Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da Diegosfgt Visualizza Messaggio
    Il fatto è che se molti accorpano il Fascismo al Camunismo lo fanno proprio per il discorso di prima.
    Ossia giudicando in base ai puri esiti delle due esperienze;
    Questo mi fa fare un'altra considerazione, e cioè che i "cari amici" fin qui intervenuti, non hanno provato mai a criticare il Fascismo nella sua radice ideale e fattuale, ma si sono limitati ad equipararlo al comunismo, e questo perchè, nella sua idealità, il Fascismo è quanto di più nobile si possa dare all'uomo, perchè lo preserva.
    Ricodiamo invece lo spartiacque della guerra per il Fascismo, evento storico che nulla ha a che vedere con ciò che il Fascismo è;
    Guerra che ebbe pure il comunismo, e alla quale sopravvisse, per cui si ha che quest'ultimo i suoi milioni di morti li ha avuti pure al di là di quella contingenza storica, e neppure in questo dunque può essere paragonato al Fascismo, che al massimo mandò qualche oppositore al confino.
    Last edited by Sean; 28-09-2008, 15:21:21.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • DORian_fAke
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Questo mi fa fare un'altra considerazione, e cioè che i "cari amici" fin qui intervenuti, non hanno provato mai ha criticare il Fascismo nella sua radice ideale e fattuale, ma si sono limitati ad equipararlo al comunismo, e questo perchè, nella sua idealità, il Fascismo è quanto di più nobile si possa dare all'uomo, perchè lo preserva.
      Ricodiamo invece lo spartiacque della guerra per il Fascismo, evento storico che nulla ha a che vedere con ciò che il Fascismo è;
      Guerra che ebbe pure il comunismo, e alla quale sopravvisse, per cui si ha che quest'ultimo i suoi milioni di morti li ha avuti pure al di là di quella contingenza storica, e neppure in questo dunque può essere paragonato al Fascismo, che al massimo mandò qualche oppositore al confino.
      Torniamo a parlare di fascismo. Che di comunismo ne parlo con i comunisti.

      "Il Fascismo è quanto di più nobile si possa dare all'uomo, perchè lo preserva."
      Ma lo preserva da chi, da cosa?
      Fammi capire, il mio non è un intento provocatorio, il mio vuole essere un tono critico ma aperto al confronto.

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      • Diegosfgt
        IL SOBILLATORE
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Questo mi fa fare un'altra considerazione, e cioè che i "cari amici" fin qui intervenuti, non hanno provato mai ha criticare il Fascismo nella sua radice ideale e fattuale, ma si sono limitati ad equipararlo al comunismo, e questo perchè, nella sua idealità, il Fascismo è quanto di più nobile si possa dare all'uomo, perchè lo preserva.
        Ricodiamo invece lo spartiacque della guerra per il Fascismo, evento storico che nulla ha a che vedere con ciò che il Fascismo è;
        Guerra che ebbe pure il comunismo, e alla quale sopravvisse, per cui si ha che quest'ultimo i suoi milioni di morti li ha avuti pure al di là di quella contingenza storica, e neppure in questo dunque può essere paragonato al Fascismo, che al massimo mandò qualche oppositore al confino.
        Sì, però il Comunismo la guerra la vinse, anche se poi la nascita della Nato lo trasformò nel nuovo 'male', dopo il nazifascismo.
        Invece l'Italia, oltre ad aver perso la guerra, lo fece dopo aver combattuto al fianco del nazismo, non meritando per questo neanche l'onore delle armi.
        Ad un certo punto, dopo l'armistizio, Mussolini lo capì ma non potè fare niente, perché con l'incontro di Feltre il Fuhrer lo mise spalle al muro.

        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Fascismo, che al massimo mandò qualche oppositore al confino.
        Questo non è vero, perché ci furono anche i morti, inoltre dal '38 nostri compatrioti sono andati a morire nei lager.

