Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • pina colada
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    • Dec 2007
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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    Anche per Robespierre l'individuo aveva senso solo all'interno dello stato, anche per lui il sacrificio individuale per il bene dello stato era una necessità irrinunciabile, anche per lui le diversità e differenze dovevano essere tralasciate a favore di un bene comune superiore. Difficile non vedere legami con l'analoga concezione di ""Tutto nello stato, niente contro lo stato, nulla al di fuori dello stato".
    ... Esattamente quello che diceva Sean nel suo post di ieri...

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
      • 120337
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      Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
      Ah ok, allora la considerazione non era diretta a me... Anche se ogni tanto qualche parentesi di pessimismo ce l'ho anch'io...
      Ci sembra di essere immersi in una situazione che di per sè non potrà mai mutare, proprio perchè nel tempo presente (che è l'unico tempo da darsi) l'uomo vive comunque al centro della storia, in ogni epoca, e gli resta difficile dunque leggere che direzione questa sta prendendo, credendosi, lì in mezzo, in una stasi.
      Mi vegono in mente le reazioni sconvolte dei popoli dell'Impero quando, milleseicento anni fa, appresero del primo sacco di Roma, cosa che non avrebbe dovuto turbare nessuno, per il fatto stesso che Roma non era più da tempo ciò che era stata, ed una sua caduta era nell'ordine delle cose;
      Eppure questo fece gridare anche le menti più acute alla fine dei tempi, lo stesso Agostino paragonò l'evento ad un sole che si spegne, proprio perchè un'analisi lucida delle questioni storiche (e anche personali, se vuoi...) è ardua, vivendole dal di dentro.
      Si è portati a credere che nulla cambierà mai, quando la storia ci porta invece, e da sempre, esempi contrari.
      Bastano pochi atti a mutare la direzione, e la storia si è sempre forgiata attraversando il crogiolo di una crisi:
      Non mancherà di farlo ancora.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • pina colada
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        • Dec 2007
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Ci sembra di essere immersi in una situazione che di per sè non potrà mai mutare, proprio perchè nel tempo presente (che è l'unico tempo da darsi) l'uomo vive comunque al centro della storia, in ogni epoca, e gli resta difficile dunque leggere che direzione questa sta prendendo, credendosi, lì in mezzo, in una stasi.
        Mi vegono in mente le reazioni sconvolte dei popoli dell'Impero quando, milleseicento anni fa, appresero del primo sacco di Roma, cosa che non avrebbe dovuto turbare nessuno, per il fatto stesso che Roma non era più da tempo ciò che era stata, ed una sua caduta era nell'ordine delle cose;
        Eppure questo fece gridare anche le menti più acute alla fine dei tempi, lo stesso Agostino paragonò l'evento ad un sole che si spegne, proprio perchè un'analisi lucida delle questioni storiche (e anche personali, se vuoi...) è ardua, vivendole dal di dentro.
        Si è portati a credere che nulla cambierà mai, quando la storia ci porta invece, e da sempre, esempi contrari.
        Bastano pochi atti a mutare la direzione, e la storia si è sempre forgiata attraversando il crogiolo di una crisi:
        Non mancherà di farlo ancora.
        Hai ragione, quando sei in mezzo a una situazione è impossibile analizzarla con lucidità e obiettività...
        Penserò alle tue parole nei miei momenti di pessimismo... Omnia mutantur...

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • In piedi tra le rovine
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          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
          Il legame che io riconosco è proprio tra fascismo e robespierrismo e mi pare possa essere ben evidenziato in queste parole:


          Non è un caso che Michael Ledeen ricordi, nell’intervista rilasciata al “Corriere del Mezzogiorno”, G. L. Mosse, di cui è stato anche assistente e col quale ha scritto per Laterza l’Intervista sul nazismo. E’ stato un grande storico, professore all’Università di Gerusalemme, e la lettura delle sue opere – è un ricordo personale – mi è stata molto utile per comprendere alcune possibili derive pericolose della politica robespierriana: la “nazionalizzazione delle masse”, propria dei regimi nazista e fascista, troverebbe, a giudizio di Mosse, la sua ascendenza nei riti civili e nelle feste popolari dell’ultimo periodo della Rivoluzione francese.
          Ma la dea Ragione, esaltata in quelle feste, non è la ragione di Voltaire, di Diderot o di Montesquieu. Gli uomini della Rivoluzione non producono verità o ragioni, ma ne sono portatori, esecutori di un programma che è dato e accettato. Le masse rivoluzionarie non elaborano pensieri, ma realizzano una strategia, combattono, e muoiono. Sono i missionari di una nuova fede.


