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Considerazioni sul Fascismo (astenersi dalle frasi fatte e motivare!)
Oggi a Predappio ci saranno molti visitatori, come sempre in queste occasioni e non...E' stato quello un tempo in cui si è pensato di poter trasformare l'Italia, la nascita di un movimento politico ed ideale il seme del quale ha rivoluzionato mezza Europa. Un movimento "nostro", l'ultimo grande contributo politico/artistico/culturale dell'Italia al mondo. Lo pensarono e lo crebbero uomini eccezionali e giovani. Oggi si fa un gran parlare di dare spazio ai giovani, di lavoro per i giovani,, di opportunità per i giovani, di svecchiare la politica, di far posto ai giovani...parole, le tante parole della democrazia italica: i fatti ci dicono che abbiamo presidenti del consiglio e capi di partito vecchi, autentici dinosauri del potere e della politica. Berlusconi parla di riforme e di novità a 80 anni, e gli altri non sono da meno. Quando Mussolini fece la Marcia su Roma aveva 39 anni! L'età media dei deputati del Partito Fascista eletti nel '21 era di 35 anni! Tutti i gerarchi erano attorno alla quarantina se non più giovani...
Non sto qui neppure a dire delle qualità personali di quei personaggi, la biografia di Mussolini parla da sola. Ebbe a cuore l'Italia e gli Italiani: questo dato, comunque la si pensi sul prima sul durante e sul dopo, è incontestabile. Se posso augurare ormai qualcosa all'Italia e all'Europa è che si riviva una scena simile, non c'è altra salvezza per questa storia che rovina e noi con essa. E poi, trovo quelle figure, vestite di un elegantissimo nero, di un magnetismo unico: è il cuore prima della ragione (l'azione prima della dottrina) a suggerirmi che solo quella è la via. In alto i cuori, dunque: non abbiamo paura noi delle grandi scene e delle grandi parole; non abbiamo paura delle grandi figure e dei grandi destini; non abbiamo paura dell'affermazione di sè e di dividere ciò che è il bello ed il puro da ciò che non lo è; ciò che è antico e nostro da ciò che è imitazione ed alienzione; ciò che è autenticamente umano da ciò che è abietto, ed è per questo che la memoria per noi è la stella polare. La storia tutta intera non la lasciamo cadere, nel decadimento risibile e tragico di questi anni c'è chi ancora tiene in mano la fiaccola e fa luce in questa caverna dei primitivi dove siamo precipitati senza mai, però, venirne a patti.
La memoria è un atto divino: se tu ricordi i nomi i volti e le gesta tieni in vita la storia e leghi l'anello di oggi a quello di ieri e indietro ancora a risalire sino alla fonte. Per questo, pur nella nostra miseria di uomini caduti, c'è ancora in noi un piccolo cono di luce che non ci ha resi del tutto ciechi ed arresi. C'è, persiste intatto un senso di irriducibilità a questa scena macabra e buia, destinata alla decomposizione. Lontani da tutto e da tutti, adesso che senza più mura nè soldati nè duci, senza più sacerdoti nè poeti e veggenti ogni cosa muore. Eppure, più vivi di tutte le ombre che ci circondano.
mi limito a citare per dare ulteriore visibilità alle tue parole.Chapeau come sempre.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
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piantala.... ero io il coordinatore del servizio d'ordine.C'era il loro cordone per controllo interno ma non significa nulla.Hanno preso i pippi da Storace &co come il Popolo di Roma etc.
Questo solo per sottolineare che arrivati ad un certo livello,il "compromesso" è inevitabile.
Il motivo della presenza del VFS a Roma era tutt'altro, di certo non per sostenere Storace o Romagnoli
Comunque bei tempi quelli di fiamma tricolore con Piero e Maurizio, le manifestazioni a Milano, a Torino, a Verona ecc... pensare che era stata organizzata pure a Livorno, poi impedita per motivi di ordine pubblico
Bei tempi perché era possibile esprimere certe idee e scendere in piazza con un minimo (poco poco, ma meglio che niente) di copertura politica senza essere portati in questura dopo 20 minuti
Poi è arrivata prima l'uscita di cp da fiamma, poi quella di Maurizio e il movimento è tornato ad essere il partitino dei vertero-missini (con tutto il rispetto verso i "vecchietti con le palle" che ai tempi hanno davvero combattuto per qualcosa, ma il discorso dovrebbe essere chiaro a chi certe cose le vive o le ha vissute)
Il motivo della presenza del VFS a Roma era tutt'altro, di certo non per sostenere Storace o Romagnoli
Comunque bei tempi quelli di fiamma tricolore con Piero e Maurizio, le manifestazioni a Milano, a Torino, a Verona ecc... pensare che era stata organizzata pure a Livorno, poi impedita per motivi di ordine pubblico
Bei tempi perché era possibile esprimere certe idee e scendere in piazza con un minimo (poco poco, ma meglio che niente) di copertura politica senza essere portati in questura dopo 20 minuti
Poi è arrivata prima l'uscita di cp da fiamma, poi quella di Maurizio e il movimento è tornato ad essere il partitino dei vertero-missini (con tutto il rispetto verso i "vecchietti con le palle" che ai tempi hanno davvero combattuto per qualcosa, ma il discorso dovrebbe essere chiaro a chi certe cose le vive o le ha vissute)
Ti ripeto che vedere i ragazzi del VFS,è stata una boccata d'ossigeno.Erano i soli ad avvicinarsi come entusiasmo e formazione a quello che eravamo noi del FdG....rimane il fatto che siano stati "sponsorizzati" da Storace,che in maniera molto intelligente,ha riunito in un unico calderone un bel pò di realtà....e tieni presente che se fosse stata fatta nella data stabilita in origine,ci sarebbe stata anche una rappresentanza nutrita di Cp.
