Intanto grazie per aver perso tempo a leggere tutto il pacco
Non ci avevo mai pensato, è che i miei mi dissero che non esisteva praticamente da subito, perciò io non ho mai avuto il "trauma" della consapevolezza dell'inesistenza del Babbino... Infatti fosse per me, le direi in una qualche forma che non esiste. Non so che pensare... seguirò il tuo consiglio senza farmi troppe paranoie idiote.
Ho le lacrime agli occhi dalla contentezza per aver capito cosa significa DS, dubbio che mi attanagliava la mente da mesi...
Si si, in fondo, è così... vorrei solo che... boh... troppa psicologia paralizza, che vi devo dire... vorrei che ci fosse più coscienza bla bla bla, ma che *****... ha 8 anni. Comunque vedere l'orgia dello scartamento pacchi a me dà fastidio. Sparatemi, ma mi fa così. Andrò io in analisi...
Però inutile riversare le proprie psicosi idiote su altri, e quello che scrivi può essere in fondo letto come "vivi il momento", "rilassati".
Sei un temerario se hai letto tutto quello che ho scritto... Grazie, non ho parole. E' che fare il genitore è difficile, ognuno fa del suo meglio, fa il suo "dovere". Poi... si vedrà
Sono contento di trovare qualcuno che fa questo ragionamento. Il fatto che tu sia "spaventato" da questa cosa è molto positivo: significa che ci pensi e hai coscienza delle differenze.
Io credo che molte volte non sia necessario risolvere un problema, ma essere coscienti che ci sia. Già questo permette di affrontare gli eventi in maniera del tutto diversa e costruttiva.
Le tue perplessità sono anche le mie, ma magari sono solo discorsi del *****.
Boh... è mattina, tutti dormono, io mi sono svegliato prima, come mio solito, volevo leggere un po' di risposte che, devo dire, mi hanno confortato. La tua, in particolare e senza nulla togliere alle altre.
Dato che dormono tutte e due, ho un po' di tempo e scrivo 4 cazzate, dài...
A me piace leggere la Storia (con la S maiuscola) della prima e della seconda Guerra Mondiale, mi affascina comprendere cosa i nostri nonni hanno vissuto, quali sacrifici possano aver sopportato.
Questo è un pezzo di "Niente di nuovo sul fronte occidentale", un libro del 1924 che mantiene inalterata la sua carica emotiva. L'accusa alla guerra è fatta attraverso la tristezza e non con la solita contestazione politica. Un libro incredibile...
Il fuoco si sposta di cento metri in avanti e subito balziamo fuori di nuovo. Accanto a me ad un caporale viene asportata la testa di netto. Egli fa ancora alcuni passi verso di me mentre il sangue gli zampilla dal collo come una fontana
(...)
Si è giunti al riparo nelle posizioni di riserva, si vorrebbe penetrarvi carponi,sparire; ed invece si deve fare dietrofront, ritornare indietro, nell'orrore! Se in questo momento non fossimo degli automi, rimarremmo sdraiati, privi di volontà. Ma siamo trascinati in avanti, esseri senza volontà, eppure pazzamente selvaggi e furibondi, bramosi di uccidere poichè quelli là ora sono i nostri nemici mortali, e i loro fucili, le loro granate, sono rivolti verso di noi, e se non li sterminiamo, essi stermineranno noi.
(...)
brancoliamo così in avanti, sempre in avanti, mentre nelle nostre anime logorate e ferite anch'esse, si imprime penosamente il quadro indelebile della terra bruna e grassa sotto il sole, dei soldati rantolanti e morenti, che giacciono lì come se fosse una cosa naturale, e ci afferrano per le gambe e gridano, mentre noi li oltrepassiamo correndo.
Chi scrive è un ragazzo di 22 anni. 22. venti-due. Quali orrori indicibili ha visto, quali decisioni mostruose ha dovuto prendere...
Io a 22 anni facevo l'università, andavo in palestra, cazzeggiavo...
Forse sono troppo duro, forse leggere di questa roba mi manda in pappa il cervello, ma penso a queste immagini quando sono al centro commerciale dove lavora mia moglie e tutto è luccicante e gli argomenti sono che sulla nuova 500 c'è lo slot per l'iPod e basta un finanziamento e si può comprare.
Mi viene da pensare a come sarebbe questo posto dopo un bombardamento con bombe incendiarie come a Dresda, la vetrata del tetto sventrata e carbonizzata, i negozi fusi e accartocciati, il nostro benessere spazzato via in un lampo di fuoco. Sapremmo andare avanti? O ci siamo adattati a questo benessere diventandone dipendenti, tanto da pensare che abbiamo anche dei "problemi"?
