IPOTESI SULL'UBICAZIONE DEI MONDI ASTRALI
E SULL'ESISTENZA, ANCHE NEI MONDI ASTRALI,
DI UNA FORZA DI GRAVITÀ.
Chi, in stato di sdoppiamento corporeo, si accinge ad esplorare il nuovo mondo nel quale viene a trovarsi, muovendosi in esso col suo veicolo astrale, ne riporta l'impressione sconcertante della impossibilità di localizzarlo in questo o in quel luogo dello spazio fisico.
È il caso di Robert Allan Monroe, uomo d'affari della Virginia, il quale nel 1958 cominciò a vivere quelle esperienze che sarebbero dovute diventare leggendarie presso gli studiosi del paranormale. In modo del tutto spontaneo egli si trovò proiettato al di fuori del proprio corpo fisico e a viaggiare con un "secondo corpo", in stato cosciente, verso luoghi del tutto estranei alla realtà fisica.
È una condizione che è stata chiamata in vario modo: sdoppiamento corporeo, bilocazione, chiaroveggenza viaggiante, proiezione astrale, oppure O.O.B.E. e cioè "esperienze fuori dal corpo" (dall'inglese: "out of the body experiences").
Il soggetto che si sdoppia sperimenta come si può essere vivi e coscienti anche senza il proprio corpo fisico e perciò sa di possedere una qualche specie di anima che sopravviverà alla morte.
Il Monroe ha raccolto queste sue esperienze in un libro dal titolo "I miei viaggi fuori dal corpo", destinato a diventare un classico sull'argomento e nel quale fornisce istruzioni pratiche per iniziare l'esaltante esperienza del viaggi astrali. Egli ha il merito di avere divulgato, con metodo e con terminologia scientifica, in tempi a noi contemporanei, esperienze accadute in tutto il corso della storia un po' dovunque, a partire da antichi racconti egiziani o di fonti orientali.
Circa l'ubicazione della regione da lui esplorata, lo stesso Monroe non esita ad affermare che trattasi di una dimensione che "sembra compenetrare il nostro mondo fisico, eppure ha confini illimitati, oltre ogni possibilità di comprensione".
Come si è accennato, chi si avventura col suo veicolo astrale in questa regione così estesa si trova nella impossibilità di localizzarla in un determinato luogo dello spazio fisico conosciuto.
Tutti gli investigatori di questo piano di esistenza sono tuttavia concordi nella classificazione che distingue l'aspetto astrale del piano fisico da tutta una serie di sottopiani (i teosofi parlano di sette sottopiani) la cui materia si va facendo sempre più "sottile" e "rarefatta" a mano a mano che i loro confini si estendono al di là della terra fisica. Detti sottopiani non sarebbero comunque dislocati nello spazio l'uno sull'altro, come i piani di un edificio.
Tutto lascia supporre che ogni piano sia costituito da materia che compenetra quella del piano successivo, cosicché la superficie del nostro pianeta non sarebbe altro che la controparte fisica del più basso sottopiano astrale (il primo sottopiano).
Secondo questa ipotesi, chi volesse salire da un sottopiano a quello superiore, non dovrebbe muoversi nello spazio, ma trasferire la propria coscienza da una data frequenza di percezione ad una superiore "di modo che un mondo col suo scenario naturale e coi suoi abitanti sembrerebbe svanire al suo sguardo, mentre un altro mondo di carattere più elevato ne prenderebbe a poco a poco il posto." (C.W. Leadbeater: "Il piano astrale").
Il Leadbeater, vescovo della Chiesa Cattolica Liberale e dotato di eccezionali facoltà chiaroveggenti, nel volume citato non si pone tanto il quesito di quale sia la collocazione del piano astrale nello spazio quanto piuttosto quello della posizione che detto piano occupa nei confronti dei mondi ultraterreni destinati ad ospitare le anime dopo il trapasso.
Egli ci informa che: "L'uomo passa l'intera sua vita nel mezzo di un vasto e popoloso mondo non visto sebbene egli ne sia quasi affatto inconscio... Quando, per quel cambiamento che si suol chiamare morte, l'uomo abbandona del tutto il corpo fisico, egli passa appunto in questo mondo non visto ed in esso vive per i lunghi secoli che intercedono tra le sue incarnazioni terrene. La parte maggiore di questi lunghi periodi è trascorsa nel mondo celeste, ma quella che dobbiamo esaminare è la parte inferiore di questo mondo non visto... il Purgatorio o stato intermedio dei Cristiani, quello che dagli alchimisti medioevali venne chiamato il piano astrale."
