Dipendenza dalla pornografia

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    #46
    Originariamente Scritto da KURTANGLE Visualizza Messaggio
    esatto.......poi vabbeh una **** non è impegnativa...cioè io eroe eccitato mi ero baciato e strusciato con una....vedo sto trans che si avvicino le prendo la mano e gliela metto sul *****

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    • roccia73
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      #47
      Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
      dubito fortemente , al massimo si può parlare di disturbi attentivi, ma la mbt non sanno manco dove sta di casa... per avere problemi alla mbt generalmente ci vuole o un handicap abbastanza marcato o lesioni al cervello, dubito che la pornografia possa fare certi effetti...
      Vanno chiariti alcuni aspetti della questione:

      1. Nel DSM-IV e nell'ICD-10, che sono i sistemi di classificazione e diagnosi dei disordini psicologici editi dall'Associazione Psichiatri Americani (DSM) e dall'Organizazione Mondiale della Sanità (ICD), non esiste la Dipendenza da pornografia.

      2. Attualmente i gruppi di lavoro che pubblicano questi manuali stanno vagliando le ricerche e gli studi pubblicati in merito a questa e alle "nuove dipendenze" in generale (shopping compulsivo, gambling - cioè dipendenza dal gioco d'azzardo etc.) per valutare se si possa creare una categoria diagnostica.

      3. Gli effetti sull'umore e sulle facoltà cognitive sono comunque plausibili. (non so se sono veri, non sono però così impossibili). Un trauma cranico o una patologia cerebrale può procurare danni permanenti a queste facoltà, è ovvio. Ma è dimostrato che anche il circuito dell'ansia danneggia a volte in modo permanente la memoria. I nostri pensieri e i nostri stati umorali (non mi stancherò mai di ripeterlo) non sono materia eterea ma concretissimi scambi neurali ad opera di neurotrasmettitori e neuromodulatori. Vale a dire che se ho un pensiero negativo, gli ormoni che vengono rilasciati andranno a intaccare diverse porzioni del mio encefalo. Lo stesso vale per il pensiero positivo. La memoria, ad esempio, è strettamente legata all'attenzione, e se l'attenzione è focalizzata e dominata da un pensiero pervasivo, la memoria diventa meno efficace.


      4. Allo stato attuale comunque non si può fare diagnosi di Dipendenza da pornografia. Si parla comunque di materiale pornografico, non di masturbazione.

      5. Di sicuro, se li lega il piacere alle immagini e agli standard che si vedono nei video o nelle riviste porno, diventa poi difficile ottenere l'eccitazione nel modo desiderato quando si fa sesso con una donna/un uomo in carne ed ossa. Da questo comportamento possono derivare diverse difficoltà di erezione o disturbi del desiderio, ad esempio.
      "io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"

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      • alessio0
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        • Oct 2007
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        #48
        la pippa e' la pippa
        il culturismo e' una questione di tempi...in passato ero secco in questo presente sono grosso in futuro saro' esplosivo

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        • roccia73
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          • Jul 2005
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          #49
          Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
          dubito fortemente , al massimo si può parlare di disturbi attentivi, ma la mbt non sanno manco dove sta di casa... per avere problemi alla mbt generalmente ci vuole o un handicap abbastanza marcato o lesioni al cervello, dubito che la pornografia possa fare certi effetti...
          Per essere pignoli (ma, ripeto, solo per essere pignoli, e perché in questo momento non ho sonno e non ho un ***** da fare) faccio alcuni rilievi e alcune riflessioni che magari a qualcuno possono interessare.

          L'handicap non è alternativo alle lesioni, ne è una conseguenza. Non tutte le lesioni provocano handicap, e non tutti gli handicap sono frutti di lesione. Ma se viene danneggiata la mbt, allora la lesione provoca handicap.

          Il termine handicap non indica il deficit ma il disagio sociale che ne consegue. Il fatto, ad esempio, che non percepiamo gli infrarossi o gli ultrasuoni (se non con apparecchiature) è un deficit, ma non un handicap.
          Se la maggior parte degli uomini percepisse gli infrarossi e gli ultrasuoni e la tv, i libri, la segnaletica stradale etc li usassero, chi non li percepisce sarebbe handicappato.
          "io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"

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          • ikuape86
            L' oristanese pizzaiolo
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            • Oristano
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            #50
            per tutti quelli che ne vogliono uscire: www.bangbros.com

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            • Black87
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              • A casa di socio a falsificare CV
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              #51
              Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza Messaggio
              Per essere pignoli (ma, ripeto, solo per essere pignoli, e perché in questo momento non ho sonno e non ho un ***** da fare) faccio alcuni rilievi e alcune riflessioni che magari a qualcuno possono interessare.

