"Questo libro è allegramente dedicato alla più grande e più eroica di tutte le imprese umane, la Guerra; voglia il Cielo che essa non cessi mai di darci la gioia, l'emozione e lo stimolo adrenalinico di cui abbiamo bisogno; o di fornirci gli eroi, i monumenti e i musei che erigiamo loro in nome della Pace."
L' incipit che ho trovato ne "La sottile linea rossa" di James Jones mi ha portato a riflettere su come l'umanità in effetti abbia costruito i suoi miti, le sue civiltà, la sua grandezza non nei tempi di pace, ma da epoche in cui le divisioni e gli scontri obbligavano l'uomo a guardare in se stesso profondamente e a trarne il meglio (o il peggio) senza inganni.
Ora in questa epoca anestetizzata, dove ogni ideale, slancio, azione viene preso ed omologato perchè tutto sia politically correct, questo sonno degli dei non aiuta certo le nuove generazioni ad alimentare una qualsiasi visione, e si parla oramai di "morte della storia".
Che tutta questa stasi, in cui pare sprofondato l'occidente ricco e annoiato, sia dunque contro natura?
L' incipit che ho trovato ne "La sottile linea rossa" di James Jones mi ha portato a riflettere su come l'umanità in effetti abbia costruito i suoi miti, le sue civiltà, la sua grandezza non nei tempi di pace, ma da epoche in cui le divisioni e gli scontri obbligavano l'uomo a guardare in se stesso profondamente e a trarne il meglio (o il peggio) senza inganni.
Ora in questa epoca anestetizzata, dove ogni ideale, slancio, azione viene preso ed omologato perchè tutto sia politically correct, questo sonno degli dei non aiuta certo le nuove generazioni ad alimentare una qualsiasi visione, e si parla oramai di "morte della storia".
Che tutta questa stasi, in cui pare sprofondato l'occidente ricco e annoiato, sia dunque contro natura?
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