Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • TheSandman
    Ex Presidente
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    no, dico che diversi partigiani, dopo anni di battaglie sono tornati a casa e hanno trovato morti loro parenti come vendetta dei fascisti e dei nazisti.
    io non dico che i fascisti han fatto bene o eran giustificati nell'ucciderli o meno o se semplicemente facevano cose che in guerra erano lecite.
    dico solo che un partigiano che tornava a casa e trovava la famiglia sterminata, e per vendetta uccideva chi sapeva avesse compiuto quel crimine, legalmente non so se sia condannabile, ma moralmente io lo assolvo.
    tutto qui.
    io su discorsi politici su se il fascismo sia buono o cattivo non ne faccio perchè all'epoca dei fatti non eran nati nemmeno mio padre e mia madre.


    Tessera N° 6

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    • simones
      Bodyweb Senior
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      • altoadige
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      Originariamente Scritto da Luna Caprese Visualizza Messaggio


      Chiedere un parere sugli eccidi è un assurdità ; che vuoi che ti dica ?

      Che hanno fatto bene ?

      E' come se ti chiedessi se i nazi abbiano fatto bene a fare strage di civili durante la ritirata verso nord o se abbiano fatto bene a sterminare i soldati italiani a Cefalonia o , andando indietro nel tempo , se i fascisti abbiano fatto bene a massacrare un pò di civili negli anni '20-'21 , o ad uccidere Don Minzoni a bastonate o Matteotti ecc. ecc.

      E' chiaro che tu risponderai : no !

      p.s. umm.... risponderai così ?

      p.p.s. poi il discorso s' era spostato verso il periodo "fondante" della democrazia.. e sarebbe stato più interessante



      hai per firma la frase di un antisemita estremo.
      talmente antisemita che nella francia occupata metteva in imbarazzo perfino i vertici nazzzzzisti
      "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

      L.F.Celine

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      • TheSandman
        Ex Presidente
        • Jun 2008
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        Resta che molte, moltissime esecuzioni post-25 Aprile hanno solo colpito nel mucchio, hanno strappato alle loro famiglie padri che avevano il solo torto di avere ancora o di aver avuta la tessera fascista, come la maggioranza degli italiani ebbero, e come probabilmente anche molti tra coloro che s'inventarono partigini del bella ciao.
        questi erano gesti vili, anche qua furono commessi e sono da denigrare.
        io mi riferisco a quegli atti in cui un partigiano si facebva vendetta da solo per una tragedia subita.


        Tessera N° 6

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        • gabriele81
          eh eh son manzo
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          • roma
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          Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
          no, dico che diversi partigiani, dopo anni di battaglie sono tornati a casa e hanno trovato morti loro parenti come vendetta dei fascisti e dei nazisti.
          io non dico che i fascisti han fatto bene o eran giustificati nell'ucciderli o meno o se semplicemente facevano cose che in guerra erano lecite.
          dico solo che un partigiano che tornava a casa e trovava la famiglia sterminata, e per vendetta uccideva chi sapeva avesse compiuto quel crimine, legalmente non so se sia condannabile, ma moralmente io lo assolvo.
          tutto qui.
          io su discorsi politici su se il fascismo sia buono o cattivo non ne faccio perchè all'epoca dei fatti non eran nati nemmeno mio padre e mia madre.

          Guarda che i partigiani combattevano e soprattutto bivaccavano sulle montagne vicino casa. Erano quindi a conoscenza di tutto ciò che accadeva a valle.

