Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • Leonida
    Filosofo del *****
    • Nov 2006
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    bene.


    no dai, non è evidente niente.
    Originariamente Scritto da gorgone
    è plotino la chiave universale per le vagine
    Originariamente Scritto da gorgone
    secondo me sono pazzi.

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
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      • In piedi tra le rovine
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      Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
      Sean ma non siamo gia il trionfo del corporativismo mascherato in democrazia rappresentativa? tant'è che alcuni, nello stemperare i caratteri dittatoriali del fascismo ricordano, secondo me giustamente,che il regime ereditò la struttura corporativista dall' italia "liberale".
      Dov'è la partecipazione diretta dei componenti le corporazioni alla vita dello Stato? Agli utili del capitale? Al governo delle aziende? L'ideale Fascista era tutto un altro paio di maniche, e presupponeva tutta una diversa forma statale a fare da piedistallo.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Barone Bizzio
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        • Dec 2008
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        Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
        bene.


        no dai, non è evidente niente.
        Beh che abbiamo un mercato fortemente incentrato sulle caste penso che si, sia evidente

        Accesso alle professioni forensi, concorsi pubblici, possibilità di aprire un impresa: tutto stra burocratizzato e oliato da conoscenze e, quando mancano, casualità nella selezione. Mantenere un mercato del lavoro in questo stato vuol dire essere un sistema chiuso, corporativo e perfettamente oligarchico

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        • Sean
          Csar
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          Aggiungo che dall'Italia liberale il Fascismo ereditò soltanto un meccanismo arretrato, conservatore, reazionario, che, in certa parte, ne bloccò la spinta innovatrice e assolutamente originale e propria:
          Una delle grosse pecche del Ventennio, uno dei (rari) errori di Mussolini (il suo "totalitarismo imperfetto") cui si cercherà di mettere rimedio (troppo tardivamente!) con Salò.
          ...ma di noi
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • Sean
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            Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
            Beh che abbiamo un mercato fortemente incentrato sulle caste penso che si, sia evidente

            Accesso alle professioni forensi, concorsi pubblici, possibilità di aprire un impresa: tutto stra burocratizzato e oliato da conoscenze e, quando mancano, casualità nella selezione. Mantenere un mercato del lavoro in questo stato vuol dire essere un sistema chiuso, corporativo e perfettamente oligarchico
            Mi sa che allora non stiamo parlando dello stesso significato da dare al termine corporativismo Tu parli di casta chiusa, ed è l'accezione oligarchica del capitalismo liberale:
            Quello Fascista, in senso sociale, ha tutto un altro significato.
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            • Leonida
              Filosofo del *****
              • Nov 2006
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              boh io se leggo : Nella democrazia organica non esistono elezioni generalizzate con candidati scelti e proposti dai partiti: i partiti non sono necessariamente proibiti, bensì sono resi inutili. Nella democrazia liberale, infatti, i partiti politici hanno la funzione di dare una referenza ai candidati; nella democrazia organica, invece, si presume che ogni elettore conosca personalmente i candidati, in quanto si procede ad elezioni piramidali, per cui essi non hanno la necessità di una referenza partitica.

              dico è da un pò che qui funziona così ,a me viene in mente una cosa a metà tra il modello clientelare mastelliano e l' aziendalismo berlusconiano. poi magari mi sbaglio.
              Originariamente Scritto da gorgone
              è plotino la chiave universale per le vagine
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              secondo me sono pazzi.