Più avanti egli ci esorta ad accettare il concetto che nel nostro sistema solare esistono piani distinti dotati di materia con differente grado di densità: "I nomi che si sogliono dare a questi piani, dal più denso al più sottile, sono: piano fisico, astrale, mentale, buddhico o nirvanico". Ve ne sono poi altri due i quali però trascendono il nostro attuale potere di concezione. La materia di ciascuno di questi piani sta a quella del piano inferiore come il vapore sta alla materia allo stato solido. E questo spiegherebbe perché un'entità astrale sia invisibile alla vista ordinaria, proprio come un getto di vapore surriscaldato, che assume le proprietà di un gas e diventa invisibile.
L'unica teoria che in qualche modo può, per analogia, aiutarci a capire questa coesistenza di realtà iperfisiche, cui il Leadbeater accenna, costituite da materia sempre più "sottile" è quella della propagazione delle onde di diversa frequenza. Secondo questa teoria, infiniti mondi esisterebbero e sarebbero costituiti da materia vibrante in una gamma continua di frequenze, fino ad assumere la frequenza tipica del nostro piano fisico.
Come nello spettro elettromagnetico, più frequenze d'onda si possono propagare nello spazio senza che si verifichi tra esse interferenza alcuna, così i vari sottopiani del piano astrale possono coesistere col nostro mondo di materia densa. I nostri sensi e gli strumenti di cui disponiamo sarebbero "ciechi" alle vibrazioni di frequenza superiore (o inferiore) a quella del nostro piano fisico. È in base allo stesso principio che nel sistema di trasmissione telefonica a divisione di frequenza (detto anche a frequenze vettrici) è possibile inviare, su di una sola linea telefonica, fino ad alcune migliaia di conversazioni telefoniche contemporanee su bande di frequenze diverse.
"Se consideriamo questa premessa - dice il Monroe - la risposta a 'dove' è chiarissima. Il dove è qui".
Questa ipotesi circa la localizzazione del mondo astrale non sembra però essere risolutiva e non trova concordi tutti gli autori di lavori sull'argomento. Essa infatti non si concilia con le conoscenze tramandateci su questa materia dalle antiche religioni e dalle mitologie, secondo le quali il mondo animico (o mondo astrale) occuperebbe anche una ben precisa dislocazione nello spazio.
Gli iniziati greci identificano le basse regioni dell'astrale col cono d'ombra che la terra trascina con sé e che si estende fino alla Luna. Questa sarebbe, secondo gli orfici e i pitagorici, una sorta di stazione di sosta per le anime dei trapassati e nella sua faccia esterna, rivolta al cielo, si credeva che si operasse una purificazione del corpo astrale prima che questo proseguisse nella sua ascensione celeste.
Si tratta di tradizioni e credenze alle quali gli antichi iniziati attribuivano al tempo stesso un valore reale e simbolico. Infine, nell'astrologia esoterica ci si riferisce a sette cieli, o piani celesti, ognuno dei quali è in stretta analogia con i sette pianeti visibili ad occhio nudo. Il primo è il più denso e corrisponde al piano fisico, il secondo, o piano astrale, è il cielo della Luna, il terzo corrisponde al mentale inferiore ed è il cielo di Mercurio, e così via. (vedi il capitolo "Ubicazione del piano astrale" del libro "Come in basso, così in alto...").
Nella cosmologia di Dante il cielo della Luna è il primo dei nove cieli del Paradiso. Ogni cielo contiene un pianeta e allorché Dante afferma di passare da un cielo all'altro, egli intende riferirsi al passaggio da un pianeta all'altro, in un ritmo ascensionale continuo.
Il vescovo canadese della Chiesa Cattolica Charles Raphael Payeur affronta questo problema della geografia del mondo astrale dal punto di vista dell'esoterismo cristiano. Egli ammette la compenetrazione della materia fisica con quella astrale ma, nel contempo, distribuisce i sette livelli del mondo astrale nello spazio compreso tra la Terra e la Luna. I sette sottopiani non sarebbero altro che altrettanti mondi a densità decrescente a mano a mano che la linea evolutiva ci porta sempre più lontani dalla Terra.
Ognuno di essi sarebbe inoltre soggetto ad una forza gravitazionale, che andrebbe gradualmente scemando con la distanza dalla Terra.
Egli fa sua la terminologia di Max Heindel, secondo il quale la prima sfera, sede delle passioni e dei bassi istinti, sarebbe situata all'interno della crosta terrestre. Il che trova conferma nella tradizione della Chiesa Cattolica, anche se la localizzazione dell'inferno non è mai stata definita in modo vincolante per la fede. D'altra parte, il vocabolo "inferno" (dal latino: "infernus") sta a significare: "ciò che è posto sotto terra" e si riferisce al regno dei morti, all'oltretomba. Il termine corrispettivo nella tradizione di lingua greca è l'Erebo, che sta a rappresentare il regno delle tenebre, dimora delle anime dei morti, situato nelle profondità della Terra.
