Precariato-precisazioi

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  • checco78
    IL LATRITANTE
    • Jan 2001
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    Precariato-precisazioi

    posto volentieri questi punti che sintetizzano la realtà del precariato nonostante i tentativi di "indorare" la pillola
    • Il salario è spesso legato, in tutto o in parte, al raggiungimento degli obiettivi e non al monte ore speso nel rapporto di lavoro. Esso quindi si avvicina più al modello del compenso proprio del prestatore d'opera, che allo stipendio dovuto al lavoratore per lo svolgimento della sua attività; in questo senso può non essere corrisposto laddove l'obiettivo non risulti raggiunto.
    • la riconducibilità del modello legale al rapporto di lavoro autonomo implica la possibilità del datore di lavoro di determinare liberamente la periodicità della corresponsione del salario. Il contratto a progetto, infatti, contiene un compenso lordo comprensivo di tasse, contributi INPS e assicurazione, e la modalità di erogazione non è necessariamente mensile, ma lasciata alla libera determinazione delle parti. Il compenso può riguardare anche un anno di lavoro e può essere erogato in una singola tranche, a conclusione del rapporto di lavoro. Non vengono corrisposte, pertanto, mensilità ulteriori come la c.d. tredicesima, ovvero il trattamento di fine rapporto; ogni forma di compenso viene inclusa nell'unica somma complessiva concordata fra le parti al momento della stipula del contratto.
    • Il contratto a progetto non prevede l'esclusività del rapporto di lavoro fra datore e lavoratore, salvo diverse previsioni contrattuali. Tale finalità è però frustrata nella pratica, sicché è difficile che il lavoratore possa avere in corso più contratti contemporaneamente per datori diversi; oltre alla clausola di esclusività, infatti, spesso nei contratti a progetto è presente il vincolo di riservatezza che impedisce al lavoratore finanche di poter divulgare liberamente i contenuti del rapporto contrattuale in essere e del lavoro svolto.
    • Il contratto a progetto, come noto, secondo le regole del rapporto di lavoro autonomo, può essere rinnovato infinite volte (Circ.1/2004, Min. lav. Maroni). La possibilità di rinnovo è spesso utilizzata dai datori di lavoro per eludere le forme e gli adempimenti propri del contratto di lavoro a tempo indeterminato; il lavoratore a progetto si trova altresì, in questo modo, in condizione di costante precarietà, e il licenziamento formale è sostituito di fatto dal mancato rinnovo del contratto, usato dal datore di lavoro come strumento di pressione psicologica nei confronti del lavoratore.
    • È spesso associato al fenomeno del Body Rental. Il lavoratore viene "venduto" ad un'altra azienda in cui svolgerà la sua attività con modalità differenti dagli altri colleghi: uno stipendio inferiore, una maggiore mole di lavoro che i colleghi delegano a lui, nessuna garanzia di continuità, nessun orario fisso (ovvero per venire incontro alle esigenze dell'azienda dovrà svolgere anche più di 8 ore lavorative giornaliere). Infine nessuna possibilità di fare carriera presso l'azienda dove è "ospite" grazie alle clausole di non belligeranza previste dagli accordi tra le aziende che forniscono i lavoratori in body rental e l'azienda che li acquista.
    • In caso di fallimento del datore di lavoro, i lavoratori con contratto a progetto non hanno accesso al fondo nazionale di garanzia con il quale vengono pagati fino a tre mesi di stipendi (lordi) arretrati e la liquidazione ai dipendenti.
    • Costringe il lavoratore ad una "gavetta infinita", il lavoratore è costretto a cambiare spesso lavoro in ambienti sempre nuovi, e spaesato deve sottostare ad ogni genere di soprusi da parte dei più anziani con un posto fisso.
    • Costringe il lavoratore ad alternare periodi in cui è precario ad altri in cui è disoccupato; la stessa indennità di disoccupazione, normalmente fruita dal lavoratore disoccupato, è corrisposta al lavoratore a progetto in misura ridotta e solo a particolari condizioni.
    • Nessun negozio accetta pagamenti rateali da chi possiede questo tipo di contratto, nessuna banca permette l'apertura di un mutuo.
    • Il contratto a progetto è spesso il secondo gradino (sempre più spesso l'ultimo) che un giovane compie nel mondo del lavoro in Italia. Il primo gradino è lo stage non retribuito anche della durata di 1 anno. Per questo motivo tale contratto è visto dal datore di lavoro come un traguardo importante per il giovane lavoratore italiano.
    • "Scimmiotta" i contratti in vigore nei paesi come gli USA, tralasciando il fatto che il mondo del lavoro in Italia non è fondato sulla meritocrazia ed è fortemente discriminante per quanto riguarda l'età. Questo significa che sebbene in possesso di un curriculum lavorativo eccellente, passati i 30 35 anni, il lavoratore a progetto viene condannato alla disoccupazione.
    • La possibilità per la donna lavoratrice a progetto di fruire dei diritti connessi alla maternità è enormemente ridotta; è prevista la sospensione del contratto causa maternità, ma vista la breve durata degli stessi e il loro continuo rinnovo, spesso la lavoratrice è costretta a celare la maternità fin quanto possibile, per non perdere il posto. L'indennità di maternità è fruita in misura ridotta: essa corrisponde all'80% del salario giornaliero medio dell'ultimo anno, il che, essendo il lavoro a progetto spesso non continuativo nel tempo, comporta una indennità spesso molto ridotta. Per le lavoratrici a progetto, inoltre, e i loro coniugi o conviventi, non è disponibile il diritto ai congedi parentali e all'astensione facoltativa; nelle graduatorie comunali per gli asili nido, inoltre, nella maggior parte dei casi i lavoratori a progetto godono di punteggi inferiori rispetto ai lavoratori stabili, e quindi di fatto si trovano esclusi dall'accesso agli asili comunali.





    interessante.(fonte WIKIPEDIA)
    Last edited by checco78; 06-11-2007, 22:01:33.
    9-7-2006 CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!
    viola forever

    "Il successo altrui non deve essere vissuto come un insuccesso nostro-prima regola per imparare a vivere"
Working...
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