Originariamente Scritto da pingu d'assalto
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Tifoso ucciso,"E' partito un colpo"
Parla agente della Polstrada di Arezzo
"Non ho mirato a nessuno, il primo colpo l'ho sparato in aria il secondo m'è partito mentre correvo, accidenti a me". E' quanto avrebbe detto ai colleghi il 31enne agente scelto della polizia stradale responsabile della morte di Gabriele Sandri. Il poliziotto piange mentre va dal magistrato per raccontare la sua versione dei fatti e ammette: "Lo so, sono rovinato, ho distrutto due famiglie: quella del ragazzo e la mia".
A riportare le frasi del poliziotto coinvolto nella sparatoria è il Corriere della Sera. Magro, bassino, da 12 anni in servizio: mentre va dal magistrato che lo aspetta in Questura non riesce a pensare ad altro che ai suoi due figli piccoli. A casa aveva lasciato la giovane moglie, infermiera. Era uscito alle 6.30 a Battifolle per prendere servizio. Non ha certamente rispettato il regolamento, dopo il primo colpo sparato in aria avrebbe dovuto riporre la pistola in fondina. Invece non l'ha fatto, è stato imprudente. "Siamo abituati a correre nei campi per inseguire i rapinatori, i trafficanti di droga, i latitanti e la pistola la teniamo in pugno", lo difendono i colleghi.
Una versione di quello che è successo domenica mattina la forniscono proprio gli altri poliziotti in servizio. "C'era appena stata una rissa violentissima tra tifosi juventini e laziali e infatti gli agenti che erano di pattuglia vicino alle pompe dell'autogrill di Badia dal Pino Ovest stavano dando l'allarme-radio per far intercettare quelle macchine al casello di Arezzo. Dalla parte opposta le auto dei tifosi stavano già partendo e l'agente al quale è partito il colpo stava correndo parallelo al guard-rail per identificarne almeno il modello".
"Non lo diciamo per giustificarlo - proseguono i colleghi - ma per sottolineare il fatto che è stata una disgrazia. Oltretutto il proiettile ha dovuto superare due guard-rail a tripla onda e la rete del new-jersey centrale. Magari ha subito anche una deviazione". Su quella tratta di 180 km di A1 ci sono 8 autogrill controllati dalla Polstrada di Battifolle: 40 agenti, 56 notti l'anno per ciascuno, 1300 euro di stipendio al mese e due anni di straordinari ancora non pagati. Ogni domenica si rinnova la "battaglia" con gli ultra che arrivano e devastano gli autogrill: "Due autopattuglie da sole non possono bastare".
Nel pomeriggio l'autopsia sulla vittima
E' in programma ad Arezzo l'autopsia sulla salma di Gabriele Sandri. L'autorità giudiziaria ha nominato un perito balistico e un medico legale per gli accertamenti di rispettiva competenza. La vicenda deve essere ancora ricostruita. Il bossolo che ha ucciso il tifoso laziale non è stato ancora trovato. Secondo alcuni supporter biancocelesti che hanno assistito alla scena, a esplodere il colpo sarebbe stato l'agente, che ha sparato alla macchina dall'area di servizio opposta a quella in cui si trovava la Renault Megane Scenic dove viaggiavano la vittima e i suoi cinque amici. L'agente coinvolto e i quattro amici di Gabriele Sandri sono stati ascoltati dal pm di Arezzo Giuseppe Ledda, che conduce le indagini.
Parla agente della Polstrada di Arezzo
"Non ho mirato a nessuno, il primo colpo l'ho sparato in aria il secondo m'è partito mentre correvo, accidenti a me". E' quanto avrebbe detto ai colleghi il 31enne agente scelto della polizia stradale responsabile della morte di Gabriele Sandri. Il poliziotto piange mentre va dal magistrato per raccontare la sua versione dei fatti e ammette: "Lo so, sono rovinato, ho distrutto due famiglie: quella del ragazzo e la mia".
A riportare le frasi del poliziotto coinvolto nella sparatoria è il Corriere della Sera. Magro, bassino, da 12 anni in servizio: mentre va dal magistrato che lo aspetta in Questura non riesce a pensare ad altro che ai suoi due figli piccoli. A casa aveva lasciato la giovane moglie, infermiera. Era uscito alle 6.30 a Battifolle per prendere servizio. Non ha certamente rispettato il regolamento, dopo il primo colpo sparato in aria avrebbe dovuto riporre la pistola in fondina. Invece non l'ha fatto, è stato imprudente. "Siamo abituati a correre nei campi per inseguire i rapinatori, i trafficanti di droga, i latitanti e la pistola la teniamo in pugno", lo difendono i colleghi.
Una versione di quello che è successo domenica mattina la forniscono proprio gli altri poliziotti in servizio. "C'era appena stata una rissa violentissima tra tifosi juventini e laziali e infatti gli agenti che erano di pattuglia vicino alle pompe dell'autogrill di Badia dal Pino Ovest stavano dando l'allarme-radio per far intercettare quelle macchine al casello di Arezzo. Dalla parte opposta le auto dei tifosi stavano già partendo e l'agente al quale è partito il colpo stava correndo parallelo al guard-rail per identificarne almeno il modello".
"Non lo diciamo per giustificarlo - proseguono i colleghi - ma per sottolineare il fatto che è stata una disgrazia. Oltretutto il proiettile ha dovuto superare due guard-rail a tripla onda e la rete del new-jersey centrale. Magari ha subito anche una deviazione". Su quella tratta di 180 km di A1 ci sono 8 autogrill controllati dalla Polstrada di Battifolle: 40 agenti, 56 notti l'anno per ciascuno, 1300 euro di stipendio al mese e due anni di straordinari ancora non pagati. Ogni domenica si rinnova la "battaglia" con gli ultra che arrivano e devastano gli autogrill: "Due autopattuglie da sole non possono bastare".
Nel pomeriggio l'autopsia sulla vittima
E' in programma ad Arezzo l'autopsia sulla salma di Gabriele Sandri. L'autorità giudiziaria ha nominato un perito balistico e un medico legale per gli accertamenti di rispettiva competenza. La vicenda deve essere ancora ricostruita. Il bossolo che ha ucciso il tifoso laziale non è stato ancora trovato. Secondo alcuni supporter biancocelesti che hanno assistito alla scena, a esplodere il colpo sarebbe stato l'agente, che ha sparato alla macchina dall'area di servizio opposta a quella in cui si trovava la Renault Megane Scenic dove viaggiavano la vittima e i suoi cinque amici. L'agente coinvolto e i quattro amici di Gabriele Sandri sono stati ascoltati dal pm di Arezzo Giuseppe Ledda, che conduce le indagini.
Se fosse confermato, sarebbe un tragico incidente (ed è quello a cui io ho pensato subito).
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