A me tutto questo mi spaventa, e quando sento di gente annoiata che butta sassi dai cavalcavia per ravvivare la serata o altri che si fanno le piste di cocaina per tirarsi su... mi viene da pensare che quello che ci è stato dato dal sangue di centinaia di migliaia di persone, proprio non ce lo meritiamo.
Mah... vado al bar a fare colazione... ma ci vado buttandomi dalla finestra, scusate è la depressione suicida pre-cappuccino, poi passa.
Grazie a tutti!
Originariamente Scritto da theonlyone
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Ho le lacrime agli occhi dalla contentezza per aver capito cosa significa DS, dubbio che mi attanagliava la mente da mesi...
Originariamente Scritto da knymed
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Però inutile riversare le proprie psicosi idiote su altri, e quello che scrivi può essere in fondo letto come "vivi il momento", "rilassati".
Originariamente Scritto da Blackened
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Originariamente Scritto da theonlyone
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Io credo che molte volte non sia necessario risolvere un problema, ma essere coscienti che ci sia. Già questo permette di affrontare gli eventi in maniera del tutto diversa e costruttiva.
Le tue perplessità sono anche le mie, ma magari sono solo discorsi del *****.
Boh... è mattina, tutti dormono, io mi sono svegliato prima, come mio solito, volevo leggere un po' di risposte che, devo dire, mi hanno confortato. La tua, in particolare e senza nulla togliere alle altre.
Dato che dormono tutte e due, ho un po' di tempo e scrivo 4 cazzate, dài...
A me piace leggere la Storia (con la S maiuscola) della prima e della seconda Guerra Mondiale, mi affascina comprendere cosa i nostri nonni hanno vissuto, quali sacrifici possano aver sopportato.
Questo è un pezzo di "Niente di nuovo sul fronte occidentale", un libro del 1924 che mantiene inalterata la sua carica emotiva. L'accusa alla guerra è fatta attraverso la tristezza e non con la solita contestazione politica. Un libro incredibile...
Il fuoco si sposta di cento metri in avanti e subito balziamo fuori di nuovo. Accanto a me ad un caporale viene asportata la testa di netto. Egli fa ancora alcuni passi verso di me mentre il sangue gli zampilla dal collo come una fontana
(...)
Si è giunti al riparo nelle posizioni di riserva, si vorrebbe penetrarvi carponi,sparire; ed invece si deve fare dietrofront, ritornare indietro, nell'orrore! Se in questo momento non fossimo degli automi, rimarremmo sdraiati, privi di volontà. Ma siamo trascinati in avanti, esseri senza volontà, eppure pazzamente selvaggi e furibondi, bramosi di uccidere poichè quelli là ora sono i nostri nemici mortali, e i loro fucili, le loro granate, sono rivolti verso di noi, e se non li sterminiamo, essi stermineranno noi.
(...)
brancoliamo così in avanti, sempre in avanti, mentre nelle nostre anime logorate e ferite anch'esse, si imprime penosamente il quadro indelebile della terra bruna e grassa sotto il sole, dei soldati rantolanti e morenti, che giacciono lì come se fosse una cosa naturale, e ci afferrano per le gambe e gridano, mentre noi li oltrepassiamo correndo.
Chi scrive è un ragazzo di 22 anni. 22. venti-due. Quali orrori indicibili ha visto, quali decisioni mostruose ha dovuto prendere...
Io a 22 anni facevo l'università, andavo in palestra, cazzeggiavo...
Forse sono troppo duro, forse leggere di questa roba mi manda in pappa il cervello, ma penso a queste immagini quando sono al centro commerciale dove lavora mia moglie e tutto è luccicante e gli argomenti sono che sulla nuova 500 c'è lo slot per l'iPod e basta un finanziamento e si può comprare.
Mi viene da pensare a come sarebbe questo posto dopo un bombardamento con bombe incendiarie come a Dresda, la vetrata del tetto sventrata e carbonizzata, i negozi fusi e accartocciati, il nostro benessere spazzato via in un lampo di fuoco. Sapremmo andare avanti? O ci siamo adattati a questo benessere diventandone dipendenti, tanto da pensare che abbiamo anche dei "problemi"?
A me tutto questo mi spaventa, e quando sento di gente annoiata che butta sassi dai cavalcavia per ravvivare la serata o altri che si fanno le piste di cocaina per tirarsi su... mi viene da pensare che quello che ci è stato dato dal sangue di centinaia di migliaia di persone, proprio non ce lo meritiamo.
Mah... vado al bar a fare colazione... ma ci vado buttandomi dalla finestra, scusate è la depressione suicida pre-cappuccino, poi passa.
Grazie a tutti!
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