Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • saffado
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    Originariamente Scritto da Tribal Sangu! Visualizza Messaggio
    Ciao,
    sono pronto a ribadire che io del fascismo non conosco un *****!

    credevo che era chiaro,adesso l'ho scritto senza giri di parole,proprio per andare al nocciUolo della situazione


    Però alcune cose le conosco,mia madre è mezza etiope,anche se non sembra,io sono di pelle "normale",occhi chiari,non mostro segni di negritudine,ma ciò non toglie che sono comunque abbastanza legato al popolo etiope.

    Per istinto non parto a giudicare male se non sono abbastanza informatosu un argomento...ecco spiegato perchè mi paro il culo sin dall'inizio!

    Non reputo il fascismo negativo,come il comunismo.
    Ma se Mussolini si presenta in ritardo a un appuntamento con l'imperatore etiope,(ritardo voluto e non capitato,ci tengo a sottolinearlo)per me questa è mancanza di rispetto.
    I colonizzatori mi sono sempre stati sul *****,la guerra in Etiopia è una grande cazzata,non hai idea dello schifo che hanno combinato le truppe italiane nelle città etiopi,credimi,uno schifo;
    Che poi...perchè guerra?

    Ancora ci schifano in Africa per le violenze che gli abbiamo procurato,per causa di mussolini io devo starmi attento agli etiopi,perchè giustamente riserbano rancore...per loro italiano=infame.

    e come dargli torto?


    Ti linko un sito interessante che mostra il discroso di un dittatore che ammiro parecchio:
    Hailè Selassiè e la guerra d'Etiopia
    Discorso all'ONU 1963

    buona lettura,sono sicuro che capirai i miei motivi del disapprovo verso mussolini.

    Non posso portare rispetto ad un uomo del genere.
    Non posso permettermelo.


    Se parli di colonialismo allora non puoi stigmatizzare il fascismo (che qualche errore ha certamente fatto) rispetto ad altri imperi coloniali di cui pero' non si e' mai parlato.

    A me sembra che inglesi e francesi , nel bene e nel male , abbiano occupato e colonizzato un po' di piu' dell'Armata Fascista , non ti pare ?

    Vuoi vedere che i britannici e i transalpini riuscivano a colonizzare con mazzi di rose e vini doc ?

    L'avessero fatto i fascisti , quello che l'Inghilterra e la Francia fecero anche nell'immediato dopoguerra , staremo qui a parlare di brutalita' immonde e sacrosante richieste di risarcimento .

    Per non parlare poi della questione palestinese....Lo sai chi c'era in Palestina alla fine della seconda guerra mondiale ?
    vabbe' mi fermo se no poi vado OT..
    Last edited by saffado; 29-10-2008, 19:37:20.

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    • Tribal Sangu!
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      • napoli
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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Ora che gli Etiopi sono privi del giogo italiano, infatti, pare se la passino benissimo.
      Ti chiedo la cortesia di rispondermi sinceramente a queste domande.

      Ti piace se io vengo da New York,arrivo a Catania e distruggo tutte le abitazioni,le catapecchie,i ruderi abitati, e le casupole per farti vivere in grattacieli come quelli di New York?
      insomma secondo te è giusto no?

      Ti pare bello che costruisco strade moderne per facilitare i trasporti (ma non per il popolo di catania,ma per i miei camnion newyorkesi) senza il tuo permesso nella tua città?

      Che bisogno c'è di violentare donne e bambine e picchiare uomini civili,dico civili,non militari?
      Questo si chiama rispettare un popolo giusto?


      Saresti più contento di vivere in una città moderna,ma pur sempre una colonia,con schiavismo,censura,repressione...oppure vivere nella miseria con la tua capanna e la tua famiglia campando a stento di agricoltura,ma libero??

      non ricordo chi diceva questa frase:

      "preferisco morire combattendo per la libertà,che vivere da schiavo"

      mi pare era Marley,ma non sono sicuro.



      Ecco,adesso capisci perchè proprio non ce la faccio a portare rispetto al buon dittatore?
      Premesso che il fascismo ha fatto cose buone,ma nel popolo etiope c'è comunque il mio sangue.
      Mi chiedi l'impossibile se mi chiedi di avere rispetto di chi ha tentato di ridurre il mio popolo in schiavitù.

