Il sonno degli dei (e delle odierne generazioni)

[Sean]

"Questo libro è allegramente dedicato alla più grande e più eroica di tutte le imprese umane, la Guerra; voglia il Cielo che essa non cessi mai di darci la gioia, l'emozione e lo stimolo adrenalinico di cui abbiamo bisogno; o di fornirci gli eroi, i monumenti e i musei che erigiamo loro in nome della Pace."

L' incipit che ho trovato ne "La sottile linea rossa" di James Jones mi ha portato a riflettere su come l'umanità in effetti abbia costruito i suoi miti, le sue civiltà, la sua grandezza non nei tempi di pace, ma da epoche in cui le divisioni e gli scontri obbligavano l'uomo a guardare in se stesso profondamente e a trarne il meglio (o il peggio) senza inganni.

Ora in questa epoca anestetizzata, dove ogni ideale, slancio, azione viene preso ed omologato perchè tutto sia politically correct, questo sonno degli dei non aiuta certo le nuove generazioni ad alimentare una qualsiasi visione, e si parla oramai di "morte della storia".

Che tutta questa stasi, in cui pare sprofondato l'occidente ricco e annoiato, sia dunque contro natura?

[Leonida]

epoca anestetizzata???? la nostra epoca si aperta con l' 11 settembre e due guerre...

[Leonida]

aggiungo ma non ho tempo con la teorizzazione della guerra preventiva ( concetto vecchio peraltro), e secondo una risoluzione approvata dall' onu ogni stato può intervenire con la forza in maniera " bilanciata" solo se minacciato.attenzione minacciato.Come vedi se il terrore è invisibile e fuori controllo lo stato di guerra perenne è poi facile da realizzarsi, almeno teoricamente.

[ma_75]

Una riflessione molto interessante.
La guerra è stata storicamente demonizzata, con conseguente esaltazione della pace. C'è molto di retorico e di antistorico in questo; la guerra, sia essa esterna (di invasione, di espansione...) o interna (rivoluzioni civili, conflitti armati sociali) è sempre stata il tramite per il quale sono passate le conquiste umane. Se il mondo non avesse conosciuto guerre, non avrebbe conosciuto l'impero egizio, quello romano e via dicendo fino ai giorni nostri.
Una storia senza guerre, un infinito continuum di pace avrebbe significato un mantenimento perpetuo di un unico status, politico, culturale, economico, sociale.
Non a caso, venendo al nostro paese, un Italia anestetizzata e cloroformizzata come quella attuale non è in grado di partorire nulla di nuovo o anche di sognare un progresso sociale o politico

[Sean]

epoca anestetizzata???? la nostra epoca si aperta con l' 11 settembre e due guerre...

Già, ma la cosa ha infatti riguardato l'ultimo degli imperi (gli States) e il suo popolo che ha ancora una spina dorsale.

L'Europa ha dormito e dorme ancora beatamente sicura (?)

[Sean]

Una riflessione molto interessante.
La guerra è stata storicamente demonizzata, con conseguente esaltazione della pace. C'è molto di retorico e di antistorico in questo; la guerra, sia essa esterna (di invasione, di espansione...) o interna (rivoluzioni civili, conflitti armati sociali) è sempre stata il tramite per il quale sono passate le conquiste umane. Se il mondo non avesse conosciuto guerre, non avrebbe conosciuto l'impero egizio, quello romano e via dicendo fino ai giorni nostri.
Una storia senza guerre, un infinito continuum di pace avrebbe significato un mantenimento perpetuo di un unico status, politico, culturale, economico, sociale.
Non a caso, venendo al nostro paese, un Italia anestetizzata e cloroformizzata come quella attuale non è in grado di partorire nulla di nuovo o anche di sognare un progresso sociale o politico

Sottoscrivo tutto

[IronPaolo]

la più grande e più eroica di tutte le imprese umane, la Guerra

Il problema è che in guerra muoiono i coglioni che la pensano così, mandati a combattere i grandi ideali, quando la guerra è "la prosecuzione della politica con altri mezzi", come ebbe a dire un grande a suo tempo.

Perciò gli ideali eroici si infrangono con la logica degli armamenti, degli accordi, del calcolo pianificato delle perdite prima di ogni battaglia, del guadagno di pochi sul sangue di molti.

Che debba servire massacrarsi per ricercare noi stessi... mah...

Quando guardiamo i serbi, i croati, i bosniaci, i kosovari massacrarsi per... cosa? Per la religione o per i sassi su cui abitano diciamo "ma che coglioni che sono". Ecco. La Guerra è quella lì.

[ma_75]

Il problema è che in guerra muoiono i coglioni che la pensano così, mandati a combattere i grandi ideali, quando la guerra è "la prosecuzione della politica con altri mezzi", come ebbe a dire un grande a suo tempo.

Perciò gli ideali eroici si infrangono con la logica degli armamenti, degli accordi, del calcolo pianificato delle perdite prima di ogni battaglia, del guadagno di pochi sul sangue di molti.

Che debba servire massacrarsi per ricercare noi stessi... mah...

Quando guardiamo i serbi, i croati, i bosniaci, i kosovari massacrarsi per... cosa? Per la religione o per i sassi su cui abitano diciamo "ma che coglioni che sono". Ecco. La Guerra è quella lì.