          Anche per Robespierre l'individuo aveva senso solo all'interno dello stato, anche per lui il sacrificio individuale per il bene dello stato era una necessità irrinunciabile, anche per lui le diversità e differenze dovevano essere tralasciate a favore di un bene comune superiore. Difficile non vedere legami con l'analoga concezione di "
          "Tutto nello stato, niente contro lo stato, nulla al di fuori dello stato".
          Immaginavo che questo passaggio avrebbe suscitato il tuo interesse, e ci ho visto un chiaro parallelismo col Fascismo anch'io.
          Ecco perchè Canfora (che assume una visione storicista, di matrice sinistroide, quella che ha scritto i manuali fino ad oggi) lo nega alla radice, negando, ahilui, l'evidenza, che qui mi pare chiaro invece come si imponga da sè.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

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          • gbpackers
            #1 Fan GreenBay Packers
            • Jun 2006
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            OT ma non troppo: dichiarazione di Storace in merito all'antifascismo di Fini

            Penso ai giovani Caduti del Msi. Quelli che salutammo per troppe volte con il grido presente. Quelle bare le portammo a braccia tutti noi, c’era anche il segretario del Fronte della Gioventù che certo non sognava di diventare presidente della Camera dei Deputati.
            Penso ai Caduti di via Acca Larentia, assassinati perché uccidere un fascista non era reato.
            E penso che il 7 gennaio di quest’anno, Gianfranco Fini, accompagnato da tutti quelli che ora gli dicono bravo e ieri strillavano onore ai camerati assassinati, è andato a commemorarne il trentennale.
            Anche i giovani del Msi stavano dalla parte sbagliata, onorevole Fini?
            Provo enorme tristezza per le dichiarazioni che abbiamo ascoltato ieri e leggiamo oggi su tutti i giornali.
            Sono fascisti ma anche antifascisti, verrebbe da dire di quelli di Alleanza nazionale, incapaci di reagire con
            dignità all’esaltazione di un valore che finora non conoscevamo – l’antifascismo – e che ha rappresentato nei tragici anni della nostra democrazia l’alibi per assassinare molti di quei ragazzi.
            Vergogna, devono provare vergogna quanti si piegano ad una logica che è solo di potere, che cancella ogni traccia di identità, che annulla le coscienze.
            Dov’è il pericolo fascista, onorevole Fini, se il presidente della Camera arriva ad esaltare l’antifascismo?
            Pensavamo che un capitolo fosse stato chiuso dagli elettori, con l’ascesa a Montecitorio e al Campidoglio di uomini comunque provenienti dalla storia del Msi. Ancora una volta una comunità mastica delusione.
            A noi resta l’orgoglio di aver fondato La Destra, che guarderà al futuro senza sputare sul passato.
            La pacificazione nazionale non passa per l’occultamento della verità. Il negazionismo alla rovescia è davvero difficile da comprendere e soprattutto da accettare.
            Noi siamo democratici senza l’obbligo di sentirci antifascisti.
            sigpic

