Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • simones
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    • Jun 2002
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    • altoadige
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    buongiorno ragazzi,nemmeno con l'abito nuziale già bello che pronto in valigia mi riesce di non partecipare alla discussione.

    vabbeh rapidissimamente prendo atto delle comuni letture sulla storia del neofascismo italiano alle quali aggiungerei per completezza freda(se non già citato....sono di fretta) con "la disintegrazione del sistema" e seppur non propriamente politici gli scritti del barone evola,molto influenti all'epoca.

    butto carne al fuoco.
    sarebbe interessante discutere la fondazione dell'msi e la storia tutta del neofascismo italiano.
    le famose uova di drago da seminare in italia.
    partendo dal primo nucleo dell'msi,passando per la scissione di ordine nuovo e percorrendo tutta quella vicenda che vede la nascita di terza posizione(mi ricordo la conzonetta:....ne fronte rosso ne reazione) e di tutte quelle propaggini poi sparite nel nulla.

    se doveste riuscire a mantenere in vita il post prometto di raccontare qualche aneddoto sul periodo che come voi non ho vissuto ma conosco indirettamente per conoscenza diretta di alcuni dei protagonisti dell'epoca
    "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

    L.F.Celine

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    • Sean
      Csar
      • Sep 2007
      • 120342
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      • Italy [IT]
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      Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
      buongiorno ragazzi,nemmeno con l'abito nuziale già bello che pronto in valigia mi riesce di non partecipare alla discussione.

      vabbeh rapidissimamente prendo atto delle comuni letture sulla storia del neofascismo italiano alle quali aggiungerei per completezza freda(se non già citato....sono di fretta) con "la disintegrazione del sistema" e seppur non propriamente politici gli scritti del barone evola,molto influenti all'epoca.

      butto carne al fuoco.
      sarebbe interessante discutere la fondazione dell'msi e la storia tutta del neofascismo italiano.
      le famose uova di drago da seminare in italia.
      partendo dal primo nucleo dell'msi,passando per la scissione di ordine nuovo e percorrendo tutta quella vicenda che vede la nascita di terza posizione(mi ricordo la conzonetta:....ne fronte rosso ne reazione) e di tutte quelle propaggini poi sparite nel nulla.

      se doveste riuscire a mantenere in vita il post prometto di raccontare qualche aneddoto sul periodo che come voi non ho vissuto ma conosco indirettamente per conoscenza diretta di alcuni dei protagonisti dell'epoca
      Buongiorno, Simones
      Il 3d è "aperto", per cui ogni volta che si hanno cose da raccontare, o su cui riflettere (e già il tuo intervento ne promette, e di gustose) lo si può riprendere con tranquillità, in ogni momento.
      Sul neofascismo personalmente ho ancora molto da apprendere, ed ogni tipo di contributo per me è preziosissimo;
      Se e quando vorrai/potrai ci farai partecipi di quelle testimonianze e dei tuoi contributi, a me e a tutti gli interessati faresti davvero un gran regalo.
      Intanto, un abbraccio
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        In attesa che Simones ci possa mettere a parte delle considerazioni di cui sopra, posto questa intervista ad Alemanno (che in gioventù fu tra i protagonisti delle vicende che ora stiamo analizzando) realizzata in Israele, dove almeno ha il coraggio di smentire la definizione che diede Fini del Fascismo, riportando le cose ad una dimensione più vicina alla realtà:

        «Male assoluto le leggi razziali
        Non definisco così il fascismo»


        Alemanno oggi allo Yad Vashem: «In quel caso ci fu un cedimento al nazismo»