Circa la dislocazione del basso astrale, le testimonianze dei viaggiatori astrali sono abbastanza concordi con quanto abbiamo finora visto. Sembra, tuttavia, che ogni sfera possa essere a sua volta suddivisa in altri sottopiani. Per esempio, quando si parla di prima sfera, non si deve pensare ad una sorta di pianeta fluidico in cui la vita si svolge in modo omogeneo, con le stesse caratteristiche in ogni suo luogo.
Essa sarebbe, in realtà, costituita da uno stato di coscienza le cui caratteristiche animiche possono variare da un sito ad un altro e spesso anche con notevoli differenze. È un po' quello che accade nelle grandi città della Terra in cui, oltre ai quartieri signorili, sono sempre presenti i rioni popolari o, addirittura, le zone malfamate ove prospera la malavita. Sembra di poter dire, a questo proposito, che quanto più ci allontaniamo dalla condizione terrena, lungo la linea evolutiva, tanto più le condizioni di vita astrali tendono ad assumere una natura armoniosa ed omogenea. I contrasti stridenti e la mutevolezza delle forme e le varietà delle stesse sono tipici del basso astrale.
Quest'ultimo, detto anche Kama Loka, sarebbe appunto una suddivisione della prima sfera, che si distingue per il fatto che comprende quello stato intermedio attribuito da tutte le grandi religioni al Purgatorio, dove l'uomo, dopo il trapasso, dimora temporaneamente in attesa di raggiungere il suo "Cielo". È una vasta regione che si può pensare delimitata da un confine superiore, che coinciderebbe con la controparte eterica del livello fisico, e da uno inferiore dal quale si accede all'Erebo, o inferno.
Angiolo Biancotti è stato un viaggiatore astrale che ha in particolare esplorato questa regione. Egli ha raccolto i resoconti dei suoi viaggi in un libro dal titolo: "Romanzo senza parole - Viaggio in astrale in venti notti successive" pubblicato nel 1949.
Una notte, poco prima di uscire in astrale, egli vede accanto a sé la sua guida luminosa la quale lo informa dell'itinerario che seguiranno: "Questa sera, dunque, ci recheremo in una regione astrale dell'Erebo meno triste di quella che abbiamo visitato l'ultima volta. Noi ci recheremo verso un lembo di quella parte di Kama Loka, o purgatorio cattolico, che è più vicina ali 'atmosfera terrestre. L'Erebo ne fa in certo qual modo parte, poiché ne è la strada, od il vestibolo, visto che si trova nei coni d'ombra che proietta la Terra. Questa strada è necessaria, obbligatoria per tutti i trapassati, già te lo dissi, così come per gli umani in sdoppiamento incosciente. Essi ne riportano dei ricordi confusi e strane, orribili visioni; ma per coloro che tendono all'iniziazione esistono dei sentieri che conducono più facilmente e più rapidamente alla meta. Noi ci prepariamo dunque a circumnavigare l'Erebo, nella sua minore larghezza. Proseguiremo per una strada di mezza costa."
Ma riprendiamo la distribuzione dei sottopiani del mondo astrale nello spazio, secondo lo schema descritto dal Payeur:
- Il secondo sottopiano, quello delle impressioni, sarebbe situato appena al di sotto della superficie terrestre.
- Il terzo livello, quello dei desideri, si estenderebbe a qualche centinaio di metri dal suolo.
- Il quarto, quello dei sentimenti, si estenderebbe ancora più in alto nell'atmosfera terrestre.
- Il quinto livello, quello della vita dell'anima, sarebbe esteso per decine di chilometri nello spazio.
- Il sesto livello astrale, quello della luce dell'anima, sarebbe ancora più vasto.
- Il settimo livello, quello del potere dell'anima, avrebbe come limite esterno l'orbita della Luna.
Una delle più note sensitive d'America, Sylvia Browne nel suo libro :"La Vita nell'Aldilà" ci dice che l'Aldilà: "È proprio qui fra noi, appena ad un metro dal suolo. È anche la perfetta immagine speculare della topografia terrestre. I continenti, le catene montuose, le pianure e i deserti, gli oceani... e tutte le altre opere della natura che troviamo sulla Terra sono presenti anche nell'Aldilà, nella loro perfezione originaria."
Quanto poi ai livelli di evoluzione presenti nel mondo ultraterreno, da lei definiti come: "categorie basate sull'esperienza che definiscono il nostro Progresso" ecco come li descrive, in modo sommario e semplificato:
Livello uno. Il nostro rientro nell'Aldilà, compreso il ricongiungimento con i nostri cari e il nostro viaggio alla Macchina a scansione (una enorme sala con un'enorme cupola di vetro azzurro, all'interno della quale vediamo scorrerci davanti tutti gli eventi della nostra vita).
