Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

[THE ALEX]

Il destino di Ciano infatti (rovesciato Mussolini) sarebbe stato quello di collante tra governo italiano ed angloamericani, in virtù dell'immagine "moderata" ed anti tedesca che si era andato costruendo negli anni;

Ciano, di nobile famiglia, introdotto in Vaticano, rassicurante, a mio parere firmando la mozione vide per se una sicura via d'uscita al tracollo, contando su queste credenziali.

Per questo, da un ottica fascista, non può non essere considerato che "traditore".

Le ipotesi sono sicuramente plausibili.Si sarebbe riciclato con estrema facilita'.Anzi,tutto il suo operato degli ultimi anni,sembra rivolto esclusivamente a quello.

Per quanto riguarda il "traditore",beh,credo basti essere coerente e non necessariamente fascista per definirlo in questo modo.

[ma_75]

Errore tra l'altro inspiegabile dato che avrebbe potuto disfarsene facilmente.Cmq lo stesso giudizio di inefficienza/idiozia/incompetenza andrebbe rivolto a buona parte dell'entourage del Duce.

Difficile capire come mai non lo fece; se l'ipotesi che non lo abbia fatto per non destabilizzare ulteriormente il paese ha un suo senso per i primi anni del fascismo quando esso, non ancora consolidato, poteva avere bisogno di uno scudo formale come la monarchia, la situazione è meno chiara per il periodo sucessivo. E' vero che fu sul punto di farlo più di una volta, non ultimo se il re non avesse appoggiato l'ingresso in guerra, ed è anche vero che diversi atti di Mussolini, quale l'istituzione per se del titolo di primo maresciallo dell'Impero, erano, di fatto, altrettante lesioni alle prerogative monarchiche e avevano svuotato dall'interno l'istituto, però mancò il passo decisivo. Molto probabilmente sarebbe stato fatto a guerra conclusa, quando, ottenuta la vittoria, il ruolo di Mussolini sarebbe stato ulteriormente inattaccabile.

[THE ALEX]

Difficile capire come mai non lo fece; se l'ipotesi che non lo abbia fatto per non destabilizzare ulteriormente il paese ha un suo senso per i primi anni del fascismo quando esso, non ancora consolidato, poteva avere bisogno di uno scudo formale come la monarchia, la situazione è meno chiara per il periodo sucessivo. E' vero che fu sul punto di farlo più di una volta, non ultimo se il re non avesse appoggiato l'ingresso in guerra, ed è anche vero che diversi atti di Mussolini, quale l'istituzione per se del titolo di primo maresciallo dell'Impero, erano, di fatto, altrettante lesioni alle prerogative monarchiche e avevano svuotato dall'interno l'istituto, però mancò il passo decisivo. Molto probabilmente sarebbe stato fatto a guerra conclusa, quando, ottenuta la vittoria, il ruolo di Mussolini sarebbe stato ulteriormente inattaccabile.

Amplio un attimo il discorso...
Mussolini sin dall'inizio avrebbe potuto fare piazza pulita di avversari e concorrenti ed instaurare una vera dittatura.
Credo che non lo fece in quanto non ne aveva bisogno dato il totale consenso popolare.
Riporto un passaggio del suo primo discorso alla camera datato 16 novembre '22:
"Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto."

[THE ALEX]

sempre a proposito de "il sangue dei vinti"

PLACIDO: SBAGLIA L'ANPI A PROTESTARE PER 'IL SANGUE DEI VINTI'
dell'inviata Alessandra Magliaro
Gli ex partigiani dell'Anpi protestano con la Rai, con una lettera al presidente Petruccioli, sull'opportunita' di realizzare una fiction sul Sangue dei vinti? ''Fare polemiche preventive e' sbagliato, siamo in democrazia credo. Le proteste dell'Anpi sinceramente non le condivido'', afferma Michele Placido , uno dei protagonisti. ''Pansa e' un autore sensibile, il contenuto del suo libro sulla guerra civile italiana, tutto documentato da ricerche storiche, e' poi stato filtrato dagli sceneggiatori, da un bravo regista e io ci metto la mia faccia. Sono sempre stato un uomo di sinistra, lo sono ancora oggi e non credo che questo film mi fara' uscire fascista'', dice ancora l'attore, rispondendo da Capri,Hollywood alla 'preventiva contrarieta'' espressa ufficialmente dall'Anpi sulla miniserie Rai di Michele Soavi le cui riprese con Placido , Barbora Boubulova e Alessandro Preziosi nei ruoli principali, sono praticamente terminate. ''Non penso che si potra' parlare di apologia di fascismo o di neofascismo. E poi aspettiamo di vederla. Lo scandalo oggi e' preventivo. Siamo andati a toccare una storia vista per la prima volta da un'altra focale, ritengo giusto che la tv si ponga al servizio di posizioni discordanti''.