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      • Sean
        Csar
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        • In piedi tra le rovine
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        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        Ora che gli Etiopi sono privi del giogo italiano, infatti, pare se la passino benissimo.
        Infatti, e non vedo che ci sia più da recriminare
        Ora tra le strade di fango svetta di nuovo tranquilla la stele di Axum, sei milioni di euro per riportarla al suo posto là in Africa, così l'onta è lavata e, nel caso da quelle parti si dovesse continuare a morire di fame, si può sempre provare a mangiare l'orgoglio ritrovato e l'antichità...

        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Frattaz
          鏡花 水月
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          Originariamente Scritto da Tribal Sangu! Visualizza Messaggio
          Ti chiedo la cortesia di rispondermi sinceramente a queste domande.

          Ti piace se io vengo da New York,arrivo a Catania e distruggo tutte le abitazioni,le catapecchie,i ruderi abitati, e le casupole per farti vivere in grattacieli come quelli di New York?
          insomma secondo te è giusto no?

          Ti pare bello che costruisco strade moderne per facilitare i trasporti (ma non per il popolo di catania,ma per i miei camnion newyorkesi) senza il tuo permesso nella tua città?

          Che bisogno c'è di violentare donne e bambine e picchiare uomini civili,dico civili,non militari?
          Questo si chiama rispettare un popolo giusto?


          Saresti più contento di vivere in una città moderna,ma pur sempre una colonia,con schiavismo,censura,repressione...oppure vivere nella miseria con la tua capanna e la tua famiglia campando a stento di agricoltura,ma libero??

          non ricordo chi diceva questa frase:

          "preferisco morire combattendo per la libertà,che vivere da schiavo"

          mi pare era Marley,ma non sono sicuro.



          Ecco,adesso capisci perchè proprio non ce la faccio a portare rispetto al buon dittatore?
          Premesso che il fascismo ha fatto cose buone,ma nel popolo etiope c'è comunque il mio sangue.
          Mi chiedi l'impossibile se mi chiedi di avere rispetto di chi ha tentato di ridurre il mio popolo in schiavitù.

          Ricorderei l'astenersi frasi fatte - presente nel titolo.

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          • Tribal Sangu!
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            • napoli
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            e, nel caso da quelle parti si dovesse continuare a morire di fame, si può sempre provare a mangiare l'orgoglio ritrovato e l'antichità...
            Non so te,ma preferisco non vivere,piuttosto che far nascere i miei figli schiavi.


            ancora una volta ribadisco il il grande bob:

            "meglio morire combattendo per la libertà,che vivere da schiavi"

            robert nesta marley



            Poi certo che i governi francesi ,inglesi,belgi e tedeschi magari si saranno comportati peggio degli italiani,ma non me la sento di scrivere nulla a riguardo perchè sono poco informato,conosco la storia etiope e quella italiana perchè sono più a contatto con me stesso.

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            • Tribal Sangu!
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              Scusatemi le frasi fatte allora,se volete riscrivo la stessa cosa a parole mie,il pensiero tanto è quello

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              • ma_75
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                Originariamente Scritto da Tribal Sangu! Visualizza Messaggio
                Ti chiedo la cortesia di rispondermi sinceramente a queste domande.

                Ti piace se io vengo da New York,arrivo a Catania e distruggo tutte le abitazioni,le catapecchie,i ruderi abitati, e le casupole per farti vivere in grattacieli come quelli di New York?
                insomma secondo te è giusto no?

                Ti pare bello che costruisco strade moderne per facilitare i trasporti (ma non per il popolo di catania,ma per i miei camnion newyorkesi) senza il tuo permesso nella tua città?

                Che bisogno c'è di violentare donne e bambine e picchiare uomini civili,dico civili,non militari?
                Questo si chiama rispettare un popolo giusto?


                Saresti più contento di vivere in una città moderna,ma pur sempre una colonia,con schiavismo,censura,repressione...oppure vivere nella miseria con la tua capanna e la tua famiglia campando a stento di agricoltura,ma libero??

                non ricordo chi diceva questa frase:

                "preferisco morire combattendo per la libertà,che vivere da schiavo"

                mi pare era Marley,ma non sono sicuro.



                Ecco,adesso capisci perchè proprio non ce la faccio a portare rispetto al buon dittatore?
                Premesso che il fascismo ha fatto cose buone,ma nel popolo etiope c'è comunque il mio sangue.
                Mi chiedi l'impossibile se mi chiedi di avere rispetto di chi ha tentato di ridurre il mio popolo in schiavitù.
                E' la storia del mondo, homo homini lupus. Che ci piaccia o meno, il peace&love esiste solo nelle canzoni.
                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                ma_75@bodyweb.com

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                • Sean
                  Csar
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                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  E' la storia del mondo, homo homini lupus. Che ci piaccia o meno, il peace&love esiste solo nelle canzoni.
                  Nelle canzoni e tra chi ammanta le stesse identiche o ancora peggiori azioni sotto la bandiera democratica, magari quella della terra dei "liberi"...
                  Ma dire esportazione di democrazia è molto più corretto che non dire instaurazione di un impero fascista:
                  La storia non passa solo per alcuni.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Tribal Sangu!
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                    Io non ho minimamente nominato il "peace and love".