Non mi pare un paragone tanto sensato...gli slavi si saranno massacrati, ma hanno ottenuto ciascuno la propria autodeterminazione geografica e politica, che non avrebbero ottenuto chiedendola democraticamente a Milosevic. D'altra parte la stessa Jugoslavia era uno stato del tutto artificioso, creato a tavolino per compiacere le grandi potenze.

[Manx]

Non mi pare un paragone tanto sensato...gli slavi si saranno massacrati, ma hanno ottenuto ciascuno la propria autodeterminazione geografica e politica, che non avrebbero ottenuto chiedendola democraticamente a Milosevic. D'altra parte la stessa Jugoslavia era uno stato del tutto artificioso, creato a tavolino per compiacere le grandi potenze.

tuttavia finchè era in vita quel genio di Tito ha tenuto

[TheSmi]

Una riflessione molto interessante.
La guerra è stata storicamente demonizzata, con conseguente esaltazione della pace. C'è molto di retorico e di antistorico in questo; la guerra, sia essa esterna (di invasione, di espansione...) o interna (rivoluzioni civili, conflitti armati sociali) è sempre stata il tramite per il quale sono passate le conquiste umane. Se il mondo non avesse conosciuto guerre, non avrebbe conosciuto l'impero egizio, quello romano e via dicendo fino ai giorni nostri.
Una storia senza guerre, un infinito continuum di pace avrebbe significato un mantenimento perpetuo di un unico status, politico, culturale, economico, sociale.
Non a caso, venendo al nostro paese, un Italia anestetizzata e cloroformizzata come quella attuale non è in grado di partorire nulla di nuovo o anche di sognare un progresso sociale o politico

sottoscrivo

[six00]

L' incipit che ho trovato ne "La sottile linea rossa" di James Jones mi ha portato a riflettere su come l'umanità in effetti abbia costruito i suoi miti, le sue civiltà, la sua grandezza non nei tempi di pace, ma da epoche in cui le divisioni e gli scontri obbligavano l'uomo a guardare in se stesso profondamente e a trarne il meglio (o il peggio) senza inganni.

lo consigli come libro?

[ma_75]

tuttavia finchè era in vita quel genio di Tito ha tenuto

Era l'unico collante, infatti. Morto lui non c'era un solo motivo per cui croati e serbi stessero insieme. Per non parlare dei bosniaci. E aggiungo anche che se vediamo la situazione attuale della regione con stati come la confederazione bosniaca ed i suoi "sottostati" serbo e bosniaco, o il Kosovo parte albanese e musulmano, parte serbo e ortodosso....beh, c'è poco da stare allegri

[Leonida]

Già, ma la cosa ha infatti riguardato l'ultimo degli imperi (gli States) e il suo popolo che ha ancora una spina dorsale.

L'Europa ha dormito e dorme ancora beatamente sicura (?)

il popolo degli stati uniti? perche avrebbe più spina dorsale degli europeri? perche manda i suoi giovani delle fasce più disagiate della popolaizone e senza istruzione a farsi saltare in aria in medio oriente? chiedi ad un reduce in iraq se gli sembrava di star difendendo il suo paese, il suo popolo.

e cmq in Afgh. ora c'è la nato, quindi anche l' europa.

Il problema è che in guerra muoiono i coglioni che la pensano così, mandati a combattere i grandi ideali, quando la guerra è "la prosecuzione della politica con altri mezzi", come ebbe a dire un grande a suo tempo.

infatti questa è la concezione vincente di politica che da allora fino ad oggi è messa in pratica, passando per hitler fino ai neocon.
"polemos è di tutte le cose padre, di tutte re"

[Sean]

lo consigli come libro?

Il libro, tranne alcuni passaggi, può risultare un pò datato;

Meglio a mio parere il film di Terrence Malik.

[Sean]

il popolo degli stati uniti? perche avrebbe più spina dorsale degli europeri? perche manda i suoi giovani delle fasce più disagiate della popolaizone e senza istruzione a farsi saltare in aria in medio oriente? chiedi ad un reduce in iraq se gli sembrava di star difendendo il suo paese, il suo popolo.

e cmq in Afgh. ora c'è la nato, quindi anche l' europa.



infatti questa è la concezione vincente di politica che da allora fino ad oggi è messa in pratica, passando per hitler fino ai neocon.
"polemos è di tutte le cose padre, di tutte re"

Quanto meno l'America ha preso atto della sfida lanciatale contro ed ha reagito di conseguenza;
Poi certo il resto è calcolo politico...

Ma ciò che a me premeva mettere in evidenza è che tramontate le grandi spinte che facevano muovere i singoli e gli stati, ci siamo ridotti (e l'Europa in special modo) in uno stato comatoso e indistinto che da molto tempo oramai
non ha più nulla da dire nella arti, nella cultura, nell'uomo stesso.

La minima scintilla che può far ardere le genti viene captata e omologata alle altre, in modo da renderla piatta e inoffensiva.

Alla grandezza connaturata nell'uomo, in questo modo, vengono tarpate le ali
anche appunto contro la sua stessa natura.