni più approfondite e puntuali.

                Il Fascismo fu polimorfico, certamente. Lo fu anche il Nazismo. Sovente lo abbiamo paragonato ad un prisma. Mussolini ne era conscio, credeva però che il suo carisma fosse la soluzione bastevole e sufficiente per accordare le mille e più anime che nel Fascismo emergevano, vivevano, si compivano, ciascuna con potenziali esiti diversi. Ad esempio, il Fascismo che aveva in mente un Evola non era quello che aveva in mente un Bombacci. Vi era chi sognava il Fascismo "immenso e rosso" e chi un Fascismo altrettanto immenso ma nero. Ancora oggi, non si trova una unica ed univoca definizione del Fascismo che lo risolva in una sintesi soddisfacente. Mussolini presunse di essere quella sintesi di tante anime, finchè fu il Duce, visto e acclamato come tale. Ma su questo ritorneremo.
                Last edited by Sean; 14-10-2013, 23:27:49.
                ...ma di noi
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                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • gorgone
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                  leggi la rep che ho appena dato a liam, proprio mentre postavi tu.

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                  • thetongue
                    Bodyweb Senior
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                    che tristezza inenarrabile la vicenda della non sepoltura, non funerale di priebke a roma. che ipocrisia, che pagliacciume. da parte di uno smidollato senza identita' ed idee come marino ok, ma li' son tutti...anche il vicariato. I proclami del rabbinate poi, davvero insopportabile il tutto

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                    • Sean
                      Csar
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                      Non mi pronuncio, mi basta quanto dici tu. Un certo (profondo) senso di malessere, fastidio, scoramento ha preso anche me. En passant, Priebke era uno che andava a messa, faceva la comunione e si confessava. Era cattolico. Quindi trovava (come tutti dovrebbero trovare ad ogni ora del giorno e della notte) preti che lo stavano ad ascoltare nel sacramento della confessione, con tutto quel che ne consegue. Da vivo.

                      Da morto, la stucchevole e riprovevole commedia dei funerali negati, però non negati, però non in pubblico, però...Già troppi però, quando è scritto che il parlare deve essere sì sì, no no, il di più...del di più si può e si deve fare a meno.
                      ...ma di noi
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                      • ma_75
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                        Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

                        Il discorso di Gorgone e', al solito, molto convincente e ricco di spunti. Parecchio tempo addietro ricordo di aver postato una recensione di un libro "La sinistra fascista" se non erro che affronta molto approfonditamente il tema di quella corrente rivoluzionaria che scorre come un fiume carsico per tuta la durata del ventennio. E' significativo che i momenti in cui questo fiume emerge con più forza in superficie siano, in qualche modo, quelli eroici ossia l'inizio e la fine. Ricordo che a lungo abbiamo parlato della profonda differenza tra la RSI e il fascismo imperante, a livello ideologico ma anche di immagine. Credo che la spiegazione di questo percorso apparentemente schizofrenico sia, in realtà, molto meno complessa di quanto sembri e risponda a criteri di sopravvivenza politica. Un' Italia rivoluzionaria, costruita magari su un forte sostegno popolare ma senza l'appoggio dri poteri forti che sono, allora come oggi, quelli economici non sarebbe durata un anno, come esperimenti simili a livello europeo. Ne abbiamo
                        la prova con quel che accade col fascismo morente quando i grandi industriali saltano, con italica disinvoltura, sul nuovo cavallo drmocratici
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • Strikeout
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                          Last edited by Strikeout; 07-10-2014, 16:11:11.

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                          • LARRY SCOTT
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                            Riporto l'intervista che aveva rilasciato in occasione dei suoi 100 anni, nel luglio scorso.




                            D. Sig. Priebke, anni addietro lei ha dichiarato che non rinnegava il suo passato. Con i suoi cento anni di età Io pensa ancora?