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          • ma_75
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            Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
            no, dico che diversi partigiani, dopo anni di battaglie sono tornati a casa e hanno trovato morti loro parenti come vendetta dei fascisti e dei nazisti.
            io non dico che i fascisti han fatto bene o eran giustificati nell'ucciderli o meno o se semplicemente facevano cose che in guerra erano lecite.
            dico solo che un partigiano che tornava a casa e trovava la famiglia sterminata, e per vendetta uccideva chi sapeva avesse compiuto quel crimine, legalmente non so se sia condannabile, ma moralmente io lo assolvo.
            tutto qui.
            io su discorsi politici su se il fascismo sia buono o cattivo non ne faccio perchè all'epoca dei fatti non eran nati nemmeno mio padre e mia madre.
            La verità è che dopo il 25 aprile, come dopo ogni guerra civile, ciascuno regolò le proprie questione private, trucidando nemici personali e nemici di famiglia. Omicidi, non atti di guerra, che venivano giustificati dall'espressione "fascista" un passepartout buono per coprire ogni nefandezza.
            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
            ma_75@bodyweb.com

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            • gbpackers
              #1 Fan GreenBay Packers
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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              La verità è che dopo il 25 aprile, come dopo ogni guerra civile, ciascuno regolò le proprie questione private, trucidando nemici personali e nemici di famiglia. Omicidi, non atti di guerra, che venivano giustificati dall'espressione "fascista" un passepartout buono per coprire ogni nefandezza.
              Concordo.
              Ci sono tante segnalazione di uccisioni solo per vendetta personali o per sgarri subiti sia da una parte che dall'altra.
              Il problema fondamentale è che per anni e anni si è taciuto su quelli fatti da una parte, sembrava che i partigiani fossero i buoni samaritani che spiegavano ai ragazzi di salò che "sbagliavano" ed invece alcuni di loro erano solo vili assassini ed è questa che stà riportando a galla la storia.
              sigpic

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              • ma_75
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                Una segnalazione e, nello stesso tempo, un consiglio. Qualcuno di voi ha letto "Il papiro di Dongo" di Luciano Canfora? Indubbiamente l'autore è indigesto ma, a giudicare da alcune recensioni, dovrebbe essere abbastanza equanime nel libro in oggetto. Si tratta della vicenda del più eminente papirologo italian, Goffredo Coppola, autore di un fortunato ritrovamento papiraceo di un frammento forse di Tucidide, forse di Teopompo, rettore dell'università di Bologna, veemente fascista, presidente dell'istituto di cultura fascista, legato alle SS, esponente di spicco della RSI, fucilato a Dongo insieme a Mussolini, appeso insieme al duce a Piazzale Loreto e misconosciuto ancora ai giorni nostri per la "colpa" di essere fascista mentre, ça va sans dire, altri suoi colleghi apostati ottennero nel dopoguerra onori e prebende. Su di lui l'accademia ha, per decenn, fatto scendere un velo di oblio che ha colpito la sua persona e le sue ricerche, fino a che lo stesso Canfora ed altri, tra i soliti rigurgiti dell'antifascismo di professione, hanno provato a squarciare tale oblio.
                Dovrebbe essere un libro a metà tra il giallo archeologico e la ricostruzione storica del ventennio, credo lo comprerò e breve.
                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                ma_75@bodyweb.com

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                • simones
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                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  Una segnalazione e, nello stesso tempo, un consiglio. Qualcuno di voi ha letto "Il papiro di Dongo" di Luciano Canfora? Indubbiamente l'autore è indigesto ma, a giudicare da alcune recensioni, dovrebbe essere abbastanza equanime nel libro in oggetto. Si tratta della vicenda del più eminente papirologo italian, Goffredo Coppola, autore di un fortunato ritrovamento papiraceo di un frammento forse di Tucidide, forse di Teopompo, rettore dell'università di Bologna, veemente fascista, presidente dell'istituto di cultura fascista, legato alle SS, esponente di spicco della RSI, fucilato a Dongo insieme a Mussolini, appeso insieme al duce a Piazzale Loreto e misconosciuto ancora ai giorni nostri per la "colpa" di essere fascista mentre, ça va sans dire, altri suoi colleghi apostati ottennero nel dopoguerra onori e prebende. Su di lui l'accademia ha, per decenn, fatto scendere un velo di oblio che ha colpito la sua persona e le sue ricerche, fino a che lo stesso Canfora ed altri, tra i soliti rigurgiti dell'antifascismo di professione, hanno provato a squarciare tale oblio.
                  Dovrebbe essere un libro a metà tra il giallo archeologico e la ricostruzione storica del ventennio, credo lo comprerò e breve.