        DAL NOSTRO INVIATO
        GERUSALEMME — «Yad Vashem ci ricorda il buco nero dell'umanità». Gianni Alemanno è seduto nella hall di un albergo di Tiberiade, sorseggia una granita di caffè ed è in attesa della macchina che lo porterà a Gerusalemme. Al museo dell'Olocausto c'è stato già nel 2003, quando era ministro dell'Agricoltura, ma questa volta la visita ha un sapore diverso: questa mattina, infatti, ci andrà da sindaco di Roma, il primo sindaco di centrodestra della Capitale. E Yad Vashem, per la destra italiana, non è un luogo come gli altri.
        Oggi i rapporti con Israele sono buoni, tanto che nella commissione Amato che si insedierà il 10 settembre ci sarà un alto rappresentante della comunità ebraica romana, ma un tempo non era così. Un tempo, prima della visita di Gianfranco Fini, all'epoca vicepremier, a Gerusalemme nel febbraio del 2003. Un viaggio che ha fatto storia: Fini parlò del «fascismo come male assoluto», determinando un altro strappo dentro l'ex Msi.
        Fiuggi e Yad Vashem: Alemanno, la svolta della destra italiana passa per queste tappe?
        «Il percorso è stato più continuo ma Fini sbloccò una congiuntura internazionale che sembrava granitica».
        Lei, all'epoca, fu critico con quella definizione del fascismo. Come mai?
        «Mi sembrava sbrigativo definirlo il "male assoluto". Nemmeno gli storici di sinistra si sono mai spinti così avanti. Ma non criticai il viaggio di Fini. Anzi, dopo quella visita ci fu il distacco tra me e Francesco Storace: lui fece l'adunata dell'Hotel Hilton, io non partecipai».
        Storace in verità, durante la campagna elettorale, venne accusato dalla comunità ebraica di essere antisemita...
        «Non è giusto etichettarlo in questo modo. Lui fu il primo politico della destra ad andare in visita in Israele quando era presidente della Regione Lazio».
        Per lei il fascismo fu il male assoluto?
        «Non lo penso e non l'ho mai pensato: il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
        In che senso?
        «Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascismo».
        Però un certo antisemitismo è serpeggiato anche dentro l'Msi...
        «Nella mia esperienza, dentro l'Msi di Giorgio Almirante, chi era antisemita veniva espulso».
        Può sostenere che non ci fosse nemmeno antisionismo?
        «Adesso l'antisionismo è una variante dell'antisemitismo. Ma nell'Msi, allora, si faceva una certa confusione e c'era una maggiore indulgenza».
        Fini parlò anche di epoca del male assoluto. Su questo è d'accordo?
        «Sì. È un periodo che comprende comunismo, fascismo e nazismo. Con il totalitarismo di destra che fu una risposta a quello di sinistra. Però ci sono stati due pesi e due misure: per quello di sinistra c'è stata l'assoluzione».
        Oggi come sono i suoi rapporti con gli ebrei?
        «Buoni. Sono vicepresidente della Fondazione del museo della Shoah e mi sono impegnato per la prosecuzione dei viaggi della memoria ad Auschwitz. L'Olocausto è stato una tragedia immensa anche perché furono sterminati tantissimi bambini».
        È vero che ha fatto benedire la sua croce celtica al Santo Sepolcro?
        «Avvenne nella visita del 2003. Ma quello, per me, è un simbolo religioso, che non ostento perché non voglio intromissioni nella mia intimità».
        Da quello che si vede sembra che non la porti più...
        «Così così... Non voglio dare adito a strumentalizzazioni».
        E oggi cosa pensa di quella visita di Fini?
        «Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».

        Come mai?
        «Perché il dopoguerra da noi è durato tantissimo, a causa della sinistra comunista e della destra che poteva essere più coraggiosa».



        «Male assoluto le leggi razziali Non definisco così il fascismo» - Corriere della Sera

        Anche Mussolini in fondo disse che parlare di razza è roba per i tedeschi, anche se, nella visione fascista, quelle leggi ebbero innanzitutto il compito di togliere dai centri di cultura e di economia la casta ebraica piantata nello Stato che, strutturato dal fascismo, non poteva permettere alcun controllo "altro" che non fosse indirizzato all'esclusivo bene nazionale.
        ...ma di noi
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          Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggio
          buongiorno ragazzi,nemmeno con l'abito nuziale già bello che pronto in valigia mi riesce di non partecipare alla discussione.

          vabbeh rapidissimamente prendo atto delle comuni letture sulla storia del neofascismo italiano alle quali aggiungerei per completezza freda(se non già citato....sono di fretta) con "la disintegrazione del sistema" e seppur non propriamente politici gli scritti del barone evola,molto influenti all'epoca.