                    Io sono per il rispetto,la guerra in Etiopia per me è mancanza di rispetto.
                    Tornando indietro,(ed esaggerando)andrei a combattere fianco a fianco con gli etiopi,contro gli italiani,semplice.
                    Nonostante rispetto anche la terra in cui vivo,l'Italia.

                    E giuro che non vi stò seguendo.
                    non capisco cosa volete dire,insomma per voi la guerra in Etiopia è giusta?

                    questo è quello che stò cercando di capire chiaramente,senza giri di parole.

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                    • Sean
                      Csar
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                      Originariamente Scritto da Tribal Sangu! Visualizza Messaggio
                      Io non ho minimamente nominato il "peace and love".

                      Io sono per il rispetto,la guerra in Etiopia per me è mancanza di rispetto.
                      Tornando indietro,(ed esaggerando)andrei a combattere fianco a fianco con gli etiopi,contro gli italiani,semplice.
                      Nonostante rispetto anche la terra in cui vivo,l'Italia.

                      E giuro che non vi stò seguendo.
                      non capisco cosa volete dire,insomma per voi la guerra in Etiopia è giusta?

                      questo è quello che stò cercando di capire chiaramente,senza giri di parole.
                      Tribal, questo è appunto un Thread storico perchè nell'analisi della storia si cerca di restare lontani dalle personali constatazioni, per analizzare i perchè ed i percome di un dato evento;
                      Ebbene in quel periodo, ben prima della colonizzazione fascista, ci furono altri imperi coloniali, instaurati dalle democrazie, come nella storia tutta, guerre di conquista, guerre d'aggressione, guerre per potere, per orgoglio o per denaro ci sono sempre state e sempre ci saranno:
                      Saresti stato legittimato ad andare a combattere per quella terra, se lo ritenevi giusto, così come l'Italia fascista ha ritenuto giusto allinearsi alla politica del tempo, condotta in primis da altre nazioni.
                      Sono le logiche della storia, che ha sempre diviso e mai unito, nulla di personale nè di morale.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        E' morto Domenico Leccisi.

                        Morto Leccisi, nel '46 trafugò salma Duce

                        Dal 1953 al 1963 fu parlamentare del Msi. In seguito si oppose alla «defascistizzazione» del partito e di An


                        MILANO
                        - È deceduto domenica a Milano Domenico Leccisi, 88 anni. Nella notte tra il 22 e il 23 aprile 1946 trafugò con altri due complici la salma di Benito Mussolini dal cimitero milanese di Musocco. Leccisi aveva 88 anni ed è deceduto al Pio Albergo Trivulzio. Le spoglie del duce vennero affidate al convento di Sant'Angelo, trasportate poi nel convento dei cappuccini di Cerro Maggiore, vicino a Legnano, dove rimasero fino al 1957, quando il governo le restituì alla famiglia consentendone la traslazione a Predappio.

                        PARLAMENTARE MISSINO - Leccisi, nato a Molfetta (Bari) il 20 maggio 1920, fu parlamentare dell'Msi dal 1953 al 1963, quando il partito dichiarò decaduta l'iscrizione. In seguito - così lo ricorda il figlio - fu «un onesto oppositore della classe dirigente missina» e di quella di Alleanza nazionale poi, contro la «defascistizzazione del partito».


                        Morto Leccisi, nel '46 trafugò salma Duce - Corriere della Sera

                        LO SDEGNO DI DOMENICO LECCISI DI FRONTE AL VOLTAFACCIA DI FINI
                        «Quel "maddaleno pentito" ha rinnegato i nostri morti»