                            R. Sì.

                            D. Cosa intende esattamente con questo?

                            R. Che ho scelto di essere me stesso.

                            D. Quindi ancora oggi lei si sente nazista.

                            R. La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. ll Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare.

                            D. Della visione del mondo di cui lei parla fa parte anche I’antisemitismo

                            Il Capitano, 2012,con due giovani tedeschi suoi ospiti

                            D. Quella che gli ebrei abbiano praticato I’usura ammessa dalla loro religione, mentre veniva proibita ai cristiani, è una vecchi storia. Cosa c’è di vero secondo lei.
                            R. Infatti non è certo una mia idea. Basta leggere Shakespeare o Dostoevskij per capire che simili problemi con gli ebrei sono storicamente effettivamente esistiti, da Venezia a San Pietroburgo. Questo non vuole assolutamente dire che gli unici usurai all’epoca fossero gli ebrei. Ho fatto mia una frase del poeta Ezra Pound: ”Tra uno strozzino ebreo e uno strozzino orfano non vedo nessuna differenza”.
                            D. Per tutto questo lei giustifica I’antisemitismo?
                            R. No, guardi, questo non significa che tra gli ebrei non ci siano persone perbene. Ripeto, antisemitismo vuol dire odio, odio indiscriminato. lo anche in questi ultimi anni della mia persecuzione, da vecchio, privato della libertà ho sempre rifiutato l’odio. Non ho mai voluto odiare nemmeno chi mi ha odiato. Parlo solo di diritto di critica e ne sto spiegando i motivi. E le dirò di più: deve considerare che, per loro particolari motivi religiosi, una grossa parte di ebrei si considerava superiore a tutti gli altri esseri umani. Si immedesimava nel “Popolo Eletto da Dio” della Bibbia.
                            D. Anche Hitler parlava della razza ariana come superiore



                            R. Sì, Hitler è caduto anche lui nell’equivoco di rincorrere questa idea di superiorità. Questa è stata una delle cause di errori senza ritorno. Tenga conto comunque che un certo razzismo era la normalità in quegli anni, non solo a livello di mentalità popolare ma anche a livello di governi e addirittura di ordinamenti giuridici. Gli Americani, dopo aver deportato le popolazioni africane ed essere stati schiavisti, continuavano ad essere razzisti, e di fatto discriminavano i neri. Le prime leggi, definite razziali di Hitler, non limitavano i diritti degli ebrei più di quanto fossero limitati quelli dei neri in diversi stati USA. Stessa cosa per le popolazioni dell’india da parte degli inglesi e i francesi, che non si sono comportati molto diversamente con i cosiddetti sudditi delle loro colonie. Non parliamo poi del trattamento subito all’epoca dalle minoranze etniche nell’ex URSS.
                            D. E quindi come sono andate peggiorando in Germania le cose secondo lei?
                            R. Il conflitto si è radicalizzato, è andato crescendo. Gli ebrei tedeschi, americani, inglesi e l’ebraismo mondiale da un lato, contro la Germania che stava dall’altro. Naturalmente gli ebrei tedeschi sì sono venuti a trovare in una posizione sempre più difficile. La successiva decisione di promulgare leggi molto dure resero in Germania la vita veramente difficile agli ebrei. Poi nel novembre del 1938 un ebreo, un certo Grynszpan, per protesta contro la Germania uccise in Francia un consigliere della nostra ambasciata, Ernest von Rath. Ne segui la famosa “Notte dei cristalli”. Gruppi di dimostranti ruppero in tutto il Reich le vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei. Da allora gli ebrei furono considerati solo e soltanto come nemici. Hitler dopo aver vinto le elezioni, Ii aveva in un primo tempo incoraggiati in tutti i modi a lasciare la Germania. Successivamente, nel clima di forte sospetto nei confronti degli ebrei tedeschi, causato dalla guerra e di boicottaggio e di aperto conflitto con le più importanti organizzazioni ebraiche mondiali, li rinchiuse nei lager, proprio come nemici. Certo per molte famiglie, spesso senza alcuna colpa, questo fu rovinoso.