Livello due. Il nostro processo di Orientamento (che ha la funzione di rendere più facile il passaggio nell'Aldilà, con l'aiuto di spiriti preposti a ciò i quali provvedono anche ad offrire, alle anime che si trovano in difficoltà, l'opportunità di dedicarsi alle attività che sulla Terra davano loro conforto).
Livello tre. Le abilità fisiche e scientifiche: qualsiasi vocazione che sia prettamente manuale.
Livello quattro. Le arti creative, comprese la scrittura, la scultura, la musica, la pittura e la recitazione.
Livello cinque. La ricerca, in cui tutti i campi del progresso sono esplorati e trasmessi alla Terra attraverso il sapere infuso.
Livello sei. Gli insegnanti, gli Spiriti preparati all'Orientamento, i docenti e i professori specializzati.
Livello sette. Il livello al quale solo pochissime anime scelgono di evolvere. Qui lo spirito rinuncia alla sua identità ed è assorbito volontariamente nella "massa increata", o nell'infinito, imperscrutabile campo di forza da cui emanano l'amore e il potere di Dio.
Riguardo poi all'ipotesi, sostenuta dal vescovo Payeur, dell'esistenza, anche nei mondi astrali, di una forza di gravità, le testimonianze dei viaggiatori astrali sembrerebbero convalidare alcuni messaggi, su questo argomento, ottenuti per via madianica. È il caso delle comunicazioni ricevute dal medium Ph. Landmann e raccolte nel libro: "Come vivono i morti" (1954).
La guida di Landmann, che si firma con le iniziali S.G. e dice di trovarsi nella terza sfera, alla domanda: "Esiste anche da voi la forza di gravitazione, sicché un oggetto che vi sfugge di mano possa cadere a terra?"
così risponde: "Questo è uguale alla Terra. La forza di gravità trattiene tutto sul pavimento. Senza di questa il mondo sarebbe un caos. Che anche qui agisca la forza di gravità lo puoi rilevare dal fatto che noi camminiamo come sulla terra e che i nostri frutti e gli altri oggetti cadono a terra. I frutti maturi cadono a terra e vi scompaiono, se non vengono usati; ma, anziché marcire, si dissolvono e scompaiono."
Ad analoghe conclusioni è pervenuto Robert A.Monroe il quale, durante i suoi viaggi extra-corporei, ha effettuato, con il suo corpo astrale, interessanti esperimenti onde studiare, tra l'altro, se fosse soggetto alla forza di gravità. Ha potuto così accertare che: "...questo secondo corpo ha un peso come lo intendiamo noi; è sottoposto ad attrazione gravitazionale, anche se in misura molto minore rispetto al corpo fisico".
Ricapitolando, possiamo dire che sul problema della localizzazione dei mondi astrali sono state finora formulate due ipotesi. Una, moderna, ci parla di piani di esistenza (o stati di coscienza) a diversa frequenza vibratoria, senza alcun riferimento allo spazio fisico. I vari livelli di esistenza sarebbero tutti coesistenti col nostro mondo fisico e interprenetantesi, senza alcuna possibilità di interferenza.
L'altra ipotesi, più antica, affonda le sue radici nelle conoscenze di antiche scuole iniziatiche e negli insegnamenti di spiriti illuminati, secondo i quali vi sarebbe una correlazione tra i mondi animici e lo spazio sub-lunare. Quest'ultima concezione sembra trovare qualche conferma nelle testimonianze di alcuni viaggiatori astrali.
Di recente, intorno agli anni ottanta del secolo scorso, ha preso corpo una terza ipotesi, suggerita dai messaggi trasmessi da scienziati ultraterreni, ricevuti per mezzo di apparecchiature elettroniche (telefono, radio, televisore, computer) anche in assenza di operatori umani. Questi messaggi ci parlano di mondi semi-materiali appartenenti a dimensioni parallele, situati cioè nelle numerose ramificazioni delle linee del tempo (da: "Voci da un altro mondo" di H. Schafer).
Forse le due ipotesi, quella di mondi che si interpenetrano e quella di una scala di mondi dislocati nello spazio, sono tra loro conciliabili potendo avere entrambe un fondamento di verità.
Come gli strati più bassi dell'atmosfera terrestre, la troposfera, sono anche i più pesanti e soggetti ai più comuni fenomeni meteorologici (formazione di corpi nuvolosi, precipitazioni, moti turbolenti, ecc.) così i piani astrali a più bassa frequenza occuperebbero le regioni limitrofe alla superficie terrestre, o sarebbero addirittura addentrate negli strati della crosta terrestre.
E come nell'involucro gassoso che circonda la Terra, con l'altezza diminuisce la densità dell'aria che si fa sempre più rarefatta e la colorazione del cielo si sposta verso il violetto, cioè verso la banda a maggior frequenza, così le regioni più elevate e luminose dell'astrale, cioè quelle che corrispondono alle più alte frequenze del corpo astrale, si identificherebbero con lo spazio celeste interplanetario.