                        Leo Siegel C'è un libro, titolato "con Mussolini prima e dopo piazzale Loreto" che riproduce tra le altre la foto di una piazza del Duomo gremita all'inverosimile come non accadeva dalle adunate del Duce. Dal palco allora eretto all'ingresso della Galleria, parla lui, Domenico Leccisi. A fianco, il segretario missino De Marsanich. È il 1953, campagna elettorale per le politiche del 7 giugno.
                        La Fiamma salirà al 5,8% eleggendo 9 senatori e 29 deputati. Tra questi, anche Leccisi, uomo di pensiero e di azione. È stato sindacalista nella Rsi, giornalista, Reggente del Servizio Economico dell'Unione Provinciale lavoratori dell'Industria. Belle cose, ma per la gente di allora Leccisi è soprattutto colui che nella notte tra il 22 e 23 aprile 1946 sfidando le istituzioni trafugò la salma di Mussolini da Musocco; che animò il Fascismo clandestino; che pagò con 23 mesi di carcere; e che, restituito alla libertà, dal 1951 è vulcanico segretario cittadino del Msi, nonché Consigliere Comunale.
                        Per gli anziani, i nostalgici, una bandiera mai ammainata. Per i giovani, un mito
                        . Sono i tempi delle manifestazioni studentesche per Trieste italiana, la Fiamma ha il monopolio delle piazze, nel capoluogo giuliano un corteo va all'assalto della sede del Fronte Sloveno, esplode un ordigno, resteranno invalidi Fabio De Felice e Cesare Pozzo. La componente giovanile del Msi avrà la forza di candidarli alle elezioni e di farli eleggere.
                        In questo clima, ripeto, il carisma di Leccisi è altissimo. Sono appena un adolescente, quando l'amico comune per tifo interista Benito Barghini, me lo presenta nella sua trattoria toscana di Corso Monforte, proprio nel palazzo dove si acquartiererà poi la Giovane Italia. Ho i libri scolastici sottobraccio, tenuti insieme da un elastico come per economia si usava allora. Vengo dall'ennesimo sciopero con relativo corteo, nelle orecchie mi risuonano ancora le belle note de "Le ragazze di Trieste cantan tutte con ardore, oh Italia, oh Italia del mio cuore, tu ci vieni a liberar". In sottofondo i rintocchi delle campane di San Giusto. Brividi, emozioni forti, anche noi avevamo qualcosa e qualcuno da liberare.
                        Leccisi mi salutò come si salutava allora, risposi impacciato con quello che consideravo un gesto ardimentoso.
                        Rileggo Domenico dopo decenni, non è cambiato. Sempre guascone, sempre audace, si infervora, si batte. Quel che pensa lo scrive sull'Agenzia Alternative che, si duole, "i giornali cortigiani cestinano".
                        Il tema dominante è quello del viaggio di Fini a Gerusalemme, che prima ha sollevato un coro di osanna, ed è poi scivolato nell'oblìo. «Soltanto la Padania - riconosce Leccisi con l'irruenza di chi è fermo sulle proprie posizioni - si è esibita su numerose pagine in attacchi al fulmicotone contro l'ultimo Giuda».
                        All'Agenzia affida queste contestazioni. «Dal processo di Norimberga messo in scena e programmato nell'autunno del 1945 dai quattro vincitori, Usa, Gran Bretagna, Russia e Francia emerse che nessun italiano venne coinvolto come "criminale di guerra", per cui la posizione italiana-fascismo si differenziò nettamente da quella tedesco-nazista».
                        E ancora: «Il processo ad Adolf Eichman, nell'aprile del 1961 a Tel Aviv, ed alcune circostanze venute alla luce risultano talmente evidenti da far ammettere alla pubblica accusa l'assoluta estraneità degli italiani alle deportazioni e l'aiuto prestato dalle autorità civili e militari italiane agli ebrei perseguitati. Questi sono i fatti che non trovano smentite». Da qui, la conclusione: «Oggi l'italia dei 300 mila soldati dell'esercito caduti nel secondo conflitto, e delle decine di migliaia di fascisti assassinati dopo il 25 aprile, non chiede perdono a nessuno e si erge contro l'antitalia dell'8 settembre e di chi fa mercimonio del loro sacrificio».
                        Ciò premesso, Leccisi attacca Gianfranco Fini, il "maddaleno pentito", accusato di «incapacità di comprendere la bassezza della sua decisione di rinnegare oltre vent'anni della sua vita passati ad insegnar ai giovani la valenza della fede nazionale e del patriottismo». Denuncia «l'improntitudine di trasformarsi in storico quando si è pigmei, e si giunge sino a fare sberleffi e lanciar odio contro chi per lungo tempo è stato edificato a proprio maestro di vita».
                        E definisce il pentimento di Tel Aviv «esilarante acquisizione di un'eredità, per la quale lui, e tantomeno il suo partito, hanno titolo».
                        Giudizi pesantissimi, sul "maramaldo di An", che tuttavia rivelano l'innegabile sconcerto provocato dalle dichiarazioni di Fini, in veste di vicepresidente del governo italiano, soprattutto tra coloro che si sono sempre autodefiniti combattenti per l'onore, e che nella vicenda riscontrano invece i connotati del disonore.
                        Dicevamo all'inizio del clamoroso trafugamento della salma di Mussolini che Leccisi giustificò sempre come «un atto di pietas cristiana, da inquadrarsi nel contesto di allora, quando era ancora nitida l'immagine del ludibrio di piazza Loreto. C'era chi tutti i giorni andava a vilipendere quei tumuli senza nomi e senza croci di Musocco, e nessuna autorità poneva fine allo sconcio
                        ».
                        Lo confermò padre Alberto Parini, frate francescano del convento di Sant'Angelo (l'Angelicum) di Milano, coinvolto nella vicenda per aver ospitato in quel luogo sacro la salma del Duce. Al giornalista Pasquale Scarpa dichiarò infatti: «Io ho condannato in pieno la condotta di quei "patrioti" che hanno assassinato Mussolini senza neppure salvare le apparenze e gli interessi della giustizia, mentre così facilmente lo potevano, e detesto la ferocia con cui si infierì sul suo cadavere, dando al mondo uno spettacolo di inciviltà da tutti altamente riprovato e che tanto discredito gettò sul nostro Paese. E la cosa si fosse almeno fermata qui. Al cieco furore di un popolo molto si può perdonare; ma certa feccia, aizzata a scopi politici, non accennava a quietarsi e portava il proprio livore oltre il recinto sacro della morte». Poi padre Parini, che pure durante il Ventennio aveva subito un lungo confino, testimoniò: «Sono senza numero e repugnanti le oscenità commesse sul campo 16 nel cimitero di Musocco e le volgarità e le violenze contro i parenti che si recavano in visita pietosa agli estinti sepolti nella tragica zolla. L'autorità competente avrebbe dovuto provvedere a rimuovere questo sconcio, per il rispetto che si deve ai morti e al luogo sacro dove essi riposano, come anche per il buon nome d'Italia. Non averlo fatto è una colpa che se non giustifica, però basta abbondantemente a spiegare il trafugamento della salma di colui che per vent'anni fu il capo del governo italiano».
                        Scrive ancora Leccisi: «Con i frati ebbi sempre un buon rapporto. Nel carcere di Fossombrone il cappellano don Remo Ortensi dallo spioncino della cella mi diceva: "Domattina i frati la saluteranno con il suono delle campane della loro Chiesa. Stia attento, i primi tre rintocchi sono per lei". Ed io, carcerato simile ad un ergastolano, tendevo l'orecchio fino a quando percepivo all'alba quel fraterno saluto, ritornando a sperare e a credere».



