Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    Grandi fu, in effetti, più accorto di Ciano e scappò in tempo. Il suo dopoguerra però mi lascia perplesso. Voglio dire, le nefandezze di cui si accusa ancora oggi in Italia Mussolini non vengono certo riferite solo al post 25 luglio. E allora Grandi, che ne fu partecipe fino a quella data fatidica? Come è possibile che esca completamente vergine dal dopoguerra? Certo da noi non ci fu una Norimberga per i gerarchi (salvo quella sommaria dei rossi)...ma dare addirittura degli incarichi di mediazione internazionale a quella che era stata una delle più rilevanti personalità fasciste beh, è più di una contraddizione in termini...
    In effetti c'è di che rimanerne interdetti, ma forse qui ci troviamo di fronte al primo di una lunga serie di "colpi di spugna" che l'Italia avrebbe imparato ad usare;

    Si viene da una parte ben definita, si passa tra le forche caudine, si resta fermi un giro (magari in campagna, come Cincinnato), e poi, passato il tempo dello sdegno, ci si ricicla sfruttando legami e conoscenze in verità mai abbandonati.

    Oggi è lo stesso, oggi che la Repubblica ha cooptato al ruolo di fini intellettuali gli ex brigatisti che la volevano affossare.

    Moro disse che il suo sangue sarebbe ricaduto sulli'Italia e la sua classe politica:
    Non aveva fatto i conti con la "spugna".
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • ma_75
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      In effetti c'è di che rimanerne interdetti, ma forse qui ci troviamo di fronte al primo di una lunga serie di "colpi di spugna" che l'Italia avrebbe imparato ad usare;

      Si viene da una parte ben definita, si passa tra le forche caudine, si resta fermi un giro (magari in campagna, come Cincinnato), e poi, passato il tempo dello sdegno, ci si ricicla sfruttando legami e conoscenze in verità mai abbandonati.

      Oggi è lo stesso, oggi che la Repubblica ha cooptato al ruolo di fini intellettuali gli ex brigatisti che la volevano affossare.

      Moro disse che il suo sangue sarebbe ricaduto sulli'Italia e la sua classe politica:
      Non aveva fatto i conti con la "spugna".
      Esatto un perfetto caso di riciclaggio. In Italia si è premiato, in quel caso come poi in molti altri a seguire, il tradimento; si è condannata l'onestà intellettuale di seguire fino in fondo le proprie idee.
      L'esempio di Moro mi ricorda che non sarebbe male aprire un 3d sull'argomento ...le sue parole "Caro Zaccagnini, in quest'ora tanto drammatica..." che ho avuto la fortuna di sentire qualche mese fa in una splendida rappresentazione teatrale dei suoi ultimi giorni...mi risuonano ancora nella mente, mentre mi passa davanti agli occhi tanta parte di quella DC che ancora gestisce il potere nel nostro paese.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • Sean
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        Esatto un perfetto caso di riciclaggio. In Italia si è premiato, in quel caso come poi in molti altri a seguire, il tradimento; si è condannata l'onestà intellettuale di seguire fino in fondo le proprie idee.
        L'esempio di Moro mi ricorda che non sarebbe male aprire un 3d sull'argomento ...le sue parole "Caro Zaccagnini, in quest'ora tanto drammatica..." che ho avuto la fortuna di sentire qualche mese fa in una splendida rappresentazione teatrale dei suoi ultimi giorni...mi risuonano ancora nella mente, mentre mi passa davanti agli occhi tanta parte di quella DC che ancora gestisce il potere nel nostro paese.
        Sarebbe senz'altro da aprire, e se lo si potesse mandare avanti con la stessa pacatezza di toni e misura di questo thread allora si arriverebbe a comprendere come l'imbarazzante confusione e la risibile tragicità di questi nostri anni abbiano le loro radici in via Caetanei.

        Una cosa resta immutata in Italia:
        La vigliaccheria di chi dovrebbe avere la schiena dritta ed imparare al popolo ad averla.
        Mussolini, come si legge dal testamento postato da Alex, ha provato a dare questa dritta postura agli italiani e riebbe indietro Piazzale Loreto, altro punto nodale di questa Repubblica, che permettendo lo scempio di quelle salme ha fatto sì che il passato non sia passato, che la nazione giri ancora attorno a se stessa eludendo la propria storia e relegando nell'irrisolto i propri (pochi) grandi uomini.

        Mussolini e Moro, giano bifronte, due figure cadute tra i lazzi di una sempieterna commedia all'italiana.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
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        forse, tra mille inverni
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        • ma_75
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          Molto interessante la fase di formazione della resistenza...il fatto che moltissimi militari sbandati vi entrarono, semplicemente per non dover essere inquadrati di nuovo nelle unità militari o per fame o perchè semplicemente rimasero dove si trovavano l'8 settembre. Inutile dire che si vedono tracce ben flebili della retorica della libertà di cui la si ammanta oggi. I politicamente consapevoli erano solo una minima parte e guarda caso di area comunista e guarda caso con propositi di una simil URSS in Italia.
          Ma chi lo va dire questo all'ANPI? Chi va a dire che nessuna primazia morale della resistenza sui saloini ha ragion d'essere?