              L'handicap non è alternativo alle lesioni, ne è una conseguenza. Non tutte le lesioni provocano handicap, e non tutti gli handicap sono frutti di lesione. Ma se viene danneggiata la mbt, allora la lesione provoca handicap.

              Il termine handicap non indica il deficit ma il disagio sociale che ne consegue. Il fatto, ad esempio, che non percepiamo gli infrarossi o gli ultrasuoni (se non con apparecchiature) è un deficit, ma non un handicap.
              Se la maggior parte degli uomini percepisse gli infrarossi e gli ultrasuoni e la tv, i libri, la segnaletica stradale etc li usassero, chi non li percepisce sarebbe handicappato.
              hai ragione, e volendo essere ancora più pignoli, attualmente si parla solo di disabilità secondo la classificazione ICF della WHO, da quando con l'abbandono dell'ICIDH la parola stessa handicap è stata abbandonata in ambito internazionale (attualmente la usa soltanto la nostra cara livia turco), ma volevo essere terra terra dato che nessuno qui sa di cosa stiamo parlando, con handicap intendevo malattie che influiscono sul SNC (genetiche et similia) , ma hai fatto bene a correggermi, anche se speravo di non essere letto da uno psicologo

              comunque sono perfettamente d'accordo, abilità e disabilità totali sono due estremi solo teorici (superman non esiste sino a prova contraria), si possono stabilire le condizioni di disabilità solo nel qui ed ora ed in un determinato contesto sociale, e come hai appunto detto in base alle condizioni autopercepite di benessere
              Last edited by Black87; 28-10-2007, 05:16:17.

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              • Black87
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                #52
                Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza Messaggio

                3. Gli effetti sull'umore e sulle facoltà cognitive sono comunque plausibili. (non so se sono veri, non sono però così impossibili). Un trauma cranico o una patologia cerebrale può procurare danni permanenti a queste facoltà, è ovvio. Ma è dimostrato che anche il circuito dell'ansia danneggia a volte in modo permanente la memoria. I nostri pensieri e i nostri stati umorali (non mi stancherò mai di ripeterlo) non sono materia eterea ma concretissimi scambi neurali ad opera di neurotrasmettitori e neuromodulatori. Vale a dire che se ho un pensiero negativo, gli ormoni che vengono rilasciati andranno a intaccare diverse porzioni del mio encefalo. Lo stesso vale per il pensiero positivo. La memoria, ad esempio, è strettamente legata all'attenzione, e se l'attenzione è focalizzata e dominata da un pensiero pervasivo, la memoria diventa meno efficace.
                roccia sono d'accordo su alcune cose, su altre ho dei dubbi

                sono certissimo che non ci vuole per forza un trauma cranico per procurare disturbi alle facoltà cognitive, ma qui si parla di memoria a breve termine. L'ansia può davvero danneggiare la capacità di ritenere 7+-1 elementi in poco tempo? per quel poco che ho studiato tutti i casi clinici che presentavano disturbi alla mMBT erano il risultato di lesioni alle zone cerebrali coinvolte nei processi mnemonici.. mi sbaglio?
                Last edited by Black87; 28-10-2007, 04:35:49.

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                • roccia73
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                  #53
                  Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
                  roccia sono d'accordo su alcune cose, su altre ho dei dubbi

                  sono certissimo che non ci vuole per forza un trauma cranico per procurare disturbi alle facoltà cognitive, ma qui si parla di memoria a breve termine. L'ansia può davvero danneggiare la capacità di ritenere 7+-1 elementi in poco tempo? per quel poco che ho studiato tutti i casi clinici che presentavano disturbi alla mMBT erano il risultato di lesioni alle zone cerebrali coinvolte nei processi mnemonici.. mi sbaglio?
                  Come mai speravi di non essere letto da uno psicologo?

                  Io credo di poter imparare molto da te. E ne sono contento.
                  Inoltre, il fatto di discutere anche a livello più informato su queti argomenti mi costringe a tenere fresche in mente nozioni che, nella pratica quotidiana, non si maneggiano molto e quindi si tendono a dimenticare (difficilmente si parla di taccuino visuospaziale o di digit span ad una bulimica...).