                        Onore al Camerata Domenico Leccisi, una vita ben spesa
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          onore a Lui.Riposa in pace Camerata.
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                              Alemanno: il fascimo va nettamente condannato, come il nazismo
                              Lo ha detto al termine della visita ai campi di concentramento

                              10 nov. (Apcom) - Il fascismo va condannato tanto quanto il nazismo. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine della giornata di visite ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. "Quello che è chiaro per me - ha detto - è che la condanna del fascismo e del nazismo deve essere ugualmente netta. Questo deriva dalla memoria di quello che è successo".
                              "Non ho mai avuto in questi mesi posizioni ambigue" sul fascismo, ha detto Alemanno, spiegando che "ho fatto gravi errori comunicativi, questo sì. Quello che è chiaro per me - ha continuato - è che la condanna del fascismo e del nazismo deve essere ugualmente netta. Questo deriva dalla memoria di quello che è successo. Questo non l'ho imparato adesso", ha proseguito, riferendosi alla visita dei campi di concentramento organizzati nell'ambito del "viaggio nella memoria". "Lo sapevo già da prima - ha continuato - solo che in certe interviste uno cerca di fare ragionamenti troppo complicati che tradiscono il significato delle parole. Ma il significato vero - ha concluso - è questo: la condanna del fascismo e del nazismo è uguale ed è netta".

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                              • ma_75
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                                L
                                "Non ho mai avuto in questi mesi posizioni ambigue" sul fascismo,
                                E giustamente sottolinea in questi mesi. Quasi che, la coerenza, non si misurasse sul metro di una vita intera ma su pochi mesi.
                                Signori, un altro pagliaccio per il circo.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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