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              • In piedi tra le rovine
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              Non sono mai stato un estimatore di Storace, ma, tranne che per la chiosa finale pro domo sua, gli va riconosciuto, con questo intervento, l'onore delle armi.
              Fini, con quanto ha detto, ha mostrato ancora di più come abbia fatto propria quella logica del pentimento - tutta di matrice giudaica - che annulla la morale, la coscienza, la dignità, in favore degli idoli, che hanno il colore dei soldi e quello delle poltrone.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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              • gbpackers
                #1 Fan GreenBay Packers
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Non sono mai stato un estimatore di Storace, ma, tranne che per la chiosa finale pro domo sua, gli va riconosciuto, con questo intervento, l'onore delle armi.
                Fini, con quanto ha detto, ha mostrato ancora di più come abbia fatto propria quella logica del pentimento - tutta di matrice giudaica - che annulla la morale, la coscienza, la dignità, in favore degli idoli, che hanno il colore dei soldi e quello delle poltrone.
                E aggiungerei molto ipocrita vista la sua presenza al 30ennale di Acca Larentia
                sigpic

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                • ma_75
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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Immaginavo che questo passaggio avrebbe suscitato il tuo interesse, e ci ho visto un chiaro parallelismo col Fascismo anch'io.
                  Ecco perchè Canfora (che assume una visione storicista, di matrice sinistroide, quella che ha scritto i manuali fino ad oggi) lo nega alla radice, negando, ahilui, l'evidenza, che qui mi pare chiaro invece come si imponga da sè.

                  Credo che l'unica concessione che si possa fare a storici di questo genere sia quella che ricordavo prima, ovvero un fraintendimento di cosa sia "la rivoluzione francese". In quest'ottica Robespierre, il giacobinismo, il pensiero unico sono già fuori dal processo rivoluzionario, sono traditori, laddove essi furono gli unici ad accarezzare, realmente, la possibilità di raggiungere il sogno rivoluzionario.

                  Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
                  OT ma non troppo: dichiarazione di Storace in merito all'antifascismo di Fini

                  Penso ai giovani Caduti del Msi. Quelli che salutammo per troppe volte con il grido presente. Quelle bare le portammo a braccia tutti noi, c’era anche il segretario del Fronte della Gioventù che certo non sognava di diventare presidente della Camera dei Deputati.
                  Penso ai Caduti di via Acca Larentia, assassinati perché uccidere un fascista non era reato.
                  E penso che il 7 gennaio di quest’anno, Gianfranco Fini, accompagnato da tutti quelli che ora gli dicono bravo e ieri strillavano onore ai camerati assassinati, è andato a commemorarne il trentennale.
                  Anche i giovani del Msi stavano dalla parte sbagliata, onorevole Fini?
                  Provo enorme tristezza per le dichiarazioni che abbiamo ascoltato ieri e leggiamo oggi su tutti i giornali.
                  Sono fascisti ma anche antifascisti, verrebbe da dire di quelli di Alleanza nazionale, incapaci di reagire con
                  dignità all’esaltazione di un valore che finora non conoscevamo – l’antifascismo – e che ha rappresentato nei tragici anni della nostra democrazia l’alibi per assassinare molti di quei ragazzi.
                  Vergogna, devono provare vergogna quanti si piegano ad una logica che è solo di potere, che cancella ogni traccia di identità, che annulla le coscienze.
                  Dov’è il pericolo fascista, onorevole Fini, se il presidente della Camera arriva ad esaltare l’antifascismo?
                  Pensavamo che un capitolo fosse stato chiuso dagli elettori, con l’ascesa a Montecitorio e al Campidoglio di uomini comunque provenienti dalla storia del Msi. Ancora una volta una comunità mastica delusione.
                  A noi resta l’orgoglio di aver fondato La Destra, che guarderà al futuro senza sputare sul passato.
                  La pacificazione nazionale non passa per l’occultamento della verità. Il negazionismo alla rovescia è davvero difficile da comprendere e soprattutto da accettare.
                  Noi siamo democratici senza l’obbligo di sentirci antifascisti.
                  Analogo sdegno ha espresso Assunta Almirante. Ma le parole sono inutili nei confronti di chi, cinicamente, ha seppellito il proprio passato, ha calpestato i propri principi, ha rinnegato sè stesso, per essere, in futuro, una parodistica caricatura di Berlusconi
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • viandante
                    Bodyweb Advanced
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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Rinvio questa in risposta a Viandante...
                    (e grazie a tutti, ragazzi, di cuore)
                    Il "DEVE" in seno ad una comunità è una parola che proprio non mi piace.
                    Hasta que el cuerpo aguante...