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              • Sean
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                Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                boh io se leggo : Nella democrazia organica non esistono elezioni generalizzate con candidati scelti e proposti dai partiti: i partiti non sono necessariamente proibiti, bensì sono resi inutili. Nella democrazia liberale, infatti, i partiti politici hanno la funzione di dare una referenza ai candidati; nella democrazia organica, invece, si presume che ogni elettore conosca personalmente i candidati, in quanto si procede ad elezioni piramidali, per cui essi non hanno la necessità di una referenza partitica.

                dico è da un pò che qui funziona così ,a me viene in mente una cosa a metà tra il modello clientelare mastelliano e l' aziendalismo berlusconiano. poi magari mi sbaglio.
                Ti sbagli semplicemente perchè (forse il link non lo mette in rilievo o non ne parla con la dovuta proprietà) la democrazia organica presuppone il corporativismo Fascista, ovvero quella famosa Terza Via pienamente realizzata in seno alla Nazione; presuppone cioè che alle varie corporazioni partecipino in maniera attiva tutti i cittadini chiamati a farne parte. Prendendo come esempio una azienda, noi avremmo dunque, col corporativismo Fascista, i rappresentanti degli operai eletti dalla base a sedere nel consiglio di amministrazione, e a partecipare alla linea strategica della azienda e alla conseguente divisione del capitale.
                Su questa immane visione (che non poteva non essere osteggiata dalle democrazie liberali) si pone di conseguenza e per estensione ad ogni aspetto dello Stato il meccanismo della democrazia organica.
                Last edited by Sean; 16-11-2010, 23:17:33.
                ...ma di noi
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                popoli studiosi scriveranno
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                • gorgone
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Ti sbagli semplicemente perchè (forse il link non lo mette in rilievo o non ne parla con la dovuta proprietà)
                  quoto, gliel'ho detto (a leonida) anche in privato, perché qua mi sembriamo parecchio OT, il link dà per scontate troppe nozioni, postato così è oggettivamente equivoco, cioè senza aver presente la concezione di stato/uomo/spirito nel fascismo. prassi e poi teoria ecc ecc..

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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                    quoto, gliel'ho detto (a leonida) anche in privato, perché qua mi sembriamo parecchio OT, il link dà per scontate troppe nozioni, postato così è oggettivamente equivoco, cioè senza aver presente la concezione di stato/uomo/spirito nel fascismo. prassi e poi teoria ecc ecc..
                    Infatti è scritto male e crea più confusione che altro. Io lo avevo messo senza controllarlo solo perchè era il primo che ho trovato, ed era tanto per dare una idea di una via a partecipazione popolare verso una forma di democrazia "altra" slegata da quelle in cui siamo immersi.
                    ...ma di noi
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                    • Leonida
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                      secondo me è davvero arduo immaginare un corporativismo non capitalista. per questo dicevo ,provocatoriamente, che siamo il trionfo del corporativismo. gli operai come fanno a spartirsi il capitale se non si sono gia impossessati del capitale stesso, cioè dei mezzi di produzione? in ogni caso sicuramente non ho presente il funzionamento corporativismo fascista.
                      Originariamente Scritto da gorgone
                      è plotino la chiave universale per le vagine
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                      secondo me sono pazzi.

