Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

[Al2]

Seguo questo thread in silenzio ma con molto attenzione. Già varie volte ho discusso con Ale su questo argomento e mi interessavo e spero intessi dire la mia.

Io ho vissuto in un ambiente e in zone dove la destra non è mai stata ben vista (la Torino operaia) ma vuoi per folkore vuoi per educazione ho sempre sentito mio il MSI e con esso i suoi ideali. Mi ricordo che a 14 anni (nel 94 mi pare) vidi Fini in comizio a Torino in piazza S.Carlo ed è per me era già una "festa" perché di soliti i ritrovi erano di 4-5 persone (abitando in campagna lontano dalla grande città).
Mi ricordo nel 2000 o giù di lì il concerto dei 270Bis ed altri a Torino, con giovani skin e vecchi nostalgici scortati dalle FdO oppure la liti davanti a Palazzo Nuovo sempre a Torino contro i comunisti.

Questo excursus storico per spiegare un pò chi sono

Detto questo il signor Fini ha fatto quello per il quale è stato preparato: prendere la destra, sdoganarla, accentrarla e portala al governo e c'è riuscito.
E qui si sono levate voci contro, anche la mia come la tua Al e penso anche Ale, perché ci sentivamo "traditi" nella nostra anima.
Ma queste voci si levaro anche contro Almirante da molti ritenuto troppo "democratico" ed invece da altri idolatrato come il nuovo "comandante".
Fra 20 anni magari la destra non esisterà più e Fini verrà considerato come estremista... chi lo sà.
Il succo del discorso IMHO è la contrapposizione fra L'Ideale e la politica: oramai la politica e il popolo non ha più "bisogno" di ideali, di gridare contro a qualcosa, di esprimere i propri sentimenti i proprio ideali.
Perché? Oramai stiamo tutti bene, abbiamo 2 telefonini, l'auto eccc... ormai l'unica fede rimasta è quella calcistica, la società è cambiata, involuta e chi come me ha ancora certi fuochi dentro stà male ma vive continua a vivere e tenta di "tramandare" cosa in cui crede, ovviamente modificando le proprie idee per renderle giovani perché altrimenti porterebbero alla morte.
Oramai io non mi ritrovo in AN ma neanche nelle altre correnti di dx perché non sono cosa era il MSI, non hanno in seno quella voglia di cambiare il mondo, di portare novità ma solamente prendere voti... solamente far politica.
Oramai la politica è lontana da chi ha ideali perché essi incocciano contro gli interessi di chi fà politica purtroppo.

Mia piccola riflessione

un saluto ad Ale, ti leggo sempre volentieri

hai fatto delle considerazioni sacrosante in relazione a Fini e AN, ma non mi sento di poter giustificare l'accaduto: valori come il rispetto e coerenza dovrebbe conoscerli bene chi si è servito di tali per raggiungere addirittura un ministero degli esteri. per quanto riguarda Almirante, io non l'ho vissuto e non posso esprimermi; penso, in base a ciò che ho studiato, lui fosse un fascista democratico, in un paese democratico serviva un personaggio tale a rappresentare il movimento, e il suo successo fu oltre le aspettative se contiamo la sfavorevole propaganda e il forte pregiudizio nei confronti del fascismo nel dopoguerra.

io però oltre a discostare il fascismo da AN lo vorrei discostare anche dal termine "destra" che ormai non rappresenta più minimamente il movimento (se poi lo ha mai rappresaentato): oggi (ma io dico anche ieri) la destra rappresenta le classi borghesi, il fascismo è stato e rimarrà per sempre un movimento popolare, un movimento sociale; nel ventennio era indispensabile l'appoggio delle classi borghesi, ma il progresso sociale antecedente la guerra lo si deve alla politica popolare.

su fini, destra, e panorama attuale significherebbe entrare in un tunnel senza uscita, già siamo fin troppo OT, penso sia il caso di tornare a parlare di storia. magari si apre un 3d apposta.

