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Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)
Ho finalmente aggiornato la mia biblioteca e lascio qualche appunto per chi volesse acquistare qualche testo di area.
Sconsiglio nel modo più assoluto gli scritti di Caprara-Semprini.
Tediosi,faziosi,inesatti ed estremamente confusi/confusionali.Mentre è notevole il lavoro del solo Semprini su Luigi Ciavardini "La strage di Bologna e il terrorista sconosciuto".
Ottimi davvero i lavori di Rao,"il sangue e la celtica" e "la fiamma e la celtica" che mi sento di consigliare a chi voglia capire qualcosa della destra moderna in Italia.
"A mano armata" di Giovanni Bianconi è degno di nota e da preferire a "I terroristi della porta accanto" di Corsini per quanto riguarda la storia di Fioravanti-Mambro ed il loro "Spontaneismo armato".
a breve ulteriori notizie.....appena ricordo cosa ho comprato e cosa ho già letto
letti tutti...e presenti nella biblioteca di casa.
Ti consiglio pure Cuori neri di Luca Telese.
letti tutti...e presenti nella biblioteca di casa.
Ti consiglio pure Cuori neri di Luca Telese.
Cuori neri l'ho ovviamente letto e ne porto testimonianza nella mia firma
Attenzione però perchè è un libro "pericoloso".Si rischia di riaccendere un fuoco che ha già causato troppe perdite.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
A prescindere da parer personale su Fiore penso che TP sia stata la miglior espressione del "neofascismo" (se vogliamo chiamarla così) giovanile che ci sia stata: fatta da nuove generazioni distanti dal tipico neofascismo partitocratico, per certi versi era molto avanti come argomentazioni (vedi l'ambientalismo) prendendo sempre spunto dalla "tradizionalità".
Purtroppo è stata inserita in un turbine di fuoco e ha pagato a caro prezzo scelte non sue.
Ti rispondo qui,dato che è un argomento attuale e di possibile interesse per altri
Perfettamente d'accordo sull'analisi che fai di TP.In passato,anche in questo 3d,ne ho sempre tessuto lodi e continuo a farlo,proprio sottoscrivendo le tue opinioni.
Ragazzi pensanti,formati culturalmente ma allo stesso tempo inquadrati militarmente e gerarchicamente(cosa che non avvenne per i NAR).
Purtroppo i loro capi,Fiore in testa,dopo averli mandati allo sbaraglio,dopo averli usati per decine di "azioni" (leggi rapine),hanno deciso di scapparsene con la cassa del gruppo(cassa ripeto,frutto di rapine commesse dai militanti e per cui i militanti hanno pagato)e grazie a questo hanno avuto la possibilità di costruire prima un impero a Londra e poi di rientrare in Italia e fare ciò che hanno fatto......mentre i ragazzi morivano uccisi dalla polizia o marcivano in galera.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Apprezzati entrambi: il primo, però, mi pare tagli un po' troppo con l'acetta sulla parte finale-contemporanea. Evitando, poi, di palesare con chiarezza la "strumentalità" della svolta di Fiuggi. Mi pare, insomma, un po' troppo ortodosso. Ottima, invece, la parte relativa agli anni 50-70.
Il secondo è semplicemente commovente, assolutamente spontaneo, non mediato, un libro di cuore, non di testa, oltretutto con un ritmo da romanzo.
Quoto.....l'idea che mi sono fatto,è che il primo sia stato se non commissionato,cmq ragionato e pensato,mentre il secondo,sia stato scritto in modo libero e spontaneo sulla base delle nozioni acquisite durante la stesura del primo.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
cerco più info visto che è di Caprara-Semprini quindi....
Lo sto finendo.Lascia perdere.....
La parte iniziale non è male.Con un elenco abbastanza preciso dei movimenti che sin dal 25 luglio cercarono di tenere la fiamma accesa dandosi per la prima volta alla clandestinità.Poi peggiora divenendo un'accozzaglia di sigle e nomi con inesattezze volute già presenti in altri loro scritti.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Lo sto finendo.Lascia perdere.....
La parte iniziale non è male.Con un elenco abbastanza preciso dei movimenti che sin dal 25 luglio cercarono di tenere la fiamma accesa dandosi per la prima volta alla clandestinità.Poi peggiora divenendo un'accozzaglia di sigle e nomi con inesattezze volute già presenti in altri loro scritti.
vorrei adesso discutere di quello che sicuramente è stato ed è la spina dorsale del neofascismo non solo italiano.Il barone Julius Evola...