E SULL'ESISTENZA, ANCHE NEI MONDI ASTRALI,
DI UNA FORZA DI GRAVITÀ.
Chi, in stato di sdoppiamento corporeo, si accinge ad esplorare il nuovo mondo nel quale viene a trovarsi, muovendosi in esso col suo veicolo astrale, ne riporta l'impressione sconcertante della impossibilità di localizzarlo in questo o in quel luogo dello spazio fisico.
È il caso di Robert Allan Monroe, uomo d'affari della Virginia, il quale nel 1958 cominciò a vivere quelle esperienze che sarebbero dovute diventare leggendarie presso gli studiosi del paranormale. In modo del tutto spontaneo egli si trovò proiettato al di fuori del proprio corpo fisico e a viaggiare con un "secondo corpo", in stato cosciente, verso luoghi del tutto estranei alla realtà fisica.
È una condizione che è stata chiamata in vario modo: sdoppiamento corporeo, bilocazione, chiaroveggenza viaggiante, proiezione astrale, oppure O.O.B.E. e cioè "esperienze fuori dal corpo" (dall'inglese: "out of the body experiences").
Il soggetto che si sdoppia sperimenta come si può essere vivi e coscienti anche senza il proprio corpo fisico e perciò sa di possedere una qualche specie di anima che sopravviverà alla morte.
Il Monroe ha raccolto queste sue esperienze in un libro dal titolo "I miei viaggi fuori dal corpo", destinato a diventare un classico sull'argomento e nel quale fornisce istruzioni pratiche per iniziare l'esaltante esperienza del viaggi astrali. Egli ha il merito di avere divulgato, con metodo e con terminologia scientifica, in tempi a noi contemporanei, esperienze accadute in tutto il corso della storia un po' dovunque, a partire da antichi racconti egiziani o di fonti orientali.
Circa l'ubicazione della regione da lui esplorata, lo stesso Monroe non esita ad affermare che trattasi di una dimensione che "sembra compenetrare il nostro mondo fisico, eppure ha confini illimitati, oltre ogni possibilità di comprensione".
Come si è accennato, chi si avventura col suo veicolo astrale in questa regione così estesa si trova nella impossibilità di localizzarla in un determinato luogo dello spazio fisico conosciuto.
Tutti gli investigatori di questo piano di esistenza sono tuttavia concordi nella classificazione che distingue l'aspetto astrale del piano fisico da tutta una serie di sottopiani (i teosofi parlano di sette sottopiani) la cui materia si va facendo sempre più "sottile" e "rarefatta" a mano a mano che i loro confini si estendono al di là della terra fisica. Detti sottopiani non sarebbero comunque dislocati nello spazio l'uno sull'altro, come i piani di un edificio.
Tutto lascia supporre che ogni piano sia costituito da materia che compenetra quella del piano successivo, cosicché la superficie del nostro pianeta non sarebbe altro che la controparte fisica del più basso sottopiano astrale (il primo sottopiano).
Secondo questa ipotesi, chi volesse salire da un sottopiano a quello superiore, non dovrebbe muoversi nello spazio, ma trasferire la propria coscienza da una data frequenza di percezione ad una superiore "di modo che un mondo col suo scenario naturale e coi suoi abitanti sembrerebbe svanire al suo sguardo, mentre un altro mondo di carattere più elevato ne prenderebbe a poco a poco il posto." (C.W. Leadbeater: "Il piano astrale").
Il Leadbeater, vescovo della Chiesa Cattolica Liberale e dotato di eccezionali facoltà chiaroveggenti, nel volume citato non si pone tanto il quesito di quale sia la collocazione del piano astrale nello spazio quanto piuttosto quello della posizione che detto piano occupa nei confronti dei mondi ultraterreni destinati ad ospitare le anime dopo il trapasso.
Egli ci informa che: "L'uomo passa l'intera sua vita nel mezzo di un vasto e popoloso mondo non visto sebbene egli ne sia quasi affatto inconscio... Quando, per quel cambiamento che si suol chiamare morte, l'uomo abbandona del tutto il corpo fisico, egli passa appunto in questo mondo non visto ed in esso vive per i lunghi secoli che intercedono tra le sue incarnazioni terrene. La parte maggiore di questi lunghi periodi è trascorsa nel mondo celeste, ma quella che dobbiamo esaminare è la parte inferiore di questo mondo non visto... il Purgatorio o stato intermedio dei Cristiani, quello che dagli alchimisti medioevali venne chiamato il piano astrale."