        Certo, le leggi del '38 furono uno "sbrago" del regime e niente hanno a che vedere con il Fascismo in quanto filosofia.
        Furono un'aberrazione più politica che ideologica, ma per quanto doloroso sia per me doverlo scrivere, la caduta del Fascismo come nobile ideale è iniziata proprio a partire da errate scelte strategiche del Gran Consiglio.
        Scelte che gli uomini non potranno mai perdonare, condannando così il Fascismo nella sua interezza.

        Basta vedere cosa succede oggi quando qualcuno si azzarda a dire quello che è evidente e che è sotto gli occhi di tutti; ossia che il Fascismo non fu male assoluto.

        E' ipocrisia?
        Senza dubbio!
        Però la storia, come ho già detto, la scrivono i vincitori.
        Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

        però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
        Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
        senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
          Torniamo a parlare di fascismo. Che di comunismo ne parlo con i comunisti.

          "Il Fascismo è quanto di più nobile si possa dare all'uomo, perchè lo preserva."
          Ma lo preserva da chi, da cosa?
          Fammi capire, il mio non è un intento provocatorio, il mio vuole essere un tono critico ma aperto al confronto.
          Non da chi o da cosa, ecco la concettualità errata, ma preserva l'uomo in chi e in cosa, ovvero nella sua dimensione storica e spirituale, lo preserva, lo mantiene in se stesso, radicato ai valori che acquisisce dalla nascita, e che disegnano il suo ruolo nella storia, in una catena che lo lega agli avi e ancora più indietro, fino al cuore della Tradizione, agli arcana mundi, il tesoro proprio di ogni popolo.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • Sean
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            Originariamente Scritto da Diegosfgt Visualizza Messaggio
            Sì, però il Comunismo la guerra la vinse, anche se poi la nascita della Nato lo trasformò nel nuovo 'male', dopo il nazifascismo.

            La vinse, ma quanti morti interni, quanti russi furono uccisi in nome del partito, e quanti italiani (tolta la guerra)?

            Invece l'Italia, oltre ad aver perso la guerra, lo fece dopo aver combattuto al fianco del nazismo, non meritando per questo neanche l'onore delle armi.
            Ad un certo punto, dopo l'armistizio, Mussolini lo capì ma non potè fare niente, perché con l'incontro di Feltre il Fuhrer lo mise spalle al muro.


            Questo non è vero, perché ci furono anche i morti, inoltre dal '38 nostri compatrioti sono andati a morire nei lager.

            Questi morti sono dovuti alla logica della guerra e dell'alleanza tedesca e , se ci riferiamo alle leggi razziali, al fatto che nulla e nessuno (nessun gruppo/setta o altro) può essere "fuori dallo Stato".
            Fino al '38 come dici, i morti "causati" dal Fascismo si contano sulle dita di una mano.
            Il Fascismo non ha attuato mai un programma di sterminio dei suoi nemici interni - c'era l'esilio e il confino per questi.
            La logica della guerra, come scrissi, ha poi travolto tutto e tutti.

            Certo, le leggi del '38 furono uno "sbrago" del regime e niente hanno a che vedere con il Fascismo in quanto filosofia.
            Furono un'aberrazione più politica che ideologica, ma per quanto doloroso sia per me doverlo scrivere, la caduta del Fascismo come nobile ideale è iniziata proprio a partire da errate scelte strategiche del Gran Consiglio.
            Scelte che gli uomini non potranno mai perdonare, condannando così il Fascismo nella sua interezza.

            Basta vedere cosa succede oggi quando qualcuno si azzarda a dire quello che è evidente e che è sotto gli occhi di tutti; ossia che il Fascismo non fu male assoluto.