Per il resto....da che ho memoria,non ricordo un solo giorno in cui sia potuto scendere in piazza con "un minimo di copertura politica"...Le cose sono peggiorate drasticamente con il decreto Mancino e l'inasprimento della legge Scelba,ma che sembrava commettessimo un reato anche solo perchè respiravamo,era ed è una realtà.
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no, ai tempi avevo problemi legali che mi impedivano trasferte fuori dalla mia città, però andarono praticamente tutte le sezioni del nord-ovest come Piacenza, Como, Genova oltre a qualcuno fuori Milano.
a prescindere da tutto avrebbe certamente fatto meglio a non farlo, considerando le figure da cioccolataio delle milizie italiane che da sole non riuscivano a combiniare niente e puntualmente i tedeschi dovevano venire in soccorso
Originariamente Scritto da laplace
Io che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questa
Originariamente Scritto da Pesca
vuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.
Avvicinarsi al cuore antico delle cose. Nella chiesa degli agostiniani, in Vienna, c'è una tomba di Canova. Una piramide addossata ad un muro, l'ingresso ricavato nella scultura è aperto e buio. In fila, vi si apprestano della figure col capo reclinato, per entrarvi. Portano dei doni. Si va a salutare i morti.
A Predappio, la tomba del Duce è ugualmente aperta a tutti. Ho sceso anche io quei pochi gradini e ho sostato in silenzio di fronte al sacello. La cosa che mi ha sempre colpito, visitando quella tomba, è proprio quel silenzio. Poi, ho firmato il libro.
La terra ricopre i corpi dei Caduti. Noi calpestiamo la terra. C'è dunque un legame tra noi e loro, passeggiando, vivendo, passando su questo immenso cimitero che è il mondo. Dalla terra rievocare i nostri morti, l'appartenenza. Sulla terra inginocchiarci, posare una mano sulle labbra e portare loro un bacio.
Erano giovani. Morendo, sono diventati i nostri padri. Abbiamo solo questa nostra memoria da portare in dono, mentre, a capo chino, il tempo che passa, ci avviciniamo all'ingresso per finalmente raggiungerli. Prima, continuare la battaglia. Nella furia degli elementi, che non venga meno il coraggio di restare con la schiena dritta.
Ci mancano i padri. Ci mancano gli amici. Ci mancano i duci. Scissi, visitare le loro tombe per ricordare chi siamo, perchè, per un attimo, il filamento di quella ferita che ci portiamo addosso, in nome di una fede, perchè per un attimo un balsamo lo chiuda.
Dopo quella che noi ci illudiamo essere una lunga giornata di sole, arriva la notte. Ci hanno promesso che poi ci sarà ancora un'alba, e noi restiamo, nonostante noi, fedeli alla promessa. Nel frattempo io ti vengo, o amico e padre, a visitare e salutare...
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Avvicinarsi al cuore antico delle cose. Nella chiesa degli agostiniani, in Vienna, c'è una tomba di Canova. Una piramide addossata ad un muro, l'ingresso ricavato nella scultura è aperto e buio. In fila, vi si apprestano della figure col capo reclinato, per entrarvi. Portano dei doni. Si va a salutare i morti.
A Predappio, la tomba del Duce è ugualmente aperta a tutti. Ho sceso anche io quei pochi gradini e ho sostato in silenzio di fronte al sacello. La cosa che mi ha sempre colpito, visitando quella tomba, è proprio quel silenzio. Poi, ho firmato il libro.
La terra ricopre i corpi dei Caduti. Noi calpestiamo la terra. C'è dunque un legame tra noi e loro, passeggiando, vivendo, passando su questo immenso cimitero che è il mondo. Dalla terra rievocare i nostri morti, l'appartenenza. Sulla terra inginocchiarci, posare una mano sulle labbra e portare loro un bacio.
Erano giovani. Morendo, sono diventati i nostri padri. Abbiamo solo questa nostra memoria da portare in dono, mentre, a capo chino, il tempo che passa, ci avviciniamo all'ingresso per finalmente raggiungerli. Prima, continuare la battaglia. Nella furia degli elementi, che non venga meno il coraggio di restare con la schiena dritta.
Ci mancano i padri. Ci mancano gli amici. Ci mancano i duci. Scissi, visitare le loro tombe pe ricordare chi siamo, perchè, per un attimo, il filamento di quella ferita che ci portiamo addosso, in nome di una fede, perchè per un attimo un balsamo lo chiuda.
Dopo quella che noi ci illudiamo essere una lunga giornata di sole, arriva la notte. Ci hanno promesso che poi ci sarà ancora un'alba, e noi restiamo, nonostante noi, fedeli alla promessa. Nel frattempo io ti vengo, o amico e padre, a visitare e salutare...
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