Più avanti egli ci esorta ad accettare il concetto che nel nostro sistema solare esistono piani distinti dotati di materia con differente grado di densità: "I nomi che si sogliono dare a questi piani, dal più denso al più sottile, sono: piano fisico, astrale, mentale, buddhico o nirvanico". Ve ne sono poi altri due i quali però trascendono il nostro attuale potere di concezione. La materia di ciascuno di questi piani sta a quella del piano inferiore come il vapore sta alla materia allo stato solido. E questo spiegherebbe perché un'entità astrale sia invisibile alla vista ordinaria, proprio come un getto di vapore surriscaldato, che assume le proprietà di un gas e diventa invisibile.
L'unica teoria che in qualche modo può, per analogia, aiutarci a capire questa coesistenza di realtà iperfisiche, cui il Leadbeater accenna, costituite da materia sempre più "sottile" è quella della propagazione delle onde di diversa frequenza. Secondo questa teoria, infiniti mondi esisterebbero e sarebbero costituiti da materia vibrante in una gamma continua di frequenze, fino ad assumere la frequenza tipica del nostro piano fisico.
Come nello spettro elettromagnetico, più frequenze d'onda si possono propagare nello spazio senza che si verifichi tra esse interferenza alcuna, così i vari sottopiani del piano astrale possono coesistere col nostro mondo di materia densa. I nostri sensi e gli strumenti di cui disponiamo sarebbero "ciechi" alle vibrazioni di frequenza superiore (o inferiore) a quella del nostro piano fisico. È in base allo stesso principio che nel sistema di trasmissione telefonica a divisione di frequenza (detto anche a frequenze vettrici) è possibile inviare, su di una sola linea telefonica, fino ad alcune migliaia di conversazioni telefoniche contemporanee su bande di frequenze diverse.
"Se consideriamo questa premessa - dice il Monroe - la risposta a 'dove' è chiarissima. Il dove è qui".
Questa ipotesi circa la localizzazione del mondo astrale non sembra però essere risolutiva e non trova concordi tutti gli autori di lavori sull'argomento. Essa infatti non si concilia con le conoscenze tramandateci su questa materia dalle antiche religioni e dalle mitologie, secondo le quali il mondo animico (o mondo astrale) occuperebbe anche una ben precisa dislocazione nello spazio.
Gli iniziati greci identificano le basse regioni dell'astrale col cono d'ombra che la terra trascina con sé e che si estende fino alla Luna. Questa sarebbe, secondo gli orfici e i pitagorici, una sorta di stazione di sosta per le anime dei trapassati e nella sua faccia esterna, rivolta al cielo, si credeva che si operasse una purificazione del corpo astrale prima che questo proseguisse nella sua ascensione celeste.
Si tratta di tradizioni e credenze alle quali gli antichi iniziati attribuivano al tempo stesso un valore reale e simbolico. Infine, nell'astrologia esoterica ci si riferisce a sette cieli, o piani celesti, ognuno dei quali è in stretta analogia con i sette pianeti visibili ad occhio nudo. Il primo è il più denso e corrisponde al piano fisico, il secondo, o piano astrale, è il cielo della Luna, il terzo corrisponde al mentale inferiore ed è il cielo di Mercurio, e così via. (vedi il capitolo "Ubicazione del piano astrale" del libro "Come in basso, così in alto...").
Nella cosmologia di Dante il cielo della Luna è il primo dei nove cieli del Paradiso. Ogni cielo contiene un pianeta e allorché Dante afferma di passare da un cielo all'altro, egli intende riferirsi al passaggio da un pianeta all'altro, in un ritmo ascensionale continuo.
Il vescovo canadese della Chiesa Cattolica Charles Raphael Payeur affronta questo problema della geografia del mondo astrale dal punto di vista dell'esoterismo cristiano. Egli ammette la compenetrazione della materia fisica con quella astrale ma, nel contempo, distribuisce i sette livelli del mondo astrale nello spazio compreso tra la Terra e la Luna. I sette sottopiani non sarebbero altro che altrettanti mondi a densità decrescente a mano a mano che la linea evolutiva ci porta sempre più lontani dalla Terra.
Ognuno di essi sarebbe inoltre soggetto ad una forza gravitazionale, che andrebbe gradualmente scemando con la distanza dalla Terra.
Egli fa sua la terminologia di Max Heindel, secondo il quale la prima sfera, sede delle passioni e dei bassi istinti, sarebbe situata all'interno della crosta terrestre. Il che trova conferma nella tradizione della Chiesa Cattolica, anche se la localizzazione dell'inferno non è mai stata definita in modo vincolante per la fede. D'altra parte, il vocabolo "inferno" (dal latino: "infernus") sta a significare: "ciò che è posto sotto terra" e si riferisce al regno dei morti, all'oltretomba. Il termine corrispettivo nella tradizione di lingua greca è l'Erebo, che sta a rappresentare il regno delle tenebre, dimora delle anime dei morti, situato nelle profondità della Terra.