                    Originariamente Scritto da ItalianBoy88
                    Quale parte del corpo bisogna allenare per migliorare pettorali e fianchi?chiaramente escludendo gli stessi.

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                    • samoajoe83
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                      ripeto...sdegno anche io Fini, e capisco che, per chi fascista è, crede in ciò che rappresenta, al di là di partiti e partitini, questi voltafaccia fanno male....come sempre, l'interesse al potere.
                      sigpic Amanti della carne..

                      "La sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza..."

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                      • ma_75
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                        Originariamente Scritto da samoajoe83 Visualizza Messaggio
                        ripeto...sdegno anche io Fini, e capisco che, per chi fascista è, crede in ciò che rappresenta, al di là di partiti e partitini, questi voltafaccia fanno male....come sempre, l'interesse al potere.
                        Credo che nel caso di Fini ci sia qualcosa di più...ovvero la volontà di lavarsi l'anima, di purificare il suo profilo pubblico per poter legittimamente aspirare alla poltrona di Berlusconi che altrimenti gli sarebbe preclusa. E' un discorso che è perfettamente legittimo in un contesto in cui la poliica non è fatta di ideali ma è solo una lotta di potere fine a sè stessa, ma questa sua legittimità non ne sminuisce in nulla la bassezza morale. L'apostasia è sempre una colpa imperdonabile, da qualunque parte provenga, ed è lo stesso motivo per cui disprezzo un Veltroni che dice di non essere mai stato comunista mentre apprezzo semrpe la coerenza politica di Diliberto.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • Sean
                          Csar
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                          Originariamente Scritto da viandante Visualizza Messaggio
                          Il "DEVE" in seno ad una comunità è una parola che proprio non mi piace.
                          Una comunità ha necessità di regole che la indirizzi all'ordine, e questo processo non risiede nei gusti personali (ai quali non viene chiesto il consenso) ma in ciò che è bene per lo Stato, bisogna prendere atto di questa piccola e fondamentale distinzione.
                          Un'orchestra tanto più eccelle quanto più i suoi diversi elementi suonano in armonia - questo è il bene per l'orchestra, a cui ci si deve necessariamente adeguare, perchè è la sua natura.
                          Le minime democrazie si gloriano solo di voci stonate, facendole passare tutte per buone.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • samoajoe83
                            Bodyweb Member
                            • Jun 2007
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                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            Credo che nel caso di Fini ci sia qualcosa di più...ovvero la volontà di lavarsi l'anima, di purificare il suo profilo pubblico per poter legittimamente aspirare alla poltrona di Berlusconi che altrimenti gli sarebbe preclusa. E' un discorso che è perfettamente legittimo in un contesto in cui la poliica non è fatta di ideali ma è solo una lotta di potere fine a sè stessa, ma questa sua legittimità non ne sminuisce in nulla la bassezza morale. L'apostasia è sempre una colpa imperdonabile, da qualunque parte provenga, ed è lo stesso motivo per cui disprezzo un Veltroni che dice di non essere mai stato comunista mentre apprezzo semrpe la coerenza politica di Diliberto.
                            Perfettamente d'accordo.Permettimi però di difendere un pò l'idea che c'è dietro a creazione di un PD...anche qui, l'idea di un partito a proprio agio con i maggiori partiti di centro-sinistra europei...un tentativo di governo-ombra all'inglese....lascio naturalmente cadere il giudizio su chi lo "guida", o tenta di rappresentarlo..
                            sigpic Amanti della carne..

                            "La sconfitta è un'eleganza, per l'ipocrisia di chi si arrende in partenza..."