            E' ipocrisia?
            Senza dubbio!
            Però la storia, come ho già detto, la scrivono i vincitori.
            Last edited by Sean; 28-09-2008, 15:53:42.
            ...ma di noi
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            • ma_75
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              Visto che di solito la condanna del fascismo si esprime su base emotiva più che razionale direi che il punto indicato da Sean, relativamente al costo in vite umane pagato dagli oppositori al fascismo rispetto a quello pagato dagli oppistori al comunismo vede il primo vincere per qualche milione a poche decine. Come ben sappiamo le vittime del regime fascista in Italia furono ben poche, in maggioranza, per di più, oppistori croati con le caratteristiche dei "traditori" della patria più che del regime stesso. Lo stesso caso Matteotti di cui si parla spesso, anche qui, è in realtà un delitto contro Mussolini più che un delitto di Mussolini. Gramsci ed altri morirono certo, ma in carcere; non ci furono, ad esempio, le esecuzioni sommarie e di gruppo degli oppositori a Stalin. E' chiaro che è sempre scorretto e inumano pesare i morti, ma, se si vuole ragionare in termini emotivi e non razionale ci sta anche questo discorso.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • Sean
                Csar
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                A me, quando esprimi questi concetti così chiari e lineari, pari sempre estremamente lucido, utile e razionale
                Grazie, Ma_
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                • DORian_fAke
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Non da chi o da cosa, ecco la concettualità errata, ma preserva l'uomo in chi e in cosa, ovvero nella sua dimensione storica e spirituale, lo preserva, lo mantiene in se stesso, radicato ai valori che acquisisce dalla nascita, e che disegnano il suo ruolo nella storia, in una catena che lo lega agli avi e ancora più indietro, fino al cuore della Tradizione, agli arcana mundi, il tesoro proprio di ogni popolo.
                  Questa catena che lega l'individuo agli antenati fino al cuore della tradizione non rischia di essere una catena che riduce la storia ad una perpetuazione statica, dove tutto diventa immutevole, e dove le individualità vengono annichilite e private di qualsiasi creatività soggettiva, perchè ritenute dannose ai valori tradizionali già definiti e delineati dagli avi?

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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da DORian_fAke Visualizza Messaggio
                    Questa catena che lega l'individuo agli antenati fino al cuore della tradizione non rischia di essere una catena che riduce la storia ad una perpetuazione statica, dove tutto diventa immutevole, e dove le individualità vengono annichilite e private di qualsiasi creatività soggettiva, perchè ritenute dannose ai valori tradizionali già definiti e delineati dagli avi?
                    Per risponderti devo calarmi necessariamente in alcune considerazioni e visioni strettamente personali.
                    Rifiuto l'idea della storia come progresso, non do alcun valore all'allontanarsi dalla propria riva, ci si ritrova solo in un mare aperto dove non ci accoglie alcun "sole dell'avvenire", se non posticcio, costruito, una quinta teatrale.
                    L'uomo ricava il suo valore dal deposito che già è, su quello si specchia, è quel valore a fargli dire "io sono, e sono assieme ad altri miei simili", e il contenitore di tutto questo è lo Stato.
                    Non c'è stasi, c'è anzi un movimento di volontà che compie l'uomo nella storia, un dialogo circolare tra sè e quella storia, un continuo mantenersi, in virtù della volontà, dentro quella storia, un tendere continuo alla radice che gli è madre:
                    La quotidianità poi la si risolve con la prassi, non abbiamo bisogno di alcun dogma o sistema ideologico, ma la forza vitale, la spinta vitalistica e potente che ci proietta verso un vertice la si ricava necessariamente da quel deposito di tradizioni e di valori che già ci fa ricchi e che col nostro operare in funzione di quel bene inestimabile ci rende e lo rende ancora più ricco.
                    La modernità soffoca sotto la crosta tutto questo sistema valoriale, non permette più (in quanto non democraticamente corretto) questo dialogo tra l'uomo e il suo io spirituale, abbassa tutti alla terza classe, rende aliena la storia, spernonalizzandola, per togliere alla radice ogni possibile volontà, per spegnere ogni possibile fuoco che possa dare conto all'uomo del suo valore e permettere un superamento di questa stasi imposta:
                    La vera stasi infatti, la gabbia innaturale costruita attorno all'uomo è proprio questa favola della modernità e della democrazia, perchè è semplicemente contro natura proclamare l'uguaglianza dei valori, l'uguaglianza degli spiriti, l'uguaglianza dell'uomo con l'uomo;
                    Solo a forza si può far confluire tutti all'interno della stessa storia, col risultato che nessuno riconosce nessuno e neppure se stesso:
                    Ciascun popolo deve rimettere in moto e guidare la sua di storia, all'interno di un sentiero già tracciato dalle sue tradizioni e dai suoi sistemi valoriali:
                    La libertà non è avere una casa comune dove tutto è uguale per tutti, la Libertà è avere la propria di Casa, quella costruita dai padri e portata avanti dai figli:
                    Ecco l'unica Storia che cammina nell'unica direzione che gli è propria.
                    Last edited by Sean; 28-09-2008, 20:47:19.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Sean
                      Csar
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                      Noi non siamo liberi, rendiamocene conto.
                      Per spezzare l'incanto fatato che ci condanna a morire servirà un atto rivoluzionario, un potente sollevarsi di cuori e di anime che ridia vita agli ingranaggi della storia così bloccati da mani nemiche, o che la natura si incarichi di regalarci di nuovo colui che ci sbenderà uno ad uno, l'uomo che ci indicherà ancora il nostro sentiero, ora coperto da una notte senza stelle.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