          PS e piccolo OT...a qualcuno dice niente il nome di Eugenio Scalfari?
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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          • bersiker1980
            decisamente grosso
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            • Serenissima Veneta Repubblica
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            Molto interessante la fase di formazione della resistenza...il fatto che moltissimi militari sbandati vi entrarono, semplicemente per non dover essere inquadrati di nuovo nelle unità militari o per fame o perchè semplicemente rimasero dove si trovavano l'8 settembre. Inutile dire che si vedono tracce ben flebili della retorica della libertà di cui la si ammanta oggi. I politicamente consapevoli erano solo una minima parte e guarda caso di area comunista e guarda caso con propositi di una simil URSS in Italia.
            Ma chi lo va dire questo all'ANPI? Chi va a dire che nessuna primazia morale della resistenza sui saloini ha ragion d'essere?


            PS e piccolo OT...a qualcuno dice niente il nome di Eugenio Scalfari?
            bah...anche qui generalizzi a chilo. Mio nonno era del biancofiore eppure salì in montagna. E sai perchè? perchè i fascisti gli ammazzarono una vacca.
            A lui girarono i coglioni e si uni al Battaglione Val Leogra.
            Forse era inconsapevole, ma ha dimostato di avere abbastanza palle da non accettare passivamente un sopruso. E come lui tanti altri.
            sigpic

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            • ma_75
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              Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
              bah...anche qui generalizzi a chilo. Mio nonno era del biancofiore eppure salì in montagna. E sai perchè? perchè i fascisti gli ammazzarono una vacca.
              A lui girarono i coglioni e si uni al Battaglione Val Leogra.
              Forse era inconsapevole, ma ha dimostato di avere abbastanza coglioni da non accettare passivamente un sopruso. E come lui tanti altri.

              Non dici nulla di diverso da quello che dico io...motivazioni casuali, incidentali (la morte di una vacca non mi pare una considerazione ideologica). Politiche solo per una minima parte, ovvero i comunisti che, guarda caso, furono quelli che egemonizzatono la resistenza dopo la fine della guerra. Non so cosa ci vedi di generalizzazione in questo
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Non dici nulla di diverso da quello che dico io...motivazioni casuali, incidentali (la morte di una vacca non mi pare una considerazione ideologica). Politiche solo per una minima parte, ovvero i comunisti che, guarda caso, furono quelli che egemonizzatono la resistenza dopo la fine della guerra. Non so cosa ci vedi di generalizzazione in questo
                Scusa probabilmente ho capito male...ci avevo letto una minimizzazione del fenomeno partigiano. Che come dici tu, non è nè omogeneo nè semplice, nè unitario.
                Cmq hai ragione c'era un po di tutto, dal militante comunista al contadino con una vacca di meno.
                sigpic

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                  Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
                  Scusa probabilmente ho capito male...ci avevo letto una minimizzazione del fenomeno partigiano. Che come dici tu, non è nè omogeneo nè semplice, nè unitario.
                  Cmq hai ragione c'era un po di tutto, dal militante comunista al contadino con una vacca di meno.

                  Mi perculizzi?
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                    Mi perculizzi?
                    eh???
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                    • ma_75
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                      eh???

                      Mi prendi per il culo?
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                        Mi prendi per il culo?
                        no ho riletto il tuo post...
                        sigpic

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                          no

                          vabbè ad ogni modo...quello che dico è che per tanto tempo ci è stato insegnato che dopo l'8 settembre si crearono due fronti: i repubblichini e i partigiani. I repubblichini erano una banda di collaborazionisti dei tedeschi, conniventi e spietati, avanzi di galera o poco più; i partigiani uomini di grandi principi che sotto il fascismo avevano sofferto e che ora lottavano per la libertà loro e della nazione. Che questa sia la vulgata tradizionale credo non si possa negare.
                          Bene, poi scopri, per affermazione degli stessi membri della resistenza, che molti di loro, dopo l'8 settembre finirono di qua piuttosto che di là per puro caso, che molti non sapevano neanche per chi lottassero e per cosa lottassero, semplicemente tenevano un arma in mano come forma di autodifesa, in un momento di tutti contro tutti. E capisci anche che solo dopo qualche anno dalla fine della guerra si è iniziata a proporre la visione da muro di Berlino, a destra i cattivi a sinistra i buoni.
                          Poi, se vai ancora avanti, c'è un Carlo Salinari che mette la bomba a via Rasella e non pensa minimamente (come gli altri) di consegnarsi per evitare la rappresaglia tedesca. Poi, ma questa è un'altra storia, diventa un critico letterario e scrive manuali che studiamo nei licei.
                          Dall'altra parte, invece, c'è un Giovanni Gentile, filosofo, insieme a Croce, più rilevante nel '900 italiano, a cui sparano in auto dei partigiani travestiti da studenti, perchè aveva aderito alla RSI.
                          Capisci bene che qualcosa da "sminuire" c'è
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                            Molto interessante la fase di formazione della resistenza...il fatto che moltissimi militari sbandati vi entrarono, semplicemente per non dover essere inquadrati di nuovo nelle unità militari o per fame o perchè semplicemente rimasero dove si trovavano l'8 settembre. Inutile dire che si vedono tracce ben flebili della retorica della libertà di cui la si ammanta oggi. I politicamente consapevoli erano solo una minima parte e guarda caso di area comunista e guarda caso con propositi di una simil URSS in Italia.
                            Ma chi lo va dire questo all'ANPI? Chi va a dire che nessuna primazia morale della resistenza sui saloini ha ragion d'essere?