Personaggio di importanza relativa durante il ventennio,divenne subito dopo,punto di riferimento per tutti i neofascisti,consapevoli o meno della sua influenza.Tutta la simbologia,la mitologia,buona parte delle tematiche e del pensiero neofascista,derivano direttamente o indirettamente dal pensiero del Barone ed è a lui che tutti i "cattivi maestri" della destra radicale,da Erra a Freda si rifanno.
Partiamo con l'analizzare due punti fondamentali della dottrina evoliana:la Tradizione e l'apolitia.
Mentre il primo a cui accennavo qualche giorno fa in un altro 3d,è chiaro e mi trova perfettamente d'accordo,il secondo può essere letto in modi diversi,e in quella che risulta la chiave di lettura più plausibile,mi lascia un attimino perplesso.
La Tradizione secondo evola è un filo conduttore fatto di valori,spiritualità e gerarchia che trascende da tempi e luoghi per unire popoli molto lontani tra loro.
L'apolitia invece,ampliamente predicata dal Barone,è il distacco verso la militanza politica che i suoi adepti avrebbero dovuto seguire.
Dato che non vorrei trasformare il 3d in una lezione di pensiero neofascista,che onestamente non sarei in grado di tenere,mi sono limitato a dei cenni,e vorrei ampliare con voi il discorso:-)
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
vorrei adesso discutere di quello che sicuramente è stato ed è la spina dorsale del neofascismo non solo italiano.Il barone Julius Evola...
Personaggio di importanza relativa durante il ventennio,divenne subito dopo,punto di riferimento per tutti i neofascisti,consapevoli o meno della sua influenza.Tutta la simbologia,la mitologia,buona parte delle tematiche e del pensiero neofascista,derivano direttamente o indirettamente dal pensiero del Barone ed è a lui che tutti i "cattivi maestri" della destra radicale,da Erra a Freda si rifanno.
Partiamo con l'analizzare due punti fondamentali della dottrina evoliana:la Tradizione e l'apolitia.
Mentre il primo a cui accennavo qualche giorno fa in un altro 3d,è chiaro e mi trova perfettamente d'accordo,il secondo può essere letto in modi diversi,e in quella che risulta la chiave di lettura più plausibile,mi lascia un attimino perplesso.
La Tradizione secondo evola è un filo conduttore fatto di valori,spiritualità e gerarchia che trascende da tempi e luoghi per unire popoli molto lontani tra loro.
L'apolitia invece,ampliamente predicata dal Barone,è il distacco verso la militanza politica che i suoi adepti avrebbero dovuto seguire.
Dato che non vorrei trasformare il 3d in una lezione di pensiero neofascista,che onestamente non sarei in grado di tenere,mi sono limitato a dei cenni,e vorrei ampliare con voi il discorso:-)
Sul secondo punto: credo sia motivato anche dalla natura essenzialmente speculativa del pensiero di Evola. D'altra parte non è un mistero che Evola avesse più seguito a livello di militanti giovani, idealisti che non a livello di gerarchie del partito, più scaltrite e disincantate. Anzi ho avuto la sensazione che le gerarchie lo considerassero, in qualche caso, una sorta di pericoloso concorrente, capace di sviare i giovani dall'azione a favore dell'ideale.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Partiamo con l'analizzare due punti fondamentali della dottrina evoliana:la Tradizione e l'apolitia.
Mentre il primo a cui accennavo qualche giorno fa in un altro 3d,è chiaro e mi trova perfettamente d'accordo,il secondo può essere letto in modi diversi,e in quella che risulta la chiave di lettura più plausibile,mi lascia un attimino perplesso.
La Tradizione secondo evola è un filo conduttore fatto di valori,spiritualità e gerarchia che trascende da tempi e luoghi per unire popoli molto lontani tra loro.
L'apolitia invece,ampliamente predicata dal Barone,è il distacco verso la militanza politica che i suoi adepti avrebbero dovuto seguire.
Dato che non vorrei trasformare il 3d in una lezione di pensiero neofascista,che onestamente non sarei in grado di tenere,mi sono limitato a dei cenni,e vorrei ampliare con voi il discorso:-)
Mi sembra giusto toccare in questo Thread anche il pensiero di questo grande del Novecento, che, come da te ricordato, tanta influenza ha avuto sui giovani militanti del neofascismo, dei quali siamo giunti a trattare e dei quali si parla anche nelle notevoli bibliografie qui postate.