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                            • Sean
                              Csar
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                              • In piedi tra le rovine
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                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Credo che nel caso di Fini ci sia qualcosa di più...ovvero la volontà di lavarsi l'anima, di purificare il suo profilo pubblico per poter legittimamente aspirare alla poltrona di Berlusconi che altrimenti gli sarebbe preclusa. E' un discorso che è perfettamente legittimo in un contesto in cui la poliica non è fatta di ideali ma è solo una lotta di potere fine a sè stessa, ma questa sua legittimità non ne sminuisce in nulla la bassezza morale. L'apostasia è sempre una colpa imperdonabile, da qualunque parte provenga, ed è lo stesso motivo per cui disprezzo un Veltroni che dice di non essere mai stato comunista mentre apprezzo semrpe la coerenza politica di Diliberto.
                              Infatti mi chiedo con quale cuore un cittadino dovrebbe affidare la sua fiducia nelle mani di un tale uomo;
                              La svolta di Fiuggi era già sufficiente per ottenere la poltrona, quella di Gerusalemme e quest'ultima assolutamente non richieste, non dovute e dal sapore maramaldo.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • viandante
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                                Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                                La soluzione auspicata da viandante,è l'anarchia ma anche quella con la "Libertà" ha ben poco a che vedere,dato che una libertà assoluta mia di fare o dire ciò che voglio,limiterebbe o lederebbe le libertà altrui...aggiungo anche che secondo il suo ragionamento,qualsiasi governo,qualsiasi legge,anche uno stupido semaforo che mi dice quando fermarmi,costituisce "dittatura",in quanto limitazione alla mia libertà individuale...
                                Assolutamente no, la soluzione da me auspicata è un profondo studio delle necessità altrui, è limitare la libertà solo ove necessario e non in senso ideologico.
                                A me pare che il semaforo serva, così come serve un sistema giuridico complesso e organizzato. Di certo non serve, ad esempio, disporre del corpo della donna costringendola a non abortire o a farsi impiantare 3 ovuli a botta nella fecondazione assistita (è dimostrato che fa pure male).

                                Io non voglio fare esempi arditi, ma ci sono stato in un Paese simil-fascista (Cina, per piacere non ve ne uscine che è comunista, non lo è); beh lì dilaga la corruzione a livello locale, dilaga la burocrazia e non c'è alcun modo di rispondere a questi soprusi. Il cittadino o accetta o viene vessato (o ammazzato), questa è la dittatura, questo e quando non si accetta il vivere democratico.
                                Voi partite da presupposti troppo logici, credete che davvero si possa affermare una classe dominante perfettamente giusta (ci risiamo al pensiero greco), ma nella realtà non esiste nulla di tutto ciò. Ma siamo alle solite col perferzionismo dei modelli scientifici, perfino Stiglitz (premio nobel per l'economia) ha finalmente detto che cose come la concorrenza perfetta non esistono, non esiste un modello perfetto della realtà.

                                I greci erano ingenui perché in mezzo al casino dell'esistenza cercavano l'aletheia, in 3000 anni nessuno l'ha trovata questa aletheia, se ci fosse, allora avreste ragione, siccome non c'è non mi par giusto costringere la gente a far qualcosa che non crede. Per questo esiste la democrazia, perché convivano tutte le forme di credo, di conoscenza, di ideologia senza guerre. Troppa libertà? Sicuramente il fascismo è più efficiente, ma se al potere c'è gente seria, se ci sono italiani ne dubito. Intanto efficienza o meno, la democrazia è quella che garantisce tutti.

                                Per il discorso sulla democrazia diretta, bisogna vedere cosa s'intende, ma anche nella democrazia rappresentativa esistono diversi gradi di partecipazione. Ad esempio nei paesi anglosassoni, a livello locale la gente si riunisce in gruppi e danno il voto a chi si accorda con l'interesse del gruppo (ad esempio le famiglie si riuniscono in paese e votano chi fa l'asilo comunale). Ovviamente in Italia non si può perché la gente pensa al piacere individuale. La partecipazione democratica cresce anche attraverso la concezione di comunità che un popolo ha di sé, se ognuno pensa al suo è normale che la democrazia rappresentativa non funziona.
                                Hasta que el cuerpo aguante...

                                Originariamente Scritto da ItalianBoy88
                                Quale parte del corpo bisogna allenare per migliorare pettorali e fianchi?chiaramente escludendo gli stessi.

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