                            D. La colpa quindi di ciò che gli ebrei hanno subito secondo lei sarebbe degli ebrei stessi?
                            R. La colpa è un po’ di tutte le parti. Anche degli alleati che scatenarono la seconda guerra mondiale contro la Germania, a seguito della invasione della Polonia, per rivendicare territori dove la forte presenza tedesca era sottoposta a continue vessazioni. Territori posti dal trattato di Versailles sotto il controllo del neonato stato polacco. Contro la Russia dì Stalin e la sua invasione della restante parte della Polonia nessuno mosse un dito. Anzi a fine conflitto, ufficialmente nato per difendere proprio la indipendenza della Polonia dai tedeschi, fu regalato senza tanti complimenti tutto l’est europeo, Polonia compresa, a Stalin.
                            D. Quindi Politica a parte lei sposa le teorie storiche revisioniste.
                            R. Non capisco perfettamente cosa si intenda per revisionismo. Se parliamo del processo di Norimberga del 1945 allora posso dirle che fu una cosa incredibile, un grande palcoscenico creato a posta per disumanizzare di fronte all’opinione pubblica mondiale il popolo tedesco e i suoi capi. Per infierire sullo sconfitto oramai impossibilitato a difendersi.
                            D. Su quali basi afferma questo?
                            R. Cosa si può dire di un autonominatosi tribunale che giudica solo i crimini degli sconfitti e non quelli dei vincitori; dove il vincitore è al tempo stesso pubblica accusa, giudice e parte lesa e dove gli articoli di reato erano stati appositamente creati successivamente ai fatti contestati, proprio per condannare ín modo retroattivo? Lo stesso presidente americano Kennedy ha condannato quel processo definendolo una cosa “disgustosa” in quanto “si erano violati i princìpi della costituzione americana per punire un avversario sconfitto”
                            D. Se intende dire che II reato di crimini contro l’umanità con cui si è condannato a Norimberga non esisteva prima che fosse contestato proprio da quel tribunale internazionale, c’è da dire in ogni caso che Ie accuse riguardavano fatti comunque terribili
                            R. A Norimberga i tedeschi furono accusati della strage di Katyn, poi nel 1990 Gorbaciov ammise che erano stati proprio loro stessi russi accusatori, ad uccidere i ventimila ufficiali polacchi con un colpo alla nuca nella foresta di Katyn. Nel 1992 ll presidente russo Eltsin produsse anche il documento originale contenente I’ordine firmato da Stalin. I tedeschi furono anche accusati di aver fatto sapone con gli ebrei. Campioni di quel sapone finirono nei musei USA, in Israele e in altri paesi. Solo nel 1990 un professore della università di Gerusalemme studiò i campioni dovendo infine ammettere che si trattava di un imbroglio.
                            D. Si, ma i campi di concentramento non sono una invenzione dei giudici di Norimberga
                            R. In quegli anni terribili di guerra, rinchiudere nei lager (in italiano sono i campi di concentramento) popolazioni civili che rappresentavano un pericolo per la sicurezza nazionale era una cosa normale. Nell’ultimo conflitto mondiale lo hanno fatto sia i russi che gli USA. Questi ultimi in particolare con i cittadini americani di origine orientale.
                            D. In America però, nei campi di concentramento per le popolazioni di etnia giapponese non c’erano Ie camere a gas?



