Originariamente Scritto da ma_75
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La rinascita spiriruale, storica e morale dell'Italia, questo seme assieme nuovo e antico che stava attecchendo ovunque, questo risveglio spirituale di un popolo andava distrutto, ad ogni costo, pure alleandosi col "demone" bolscevico.
Hanno estirpato, assieme alla manifestazione storica del Fascismo, e alla potente visione di Mussolini, hanno estirpato tutto un mondo fatto di qualità virili, di onore, di rispetto per i patti, di civiltà, la nostra civiltà.
Chi è davvero vissuto, quei ragazzi, quei morti che hanno inteso difendere la vera unica e autentica Storia d'Europa a Berlino come a Salò, in quegli ultimi disperati giorni, dagli invasori che credono ancora di averci portato - a noi... - un qualche valore che vale la pena sperimentare, o noi, che siamo ombre in una terra infera che non riconosciamo più come nostra, ma nella quale sussiste ancora il pungolo che solo può lasciare la mano che ti plasma, e che ti tormenta, come le antiche moire, fintanto che batte il cuore, e ti ricorda che tu sei altro, e molto, molto più di questo?
Come i protagonisti delle alte tragedie dei nostri avi, noi siamo ciechi.
Il sipario, per tutti noi, per la fiera dignità di tutto un popolo, è calato quel giorno su quella piazza, quando il corpo del Duce e di Claretta è stato appeso a testa in giù a penzolare su di un popolo oramai schiavo del "liberatore";
Il primo atto della nuova scala di valori, portati dallo straniero, in cui ci avrebbe toccato vivere è stato quello di profanare il corpo di un morto, di ridere di fronte all'esposta nudità di un cadavere di donna, che solo una mano pietosa, tra migliaia, si è ricordata di nascondere a quegli occhi di belve, appuntandole la gonna con una spilla da balia:
La cristiana pietà di un prete.
Lì si è spezzata la civiltà, lì il coro della tragedia, dimentico dei suoi costumi millenari, ha riso invece di piangere, ha profanato i cadaveri invece di seppellirli, ha gioito, gridato di fronte alla propria rovina, invece di tacere, muto come chi, riconoscendo la potenza ineludibile del Fato, sa che sola dignità è tramontare con la schiena dritta, come hanno scelto di fare quei nostri morti che ancora riscattano queste misere vite.
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