Vediamo se si riesce a fare una discussione seria...senza urla e strepiti...
Ha senso, condannare dei vecchi di 85 anni, per fatti di 60 anni fa, compiuti nel corso di una guerra totale?
E se avessero vinto loro?Avremmo processato i partigiani?
Ed ha senso la gioia postuma dei parenti delle vittime, molti dei quali per motivi di età neanche hanno conosciuto i parenti che oggi piangono?
ROMA - La prima sezione penale della Cassazione ha confermato i tre ergastoli inflitti dalla Corte militare d'appello di Roma per la strage di S.Anna di Stazzema (Lucca) all'ufficiale Gerhard Sommer, 86 anni, e ai sottufficiali nazisti Georg Rauch (86) e Karl Gropler (84), che il 12 agosto 1944 ordinarono l'uccisione di 560 civili, quasi tutti donne, bambini e anziani. I tre ex militari delle SS sono stati anche condannati a pagare le spese processuali e a rimborsare le spese sostenute dalle parti civili con 4 mila euro ciascuno.
Mauro Pieri, uno dei superstiti della strage (Ansa)IN LACRIME - La decisione è stata accolta fra le lacrime del sindaco di Sant’Anna di Stazzema, Michele Silicani, e di uno dei superstiti della strage, Mauro Pieri, che all'epoca aveva 12 anni: gli furono uccisi la madre, due fratelli e una sorella, e sopravvisse solo perché coperto dai cadaveri delle altre vittime. In aula era presente il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e si erano costituiti parti civili anche la Regione Toscana, la Provincia di Lucca e la presidenza del Consiglio dei ministri. Le parti civili chiedevano un risarcimento morale più che economico: «Non ci interessano i risarcimenti, ma siamo contenti di una sentenza definitiva di condanna per scrivere una pagina di storia», ha aggiunto il sindaco. «Ero incredulo alla lettura del dispositivo, provo una gioia profonda per la mia gente».
L'ex ufficiale della SS Gerhard Sommer (Ansa)SCONFESSATO IL PG - La Cassazione non ha quindi accolto la tesi del procuratore militare della Cassazione, Vittorio Garino, che aveva suscitato molte polemiche. Garino aveva sostenuto che si sarebbe dovuto celebrare un nuovo processo d'appello per i tre SS condannati all'ergastolo in primo e secondo grado in quanto a suo parere le testimonianze dei soldati semplici della XVI Divisione SS «Himmler» erano inutilizzabili perché essi stessi andavano considerati coimputati degli ufficiali e sottufficiali che ordinarono e pianificarono la strage. In questo modo a rischio sarebbero altri sette processi, tra i quali quello per l'eccidio di Marzabotto arrivato all'appello. L'impianto accusatorio criticato da Garino è, infatti, lo stesso per tutti i procedimenti condotti dalla procura militare di La Spezia dal 2001: processare solo ufficiali e sottufficiali, anche perché non si potevano rintracciare migliaia di ex soldati semplici tedeschi ai quali, però, di fatto, è stata assicurata l'impunità. Il sindaco di S.Anna aveva minacciato di ricorrere alla Corte europea dell'Aia se la Cassazione avesse annullato le condanne. «La requisitoria di Garino è una vergogna e spero che la Suprema Corte respinga il suo parere: è da 60 anni che aspettiamo verità e giustizia», aveva detto Silicani.
Ha senso, condannare dei vecchi di 85 anni, per fatti di 60 anni fa, compiuti nel corso di una guerra totale?
E se avessero vinto loro?Avremmo processato i partigiani?
Ed ha senso la gioia postuma dei parenti delle vittime, molti dei quali per motivi di età neanche hanno conosciuto i parenti che oggi piangono?
ROMA - La prima sezione penale della Cassazione ha confermato i tre ergastoli inflitti dalla Corte militare d'appello di Roma per la strage di S.Anna di Stazzema (Lucca) all'ufficiale Gerhard Sommer, 86 anni, e ai sottufficiali nazisti Georg Rauch (86) e Karl Gropler (84), che il 12 agosto 1944 ordinarono l'uccisione di 560 civili, quasi tutti donne, bambini e anziani. I tre ex militari delle SS sono stati anche condannati a pagare le spese processuali e a rimborsare le spese sostenute dalle parti civili con 4 mila euro ciascuno.
Mauro Pieri, uno dei superstiti della strage (Ansa)IN LACRIME - La decisione è stata accolta fra le lacrime del sindaco di Sant’Anna di Stazzema, Michele Silicani, e di uno dei superstiti della strage, Mauro Pieri, che all'epoca aveva 12 anni: gli furono uccisi la madre, due fratelli e una sorella, e sopravvisse solo perché coperto dai cadaveri delle altre vittime. In aula era presente il presidente della Provincia di Lucca, Stefano Baccelli, e si erano costituiti parti civili anche la Regione Toscana, la Provincia di Lucca e la presidenza del Consiglio dei ministri. Le parti civili chiedevano un risarcimento morale più che economico: «Non ci interessano i risarcimenti, ma siamo contenti di una sentenza definitiva di condanna per scrivere una pagina di storia», ha aggiunto il sindaco. «Ero incredulo alla lettura del dispositivo, provo una gioia profonda per la mia gente».
L'ex ufficiale della SS Gerhard Sommer (Ansa)SCONFESSATO IL PG - La Cassazione non ha quindi accolto la tesi del procuratore militare della Cassazione, Vittorio Garino, che aveva suscitato molte polemiche. Garino aveva sostenuto che si sarebbe dovuto celebrare un nuovo processo d'appello per i tre SS condannati all'ergastolo in primo e secondo grado in quanto a suo parere le testimonianze dei soldati semplici della XVI Divisione SS «Himmler» erano inutilizzabili perché essi stessi andavano considerati coimputati degli ufficiali e sottufficiali che ordinarono e pianificarono la strage. In questo modo a rischio sarebbero altri sette processi, tra i quali quello per l'eccidio di Marzabotto arrivato all'appello. L'impianto accusatorio criticato da Garino è, infatti, lo stesso per tutti i procedimenti condotti dalla procura militare di La Spezia dal 2001: processare solo ufficiali e sottufficiali, anche perché non si potevano rintracciare migliaia di ex soldati semplici tedeschi ai quali, però, di fatto, è stata assicurata l'impunità. Il sindaco di S.Anna aveva minacciato di ricorrere alla Corte europea dell'Aia se la Cassazione avesse annullato le condanne. «La requisitoria di Garino è una vergogna e spero che la Suprema Corte respinga il suo parere: è da 60 anni che aspettiamo verità e giustizia», aveva detto Silicani.
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