                            R. Come le ho detto, a Norimberga sono state inventate una infinità di accuse, Per quanto riguarda quella che nei campi di concentramento vi fossero camere a gas aspettiamo ancora le prove. Nei campi i detenuti lavoravano. Molti uscivano dal lager per il lavoro e vi facevano ritorno la sera. II bisogno di forza lavoro durante la guerra è incompatibile con la possibilità che allo stesso tempo, in qualche punto del campo, vi fossero file di persone che andavano alla gasazione. L’attività di una camera a gas è invasiva nell’ambiente, terribilmente pericolosa anche al suo esterno, mortale. L’idea di mandare a morte milioni di persone in questo modo, nello stesso luogo dove altri vivono e lavorano senza che si accorgano di nulla è pazzesca, difficilmente realizzabile anche sul piano pratico.
                            D Ma lei quando ha sentito parlare perla prima volta del piano di sterminio degli ebrei e delle camere a gas
                            R – La prima volta che ho sentito di cose simili la guerra era finita ed io mi trovavo in un campo dì concentramento inglese, ero insieme a Walter Rauff. Rimanemmo entrambi allibiti. Non potevamo assolutamente credere a fatti così orribili: camere a gas per sterminare uomini, donne e bambini. Se ne parlò con il colonnello Rauffe con gli altri colleghi per giorni. Nonostante fossimo tutti SS, ognuno al nostro livello con una particolare posizione nell’apparato nazionalsocialista, mai a nessuno di noi erano giunte alle orecchie cose simili. Pensi che anni e anni dopo venni ha sapere che il mio amico e superiore Walter Rauff, che aveva diviso con me anche qualche pezzo di pane duro nel campo di concentramento, veniva accusato dì essere I’ìnventore di un fantomatico autocarro di gasazione. Cose di questo genere Ie può pensare solo chi non ha conosciuto Walter Rauff
                            D – E tutte Ie testimonianze della esistenza delle camere a gas?
                            R Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli Americani a Dachau. Testimonianze che si possono definire affidabili sul piano giudiziario o storico a proposito delle camere a gas non ce ne sono; a cominciare da quelle di alcuni degli ultimi comandanti e responsabili dei campi, come ad esempio quella del più noto dei comandanti di Auschwitz , Rudolf Höss. A parte le grandi contraddizioni della sua testimonianza, Prima di deporre a Norimberga fu torturato e dopo la testimonianza per ordine dei russi gli tapparono la bocca impiccandolo. Per questi testimoni, ritenuti preziosi dai vincitori, le violenze fisiche e morali in caso di mancanza di condiscendenza erano insopportabili; le minacce erano anche di rivalsa sui familiari. So per l’esperienza personale della mia prigionia e quella dei miei colleghi, come, dai parte dei vincitori, venivano estorte nei campi di concentramento le confessioni ai prigionieri, i quali spesso non conoscevano nemmeno la lingua inglese. Poi il trattamento riservato ai prigionieri nei campi russi della Siberia oramai è cosa nota, si doveva firmare qualunque tipo di confessione richiesta; e basta.
                            D Quindi per lei quei milioni di morti sono una invenzione
                            R lo ho conosciuto personalmente i lager. L’ultima volta sono stato a Mauthausen nel maggio del 1944 ad interrogare il figlio di Badoglio, Mario, per ordine di Himmler. Ho girato quel campo in lungo e in largo per due giorni. Cerano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze. Niente camere a gas. Purtroppo tanta gente è morta nei campi ma non per una volontà assassina. La guerra, le condizioni di vita dure, la fame, la mancanza di cure adeguate si sono risolti spesso in un disastro. Però queste tragedie dei civili, erano all’ordine del giorno non solo nei campi ma in tutta la Germania, soprattutto a causa dei bombardamenti ìndiscríminati delle città.
                            D – Quindi lei minimizza la tragedia degli ebrei: I’Olocausto?


