La Prof che fu beccata mentre faceva sesso con 5 studenti di età compresa tra 12 e 15 anni?
È stata condannata a 2 anni e 10 mesi l'insegnante 33enne molisana accusata di aver molestato sessualmente cinque alunni in una scuola media di Nova Milanese. Il pm Emma Gambardella aveva chiesto una condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere. Il giudice ha sancito anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per la supplente di matematica. Nell'udienza odierna, al tribunale di Monza, è stato inoltre deciso di escludere dalla sentenza il ministero dell'Istruzione cui i genitori dei cinque ragazzi chiedevano un risarcimento. La decisione è stata motivata dal fatto che la formula del rito abbreviato con cui si svolge il processo non prevede la citazione di altri se non l'imputato.
RICORSO IN APPELLO - L'eventuale risarcimento dovrà essere dunque oggetto di un'apposita causa civile. Per i cinque giovanissimi gli avvocati hanno chiesto un risarcimento di 100 mila euro ciascuno con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro. Ma la professoressa non si arrende e tramite il suo avvocato Giuseppina Cennamo ha annunciato ricorso in appello. «Non ci sono prove che dimostrano alcun reato» ha detto il legale al termine dell'udienza.
RITO ABBREVIATO - La supplente era accusata di violenza sessuale e calunnia per essere stata scoperta, agli inizi di novembre dell'anno scorso, in un'aula mentre intratteneva atteggiamenti intimi con cinque studenti tra i 12 ed i 15 anni. Nel corso della precedente udienza, a giugno, aveva chiesto tramite il suo avvocato Giuseppina Cennamo di essere giudicata col rito abbreviato, che garantisce il beneficio dello sconto di un terzo della pena. I cinque minorenni coinvolti nella vicenda, invece, si erano costituiti parte civile. Uno dei legali dei ragazzi, Maurizio Bono, aveva ottenuto la convocazione del ministero dell'Istruzione, poiché i fatti contestati erano avvenuti dentro un istituto scolastico.
SCOPERTA DA UNA COLLEGA - A scoprire la supplente in atteggiamenti definiti «inequivocabili» era stata una collega che insegna educazione fisica nello stesso istituto, e che per caso era entrata nell'aula. Dopo la denuncia presentata ai carabinieri della compagnia di Desio da parte dei genitori dei ragazzi, era esploso lo scandalo che aveva travolto la donna, molisana originaria di Pietracatella, un borgo di 1600 abitanti, al suo primo incarico di insegnante di matematica. L'imputata, nel corso dell'inchiesta, si era difesa davanti al procuratore capo Antonio Pizzi, che aveva curato il caso assieme al pm Emma Gambardella, sostenendo di essere stata «costretta a fare certe cose» dai ragazzi. Gli inquirenti però non le hanno creduto, dando credito alle versioni degli studenti, e perciò le hanno contestato anche l'accusa di calunnia.
Per i cinque giovanissimi gli avvocati hanno chiesto un risarcimento di 100 mila euro ciascuno con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro
Questa è la parte che preferisco....lo studente riceve un pompino e/o **** dalla Prof e pure 100.000 euro
È stata condannata a 2 anni e 10 mesi l'insegnante 33enne molisana accusata di aver molestato sessualmente cinque alunni in una scuola media di Nova Milanese. Il pm Emma Gambardella aveva chiesto una condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere. Il giudice ha sancito anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per la supplente di matematica. Nell'udienza odierna, al tribunale di Monza, è stato inoltre deciso di escludere dalla sentenza il ministero dell'Istruzione cui i genitori dei cinque ragazzi chiedevano un risarcimento. La decisione è stata motivata dal fatto che la formula del rito abbreviato con cui si svolge il processo non prevede la citazione di altri se non l'imputato.
RICORSO IN APPELLO - L'eventuale risarcimento dovrà essere dunque oggetto di un'apposita causa civile. Per i cinque giovanissimi gli avvocati hanno chiesto un risarcimento di 100 mila euro ciascuno con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro. Ma la professoressa non si arrende e tramite il suo avvocato Giuseppina Cennamo ha annunciato ricorso in appello. «Non ci sono prove che dimostrano alcun reato» ha detto il legale al termine dell'udienza.
RITO ABBREVIATO - La supplente era accusata di violenza sessuale e calunnia per essere stata scoperta, agli inizi di novembre dell'anno scorso, in un'aula mentre intratteneva atteggiamenti intimi con cinque studenti tra i 12 ed i 15 anni. Nel corso della precedente udienza, a giugno, aveva chiesto tramite il suo avvocato Giuseppina Cennamo di essere giudicata col rito abbreviato, che garantisce il beneficio dello sconto di un terzo della pena. I cinque minorenni coinvolti nella vicenda, invece, si erano costituiti parte civile. Uno dei legali dei ragazzi, Maurizio Bono, aveva ottenuto la convocazione del ministero dell'Istruzione, poiché i fatti contestati erano avvenuti dentro un istituto scolastico.
SCOPERTA DA UNA COLLEGA - A scoprire la supplente in atteggiamenti definiti «inequivocabili» era stata una collega che insegna educazione fisica nello stesso istituto, e che per caso era entrata nell'aula. Dopo la denuncia presentata ai carabinieri della compagnia di Desio da parte dei genitori dei ragazzi, era esploso lo scandalo che aveva travolto la donna, molisana originaria di Pietracatella, un borgo di 1600 abitanti, al suo primo incarico di insegnante di matematica. L'imputata, nel corso dell'inchiesta, si era difesa davanti al procuratore capo Antonio Pizzi, che aveva curato il caso assieme al pm Emma Gambardella, sostenendo di essere stata «costretta a fare certe cose» dai ragazzi. Gli inquirenti però non le hanno creduto, dando credito alle versioni degli studenti, e perciò le hanno contestato anche l'accusa di calunnia.
Per i cinque giovanissimi gli avvocati hanno chiesto un risarcimento di 100 mila euro ciascuno con una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro
Questa è la parte che preferisco....lo studente riceve un pompino e/o **** dalla Prof e pure 100.000 euro
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