Circa la dislocazione del basso astrale, le testimonianze dei viaggiatori astrali sono abbastanza concordi con quanto abbiamo finora visto. Sembra, tuttavia, che ogni sfera possa essere a sua volta suddivisa in altri sottopiani. Per esempio, quando si parla di prima sfera, non si deve pensare ad una sorta di pianeta fluidico in cui la vita si svolge in modo omogeneo, con le stesse caratteristiche in ogni suo luogo.
Essa sarebbe, in realtà, costituita da uno stato di coscienza le cui caratteristiche animiche possono variare da un sito ad un altro e spesso anche con notevoli differenze. È un po' quello che accade nelle grandi città della Terra in cui, oltre ai quartieri signorili, sono sempre presenti i rioni popolari o, addirittura, le zone malfamate ove prospera la malavita. Sembra di poter dire, a questo proposito, che quanto più ci allontaniamo dalla condizione terrena, lungo la linea evolutiva, tanto più le condizioni di vita astrali tendono ad assumere una natura armoniosa ed omogenea. I contrasti stridenti e la mutevolezza delle forme e le varietà delle stesse sono tipici del basso astrale.
Quest'ultimo, detto anche Kama Loka, sarebbe appunto una suddivisione della prima sfera, che si distingue per il fatto che comprende quello stato intermedio attribuito da tutte le grandi religioni al Purgatorio, dove l'uomo, dopo il trapasso, dimora temporaneamente in attesa di raggiungere il suo "Cielo". È una vasta regione che si può pensare delimitata da un confine superiore, che coinciderebbe con la controparte eterica del livello fisico, e da uno inferiore dal quale si accede all'Erebo, o inferno.
Angiolo Biancotti è stato un viaggiatore astrale che ha in particolare esplorato questa regione. Egli ha raccolto i resoconti dei suoi viaggi in un libro dal titolo: "Romanzo senza parole - Viaggio in astrale in venti notti successive" pubblicato nel 1949.
Una notte, poco prima di uscire in astrale, egli vede accanto a sé la sua guida luminosa la quale lo informa dell'itinerario che seguiranno: "Questa sera, dunque, ci recheremo in una regione astrale dell'Erebo meno triste di quella che abbiamo visitato l'ultima volta. Noi ci recheremo verso un lembo di quella parte di Kama Loka, o purgatorio cattolico, che è più vicina ali 'atmosfera terrestre. L'Erebo ne fa in certo qual modo parte, poiché ne è la strada, od il vestibolo, visto che si trova nei coni d'ombra che proietta la Terra. Questa strada è necessaria, obbligatoria per tutti i trapassati, già te lo dissi, così come per gli umani in sdoppiamento incosciente. Essi ne riportano dei ricordi confusi e strane, orribili visioni; ma per coloro che tendono all'iniziazione esistono dei sentieri che conducono più facilmente e più rapidamente alla meta. Noi ci prepariamo dunque a circumnavigare l'Erebo, nella sua minore larghezza. Proseguiremo per una strada di mezza costa."
Ma riprendiamo la distribuzione dei sottopiani del mondo astrale nello spazio, secondo lo schema descritto dal Payeur:
- Il secondo sottopiano, quello delle impressioni, sarebbe situato appena al di sotto della superficie terrestre.
- Il terzo livello, quello dei desideri, si estenderebbe a qualche centinaio di metri dal suolo.
- Il quarto, quello dei sentimenti, si estenderebbe ancora più in alto nell'atmosfera terrestre.
- Il quinto livello, quello della vita dell'anima, sarebbe esteso per decine di chilometri nello spazio.
- Il sesto livello astrale, quello della luce dell'anima, sarebbe ancora più vasto.
- Il settimo livello, quello del potere dell'anima, avrebbe come limite esterno l'orbita della Luna.
Una delle più note sensitive d'America, Sylvia Browne nel suo libro :"La Vita nell'Aldilà" ci dice che l'Aldilà: "È proprio qui fra noi, appena ad un metro dal suolo. È anche la perfetta immagine speculare della topografia terrestre. I continenti, le catene montuose, le pianure e i deserti, gli oceani... e tutte le altre opere della natura che troviamo sulla Terra sono presenti anche nell'Aldilà, nella loro perfezione originaria."
Quanto poi ai livelli di evoluzione presenti nel mondo ultraterreno, da lei definiti come: "categorie basate sull'esperienza che definiscono il nostro Progresso" ecco come li descrive, in modo sommario e semplificato:
Livello uno. Il nostro rientro nell'Aldilà, compreso il ricongiungimento con i nostri cari e il nostro viaggio alla Macchina a scansione (una enorme sala con un'enorme cupola di vetro azzurro, all'interno della quale vediamo scorrerci davanti tutti gli eventi della nostra vita).
Livello due. Il nostro processo di Orientamento (che ha la funzione di rendere più facile il passaggio nell'Aldilà, con l'aiuto di spiriti preposti a ciò i quali provvedono anche ad offrire, alle anime che si trovano in difficoltà, l'opportunità di dedicarsi alle attività che sulla Terra davano loro conforto).