          butto carne al fuoco.
          sarebbe interessante discutere la fondazione dell'msi e la storia tutta del neofascismo italiano.
          le famose uova di drago da seminare in italia.
          partendo dal primo nucleo dell'msi,passando per la scissione di ordine nuovo e percorrendo tutta quella vicenda che vede la nascita di terza posizione(mi ricordo la conzonetta:....ne fronte rosso ne reazione) e di tutte quelle propaggini poi sparite nel nulla.

          se doveste riuscire a mantenere in vita il post prometto di raccontare qualche aneddoto sul periodo che come voi non ho vissuto ma conosco indirettamente per conoscenza diretta di alcuni dei protagonisti dell'epoca
          Si, vabbè, ora non esageriamo.
          Secondo il mio modestissimo punto di vista personaggi come Freda, Giannettini, Ventura e Zorzi, il massimo della considerazione che meritano è la stessa da riservare ad una persona che, al massimo al massmo, potrebbe ambire ad un proiettile nel cranio.
          Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

          però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
          Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
          senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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          • ma_75
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            In attesa che Simones ci possa mettere a parte delle considerazioni di cui sopra, posto questa intervista ad Alemanno (che in gioventù fu tra i protagonisti delle vicende che ora stiamo analizzando) realizzata in Israele, dove almeno ha il coraggio di smentire la definizione che diede Fini del Fascismo, riportando le cose ad una dimensione più vicina alla realtà:

            «Male assoluto le leggi razziali
            Non definisco così il fascismo»

            Alemanno oggi allo Yad Vashem: «In quel caso ci fu un cedimento al nazismo»


            DAL NOSTRO INVIATO
            GERUSALEMME — «Yad Vashem ci ricorda il buco nero dell'umanità». Gianni Alemanno è seduto nella hall di un albergo di Tiberiade, sorseggia una granita di caffè ed è in attesa della macchina che lo porterà a Gerusalemme. Al museo dell'Olocausto c'è stato già nel 2003, quando era ministro dell'Agricoltura, ma questa volta la visita ha un sapore diverso: questa mattina, infatti, ci andrà da sindaco di Roma, il primo sindaco di centrodestra della Capitale. E Yad Vashem, per la destra italiana, non è un luogo come gli altri.
            Oggi i rapporti con Israele sono buoni, tanto che nella commissione Amato che si insedierà il 10 settembre ci sarà un alto rappresentante della comunità ebraica romana, ma un tempo non era così. Un tempo, prima della visita di Gianfranco Fini, all'epoca vicepremier, a Gerusalemme nel febbraio del 2003. Un viaggio che ha fatto storia: Fini parlò del «fascismo come male assoluto», determinando un altro strappo dentro l'ex Msi.
            Fiuggi e Yad Vashem: Alemanno, la svolta della destra italiana passa per queste tappe?
            «Il percorso è stato più continuo ma Fini sbloccò una congiuntura internazionale che sembrava granitica».
            Lei, all'epoca, fu critico con quella definizione del fascismo. Come mai?
            «Mi sembrava sbrigativo definirlo il "male assoluto". Nemmeno gli storici di sinistra si sono mai spinti così avanti. Ma non criticai il viaggio di Fini. Anzi, dopo quella visita ci fu il distacco tra me e Francesco Storace: lui fece l'adunata dell'Hotel Hilton, io non partecipai».
            Storace in verità, durante la campagna elettorale, venne accusato dalla comunità ebraica di essere antisemita...
            «Non è giusto etichettarlo in questo modo. Lui fu il primo politico della destra ad andare in visita in Israele quando era presidente della Regione Lazio».
            Per lei il fascismo fu il male assoluto?
            «Non lo penso e non l'ho mai pensato: il fascismo fu un fenomeno più complesso. Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
            In che senso?
            «Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascismo».
            Però un certo antisemitismo è serpeggiato anche dentro l'Msi...
            «Nella mia esperienza, dentro l'Msi di Giorgio Almirante, chi era antisemita veniva espulso».
            Può sostenere che non ci fosse nemmeno antisionismo?
            «Adesso l'antisionismo è una variante dell'antisemitismo. Ma nell'Msi, allora, si faceva una certa confusione e c'era una maggiore indulgenza».
            Fini parlò anche di epoca del male assoluto. Su questo è d'accordo?
            «Sì. È un periodo che comprende comunismo, fascismo e nazismo. Con il totalitarismo di destra che fu una risposta a quello di sinistra. Però ci sono stati due pesi e due misure: per quello di sinistra c'è stata l'assoluzione».
            Oggi come sono i suoi rapporti con gli ebrei?
            «Buoni. Sono vicepresidente della Fondazione del museo della Shoah e mi sono impegnato per la prosecuzione dei viaggi della memoria ad Auschwitz. L'Olocausto è stato una tragedia immensa anche perché furono sterminati tantissimi bambini».
            È vero che ha fatto benedire la sua croce celtica al Santo Sepolcro?
            «Avvenne nella visita del 2003. Ma quello, per me, è un simbolo religioso, che non ostento perché non voglio intromissioni nella mia intimità».
            Da quello che si vede sembra che non la porti più...
            «Così così... Non voglio dare adito a strumentalizzazioni».
            E oggi cosa pensa di quella visita di Fini?
            «Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».