                            R – C’è poco da minimizzare una tragedia è una tragedia. Si pone semmai un problema di verità storica. I vincitorì del secondo conflitto mondiale avevano interesse a che non si dovesse chiedere conto dei loro crimini. Avevano raso al suolo intere città tedesche, dove non vi era un solo soldato, solo per uccidere donne bambini e vecchi e così fiaccare Ia volontà di combattere dei loro nemico. Questa sorte è toccata ad Amburgo, Lubecca, Berlino, Dresda e tante altre città. Approfittavano della superiorità dei loro bombardieri per uccidere i civili impunemente e con folle spíetatezza. Poi è toccato alla popolazione di Tokyo ed infine con le atomiche ai civili di Nagasaki e Hiroshima. Per questo era necessario inventare dei particolari crimini commessi dalla Germania e reclamizzarli tanto da presentare i tedeschi come creature del male e tutte le altre sciocchezze: soggetti da romanzo dell’orrore su cui Hollywood ha girato centinaia di film. Del resto da allora il metodo dei vincitori della seconda guerra mondiale non è molto cambiato: a sentire loro esportano la democrazia con cosi dette missioni di pace contro le canaglie, descrivono terroristi che si sono macchiati dì atti sempre mostruosi, inenarrabili. Ma in pratica attaccano sopratutto con l’aviazione chi non si sottomette. Massacrano militari e civili che non hanno i mezzi per difendersi, Alla fine tra un intervento umanitario e l’altro nei vari paesi, mettono sulle poltrone dei governi dei burattini che assecondano i loro interessi economici e politici.
                            D – Ma allora certe prove inoppugnabili come filmati e fotografie dei lager come le spiega?
                            R Quei filmati sono una ulteriore prova della falsificazione: Provengono quasi tutti dal campo di Belsen. Era un campo dove le autorità tedesche ìnvíavano da altri campi gli internati inabili al lavoro . Vi era all’ìnterno anche un reparto per convalescentì. Già questo la dice lunga sulla volontà assassina dei Tedeschi. Sembra strano che in tempo di guerra si sia messo in piedi una struttura per accogliere coloro che invece si volevano gasare. I bombardamenti alleati nel 1945 hanno lasciato quel campo senza acqua, viveri e medicinali. Si è diffusa una epidemia di tifo petecchiale che ha causato migliaia di malati e morti . Quei filmati risalgono proprio a quei fatti, quando il campo di accoglienza di Bergen Belsen devastato dall’epidenia,nell’Aprile 1945, era oramai nelle mani degli alleati. Le riprese furono fatte per motivi propagandistìci dal regista inglese Hitchcock, il maestro dell’horror. E spalventoso il cinismo, la mancanza di senso di umanità con cui ancora oggi si specula con quelle immagini. Proiettate per anni dagli schermi televisivi, con sottofondi musicali angoscianti, si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!
                            D II motivo di tutte queste mistificazìoni secondo lei sarebbe coprire i propri crimini, quelli dei vincitori?
                            R – In un primo tempo fu così. Un copione uguale a Norimberga fu inventato anche in Giappone con il processo di Tokyo. Per criminalizzare i giapponesi che avevano subito la bomba atomica si inventarono accuse di cannibalismo
                            D Perché in un primo tempo?
                            R – Perche successivamente la letteratura sull’olocausto è servita soprattutto allo stato di Israele per due motivi. Il primo è chiarito bene da uno scrittore ebreo figlio di deportati: Norman Finkelstein. Nel suo libro “l’industria dell’olocausto” spiega come questa industria abbia portato, attraverso una campagna di rivendicazioni, risarcimenti miliardari nelle casse di istituzioni ebraiche e in quelle dello stato di Israele. Finkelstein parla di “un vero e proprio racket di estorsioni”. Per quanto riguarda il secondo punto, lo scrittore Sergio Romano, che non è certo un revisionista, spiega che dopo la “guerra Israele ha capito che incrementare ed enfatizzare la drammaticità della “letteratura sull’Olocausto” gli avrebbe portato vantaggi nel suo contenzioso territoriale con gli arabi ed “una sorta di semi immunità diplomatica”.
                            D -In tutto il mondo si parla dell’olocausto come sterminio, lei ha dei dubbi o Io nega recisamente?
                            R – I mezzi di propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili. Attraverso una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e cinematografia, si sono manipolate le coscienze lavorando sulle emozioni. In particolare le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio. Come le ho detto, siamo da quasi 70 anni in attesa delle prove dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, una relazione o un parere di una istituzione tedesca, un rapporto degli addetti. Nulla di nulla. Nell’assenza di documenti i giudici di Norimberga hanno dato per scontato che il progetto che si intitolava “Soluzione finale del problema ebraico” allo studio nel Reich, che vaglìava le possibilità territoriali dell’allontanamento degli ebrei dalla Germania e successivamente dai territori occupati, compreso il possibile trasferimento in Madagascar, fosse un codice segreto di copertura che significava il loro sterminio. E’ assurdo! ln piena guerra, quando eravamo ancora vincitori sia in Africa che in Russia, gli ebrei, che erano stati in un primo tempo semplicemente incoraggiati, vennero poi fino al 1941 spinti in tutti i modi a lasciare autonomamente la Germania. Solo dopo due anni dall’inizio della guerra cominciarono i provvedimenti restrittivi della loro libertà.
                            D – Ammettiamo allora che le prove di cui lei parla vengano fuori. Parlo dì un documento firmato da Hitler o da un altro gerarca. Quale sarebbe la sua posizione.
