Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)

[simones]

Siamo d'accordo, e aggiungo anche che anche il comportamento francese, meno quello inglese, furono responsabili dell'aver gettato Mussolini nelle braccia di Hitler. Quando l'unico in Europa a sostenere le rivendicazioni italiane fu Hitler, l'alleanza divenne non solo naturale ma anche indispensabile.

chiaro.
come leggittimi aparivano agli ochhi dell'opinione pubblica germanica alcune richieste di hitler che fu a suo modo un'artista della politica estera.

[ma_75]

chiaro.
come leggittimi aparivano agli ochhi dell'opinione pubblica germanica alcune richieste di hitler che fu a suo modo un'artista della politica estera.

Ora, senza avventurarci, del terreno del nazismo, basti pensare a cos'era la Germania all'avvento di Hitler, e cosa divenne, in termini espansionistici, di riarmo, di espressione di potenza in Europa sotto il nazismo. Passare, in meno di venti anni, dall'essere la cenerentola europea, una sorta di protettorato delle potenze vincitrici, ad essere il paese più potente del continente è assolutamente stupefacente e degno del più grande rispetto per il politico che ne fu artefice.

[Leonida]

Esatto; quando si parla di fascismo di dimentica sempre il pre- e il pre era baronie di tipo borbonico, con i vari Orlando, Giolitti, Salandra, personaggi dietro cui si nascondevano altrettanti gruppi di potere e che guardavano il popolo dall'alto della loro aristocratica e sprezzante superiorità culturale.



Be, insomma, tanto per dirne una dietro il fascismo c'è il socialismo rivoluzionario, mica poco, e tra gli ideologi, almeno in campo culturale, c'è un Giovanni Gentile a cui, ancora oggi, i manuali dedicano uno spazio infimo solo perchè "fascista", ma tra i maggiori filosofi italiani del 900.

appunto volevo dire come del fascismo ci si dimentica l' aspetto socialista, come pure per il nazismo.

[simones]

La distinzione e' d'obbligo trattandosi di due periodi completamente diversi.In tempo di pace il fascismo e' riuscito ad esprimere in toto le sue potenzialita',senza la guerra Pavolini sarebbe rimasto un fine scrittore e oggi avremmo piazze e strade intitolate al Duce.

MAI detto che il corporativismo sia stata un'invenzione o una creazione del fascismo.Col termine "nascita" mi riferivo alla sua attuazione nello stato fascista.

Sulla conclusione invece siamo d'accordo...e' dalla prima pagina che parlo di un fascismo democratico ma questo solo perche' e' lapalissiana la mancanza di un leader.Se questa lacuna dovesse essere colmata,sarei a favore di un ipotetico regime.

senza la guerra il fascismo io personalmente non sarei stato fascista

[simones]

Ora, senza avventurarci, del terreno del nazismo, basti pensare a cos'era la Germania all'avvento di Hitler, e cosa divenne, in termini espansionistici, di riarmo, di espressione di potenza in Europa sotto il nazismo. Passare, in meno di venti anni, dall'essere la cenerentola europea, una sorta di protettorato delle potenze vincitrici, ad essere il paese più potente del continente è assolutamente stupefacente e degno del più grande rispetto per il politico che ne fu artefice.

vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
hitler fu geniale,geniale nel conquistare il potere,geniale nel far convergere sulla sua figura il consenso.
hitler fino al 42 fu perfetto.nessuno credeva potesse sbagliare.
se poi parliamo di scelte tattiche in campo militare sfido chiunque a dimostare che l'operazione barbarossa fu un errore.

[simones]

senza la guerra il fascismo io personalmente non sarei stato fascista

***** ho scritto?

in ogni caso l'esperienza della guerra è stata fondamentale nella formazione politico culturale del fascismo(vedasi reducismo) e il fascismo.
inoltre senza la guerra,tragedia immane,l'italia non avrebbe potuto esprimere il più alto grado di onore raggiunto dalla sua storia unitaria:la rsi.

le mie sono personali opinioni che sperano non feriscano l'altrui sensibilità politica

[simones]

intendo che non voglio entrare in un discorso sui valori o non valori del nazionalsocialismo storico,almeno non in questa sede.
Ho limitato il discorso volutamente alla politica moderna e ai valori dei giovani militanti.
Non concordo assolutamente sull'analisi del neofascismo,specialmente alla base.Ho personalmente cresciuto decine di ragazzi e mi sono confrontato per anni con camerati di qualsiasi regione italiana.
Se la tua critica invece e' rivolta ai vertici dei vari partiti/movimenti,non posso purtroppo che essere d'accordo.

permettimi di dissentire alex.
ho militato anche io,ho fatto parte della base.
l,e colpe degli innumerevoli fallimenti dell'area politica e l'impossibilità di creare una costituente d'area non provengono solo dai vertici ma anche dalla base militante dipersa in mille rivoli di pensiero nella migliori delle ipotesi o nella peggiore in un lugubre estetismo da osteria.