                  Riguardo alla questione sulla MBT, non sono uno specialista, ma da quel che ho studiato io posso dirti di tenere presenti alcuni aspetti:

                  1. Gli studi di LeDoux e quelli di Damasio (per citarne due famosi, ma ce ne sono molti altri) provano con una certa sicurezza che il circuito dell'ansia può danneggiare le facoltà cognitive. Anzi, a detta di Damasio le facoltà cognitive sono "guidate" dall'istinto e dalle emozioni. In ogni caso, io mi riferivo al fatto che l'avere in circolo per lunghi periodi un livello alto di cortisolo, dovuto a stati ansiosi, danneggia l'area dell'ippocampo, riducendo il numero di neuroni nelle aree che si credono normalmente associate alla memoria.

                  2. Se lavori (o lavorerai) con persone disabili, come ad esempio Down o William, o anche semplicemente con bambini che hanno un Disturbo da Deficit dell'attenzione e Iperattività, vedrai che fargli fare una prova di digit span è piuttosto complicato. E' perché non la sanno fare (MBT danneggiata) o perché non gli interessa farla? Se non c'è l'attenzione, non è possibile fare prove di memoria. il bambino (o l'adulto con TC o altra patologia) si distrae e addio effetti recenza, primacy e compagnia bella. L'elemento distrattore che si da alla fine del test, viene da loro inserito ogni numero o ogni due numeri... Lo stesso vale per i cubi di Corti.

                  3. Riguardo al fatto che i casi clinici che hai studiato presentassero lesioni neuronali, non è che per caso il libro è scritto da un neurologo? :-) Voglio dire, quasi tutto ciò che sappiamo sul funzionamento del SN lo sappiamo "e converso", cioè risalendo dalle funzioni malate. Così ha iniziato i suoi studi Damasio, con il caso di Phineas Gage con il travetto di ferro nell'occhio... Se studi il linguaggio ti presentano i casi dei solfdati della II guerra mondiale studiati da Lurija etc. Oggi per fortuna si stanno sviluppando le reti neurali al computer e si possono fare alcune (ancora timide) inferenze a partire da organi funzionanti. Ancora meglio, l'uso della TAC e della PET che danno uno "spaccato" in vivo, anche se in condizioni poco naturali. Lo stesso discorso vale per la psicologia, per la psicopatologia in particolare. FInora si sono usati modelli patologici e studi su casi clinici patologici. Dagli anni 70 si è iniziato a studiare le persone funzionanti.
                  "io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"

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                  • Black87
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                    #54
                    Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza Messaggio
                    Come mai speravi di non essere letto da uno psicologo?

                    Io credo di poter imparare molto da te. E ne sono contento.
                    Inoltre, il fatto di discutere anche a livello più informato su queti argomenti mi costringe a tenere fresche in mente nozioni che, nella pratica quotidiana, non si maneggiano molto e quindi si tendono a dimenticare (difficilmente si parla di taccuino visuospaziale o di digit span ad una bulimica...).

                    Riguardo alla questione sulla MBT, non sono uno specialista, ma da quel che ho studiato io posso dirti di tenere presenti alcuni aspetti:

                    1. Gli studi di LeDoux e quelli di Damasio (per citarne due famosi, ma ce ne sono molti altri) provano con una certa sicurezza che il circuito dell'ansia può danneggiare le facoltà cognitive. Anzi, a detta di Damasio le facoltà cognitive sono "guidate" dall'istinto e dalle emozioni. In ogni caso, io mi riferivo al fatto che l'avere in circolo per lunghi periodi un livello alto di cortisolo, dovuto a stati ansiosi, danneggia l'area dell'ippocampo, riducendo il numero di neuroni nelle aree che si credono normalmente associate alla memoria.

                    2. Se lavori (o lavorerai) con persone disabili, come ad esempio Down o William, o anche semplicemente con bambini che hanno un Disturbo da Deficit dell'attenzione e Iperattività, vedrai che fargli fare una prova di digit span è piuttosto complicato. E' perché non la sanno fare (MBT danneggiata) o perché non gli interessa farla? Se non c'è l'attenzione, non è possibile fare prove di memoria. il bambino (o l'adulto con TC o altra patologia) si distrae e addio effetti recenza, primacy e compagnia bella. L'elemento distrattore che si da alla fine del test, viene da loro inserito ogni numero o ogni due numeri... Lo stesso vale per i cubi di Corti.