[Al2]

Una piccola considerazione su quanto sia difficile allontanarsi dalla vulgata tradizionale sul fascismo. Come ben sapete la storiografia sugli anni in questione è, in Italia, appannaggio esclusivo dei comunisti. Eppure il maggiore storico italiano del '900 che se ne occupò, Renzo De Felice, ha una storia diversa. Nato come comunista, se ne distaccò a seguito dell'intervento sovietico in Ungheria ( cosa che, per inciso, negli stessi anni non turbò minimamente l'ineffabile Napolitano), passò in seguito al PSI. Ebbene, il suo peccato originale di apostasia nei confronti del PCI fa si che la sua intera opera, la monumentale biografia di Mussolini, in primis, sia ancora oggi misconosciuta e guardata con sospetto all'università. Egli dovette passare gli ultimi anni della sua vita a difendersi, sui giornali, dalle ridicole accuse di essere un revisionista, nel senso deteriore del termine. Oggi, ad oltre 10 anni dalla morte, non si ricordano giornate di studi o ricordi di quest'uomo, unanimenete ritenuto il più grande storico italiano del '900. Le sue ricerche sono sicuramente le più complete, le più vaste, le meglio documentate, svolte in circa 40 anni di vita.
Addierittura si accreditano, da parte di storici decisamente di rango inferiore, a partire da Tranfaglia e col solo pregio di essere comunisti osservanti, clamorosi errori e sviste nella sua opera, col solo scopo reale di condannarla all'oblio. E tutto questo non perchè in essa vi si "giustifichi" il fascismo, ma semplicemente perchò lo si analizza come fenomeno obiettivo. Addirittura si arriva al ridicolo di porre in contradittorio con la sua opera, ricerche di oscuri centri di documentazione ebraica in Italia il cui valore storico è insito già nel nome. E'il caso della polemica che il Centro di documentazione ebraica di Milano ha acceso con De Felice (post mortem, naturalmente), sulla questione degli ebrei italiani che il grande storico, secondo questi "dotti" rappresentati del "dotto" centro, avrebbe dipinto come meno vessati di quelli tedeschi, mentre in realtà non si riscontrerebbero pooii grandissime differenze.
Solo un esempio, la meschinità del trattamento riservato a De Felice, di come sia difficile deviare anche di pochi gradi rispetto alla bussola di un vecchio, patetico e retorico antifascismo.

quoto

a De Felice va riconosciuta innanzitutto la professionalità di grandissimo storico qual'è stato, le sue opere sono approfondite analisi basate su studi condotti per una vita. Leggere De Felice è prendere passione per ciò che si legge. Per quanto riguarda ciò che concerne il mancato riconoscimento delle sue opere penso non sia colpa di un presunto "revisionismo"; sarò banale ma dificilmente opere che si limitano a "non condannare" il fascismo trovano successo. infatti mi sembra molto strano il recente successo di Pansa...

[THE ALEX]

quoto

a De Felice va riconosciuta innanzitutto la professionalità di grandissimo storico qual'è stato, le sue opere sono approfondite analisi basate su studi condotti per una vita. Leggere De Felice è prendere passione per ciò che si legge. Per quanto riguarda ciò che concerne il mancato riconoscimento delle sue opere penso non sia colpa di un presunto "revisionismo"; sarò banale ma dificilmente opere che si limitano a "non condannare" il fascismo trovano successo. infatti mi sembra molto strano il recente successo di Pansa...

Quoto te ma rispondo anche a Mauro.
Le cose sono cambiate molto negli ultimi 10 anni.Tutto quello che e' stato pubblicato fino alla meta' degli anni '90 doveva essere necessariamente antifascista.Il semplice Afascismo,proprio di De Felice non era tollerato.
Oggi sarebbe accolto in modo completamente diverso(vedi Pansa).

Adesso devo scappare.La famiglia mi reclama per pranzo,continuo nel pomeriggio.

[KURTANGLE]

Quoto te ma rispondo anche a Mauro.
Le cose sono cambiate molto negli ultimi 10 anni.Tutto quello che e' stato pubblicato fino alla meta' degli anni '90 doveva essere necessariamente antifascista.Il semplice Afascismo,proprio di De Felice non era tollerato.
Oggi sarebbe accolto in modo completamente diverso(vedi Pansa).

Adesso devo scappare.La famiglia mi reclama per pranzo,continuo nel pomeriggio.

famiglia?!??!?!
dove 6?!?!

[THE ALEX]

famiglia?!??!?!
dove 6?!?!

Sempre in thai Rafilu' ma mi sono venuti a trovare

[THE ALEX]

Seguo questo thread in silenzio ma con molto attenzione. Già varie volte ho discusso con Ale su questo argomento e mi interessavo e spero intessi dire la mia.

Io ho vissuto in un ambiente e in zone dove la destra non è mai stata ben vista (la Torino operaia) ma vuoi per folkore vuoi per educazione ho sempre sentito mio il MSI e con esso i suoi ideali. Mi ricordo che a 14 anni (nel 94 mi pare) vidi Fini in comizio a Torino in piazza S.Carlo ed è per me era già una "festa" perché di soliti i ritrovi erano di 4-5 persone (abitando in campagna lontano dalla grande città).
Mi ricordo nel 2000 o giù di lì il concerto dei 270Bis ed altri a Torino, con giovani skin e vecchi nostalgici scortati dalle FdO oppure la liti davanti a Palazzo Nuovo sempre a Torino contro i comunisti.