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                      • gorgone
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                        Caposaldo della dottrina fascista è la concezione dello Stato, della sua essenza, dei suoi compiti, delle le finalità. Per il fascismo lo Stato è un assoluto, davanti quale individui e gruppi sono il relativo. Individui e gruppi sono « pensabili » in quanto siano nello Stato. Lo Stato liberale non dirige il giuoco e lo sviluppo materiale spirituale delle collettività, ma si limita a registrare i risultati; lo Stato fascista ha una sua consapevolezza, una sua volontà, per questo si chiama uno Stato “etico “. Nel 1929 alla prima assemblea quinquennale del regime io dicevo: “Per il fascismo lo Stato non è il guardiano notturno che si occupa soltanto della sicurezza personale dei cittadini; non è nemmeno una organizzazione a fini puramente materiali, come quella di garantire un certo benessere e una relativa pacifica convivenza sociale, nel qual caso a realizzarlo basterebbe un consiglio di amministrazione; non è nemmeno una creazione di politica pura, senza aderenze con la realtà materiale e complessa della vita dei singoli e di quella dei popoli. Lo Stato così come il fascismo lo concepisce e attua è un fatto spirituale e morale, poiché concreta l'organizzazione politica, giuridica, economica della nazione, e tale organizzazione è, nel suo sorgere e nel suo sviluppo, una manifestazione dello spirito. Lo Stato è garante della sicurezza interna ed esterna, ma è anche il custode e il trasmettitore dello spirito del popolo così come fu nei secoli elaborato nella lingua, nel costume, nella fede. Lo Stato non è soltanto presente, ma è anche passato e soprattutto futuro. È lo Stato che trascendendo il limite breve delle vite individuali rappresenta la coscienza immanente della nazione. Le forme in cui gli Stati si esprimono, mutano, ma la necessità rimane. È lo Stato che educa i cittadini alla virtù civile, li rende consapevoli della loro missione, li sollecita all'unità; armonizza i loro interessi nella giustizia; tramanda le conquiste del pensiero nelle scienze, nelle arti, nel diritto, nell'umana solidarietà; porta gli uomini dalla vita elementare della tribù alla più alta espressione umana di potenza che è l'impero; affida ai secoli i nomi di coloro che morirono per la sua integrità o per obbedire alle sue leggi; addita come esempio e raccomanda alle generazioni che verranno i capitani che lo accrebbero di territorio e i geni che lo illuminarono di gloria. Quando declina il senso dello Stato e prevalgono le tendenze dissociatrici e centrifughe degli individui o dei gruppi, le società nazionali volgono al tramonto “.



                        Dal 1929 a oggi, l'evoluzione economica politica universale ha ancora rafforzato queste posizioni dottrinali. Chi giganteggia è lo Stato. Chi può risolvere le drammatiche contraddizioni del capitalismo è lo Stato. Quella che si chiama crisi, non si può risolvere se non dallo Stato, entro lo Stato. Dove sono le ombre dei Jules Simon, che agli albori del liberalismo proclamavano che “lo Stato deve lavorare a rendersi inutile e a preparare le sue dimissioni” ? Dei MacCulloch, che nella seconda metà del secolo scorso affermavano che lo Stato deve astenersi dal troppo governare? E che cosa direbbe mai dinnanzi ai continui, sollecitati, inevitabili interventi dello Stato nelle vicende economiche, l'inglese Bentham, secondo il quale l'industria avrebbe dovuto chiedere allo Stato soltanto di essere lasciata in pace, o il tedesco Humboldt, secondo il quale lo Stato « ozioso > doveva essere considerato il migliore? Vero è che la seconda ondata degli economisti liberali fu meno estremista della prima e già lo stesso Smith apriva — sia pure cautamente — la porta agli interventi dello Stato nell'economia. Se chi dice liberalismo dice individuo, chi dice fascismo dice Stato. Ma lo Stato fascista è unico ed è una creazione originale. Non è reazionario, ma rivoluzionario, in quanto anticipa le soluzioni di determinati problemi universali quali sono posti altrove nel campo politico dal frazionamento dei partiti, dal prepotere del parlamentarismo, dall'irresponsabilità delle assemblee; nel campo economico dalle funzioni sindacali sempre più numerose e potenti sia nel settore operaio come in quello industriale, dai loro conflitti e dalle loro intese; nel campo morale dalla necessità dell'ordine, della disciplina, dell'obbedienza a quelli che sono i dettami morali della patria. Il fascismo vuole lo Stato forte, organico e al tempo stesso poggiato su una larga base popolare. Lo Stato fascista ha rivendicato a sé anche il campo dell'economia e, attraverso le istituzioni corporative, sociali, educative da lui create, il senso dello Stato arriva sino alle estreme propaggini, e nello Stato circolano, inquadrate nelle rispettive organizzazioni, tutte le forze politiche, economiche, spirituali della nazione. Uno Stato che poggia su milioni d'individui che lo riconoscono, lo sentono, sono pronti a servirlo, non è lo Stato tirannico del signore medievale. Non ha niente di comune con gli Stati assolutistici di prima o dopo l'89. L'individuo nello Stato fascista non è annullato, ma piuttosto moltiplicato, così come in un reggimento un soldato non è diminuito, ma moltiplicato per il numero dei suoi camerati. Lo Stato fascista organizza la nazione, ma lascia poi agli individui margini sufficienti; esso ha limitato le libertà inutili o nocive e ha conservato quelle essenziali. Chi giudica su questo terreno non può essere l'individuo, ma soltanto lo Stato.