            Come mai?
            «Perché il dopoguerra da noi è durato tantissimo, a causa della sinistra comunista e della destra che poteva essere più coraggiosa».



            «Male assoluto le leggi razziali Non definisco così il fascismo» - Corriere della Sera

            Anche Mussolini in fondo disse che parlare di razza è roba per i tedeschi, anche se, nella visione fascista, quelle leggi ebbero innanzitutto il compito di togliere dai centri di cultura e di economia la casta ebraica piantata nello Stato che, strutturato dal fascismo, non poteva permettere alcun controllo "altro" che non fosse indirizzato all'esclusivo bene nazionale.

            Mi sembra che Alemanno sia più onesto di Fini che, come tutti gli apostati, si è spinto perfino oltre quello che i massimi avversari del fascismo avevano mai osato dire. D'altra parte che le leggi razziali fossero un'espressione di ideologie estranee al fascismo mi pare evidente. Andrebbe anche sottolienato quanto, in quegli anni, fosse difficle per Mussolini opporsi ad Hitler ed anche quale sarebbe potuta essere la sorte dell'Italia nel caso di una frontale opposizione al nazismo.
            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
            ma_75@bodyweb.com

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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              Mi sembra che Alemanno sia più onesto di Fini che, come tutti gli apostati, si è spinto perfino oltre quello che i massimi avversari del fascismo avevano mai osato dire. D'altra parte che le leggi razziali fossero un'espressione di ideologie estranee al fascismo mi pare evidente. Andrebbe anche sottolienato quanto, in quegli anni, fosse difficle per Mussolini opporsi ad Hitler ed anche quale sarebbe potuta essere la sorte dell'Italia nel caso di una frontale opposizione al nazismo.
              Condivido.
              Apprezzo l'onestà di fondo delle parole di Alemanno, dette nello stesso contesto dove straparlò Fini, che non ha dovuto ricorrere a delle iperboli assurde e storicamente infondate.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Mi sembra che Alemanno sia più onesto di Fini che, come tutti gli apostati, si è spinto perfino oltre quello che i massimi avversari del fascismo avevano mai osato dire. D'altra parte che le leggi razziali fossero un'espressione di ideologie estranee al fascismo mi pare evidente. Andrebbe anche sottolienato quanto, in quegli anni, fosse difficle per Mussolini opporsi ad Hitler ed anche quale sarebbe potuta essere la sorte dell'Italia nel caso di una frontale opposizione al nazismo.
                Ma_, la verità è che Mussolini è stato il primissimo artefice della guerra civile che si è scatenata in Italia dopo l'8 settembre.
                Una guerra civile intorno alla quale non si è mai aperto un vero dibattito che non finisse con il "buttarla in politica".
                Ovviamente i risultati di quel mancato processo di chiarificazione (e quindi della guerra civile, in pimis) ce li stiamo portando appresso ancora oggi.
                Quel mancato confronto ha provocato i morti degli anni '60,'70 e '80 e la malapolitica odierna.