Boh...temo.

[greenday2]

Sarei curioso di sapere il motivo di queste proteste.

[THE ALEX]

Sarei curioso di sapere il motivo di queste proteste.

Beh,se il film come mi auguro e' veritiero e si attiene pedissequamente al libro,getta non poche ombre sull'operato dei partigiani.Temo pero' che la fiction venga condita con flashback sugli "orrori" del Regime e che in questo modo si giustifichi come reazione tutto quello che avvenne.

[greenday2]

Eheh caro fratello...certe cose devono rimanere tabù, almeno fino a che non arrivi un Copernico di turno e rovesci le teorie tolemaico-aristoteliche sulle quali la repubblica democratica italiana è fondata.

Aspetterò con ansia questo film, sebbene mi faccio poche illusioni.

[Sean]

L'immagine del re che valuta la politica estera italiana durante tutta la sua vita, esclusivamente sulla base di un'innata ostilità ai francesi e di un atavico odio verso i tedeschi è ridicola, manca qualunque seria prospettiva politica, qualunque reale valutazione dello scenario internazionale:il deserto assoluto. Si parlava degli errori di Mussolini qualche post fa: ecco, non essersi disfatto dell'inutile fardello dei Savoia (e lo aveva in mente, altrochè) è uno di quelli.

Vorrei a questo proposito dei chiarimenti riguardo queste mie ipotesi:

Il re sappiamo che favorì la "rivoluzione morbida" di Mussolini e lo sostenne.
Non può essere che il Duce ebbe per questo nei confronti del Savoia come un senso di riconoscenza?

Mussolini in fodo si fidava di Vittorio Emanuele, o almeno lo riteneva innocuo se è vero che dopo la notte del Gran Consiglio si recò a villa Savoia senza scorta ed ignaro della trappola preparata dal re.

Non può essere poi che il Duce non ritenne di esautorare la monarchia in quanto l'esercito o gran parte dello stato maggiore restavano fedeli al giuramento dovuto alla casa reale e agli ideali che essa ancora rappresentava per la casta militare?

Anche qui dopo l'8 settembre l'esercito attese dal re una direttiva sul da farsi, e non ritenne invece di seguire Mussolini;
Può essere questa una spia del perchè il Duce non intervenne contro i Savoia?

[ma_75]

Vorrei a questo proposito dei chiarimenti riguardo queste mie ipotesi:

Il re sappiamo che favorì la "rivoluzione morbida" di Mussolini e lo sostenne.
Non può essere che il Duce ebbe per questo nei confronti del Savoia come un senso di riconoscenza?

Mussolini in fodo si fidava di Vittorio Emanuele, o almeno lo riteneva innocuo se è vero che dopo la notte del Gran Consiglio si recò a villa Savoia senza scorta ed ignaro della trappola preparata dal re.

Non può essere poi che il Duce non ritenne di esautorare la monarchia in quanto l'esercito o gran parte dello stato maggiore restavano fedeli al giuramento dovuto alla casa reale e agli ideali che essa ancora rappresentava per la casta militare?

Anche qui dopo l'8 settembre l'esercito attese dal re una direttiva sul da farsi, e non ritenne invece di seguire Mussolini;
Può essere questa una spia del perchè il Duce non intervenne contro i Savoia?

Il ruolo delle forze armate a questo proposito è molto importante. Non vi fu una generale fascistizzazione delle forze armate, nel senso che gli alti comandi, spesso di diretta discendenza aristocratica, erano legati più ai Savoia che non al fascismo. Con una precisa differenza: la marina era tradizionalmente quella meno vicina al fascismo, ricordiamo che l'ammiraglio Thaon di Revel che era ministro si dimise nel 25 proprio come protesta contro la creazione dell'aeronautica come arma a parte; proprio l'aeronautica, invece, fu strettamente legata al fascismo, in verità più alla figura di Balbo, suo vero creatore che al regime in quanto tale. Per l'esercito la situazione era più confusa, assommandosi in esso personalità molto diverse, dai Diaz ai Badoglio, a Graziani.... Non dimentichiamo che per molto tempo, nel secondo dopoguerra si è cercato di accreditare una tesi secondo la quale le forze armate sarabbero state trascinate in guerra dal fascismo contro la loro volontà e quindi, in qualche modo, sarebbero state ostili al regime. Anche in questo caso siamo davanti ad uno dei soliti tentativi di salire sul carro del vincitore.
In conclusione, sulla tua domanda, penso che comunque sia stata, da parte di Mussolini, una valutazione di opportunità quella di non farla finita con i Savoia; il fatto però che il re non abbia mai seriamente intralciato le sue decisioni (diciamo che si limitava a far perdere tempo, a far procrastinare, a far inserire clausole di rispetto della sua figura, puramente formali) credo sia anche il motivo per cui non si arrivò mai al punto di rottura.

