Riguardo alle svariate opinioni basate sul "credere" fatte in questo forum, vorrei portare all'attenzione di tutti una scoperta fatta anni fa e nota purtroppo solo agli studiosi ed agli appassionati.
Si tratta di un piccolo frammento di 20 lettere scritto in greco su papiro portato alla luce nella famosa scoperta fatta nel 1947 delle grotte di Qumran, località della Palestina,contenenti gli antichissimi rotoli di pergamena che riguardavano la comunità degli Esseni lì stabilitasi fino al tempo della prima rivolta contro i romani (67/68 d.c.).
Mentre tutti i frammenti più o meno grandi ritrovati furono attribuiti o a passi della bibbia ebraica o a scritti che riguardavano le regole della comunità essena, questo frammento di 20 lettere, datato in base alle regole paleografiche tra il 50a.c. e il 50d.c., non trovava attribuzione negli scritti del vecchio testamento o in tutti gli altri greco-giudaici.
Nel 1972 padre Josè O' Callaghan, studioso del pontificio istituto biblico, attirato dalle 4 lettere greche del frammento in questione chiaramente leggibili -NNSE- provò a farle combaciare con scritti provenienti dal nuovo testamento, visti i fallimenti avuti dagli studiosi con brani del vecchio;
Lo stupefacente risultato fu che esse combaciavano perfettamente con un parola del vangelo di Marco: ge NNES aret (Gennesaret).
Fu semplice da lì risalire al passo evangelico, ovvero Marco 6,52-53 che recita:
- Si stupivano riguardo ai pani
essendo il loro cuore indurito.
Compiuta la traversata
approdarono a Genezaret
e accorrendo...-
Anche le altre singole lettere leggibili del frammento si incastrarono perfettamente con il passo di Marco.
Ora si crede che i vangeli abbiano avuto prima una lunga gestazione orale e solo in seguito una versione scritta (per gli studiosi si va dal 70d.c. di Marco fino al 100d.c. di Giovanni),quindi con un tempo considerevole tra i fatti narrati riguardo Gesù e la loro scrittura.
Se è giusta la tesi di Callaghan avremmo la prima versione di un vangelo databile al 50 d.c., ovvero 20 anni soltanto dopo la morte di Cristo, con molti dei testimoni dunque ancora in vita che avrebbero tranquillamente potuto smentire ciò che i suoi seguaci andavano raccontando del Messia, e un messaggio evangelico giunto fino a noi intatto, con tutte le considerazioni che questo comporta.
Una scoperta archeologica rivoluzionaria a mio avviso, che determina in modo netto quantomeno la "storicità" del racconto evangelico.
Mi piacerebbe ascoltare qui il parere di chi è interessato (scusandomi per la mia, visto l'argomento, lungaggine).
Si tratta di un piccolo frammento di 20 lettere scritto in greco su papiro portato alla luce nella famosa scoperta fatta nel 1947 delle grotte di Qumran, località della Palestina,contenenti gli antichissimi rotoli di pergamena che riguardavano la comunità degli Esseni lì stabilitasi fino al tempo della prima rivolta contro i romani (67/68 d.c.).
Mentre tutti i frammenti più o meno grandi ritrovati furono attribuiti o a passi della bibbia ebraica o a scritti che riguardavano le regole della comunità essena, questo frammento di 20 lettere, datato in base alle regole paleografiche tra il 50a.c. e il 50d.c., non trovava attribuzione negli scritti del vecchio testamento o in tutti gli altri greco-giudaici.
Nel 1972 padre Josè O' Callaghan, studioso del pontificio istituto biblico, attirato dalle 4 lettere greche del frammento in questione chiaramente leggibili -NNSE- provò a farle combaciare con scritti provenienti dal nuovo testamento, visti i fallimenti avuti dagli studiosi con brani del vecchio;
Lo stupefacente risultato fu che esse combaciavano perfettamente con un parola del vangelo di Marco: ge NNES aret (Gennesaret).
Fu semplice da lì risalire al passo evangelico, ovvero Marco 6,52-53 che recita:
- Si stupivano riguardo ai pani
essendo il loro cuore indurito.
Compiuta la traversata
approdarono a Genezaret
e accorrendo...-
Anche le altre singole lettere leggibili del frammento si incastrarono perfettamente con il passo di Marco.
Ora si crede che i vangeli abbiano avuto prima una lunga gestazione orale e solo in seguito una versione scritta (per gli studiosi si va dal 70d.c. di Marco fino al 100d.c. di Giovanni),quindi con un tempo considerevole tra i fatti narrati riguardo Gesù e la loro scrittura.
Se è giusta la tesi di Callaghan avremmo la prima versione di un vangelo databile al 50 d.c., ovvero 20 anni soltanto dopo la morte di Cristo, con molti dei testimoni dunque ancora in vita che avrebbero tranquillamente potuto smentire ciò che i suoi seguaci andavano raccontando del Messia, e un messaggio evangelico giunto fino a noi intatto, con tutte le considerazioni che questo comporta.
Una scoperta archeologica rivoluzionaria a mio avviso, che determina in modo netto quantomeno la "storicità" del racconto evangelico.
Mi piacerebbe ascoltare qui il parere di chi è interessato (scusandomi per la mia, visto l'argomento, lungaggine).
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