                Se Mussolini avesse avuto il coraggio di dire "no" a Hitler, probabilmente ci avrebbero sbaragliato, ma sarebbe servito a salvare l'onore italiano, il trattamento riservato al nostro paese, dopo la guerra, sarebbe stato diverso e oggi l'Italia non credo che sarebbe quella che è, perché il popolo non sarebbe quello che è.

                Invece, così com'è andata, abbiamo perso i nostri ragazzi in Egitto e in Russia, ci hanno ammazzato la gente alle Fosse ardeatine e a Marzabotto e cosa ne abbiamo ottenuto?
                Un popolo ancora diviso su questioni ideologiche che rappresentano un cancro peggiore di quanto non lo fosse ieri.
                Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

                però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
                Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
                senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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                  Originariamente Scritto da Diegosfgt Visualizza Messaggio
                  Ma_, la verità è che Mussolini è stato il primissimo artefice della guerra civile che si è scatenata in Italia dopo l'8 settembre.
                  Una guerra civile intorno alla quale non si è mai aperto un vero dibattito che non finisse con il "buttarla in politica".
                  Ovviamente i risultati di quel mancato processo di chiarificazione (e quindi della guerra civile, in pimis) ce li stiamo portando appresso ancora oggi.
                  Quel mancato confronto ha provocato i morti degli anni '60,'70 e '80 e la malapolitica odierna.

                  Se Mussolini avesse avuto il coraggio di dire "no" a Hitler, probabilmente ci avrebbero sbaragliato, ma sarebbe servito a salvare l'onore italiano, il trattamento riservato al nostro paese, dopo la guerra, sarebbe stato diverso e oggi l'Italia non credo che sarebbe quella che è, perché il popolo non sarebbe quello che è.

                  Invece, così com'è andata, abbiamo perso i nostri ragazzi in Egitto e in Russia, ci hanno ammazzato la gente alle Fosse ardeatine e a Marzabotto e cosa ne abbiamo ottenuto?
                  Un popolo ancora diviso su questioni ideologiche che rappresentano un cancro peggiore di quanto non lo fosse ieri.
                  Sulle conseguenze anche odierne di quella divisione sono d'accordo, e altrove in questo 3d se n'è parlato;
                  Ma a quel punto della storia, saltando i "se", l'alleanza era stretta coi tedeschi, ed è un assurdo storico dire che fu Mussolini a volere la guerra civile.
                  Chi compì il disastro ha un cognome - Savoia - e il volto di chi distrusse l'unità (anche ideologica) della Patria;
                  Se c'era oramai un destino da seguire (come toccò alla Germania) lo si sarebbe dovuto portare fino in fondo, tutti assieme, e allora saremmo pure rinati tutti assieme.
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • ma_75
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                    Originariamente Scritto da Diegosfgt Visualizza Messaggio
                    Ma_, la verità è che Mussolini è stato il primissimo artefice della guerra civile che si è scatenata in Italia dopo l'8 settembre.
                    Una guerra civile intorno alla quale non si è mai aperto un vero dibattito che non finisse con il "buttarla in politica".
                    Ovviamente i risultati di quel mancato processo di chiarificazione (e quindi della guerra civile, in pimis) ce li stiamo portando appresso ancora oggi.
                    Quel mancato confronto ha provocato i morti degli anni '60,'70 e '80 e la malapolitica odierna.

                    Se Mussolini avesse avuto il coraggio di dire "no" a Hitler, probabilmente ci avrebbero sbaragliato, ma sarebbe servito a salvare l'onore italiano, il trattamento riservato al nostro paese, dopo la guerra, sarebbe stato diverso e oggi l'Italia non credo che sarebbe quella che è, perché il popolo non sarebbe quello che è.

                    Invece, così com'è andata, abbiamo perso i nostri ragazzi in Egitto e in Russia, ci hanno ammazzato la gente alle Fosse ardeatine e a Marzabotto e cosa ne abbiamo ottenuto?
                    Un popolo ancora diviso su questioni ideologiche che rappresentano un cancro peggiore di quanto non lo fosse ieri.