                            R – La mia posizione è di condanna tassativa per fatti del genere. Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare. Quello che è successo agli indiani d’America, ai kulakì in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e in Francia cosi come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. Entrambi i capi di stato non rispettarono volutamente la convenzione di Ginevra per infierire fino alla tragedia. Tutti episodi ripeto da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state. Quelle reali però, non quelle inventate per propaganda.
                            D – Lei ammette quindi la possibilità che queste prove, sfuggite ad una eventuale distruzione fatta dai tedeschi alla fine del conflitto, potrebbero un giorno venir fuori?
                            R – Le ho già detto che certi fatti vanno condannati in assoluto. Quindi se poniamo anche solo per assurdo che un domani si dovessero trovare prove su queste camere a gas, la condanna di cose cosi orribili, di chi le ha volute e di chi le ha usate per uccidere, dovrebbe essere indiscussa e totale. Vede in questo senso ho imparato che nella vita le sorprese possono non finire mai. ln questo caso però credo di poterle escludere con certezza perchè per quasi sessanta anni i documenti tedeschi, sequestrati dai vincitori della guerra, sono stati esaminati e vagliati da centinaia e centinaia di studiosi, sicché, ciò che non è emerso finora difficilmente potrà emergere in futuro. Per un altro motivo devo poi ritenerlo estremamente improbabile e le spiego il perché: a guerra già avanzata i nostri avversari avevano cominciato ad insinuare sospetti su attività omicide nei Lager. Parlo della dichiarazione interalleata del dicembre 1942, in cui si diceva genericamente di barbari crimini della Germania contro gli ebrei e si prevedeva la punizione dei colpevoli. Poi, alla fine del 1943, ho saputo che non si trattava di generica propaganda dì guerra, ma addirittura i nostri nemici pensavano di fabbricare false prove su questi crimini. La prima notizia la ebbi dal mio compagno di corso, grande amico, Capitano Paul Reìnicke, che passava le sue giornate a contatto con il numero due del governo tedesco, il Reichsmarschall Goering: era il suo capo scorta. L’ultima volta che lo vidi mi riferi del progetto di vere e proprie falsifícazìoni. Goering era furibondo per il fatto che riteneva queste mistifìcazìoni infamanti agli occhi del mondo intero. Proprio Goerìng, prima di suicidarsi, contestò violentemente di fronte al tribunale di Norimberga la produzione di prove falsificate. Un altro accenno lo ebbi successivamente dal capo della polizia Ernst Kaltenbrunner, I’uomo che aveva sostituito Heydrich dopo Ia sua morte e che fu poi mandato alla forca a seguito del verdetto di Norimberga. Lo vidi verso la fine della guerra per riferirgli le informazioni raccolte sul tradimento del Re Vittorio Emanuele. Mi accennò che i futuri vincitori, erano già all’opera per costruire false prove di crimini dì guerra ed altre efferatezze che avrebbero inventato sui lager a riprova della crudeltà tedesca. Stavano già mettendosi d’accordo sui particolari di come inscenare uno speciale giudizio per i vinti. Soprattutto però ho incontrato nell’agosto 1944 il diretto collaboratore del generale Kaltenbrunner, il capo della Gestapo, generale Heinrich Müller. Grazie a lui ero riuscito a frequentare corso allievi ufficiali. A lui dovevo molto e lui era affezionato a me. Era venuto a Roma per risolvere un problema personale del mio comandante ten. colonnello Herbert Kappler. ln quei giorni la quinta armata americana stava per sfondare a Cassino, i russi avanzavano verso la Germania. La guerra era già inesorabilmente persa. Quella sera mi chiese di accompagnarlo in albergo. Essendoci un minimo di confidenza mi permisi di chiedergli maggiori dettagli sulla questione. Mi disse che tramite I’attívità di spionaggio si aveva avuto conferma che il nemico, in attesa della vittoria finale, stava tentando di fabbricare le prove di nostri crimini per mettere in piedi un giudizio spettacolare di criminalizzazione della Germania una volta sconfitta. Aveva notizie precise ed era seriamente preoccupato. Sosteneva che di questa gente non c’era da fidarsi perché non avevano senso dell’onore né scrupoli. Allora ero giovane e non diedi il giusto peso alle sue parole ma le cose poi di fatti andarono proprio come il generale Müller mi aveva detto. Questi sono gli uomini, i gerarchi, che secondo quanto oggi si dice avrebbero dovuto pensare ed organizzare lo sterminio degli ebrei con le camere a gas! Lo considerereì ridicolo se non si trattasse di fatti tragici. Per questo quando gli americani nel 2003 hanno aggredito con la scusa che possedeva “armi di distruzione di massa”, con tanto di falso giuramento di fronte al consiglio di sicurezza dell’ONU del Segretario di stato Powel, proprio loro che quelle armi erano stati gli unici ad usarle in guerra, io mi sono detto: niente di nuovo!
                            D – Lei da cittadino tedesco sa che alcune leggi in Germania, Austria, Francia, Svizzera Puniscono con il carcere chi nega I’Olocausto?
                            R -Si, i poteri forti mondiali Ie hanno imposte e tra poco le imporranno anche in italia. L’inganno sta proprio nel far credere alla gente che chi, ad esempio, si oppone al colonialismo israeliano e al sionismo in Palestina sia antisemita; chi si permette di criticare gli ebrei sia sempre e comunque antisemita; chi osa chiedere le prove della esistenza di queste camere a gas nei campi di concentramento, è come se approvasse una idea di sterminio degli ebrei. Si tratta di una falsificazione vergognosa. Proprio queste leggi dimostrano la paura che la verità venga a galla. Ovviamente si teme che dopo la campagna propagandistica fatta di emozioni, gli storici si interroghino sulle prove, gli studiosi si rendano conto delle mistificazioni. Proprio queste leggi apriranno gli occhi a chi ancora crede nella libertà di pensiero e nella importanza della indipendenza nella ricerca storica. Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei confronti del mio paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo.