Questo excursus storico per spiegare un pò chi sono

Detto questo il signor Fini ha fatto quello per il quale è stato preparato: prendere la destra, sdoganarla, accentrarla e portala al governo e c'è riuscito.
E qui si sono levate voci contro, anche la mia come la tua Al e penso anche Ale, perché ci sentivamo "traditi" nella nostra anima.
Ma queste voci si levaro anche contro Almirante da molti ritenuto troppo "democratico" ed invece da altri idolatrato come il nuovo "comandante".
Fra 20 anni magari la destra non esisterà più e Fini verrà considerato come estremista... chi lo sà.
Il succo del discorso IMHO è la contrapposizione fra L'Ideale e la politica: oramai la politica e il popolo non ha più "bisogno" di ideali, di gridare contro a qualcosa, di esprimere i propri sentimenti i proprio ideali.
Perché? Oramai stiamo tutti bene, abbiamo 2 telefonini, l'auto eccc... ormai l'unica fede rimasta è quella calcistica, la società è cambiata, involuta e chi come me ha ancora certi fuochi dentro stà male ma vive continua a vivere e tenta di "tramandare" cosa in cui crede, ovviamente modificando le proprie idee per renderle giovani perché altrimenti porterebbero alla morte.
Oramai io non mi ritrovo in AN ma neanche nelle altre correnti di dx perché non sono cosa era il MSI, non hanno in seno quella voglia di cambiare il mondo, di portare novità ma solamente prendere voti... solamente far politica.
Oramai la politica è lontana da chi ha ideali perché essi incocciano contro gli interessi di chi fà politica purtroppo.

Mia piccola riflessione

un saluto ad Ale, ti leggo sempre volentieri

Ciao fratello..bello rivederti

Per quanto riguarda Fini,politicamente non gli si puo' dire un *****.Operando in ambito parlamentare,ha sacrificato credo e valori in cambio dei numeri e i numeri gli danno ragione.
Purtroppo,il modo in cui ha agito e' risultato,agli occhi di chi per l'ideale ha lottato,un tradimento e questo ha portato ad un vuoto che al momento non e' ancora stato colmato.

[THE ALEX]

Ebbene, il suo peccato originale di apostasia nei confronti del PCI fa si che la sua intera opera, la monumentale biografia di Mussolini, in primis, sia ancora oggi misconosciuta e guardata con sospetto all'università. Egli dovette passare gli ultimi anni della sua vita a difendersi, sui giornali, dalle ridicole accuse di essere un revisionista, nel senso deteriore del termine.

In parte ho risposto nell'intervento precedente ma devo aggiungere una cosa riguardo a questo quote.
Una rivalutazione di De Felice nei termini e negli ambienti da te accennati,non sarebbe possibile senza una rivalutazione parallela del Duce e di tutto il ventennio.A mio modesto avviso ci arriveremo ma dovra' passare ancora un po' di tempo.

[gabriele81]

Bel tread,lo gradisco. Ne approfitto per fare gli Auguri a tutti i partecipanti.

[THE ALEX]

Bel tread,lo gradisco. Ne approfitto per fare gli Auguri a tutti i partecipanti.

Ricambio gli auguri ed aggiungo una richiesta di vederti attivo all'interno di questo 3d.Questo a prescindere dalle tue posizioni o ideali politici.

[THE ALEX]

hai fatto delle considerazioni sacrosante in relazione a Fini e AN, ma non mi sento di poter giustificare l'accaduto: valori come il rispetto e coerenza dovrebbe conoscerli bene chi si è servito di tali per raggiungere addirittura un ministero degli esteri. per quanto riguarda Almirante, io non l'ho vissuto e non posso esprimermi; penso, in base a ciò che ho studiato, lui fosse un fascista democratico, in un paese democratico serviva un personaggio tale a rappresentare il movimento, e il suo successo fu oltre le aspettative se contiamo la sfavorevole propaganda e il forte pregiudizio nei confronti del fascismo nel dopoguerra.

io però oltre a discostare il fascismo da AN lo vorrei discostare anche dal termine "destra" che ormai non rappresenta più minimamente il movimento (se poi lo ha mai rappresaentato): oggi (ma io dico anche ieri) la destra rappresenta le classi borghesi, il fascismo è stato e rimarrà per sempre un movimento popolare, un movimento sociale; nel ventennio era indispensabile l'appoggio delle classi borghesi, ma il progresso sociale antecedente la guerra lo si deve alla politica popolare.

su fini, destra, e panorama attuale significherebbe entrare in un tunnel senza uscita, già siamo fin troppo OT, penso sia il caso di tornare a parlare di storia. magari si apre un 3d apposta.