[Manx]

IL motivo del prendere a modello nasce ovviamente dal "conosciuto", in senso teorico e in senso, se mi consenti, nazionalistico. Mussolini è estremamente italiano, non lo si immaginerebbe in altri contesti; al di fuori e al di là ci sono tanti esempi illustri, se devo dirne uno da prendere come modello non ci penso due volte e dico Robespierre, e, non a caso, ti cito un altro non democratico, un altro uomo solo al comando.



Esatto; quando si parla di fascismo di dimentica sempre il pre- e il pre era baronie di tipo borbonico, con i vari Orlando, Giolitti, Salandra, personaggi dietro cui si nascondevano altrettanti gruppi di potere e che guardavano il popolo dall'alto della loro aristocratica e sprezzante superiorità culturale.



Be, insomma, tanto per dirne una dietro il fascismo c'è il socialismo rivoluzionario, mica poco, e tra gli ideologi, almeno in campo culturale, c'è un Giovanni Gentile a cui, ancora oggi, i manuali dedicano uno spazio infimo solo perchè "fascista", ma tra i maggiori filosofi italiani del 900.

confermo. inoltre a lui deve essere riconosciuto il merito della riforma scolastica e universitaria. Fino a quando non è stata abolita (ahimé) il ns sistema educativo era tra i migliori d'europa.

[ma_75]

confermo. inoltre a lui deve essere riconosciuto il merito della riforma scolastica e universitaria. Fino a quando non è stata abolita (ahimé) il ns sistema educativo era tra i migliori d'europa.

Esatto, la scuola italiana, il modello che essa fu, fino a tempi recenti,è merito della riforma Gentile. Lo sfascio attuale, di quelle succedutesi.

[Manx]

Esatto, la scuola italiana, il modello che essa fu, fino a tempi recenti,è merito della riforma Gentile. Lo sfascio attuale, di quelle succedutesi.

una riforma che se pur vecchia era ancora valida.

[simones]

UNA CURIOSITA' PER TUTTI:
sapete chi è il personaggio che ho in avatar,sono pronto a scommettere che anche i più scafati frequentatori dell'ext.dx non lo conoscono.

scusate l'off topic ma non ho resistito

[Manx]

UNA CURIOSITA' PER TUTTI:
sapete chi è il personaggio che ho in avatar,sono pronto a scommettere che anche i più scafati frequentatori dell'ext.dx non lo conoscono.

scusate l'off topic ma non ho resistito

me lo stavo chiedendo da settimane...

[simones]

me lo stavo chiedendo da settimane...

già.
ma vediamo chi lo sa?

[Sean]

vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
hitler fu geniale,geniale nel conquistare il potere,geniale nel far convergere sulla sua figura il consenso.
hitler fino al 42 fu perfetto.nessuno credeva potesse sbagliare.
se poi parliamo di scelte tattiche in campo militare sfido chiunque a dimostare che l'operazione barbarossa fu un errore.

Concordo con te sulla genialità di Hitler almeno fino all'operazione Barbarossa, anche se ne aveva ben centrato i motivi (la conquista del famoso spazio vitale ad est).

L'aver sottostimato la produzione bellica sovietica e la loro resistenza e, sopratutto, l'aver impostato la campagna bellica sulla base di una Blitzkrieg fu esiziale.

Hitler dopo la prima, potente avanzata si trovò alle porte di Mosca con l'esercito troppo lontano dalle retrovie e con un generale al comando, Von Paulus, forse non all'altezza.
I rifornimenti inadeguati,il fattore inverno dal quale era stato messo in guardia dal suo stato maggiore, e la controffensiva dei russi segnò per Hitler la pima, fatale sconfitta dopo una incredibile serie di trionfi.

Ironia della storia, destino dei grandi direi:
Ad un passo dal dare al Reich quello spazio ad est tanto importante e tanto desiderato, proprio da lì quel sogno gli si rivoltò contro...

[ma_75]

già.
ma vediamo chi lo sa?

Ramiro Ledesma