Tradizione e Apolitia, e vorrei cominciare dalla seconda, innanzitutto.
Per Evola dopo la II GM ed il suo esito disastroso, l'Europa è caduta preda delle forze del Caos, la Decadenza, irreversibile, è in atto e nulla si può fare per contrastarla;
Non la si può contrastare, però la si può cavalcare, per favorire quel processo di dissoluzione che faccia "precipitare la crisi", sperando che questo favorisca poi un Risorgimento...Eccoci alla prima interessante questione che rivolgo a voi tutti:
I militanti neofascisti, questi giovani dal "cuore nero", è questa intuizione che hanno inteso portare avanti con la loro azione, pur consci, come abbiamo anche più volte evidenziato qui, che comunque era destinata ad una sconfitta "politica"?
Favorire le forze disgregatrici, pur mantenendo intatto lo Spirito che abita dentro ciascuno degli uomini nobili, azione esteriore e conservazione interiore, così possiamo riassumere l'Apolitia:
Un'idea controrivoluzionaria che ha affascinato tanti giovani, che li ha trascinati in piazza, li ha stimolati ad uscire da se stessi, ad andare incontro a questo mondo in rovina, sovente con le armi in pugno...Evola li definisce "i cavalieri della tigre":
Ma si può andare nel mondo senza sporcarsi? Si può davvero rotolarsi nel fango dell'agone politico odierno lasciando pulito lo scrigno dei valori interiori, superi ed eternamente validi?
Non possiamo, in fondo, cogliere qui la ragione prima di quella dicotomia tra il fu MSI, il partito che si è seduto sulle poltrone, ed i giovani militanti che arrivarono anche a desiderare la morte di un Almirante, per questo patto scellerato col sistema?
Apolitia è anche dissimulazione, interagire col sistema per distruggerlo dal di dentro, ma questo è possibile solo a coloro che sono talmente forti da non farsi contaminare dal sistema stesso:
E' forse per questo che le uova del drago non sono state depositate?..
...Chi è rimasto fuori ha lottato fino all'effusione del sangue, e chi, al contrario, ha scelto di rimanere organico al sistema, non ne è più uscito, arrivando ad indossare persino la kippah;
Avevano visto giusto, dunque, quei cuori neri indicando anche nell'MSI un nemico?
La storia pare aver dato ragione, oltre che al Barone, anche a quei ragazzi.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Interessante l'idea dell'apolitia, che purtroppo, a malincuore, mi sento di condividere.. Constato che il mondo contemporaneo, la politica siano in pieno stato decandente, mi disgustano.. però, benchè il mio corpo reagisca a tale orrore, mi sento che è inutile impegnarsi attivamente per cambiare qualcosa.. anche perchè io da sola non potrei fare assolutamente niente.. e specialmente dal momento che credo che la politica intevitabilmente corrompe te stesso e il tuo pensiero, in una visione molto orwelliana (come anche dici tu Sean, quando affermi: "Apolitia è anche dissimulazione, interagire col sistema per distruggerlo dal di dentro, ma questo è possibile solo a coloro che sono talmente forti da non farsi contaminare dal sistema stesso: E' forse per questo che le uova del drago non sono state depositate?.. ...Chi è rimasto fuori ha lottato fino all'effusione del sangue, e chi, al contrario, ha scelto di rimanere organico al sistema, non ne è più uscito, arrivando ad indossare persino la kippah; Avevano visto giusto, dunque, quei cuori neri indicando anche nell'MSI un nemico?")
Però come non sentirsi in colpa, in un'ottica simile, di passivismo? (E' un problema che mi pongo io stessa..)
Sul secondo punto: credo sia motivato anche dalla natura essenzialmente speculativa del pensiero di Evola. D'altra parte non è un mistero che Evola avesse più seguito a livello di militanti giovani, idealisti che non a livello di gerarchie del partito, più scaltrite e disincantate. Anzi ho avuto la sensazione che le gerarchie lo considerassero, in qualche caso, una sorta di pericoloso concorrente, capace di sviare i giovani dall'azione a favore dell'ideale.
D'accordissimo sul seguito di Evola e sul suo ascendente sui giovani ma proprio in quest'ottica,per quale motivo spingere la base verso l'apolitia?per paura che si potesse contaminare??
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
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