Beh,avendo qualche anno piu' di te,posso garantirti che nemmeno Almirante e' mai riuscito ad unificare l'area,anzi..ebbe parecchie uscite "infelici" o cmq discutibili e col senno di poi,posso concludere che fu proprio lui ad iniziare l'opera poi portata a termine da fini.

[THE ALEX]

chiedo scusa per l'ot

Anche, tuttavia penso che la gente comune anche quella che gridava "guerra guerra" in Piazza Venezia alla fine ripudiò il fascismo in quanto lo riteneva responsabile della disfatta economica del paese.

Il sogno ormai era stato ucciso dalle luci dell'alba.Le ideologie, purtroppo mal si concordano con la pancia vuota.

Non scordiamoci che il comunismo è caduto non per effetto dell'ideologia capitalista ma perchè non aveva piu di che riempire i piatti dei cittadini.

in particolar modo in Italia poi abbiamo sempre avuto il detto..Franza o Spagna basta che se magna...

mi diceva mio nonno che durante la campagna d'africa quando le cose andavano male al posto della benzina ricevevano l'acqua e che a Mussolini facevano vedere sempre gli stessi aerei . In fondo fu un condottiero che non fece bene i conti con un popolo che non voleva essere condotto.

Max,sono mortificato per il ritardo ma non ho controllato le mail negli ultimi giorni.
Ho risposto da poco e ti ribadisco tutta la mia solidarieta' per quel poco che possa valere.

[KURTANGLE]

volevo solo dirvi che vi leggo con enorme piacere anche se non sono pronto culturalmente a rispondervi

[THE ALEX]

volevo solo dirvi che vi leggo con enorme piacere anche se non sono pronto culturalmente a rispondervi

Rafilu',non e' un 3d per Dotti medici & sapienti.Solo un modo per confrontarsi a riguardo.
Se hai domande da fare o semplicemente qualche curiosita',non farti problemi

[ma_75]

In parte ho risposto nell'intervento precedente ma devo aggiungere una cosa riguardo a questo quote.
Una rivalutazione di De Felice nei termini e negli ambienti da te accennati,non sarebbe possibile senza una rivalutazione parallela del Duce e di tutto il ventennio.A mio modesto avviso ci arriveremo ma dovra' passare ancora un po' di tempo.

Credo che il problema sia proprio quello che hai indicato. Nonostante l'idea di De Felice non fosse certo quella di fare dell'apologia di Mussolini o del fascismo, il solo fatto che in essa non emerga necessariamente un candido bianco dell'antifascismo e un nero pece fascista la rende "pericolosa". Credo che la soluzione del problema ed un generale ripensamento del fascismo non possa avvenire che quando finalmente cesseranno di salire in cattedra coloro che, come solo titolo, hanno quello di essere antifascisti

[Sean]

Credo che il problema sia proprio quello che hai indicato. Nonostante l'idea di De Felice non fosse certo quella di fare dell'apologia di Mussolini o del fascismo, il solo fatto che in essa non emerga necessariamente un candido bianco dell'antifascismo e un nero pece fascista la rende "pericolosa". Credo che la soluzione del problema ed un generale ripensamento del fascismo non possa avvenire che quando finalmente cesseranno di salire in cattedra coloro che, come solo titolo, hanno quello di essere antifascisti

Trovo proprio oggi nelle "lettere al corriere" un intervento di Sergio Romano che cita espressamente Renzo De Felice ed un capitolo del suo ultimo libro "Mussolini l'alleato" a proposito dell'invasione americana in Sicilia;

Si parla dei retroscena e dei complotti che agitavano l'Italia già prima della "notte del gran consiglio", e De Felice evidenzia di un tentativo, andato a vuoto, di Mussolini nei confronti di Hitler perchè questi trovasse modo di accordarsi con Stalin e chiudere il fronte orientale così da potersi preoccupare dell'avanzata alleata su quelo occidentale.

Poi sappiamo come le cose precipitarono in quell'oscuro '43...

A mio parere comunque lo stesso bombardamento di Roma fu vissuto dagli italiani come uno shock;
Fiaccò le già deboli resistenze nei confronti dell'invasore e preparò il clima per
il colpo di stato del re.

Una scrittura affascinante e documentatissima quella di De Felice:
Altrove uno storico di tal fatta sarebbe annoverato tra i grandi di una nazione.