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                            • gorgone
                              for a while
                              • May 2008
                              • 6246
                              • 832
                              • 835
                              • nel cuore di chi è nel mio cuore
                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              E' significativo che i momenti in cui questo fiume emerge con più forza in superficie siano, in qualche modo, quelli eroici ossia l'inizio e la fine.
                              sai che, invece, mi sono formata un'idea diversa in merito a questo? era la seconda puntata annunciata.
                              sul resto condivido in pieno.

                              " Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo.[...]Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista[...]Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio".
                              queste parole di mussolini, come altre (ma per ora ho trovato solo questa citazione ) fanno effettivamente pensare che cerchi di rispolverare il sansepolcrismo durante la rsi, ma io credo che sia un errore confondore il '22 con il '45 i fascisti (rivoluzionari) con gli uomini della reazione,anche se questi ultimi usano il linguaggio dei primi.

                              mussolini fa addirittura intendere che certe cose non erano state fatte perché prima il fascismo doveva sostituirsi in tutto e per tutto, sovrapponendosi, al capitalismo, alla monarchia, alla chiesa (e mi viene in mente che forse è questo quello che intende sean con modificazione alchemica, nel caso però, diciamo gli è un po' sfuggita di mano e non è riuscita granché), qualcosa di molto simile alla rivoluzione proletaria, ma la rsi non ha forza e mezzi per applicare nulla se non qualche velleitaria idea di socializzazione dei mezzi di produzione, insomma io non credo che dopo un ventennio di "abilità politica" al limite del trasformismo e collusione con gli industriali si possa autenticamente inneggiare alla rivolta totale, sinceramente, non mi pare credibile.
                              ma ammetto che è un punto su cui non ho una posizione, semplicemente, mi stride un po'.
                              Last edited by gorgone; 15-10-2013, 00:28:12.

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                              • ciccione80
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                                è una frase fatta , ma DEVO .
                                La storia è scritta dai vincitori, quindi non meravigliatevi per Priebke.
                                Scusa ma in tale caso i vincitori quali sarebbero? Semplicemente Priebke ha affermato di non voler rinnegare il suo passato e tutti non vogliono accettare questo fatto. Più che altro io mi interrogherei sul senso che ha preso nella nostra società la libertà di espressione e di pensiero.

                                ---------- Post added 15-10-2013 at 00:15:56 ---------- Previous post was 14-10-2013 at 23:25:41 ----------

                                Comunque ragazzi scusate una osservazione da avvocato (che su questo punto è un po' ignorante)...io ancora non ho ben capito se possiamo parlare in libertà sul web oppure no. Dottrina e giurisprudenza concordano spesso nell'equiparare internet alla carta stampata (lo fanno ad esempio per il reato di diffamazione). Più che altro me lo chiedo perché nonostante i discorsi e le riflessioni molto interessanti, qui, in alcuni punti, si è sfociato nell'esaltazione del fascismo, dei suoi principi e metodi. Guardate che è ancora reato. La legge 20 giugno 1952, n. 645 è ancora in vigore. Qui siamo tutti registrati. Qualcuno più competente di me mi può dire qualcosa?

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