                            PS e piccolo OT...a qualcuno dice niente il nome di Eugenio Scalfari?
                            E' palese come la Repubblica si fondi sulla menzogna dell'eroismo a tutto tondo dei partigiani, anch'esso totem immutabile al quale si sacrifica un'altra giornata della memoria;

                            C'è chi ancora si chiede (rimpiangendolo) come mai gli stessi non abbiano approfittato della liberazione per prendere il potere e traghettarci così immediatamente nell'orbita dell'URSS.

                            Anche qui chi prova a sottolineare che senza gli Alleati non vi sarebbe stata alcuna "liberazione" viene tacciato di essere un nostalgico fascista o un ignorante.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              vabbè ad ogni modo...quello che dico è che per tanto tempo ci è stato insegnato che dopo l'8 settembre si crearono due fronti: i repubblichini e i partigiani. I repubblichini erano una banda di collaborazionisti dei tedeschi, conniventi e spietati, avanzi di galera o poco più; i partigiani uomini di grandi principi che sotto il fascismo avevano sofferto e che ora lottavano per la libertà loro e della nazione. Che questa sia la vulgata tradizionale credo non si possa negare.
                              Bene, poi scopri, per affermazione degli stessi membri della resistenza, che molti di loro, dopo l'8 settembre finirono di qua piuttosto che di là per puro caso, che molti non sapevano neanche per chi lottassero e per cosa lottassero, semplicemente tenevano un arma in mano come forma di autodifesa, in un momento di tutti contro tutti. E capisci anche che solo dopo qualche anno dalla fine della guerra si è iniziata a proporre la visione da muro di Berlino, a destra i cattivi a sinistra i buoni.
                              Poi, se vai ancora avanti, c'è un Carlo Salinari che mette la bomba a via Rasella e non pensa minimamente (come gli altri) di consegnarsi per evitare la rappresaglia tedesca. Poi, ma questa è un'altra storia, diventa un critico letterario e scrive manuali che studiamo nei licei.
                              Dall'altra parte, invece, c'è un Giovanni Gentile, filosofo, insieme a Croce, più rilevante nel '900 italiano, a cui sparano in auto dei partigiani travestiti da studenti, perchè aveva aderito alla RSI.
                              Capisci bene che qualcosa da "sminuire" c'è
                              Certo, lungi da me dire che i partigiani sono tutti eroi e i fascisti tutti canaglie. Eppure, almeno qui da me, la gente rischiava la vita più per i primi che per i secondi. La stragrande maggioranza delle persone con cui ho parlato io ha ricordi cattivi dei tedeschi e dei repubblichini. C'è chi ricorda le perquisizioni nei fienili con la baionetta, chi il cibo sequestrato....magari non sono ricordi di violenza, ma la gente aveva paura di loro.Molto più di quanta ne avesse dei partigiani, forse perchè questi ultimi erano x lo più gente del posto
                              Tutti conoscevano almeno un partigiano, o avevano un figlio/fratello/parente/amico che stava in montagna.

                              Secondo me quella di fare il partigiano è una scelta coraggiosa. Il contadino poteva starsene in paese a guardare gli eventi, aspettando e pregando che la guerra finisse, senza partecipare, badando ai campi e ai figli.
                              Eppure in tanti hanno scelto di rischiare la pelle propria e dei propri cari e salire in montagna: mio nonno per primo.Era un uomo normalissimo, faceva il contadino, aveva la terza elementare, si era appena sposato ed aveva un bambino piccolo. Aveva combattuto 2 anni in grecia e poi era tornato a casa.
                              Ed in fondo che gli avevano fatto i fascisti? gli avevano ammazzato una vacca, un danno grave a quei tempi, ma nulla di irrimediabile.

                              Perchè rischiare tutto allora? è una cosa che non mi spiego, ci vuole un coraggio enorme per fare una scelta simile...
                              Last edited by bersiker1980; 02-02-2008, 12:45:32.
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                                Evito di entrare nella questione partigiana in quanto non sarei obiettivo e a fatica,evito considerazioni ed opinioni personali.
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