                        dalle vive parole di mussolini.

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                        • Sean
                          Csar
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                          Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                          secondo me è davvero arduo immaginare un corporativismo non capitalista. per questo dicevo ,provocatoriamente, che siamo il trionfo del corporativismo. gli operai come fanno a spartirsi il capitale se non si sono gia impossessati del capitale stesso, cioè dei mezzi di produzione? in ogni caso sicuramente non ho presente il funzionamento corporativismo fascista.
                          Bisognerà parlarne nel thread apposito o Ma_ qua ci manda tutti sul patibolo E' un argomento affascinante, perchè siamo nel cuore stesso dell'Idea Fascista. Oggi siamo nel trionfo del corporativismo nella sua accezione più becera e conservatrice, ovvero il capitale (e dunque il potere), o lo stesso sistema democratico in mano ai pochi. Il corporativismo Fascista, dal momento che chiama alla partecipazione attiva e alla costruzione della Nazione-Stato tutti i cittadini (il movimentismo, la partecipazione completa alla vita dello Stato attraverso l'opera manuale, artistica o intelletuale prestata dall'individuo) è l'esatto contrario del corporativismo chiuso, inamovibile e da casta, quello che viviamo oggi in questa democrazia liberale, in buona sostanza. L'operaio non si appropria del capitale, ma partecipa (essendo coinvolto in prima persona al suo realizzarsi e poi potendo godere di quote di divisione) al suo farsi, vi è innestato, come ogni altra corporazione lo è nel suo ambito proprio. In questa maniera l'oligarchia (anche partitica) viene a mancare, le viene chiuso l'ossigeno. L'autentica rivoluzione Fascista è tutta qui, ma senza una radicale rivoluzione del sistema e dello spirito del popolo resta una Idea che non si incarna (non la si vuole far incarnare). Non pressupone solo lo Stato nuovo, ma un nuovo tipo di uomo che non so se l' "italiano" è capace di interpretare storicamente.
                          Last edited by Sean; 16-11-2010, 23:49:06.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • gorgone
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                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Ma_ qua ci manda tutti sul patibolo
                            sposta il mio post, giuro che ho cercato il thread ma non era nelle prime tre pagine delle mie discussione sottoscritte e sono pigra e malata.

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                            • Sean
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                              Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                              sposta il mio post, giuro che ho cercato il thread ma non era nelle prime tre pagine delle mie discussione sottoscritte e sono pigra e malata.
                              Oramai i posts sono qua e quel discorso del Duce è quanto mai didattico e illustrativo, per quanto si andava dicendo, certo più di Wikipedia Lo lasciamo lì come invito ad approfondire ciascuno in proprio i formidabili spunti intelletuali e spirituali che Mussolini rivolge a tutti noi, che oggi brancoliamo nelle tenebre, convinti di vivere "liberi" ed in "democrazia", convinti di contare o di poter decidere qualcosa per questo Stato.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Leonida
                                Filosofo del *****
                                • Nov 2006
                                • 12672
                                • 1,019
                                • 690
                                • Send PM

                                oh fin qui ci sono eh. ma in concreto i mezzi di produzione sono privati o no? l' economia è mai stata collettivizzata con successo durante in ventennio o sono impazzito io? cosa esattamente rifluisce nel fondo di lavoro dell' operaio che spartisce con gli altri il capitale, il plusvalore? scusate la terminologia nemica.

                                ---------- Post added at 22:58:48 ---------- Previous post was at 22:56:00 ----------

                                spostate tutto
                                Last edited by Leonida; 16-11-2010, 23:58:03.
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                è plotino la chiave universale per le vagine
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                secondo me sono pazzi.

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