                  no ma_ non conosco l'argomento.
                  in ogni caso ti ringrazio per la segnalazione.
                  sarà mio piacere colmare questa lacuna ad ennesima prova che il mondo culturale partecipò,al contario di quanto viene solitamente propinato, alla politica ed alla culture fascista
                  "Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."

                  L.F.Celine

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                  • Sean
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                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    Una segnalazione e, nello stesso tempo, un consiglio. Qualcuno di voi ha letto "Il papiro di Dongo" di Luciano Canfora? Indubbiamente l'autore è indigesto ma, a giudicare da alcune recensioni, dovrebbe essere abbastanza equanime nel libro in oggetto. Si tratta della vicenda del più eminente papirologo italian, Goffredo Coppola, autore di un fortunato ritrovamento papiraceo di un frammento forse di Tucidide, forse di Teopompo, rettore dell'università di Bologna, veemente fascista, presidente dell'istituto di cultura fascista, legato alle SS, esponente di spicco della RSI, fucilato a Dongo insieme a Mussolini, appeso insieme al duce a Piazzale Loreto e misconosciuto ancora ai giorni nostri per la "colpa" di essere fascista mentre, ça va sans dire, altri suoi colleghi apostati ottennero nel dopoguerra onori e prebende. Su di lui l'accademia ha, per decenn, fatto scendere un velo di oblio che ha colpito la sua persona e le sue ricerche, fino a che lo stesso Canfora ed altri, tra i soliti rigurgiti dell'antifascismo di professione, hanno provato a squarciare tale oblio.
                    Dovrebbe essere un libro a metà tra il giallo archeologico e la ricostruzione storica del ventennio, credo lo comprerò e breve.
                    Non se sapevo nulla, ma seguirò il tuo consiglio.
                    Di Canfora invece (che conosco come grecista) ho seguito il dibattito sul papiro di Artemidoro, che lui ha riconosciuto come falso;
                    C'è forse un qualche aggancio col libro in questione?

                    Edit: cercando su Google ho trovato, come dicevi, tutte ottime recensioni;
                    Da acquistare quanto prima.
                    Last edited by Sean; 27-07-2008, 13:08:57.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • ma_75
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Non se sapevo nulla, ma seguirò il tuo consiglio.
                      Di Canfora invece (che conosco come grecista) ho seguito il dibattito sul papiro di Artemidoro, che lui ha riconosciuto come falso;
                      C'è forse un qualche aggancio col libro in questione?
                      Indirettamente soltanto, nel senso che al centro della questione c'è comunque un papiro, originale stavolta ma di paternità controversa (pare risolta a favore del filosofo Cratippo). Mi stuzzica molto il connubio tra indagine filologica-archeologica di grande perizia condotta da un antichista di primo livello e ricerca sull'ambiente accademico di epoca fascista, sui fatti di Dongo e sulla corsa all'abiura dell'immediato dopoguerra.
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                      • ma_75
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                        Aggiungo queste parole di Canfora sull'ostilità che ha riscontrato nel trattare l'argomento:

                        «Il ritratto di Coppola nella galleria dei rettori dell'università di Bologna fu tolto nel ' 68 e solo Fabio Roversi-Monaco ha avuto il coraggio di farlo appendere di nuovo, ma in un' anticamera. Ancora l' anno scorso a Bologna un professore propose di togliere quel dipinto». La damnatio memoriae non è finita.