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                      • pina colada
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Noi non siamo liberi, rendiamocene conto.
                        Per spezzare l'incanto fatato che ci condanna a morire servirà un atto rivoluzionario, un potente sollevarsi di cuori e di anime che ridia vita agli ingranaggi della storia così bloccati da mani nemiche, o che la natura si incarichi di regalarci di nuovo colui che ci sbenderà uno ad uno, l'uomo che ci indicherà ancora il nostro sentiero, ora coperto da una notte senza stelle.
                        Bellissime parole Sean

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                        • ma_75
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Noi non siamo liberi, rendiamocene conto.
                          Per spezzare l'incanto fatato che ci condanna a morire servirà un atto rivoluzionario, un potente sollevarsi di cuori e di anime che ridia vita agli ingranaggi della storia così bloccati da mani nemiche, o che la natura si incarichi di regalarci di nuovo colui che ci sbenderà uno ad uno, l'uomo che ci indicherà ancora il nostro sentiero, ora coperto da una notte senza stelle.
                          Questo è l'inganno nel quale viviamo oggi. L'illusione di essere liberi che ci viene sbandierata senza ritegno, ogni giorno, è tenuta in piedi solo da un benessere materiale fittizio, e le cui crepe appaiono già visibili. Quando questo benessere andrà erodendosi a vantaggio di una elite sempre più ristretta ed il popolo perderà quei piccoli beni di consumo quotidiani che ha elevato a surrrogato della vera libertà, allora, solo allora, i tempi saranno maturi.
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                          • pina colada
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                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            Questo è l'inganno nel quale viviamo oggi. L'illusione di essere liberi che ci viene sbandierata senza ritegno, ogni giorno, è tenuta in piedi solo da un benessere materiale fittizio, e le cui crepe appaiono già visibili. Quando questo benessere andrà erodendosi a vantaggio di una elite sempre più ristretta ed il popolo perderà quei piccoli beni di consumo quotidiani che ha elevato a surrrogato della vera libertà, allora, solo allora, i tempi saranno maturi.
                            Delle belle parole spiegate ancora meglio..

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Questo è l'inganno nel quale viviamo oggi. L'illusione di essere liberi che ci viene sbandierata senza ritegno, ogni giorno, è tenuta in piedi solo da un benessere materiale fittizio, e le cui crepe appaiono già visibili. Quando questo benessere andrà erodendosi a vantaggio di una elite sempre più ristretta ed il popolo perderà quei piccoli beni di consumo quotidiani che ha elevato a surrrogato della vera libertà, allora, solo allora, i tempi saranno maturi.
                              Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
                              Delle belle parole spiegate ancora meglio..
                              Nell'attesa il calore ed il conforto di non essere soli, ovunque si viva
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • ma_75
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Nell'attesa il calore ed il conforto di non essere soli, ovunque si viva
                                Spero solo che questa attesa termini prima della mia esistenza terrena. Voglio camminare anche io sulle rovine di questo mondo.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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