                    Poni molte questioni interessanti. Non sono d'accordo sul fatto che sia stato Mussolini ad inziare la guerra civile. In fin dei conti non fu sfiduciato dal paese, ma da una congiura di palazzo, tutta interna al fascismo peraltro; non vedo perchè, contando su un sostegno popolare che certo era maggiore per lui che per Badoglio, avrebbe dovuto ritirarsi in buon ordine. Questo senza considerare che, comunque, c'era da salvaguardare un'alleanza militare con la Germania che, senza considerarne le conseguenze, i Savoia ruppero improvvisamente. E' vero ci furono gli eccidi che tu rircordi, ma nessun di noi può sapere cosa sarebbe accaduto nel nostro paese se l'Italia intera si fosse rivoltata contro i tedeschi. Se l'Italia fosse diventata una nuova Polonia avremmo assistito a ben altro che Marzabotto o le fosse ardeatine.
                    Non sono d'accordo neanche sui danni a lunga scadenza che la guerra civile avrebbe prodotto. Se i movimenti studenteschi e rivoluzionari di destra e sinistra degli anni '70 sono il frutto della guerra civile, per me sono un frutto meritorio (al netto delle violenze e dei morti, peraltro utili alla causa dello stato e del potere centrale, più che ad una delle due parti) perchè hanno permesso ad intere generazioni di giovani di avere un'ideale forte per cui lottare, di vivere un sogno di cambiamento per cui moltissimi hanno combattuto e molti sono morti. Se paragoni i giovani degli anni '70 con quelli di oggi, io preferisco mille volte i primi con i loro furori, con i dogmatismi, con le passioni che infiammano l'animo, al vuoto pneumatico odierno.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • Sean
                      Csar
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                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio

                      Non sono d'accordo neanche sui danni a lunga scadenza che la guerra civile avrebbe prodotto. Se i movimenti studenteschi e rivoluzionari di destra e sinistra degli anni '70 sono il frutto della guerra civile, per me sono un frutto meritorio (al netto delle violenze e dei morti, peraltro utili alla causa dello stato e del potere centrale, più che ad una delle due parti) perchè hanno permesso ad intere generazioni di giovani di avere un'ideale forte per cui lottare, di vivere un sogno di cambiamento per cui moltissimi hanno combattuto e molti sono morti
                      . Se paragoni i giovani degli anni '70 con quelli di oggi, io preferisco mille volte i primi con i loro furori, con i dogmatismi, con le passioni che infiammano l'animo, al vuoto pneumatico odierno.
                      Mi dai modo di precisare che il mio essere d'accordo sulle conseguenze odierne di quella spaccatura si riferisce proprio a quanto da te espresso, una guerra civile protratta almeno fino alla metà degli anni '80 (con le armi), e che ancora non permette una revisone storica di tutte le ragioni che pure trattiamo in questo 3d.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Diegosfgt
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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Sulle conseguenze anche odierne di quella divisione sono d'accordo, e altrove in questo 3d se n'è parlato;
                        Ma a quel punto della storia, saltando i "se", l'alleanza era stretta coi tedeschi, ed è un assurdo storico dire che fu Mussolini a volere la guerra civile.
                        Chi compì il disastro ha un cognome - Savoia - e il volto di chi distrusse l'unità (anche ideologica) della Patria;
                        Se c'era oramai un destino da seguire (come toccò alla Germania) lo si sarebbe dovuto portare fino in fondo, tutti assieme, e allora saremmo pure rinati tutti assieme.
                        E' quello che dico anche io, solo che penso che quel destino da seguire sarebbe stato quello di sganciarci dalla Germania nazista.
                        Se così fosse stato la guerra civile non ci sarebbe stata e questo a prescindere dalle gravissime manchevolezze di Vittorio Emanuele III.
                        Avremmo vinto o avremmo perso?
                        Chi lo sa?
                        Però lo avremmo fatto tutti assieme, come un vero popolo.
                        Quel popolo che è stato venduto dal Re, in cambio di un passaggio fino a Brindisi e che è stato venduto da Mussolini quando Salò iniziò a scricchiolare.
                        Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