[Templare]

Ho già idea di aprirne una complessiva su Mussolini, temo degenererà però

avrai un valido supporto in questo caso

[ma_75]

Qualche post fa avevo parlato della difficoltà ancora oggi esistente, nella storiografia italiana, a parlare di fascismo. Leggendo l'introduzione al sesto volume della biografia di Mussolini di De Felice ho trovato analoghe considerazioni, espresse, ovviamente, con ben altra chiarezza di pensiero rispetto alla mia.
Le riporto :

"Sulla contemporaneistica italiana ed in particolare sugli studi sulla seconda guerra mondiale ha gravato e in buona parte grava ancora il peso (...) dell'egemonia stabilita nel primo trentennio post liberazione dal PCI sulla cultura italiana, in buona parte proprio grazia ad una ben precisa schematizzazione della storia generale e di quella italiana post rivoluzione francese in particolare e dei condizionamenti che essa ha esercitato sulla forma mentis di larghi settori di italiani non comunisti (...) Una egemonia che al contrario di quanto è avvenuto in altri paesi (...) non solo è passata pressochè indenne attraverso le vicende che hanno travolto il "socialismo realizzato" e la sua ideologia e, dunque, la sua vulgata stioriografica ma-essendo rimasto l'unico strumento su cui una "nuova" sinistra può ormai far leva per cercare di giustificare e rilanciare la propria ragion d'essere politica- si è addirittura fatta più aggressiva. Eloquanti sono a questo proposito le indiscriminate accuse di "rimozione", "relativizzazione" e persino di "riabilitazione" e la demonizzazione (...) di ogni sorta di "revisionismo" storico non promosso e debitamente canalizzatodagli eredi e dagli epigoni degli autori della vulgata che essi-messi ormai con le spalle al muro dall'evidente inconsistenza e talvolta falsità di tale vulgata- affermano oggi di voler riverdere. Con quali conseguenze per la cultura, la libertà di ricerca, il progresso degli studi storici e, nella fattispecie, per quelli sul periodo della seconda guerra mondiale (..) è davanti agli occhi di chiunque voglia vedere."

[In corpore sano]

Boh...temo.

Purtroppo non c'è da stupirsi; già all'uscita del libro, l'ANPI aveva criticato Pansa, fuguriamoci che teatrino cercheranno di montare in caso di una fiction che può raggiungere un pubblico più vasto e raccontare agli Italiani un periodo della storia che molti ignorano (e che qualcuno vuole continuare ad occultare)

OT:Ricordo male io o Michele Placido ha militato nella "Giovane Italia" ?

OT2:Fra un paio di giorni ricorrono i 30 anni dalla strage di Acca Larentia, sarei curioso di vedere se almeno un tg o quotidiano accenna qualcosa...

[ma_75]

Uppo questo 3d per commentare le parole di Napolitano

Le leggi razziali di fatto prepararono l'Olocausto». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avviando al Quirinale le celebrazioni del Giorno della memoria, che ricorre domenica prossima, e ricevendo una folta delegazione di giovani dei licei, il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, l'ambasciatore israeliano in Italia e i ministri Rutelli, Amato e Ferrero. «Non abbiamo dimenticato e non dimenticheremo mai la Shoah, non dimentichiamo e non dimenticheremo nemmeno i Giusti d'Italia», ha sottolineato il capo dello Stato. «È necessario ricordare gli atti di barbarie del nostro passato per impedire nuove barbarie. Non dimentichiamo gli orrori dell’antisemitismo, che è ancora presente in alcune dottrine».


Ora, dico, le cose sono due:

o Napolitano è in malafede

o Napolitano è un ignorante

E' altresì possibile che sia un insieme delle due cose..giacchè sostenere che le leggi razziali fasciste prepararono l'olocausto significa ignorare la storia italiana. Significa non sapere che il progetto nazista dei campi di sterminio era indipendente dalla politica italiana, significa non sapere che le leggi razziali italiane sono di molto posteriori a quelle naziste, significa non sapere che Mussolini diede ordine preciso di non consegnare gli ebrei dei territori occupati dagli italiani ai nazisti, significa non sapere che l'Italia sostenne una politica sul filo del rasoio con i tedeschi proprio per la sua scarsa collaborazione nella deportazione di ebrei.

Ora, è inconcepibile che un presidente della repubblica ignori queste cose, sia pure un uomo che pendeva dalle labbra di Stalin e che godeva nel vedere gli ungheresi schiacciati dai carri dei sovietici...

[Templare]

concordo a pieno, e purtroppo non posso pensare che ignori tali fatti storici ... ergo

[Manx]

scusate la domanda immonda: ma la giornata della memoria è una ns prerogativa italiota? questo è il terzo anno che vivo in Germania e non credo ci sia un giorno particolare dedicato al (presunto) olocausto.