                        «Nel 1968 quando tenni il primo corso universitario, in Papirologia, mi dedicai proprio al testo studiato da Coppola e non me ne sarei più occupato se tre anni fa, scrivendo un articolo su Tucidide per un editore olandese, quel frammento non mi fosse tornato tra mano. Coppola paga con la vita il suo fanatismo e questo dovrebbe bastare. È assurdo che tutto il suo importante lavoro scientifico sia stato dimenticato per motivi ideologici. Tanto più se si considera il destino dei molti professori compromessi con il fascismo quanto Coppola, che fecero carte false per guadagnare una patente di antifascismo e non essere epurati, come Giorgio Pasquali, l' accademico d' Italia che aveva trascorso quasi tutto il ventennio a farsi perdonare di aver firmato il manifesto di Croce, tranne tornare sui suoi passi quando nel dopoguerra servivano attestati di «opposizione».
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • Sean
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                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Indirettamente soltanto, nel senso che al centro della questione c'è comunque un papiro, originale stavolta ma di paternità controversa (pare risolta a favore del filosofo Cratippo). Mi stuzzica molto il connubio tra indagine filologica-archeologica di grande perizia condotta da un antichista di primo livello e ricerca sull'ambiente accademico di epoca fascista, sui fatti di Dongo e sulla corsa all'abiura dell'immediato dopoguerra.
                          Argomento affascinante, per tema, epoca e contesto storico.
                          Devo dire che Canfora fin dai tempi del Liceo non l'ho mai molto digerito, pesando sul mio giudizio certi furori giovanili;
                          Col tempo l'ho molto rivalutato, riconoscendogli una statura di studioso ed una padronanza del vasto mare della grecità non comune.
                          Last edited by Sean; 27-07-2008, 13:23:57.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • Sean
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                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            Aggiungo queste parole di Canfora sull'ostilità che ha riscontrato nel trattare l'argomento:

                            «Il ritratto di Coppola nella galleria dei rettori dell'università di Bologna fu tolto nel ' 68 e solo Fabio Roversi-Monaco ha avuto il coraggio di farlo appendere di nuovo, ma in un' anticamera. Ancora l' anno scorso a Bologna un professore propose di togliere quel dipinto». La damnatio memoriae non è finita.

                            «Nel 1968 quando tenni il primo corso universitario, in Papirologia, mi dedicai proprio al testo studiato da Coppola e non me ne sarei più occupato se tre anni fa, scrivendo un articolo su Tucidide per un editore olandese, quel frammento non mi fosse tornato tra mano. Coppola paga con la vita il suo fanatismo e questo dovrebbe bastare. È assurdo che tutto il suo importante lavoro scientifico sia stato dimenticato per motivi ideologici. Tanto più se si considera il destino dei molti professori compromessi con il fascismo quanto Coppola, che fecero carte false per guadagnare una patente di antifascismo e non essere epurati, come Giorgio Pasquali, l' accademico d' Italia che aveva trascorso quasi tutto il ventennio a farsi perdonare di aver firmato il manifesto di Croce, tranne tornare sui suoi passi quando nel dopoguerra servivano attestati di «opposizione».
                            A molti dovrebbero fischiare le orecchie, se non fosse che coscienza e coerenza l'hanno buttata nella pattumiera da un bel pezzo.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                            • gbpackers
                              #1 Fan GreenBay Packers
                              • Jun 2006
                              • 5542
                              • 302
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                              Visto che si parla di libri inerenti al ventennio segnalo a chi non la conoscesse la collana di libri di Mario Farneti http://www.farneti.it/
                              Romanzo che racconta la storia dell'occidente se Mussolini avesse scelto la neutralità nella 2° guerra mondiale.
                              Oggi mi sono arrivati i libri della collana (3 a buon prezzo) da leggerli per alleggerire un pò l'estate dopo libri come "Cuori Neri" di Telese o "A Mano Armata" di Bianconi
                              sigpic

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 120735
                                • 3,430
                                • 3,480
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                                • In piedi tra le rovine
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                                Riguardo El Alamein.
                                Last edited by Sean; 29-10-2008, 13:29:27.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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