                        però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
                        Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
                        senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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                        • Sean
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                          Originariamente Scritto da Diegosfgt Visualizza Messaggio
                          E' quello che dico anche io, solo che penso che quel destino da seguire sarebbe stato quello di sganciarci dalla Germania nazista.
                          Se così fosse stato la guerra civile non ci sarebbe stata e questo a prescindere dalle gravissime manchevolezze di Vittorio Emanuele III.
                          Avremmo vinto o avremmo perso?
                          Chi lo sa?
                          Però lo avremmo fatto tutti assieme, come un vero popolo.
                          Quel popolo che è stato venduto dal Re, in cambio di un passaggio fino a Brindisi e che è stato venduto da Mussolini quando Salò iniziò a scricchiolare.
                          Puoi argomentare meglio questo passaggio?
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Poni molte questioni interessanti. Non sono d'accordo sul fatto che sia stato Mussolini ad inziare la guerra civile. In fin dei conti non fu sfiduciato dal paese, ma da una congiura di palazzo, tutta interna al fascismo peraltro; non vedo perchè, contando su un sostegno popolare che certo era maggiore per lui che per Badoglio, avrebbe dovuto ritirarsi in buon ordine. Questo senza considerare che, comunque, c'era da salvaguardare un'alleanza militare con la Germania che, senza considerarne le conseguenze, i Savoia ruppero improvvisamente. E' vero ci furono gli eccidi che tu rircordi, ma nessun di noi può sapere cosa sarebbe accaduto nel nostro paese se l'Italia intera si fosse rivoltata contro i tedeschi. Se l'Italia fosse diventata una nuova Polonia avremmo assistito a ben altro che Marzabotto o le fosse ardeatine.
                            Non sono d'accordo neanche sui danni a lunga scadenza che la guerra civile avrebbe prodotto. Se i movimenti studenteschi e rivoluzionari di destra e sinistra degli anni '70 sono il frutto della guerra civile, per me sono un frutto meritorio (al netto delle violenze e dei morti, peraltro utili alla causa dello stato e del potere centrale, più che ad una delle due parti) perchè hanno permesso ad intere generazioni di giovani di avere un'ideale forte per cui lottare, di vivere un sogno di cambiamento per cui moltissimi hanno combattuto e molti sono morti. Se paragoni i giovani degli anni '70 con quelli di oggi, io preferisco mille volte i primi con i loro furori, con i dogmatismi, con le passioni che infiammano l'animo, al vuoto pneumatico odierno.
                            Secondo me è un controsenso lottare (uccidere e morie) per un cambiamento perseguito sulla base di ideologie i cui esiti, in alcuni frangenti, hanno già dimostrato i propri limiti.
                            Lo vedo illogico.
                            Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

                            però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
                            Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
                            senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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                              Secondo me è un controsenso lottare (uccidere e morie) per un cambiamento perseguito sulla base di ideologie i cui esiti, in alcuni frangenti, hanno già dimostrato i propri limiti.
                              Lo vedo illogico.

                              Oggi, dopoi il crollo di tutti muri, siamo disincantati rispetto alle grandi ideologie del '900. Ma negli anni '70 ancora dominavano il mondo, erano, in questo senso ancora "credibili". Poi, viene da sè, che il dogmatismo ed il fanatismo non sono razionali. Volevo solo richiamare l'attenzione su cosa resti, oggi, dopo il crollo delle ideologie. Una generazione lucignolesca e velinesca.
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                                Puoi argomentare meglio questo passaggio?
                                Sì, posso dirti che per come la vedo io un Mussolini che viene catturato dai partigiani(?) mentre cerca di fuggire all'estero travestito da soldato tedesco, non è differente da Vittorio Emanule III.
                                Le differenze stanno nel fatto che il secondo è stato aiutato dagli americani, il primo dai tedeschi e che, ovviamente, il primo è stato fortunato o abile, mentre il secondo è stato, se vogliamo, sfortunato.
                                Poi, il fatto che si dica che Mussolini volesse consegnarsi agli alleati è un altro paio di maniche, sul quale non conviene neanche addentrarsi.
                                Si tratta, ai miei occhi, comunque di capi che hanno lasciato a se stesso il proprio popolo per cercare di salvarsi.
                                Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox

                                però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
                                Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
                                senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)

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