Livello tre. Le abilità fisiche e scientifiche: qualsiasi vocazione che sia prettamente manuale.
Livello quattro. Le arti creative, comprese la scrittura, la scultura, la musica, la pittura e la recitazione.
Livello cinque. La ricerca, in cui tutti i campi del progresso sono esplorati e trasmessi alla Terra attraverso il sapere infuso.
Livello sei. Gli insegnanti, gli Spiriti preparati all'Orientamento, i docenti e i professori specializzati.
Livello sette. Il livello al quale solo pochissime anime scelgono di evolvere. Qui lo spirito rinuncia alla sua identità ed è assorbito volontariamente nella "massa increata", o nell'infinito, imperscrutabile campo di forza da cui emanano l'amore e il potere di Dio.
Riguardo poi all'ipotesi, sostenuta dal vescovo Payeur, dell'esistenza, anche nei mondi astrali, di una forza di gravità, le testimonianze dei viaggiatori astrali sembrerebbero convalidare alcuni messaggi, su questo argomento, ottenuti per via madianica. È il caso delle comunicazioni ricevute dal medium Ph. Landmann e raccolte nel libro: "Come vivono i morti" (1954).
La guida di Landmann, che si firma con le iniziali S.G. e dice di trovarsi nella terza sfera, alla domanda: "Esiste anche da voi la forza di gravitazione, sicché un oggetto che vi sfugge di mano possa cadere a terra?"
così risponde: "Questo è uguale alla Terra. La forza di gravità trattiene tutto sul pavimento. Senza di questa il mondo sarebbe un caos. Che anche qui agisca la forza di gravità lo puoi rilevare dal fatto che noi camminiamo come sulla terra e che i nostri frutti e gli altri oggetti cadono a terra. I frutti maturi cadono a terra e vi scompaiono, se non vengono usati; ma, anziché marcire, si dissolvono e scompaiono."
Ad analoghe conclusioni è pervenuto Robert A.Monroe il quale, durante i suoi viaggi extra-corporei, ha effettuato, con il suo corpo astrale, interessanti esperimenti onde studiare, tra l'altro, se fosse soggetto alla forza di gravità. Ha potuto così accertare che: "...questo secondo corpo ha un peso come lo intendiamo noi; è sottoposto ad attrazione gravitazionale, anche se in misura molto minore rispetto al corpo fisico".
Ricapitolando, possiamo dire che sul problema della localizzazione dei mondi astrali sono state finora formulate due ipotesi. Una, moderna, ci parla di piani di esistenza (o stati di coscienza) a diversa frequenza vibratoria, senza alcun riferimento allo spazio fisico. I vari livelli di esistenza sarebbero tutti coesistenti col nostro mondo fisico e interprenetantesi, senza alcuna possibilità di interferenza.
L'altra ipotesi, più antica, affonda le sue radici nelle conoscenze di antiche scuole iniziatiche e negli insegnamenti di spiriti illuminati, secondo i quali vi sarebbe una correlazione tra i mondi animici e lo spazio sub-lunare. Quest'ultima concezione sembra trovare qualche conferma nelle testimonianze di alcuni viaggiatori astrali.
Di recente, intorno agli anni ottanta del secolo scorso, ha preso corpo una terza ipotesi, suggerita dai messaggi trasmessi da scienziati ultraterreni, ricevuti per mezzo di apparecchiature elettroniche (telefono, radio, televisore, computer) anche in assenza di operatori umani. Questi messaggi ci parlano di mondi semi-materiali appartenenti a dimensioni parallele, situati cioè nelle numerose ramificazioni delle linee del tempo (da: "Voci da un altro mondo" di H. Schafer).
Forse le due ipotesi, quella di mondi che si interpenetrano e quella di una scala di mondi dislocati nello spazio, sono tra loro conciliabili potendo avere entrambe un fondamento di verità.
Come gli strati più bassi dell'atmosfera terrestre, la troposfera, sono anche i più pesanti e soggetti ai più comuni fenomeni meteorologici (formazione di corpi nuvolosi, precipitazioni, moti turbolenti, ecc.) così i piani astrali a più bassa frequenza occuperebbero le regioni limitrofe alla superficie terrestre, o sarebbero addirittura addentrate negli strati della crosta terrestre.
E come nell'involucro gassoso che circonda la Terra, con l'altezza diminuisce la densità dell'aria che si fa sempre più rarefatta e la colorazione del cielo si sposta verso il violetto, cioè verso la banda a maggior frequenza, così le regioni più elevate e luminose dell'astrale, cioè quelle che corrispondono alle più alte frequenze del corpo astrale, si identificherebbero con lo spazio celeste interplanetario.
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