                    3. Riguardo al fatto che i casi clinici che hai studiato presentassero lesioni neuronali, non è che per caso il libro è scritto da un neurologo? :-) Voglio dire, quasi tutto ciò che sappiamo sul funzionamento del SN lo sappiamo "e converso", cioè risalendo dalle funzioni malate. Così ha iniziato i suoi studi Damasio, con il caso di Phineas Gage con il travetto di ferro nell'occhio... Se studi il linguaggio ti presentano i casi dei solfdati della II guerra mondiale studiati da Lurija etc. Oggi per fortuna si stanno sviluppando le reti neurali al computer e si possono fare alcune (ancora timide) inferenze a partire da organi funzionanti. Ancora meglio, l'uso della TAC e della PET che danno uno "spaccato" in vivo, anche se in condizioni poco naturali. Lo stesso discorso vale per la psicologia, per la psicopatologia in particolare. FInora si sono usati modelli patologici e studi su casi clinici patologici. Dagli anni 70 si è iniziato a studiare le persone funzionanti.
                    ho studiato il libro di baddeley, quello del modello multi modale e sulla memoria di lavoro, purtroppo ho ricontrollato e si parla sempre di evidenze neuropsicologiche quali traumi ictus etc (tipo HM phineas gage etc)

                    belle le neuroimmagini , mi hai aperto un pò gli orizzonti, penso che mi informero in merito, la mia disinformazione, più che al libro, è dovuta anche al fatto che mi sto avvicinando solo ora alla riabilitazione (e invidio non poco le tue conoscenze in merito).. comunque rimango scettico riguardo al caso particolare del "disturbo da pornografia"... sia chiaro non metto in dubbio il tuo discorso , ma tu mi stai parlando di patologie ben più gravi, come sindrome di down o william, disturbi dell'attenzione etc, che per la loro natura mettono in difficoltà chi effettua test sulla mbt o sulla memoria prospettica etc (test di corsi, rey etc.). Cioè cerca di capirmi, non mi capacito del fatto che esista un disturbo così forte da occupare il SAS con una rivista di playboy (qui passamelo il paragone, scherzo soltanto)

                    comunque bando alle ciance, ho detto un sacco di cazzate, del resto sono un Rookie della psicologia... più che altro vorrei sapere che percorso di studi hai seguito, cosa fai e cosa pensi di fare in futuro, ma mi sa che faccio prima ad aggiungerti al messenger

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                    • roccia73
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                      #55
                      Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
                      ho studiato il libro di baddeley, quello del modello multi modale e sulla memoria di lavoro, purtroppo ho ricontrollato e si parla sempre di evidenze neuropsicologiche quali traumi ictus etc (tipo HM phineas gage etc)

                      belle le neuroimmagini , mi hai aperto un pò gli orizzonti, penso che mi informero in merito, la mia disinformazione, più che al libro, è dovuta anche al fatto che mi sto avvicinando solo ora alla riabilitazione (e invidio non poco le tue conoscenze in merito).. comunque rimango scettico riguardo al caso particolare del "disturbo da pornografia"... sia chiaro non metto in dubbio il tuo discorso , ma tu mi stai parlando di patologie ben più gravi, come sindrome di down o william, disturbi dell'attenzione etc, che per la loro natura mettono in difficoltà chi effettua test sulla mbt o sulla memoria prospettica etc (test di corsi, rey etc.). Cioè cerca di capirmi, non mi capacito del fatto che esista un disturbo così forte da occupare il SAS con una rivista di playboy (qui passamelo il paragone, scherzo soltanto)

                      comunque bando alle ciance, ho detto un sacco di cazzate, del resto sono un Rookie della psicologia... più che altro vorrei sapere che percorso di studi hai seguito, cosa fai e cosa pensi di fare in futuro, ma mi sa che faccio prima ad aggiungerti al messenger
                      E' che si fa molta difficoltà (ed è comprensibile) a passare da una concezione della psicologia come filosofia semimoralistica ad una psicologia scientifica.
                      La "mente" ancora viene intesa come un composto etereo, un'impalcatura diversa dalla res extensa.
                      Gli stessi psicologi, spesso, propugnano un modello di psiche simile. Questo perché quelli "autorevoli" sono psicologi che provengono da lauree in filosofia o sociologia o lettere o altre materie umanistiche, cioè prima che venisse istituita la facoltà di psicologia.
                      Inoltre, il modello psicoanalitico che in Europa ancora va molto forte (in Italia e Francia soprattutto) tende a fare della psicologia una filosofia della mente, scollegata dalle neuroscienze.
                      Infine, se prendi un qualsiasi libro di Introduzione alla psicologia o di psicologia della famiglia, del lavoro, sociale etc. di quelli che si utilizzano nei corsi universitari, vedrai che al massimo dedicano un apio di capitoli a spiegarti cos'è un potenziale di membrana e qual è l'area di Broca, ma poi nel resto del libro parleranno di cognizione, di emozioni etc. non facendo mai riferimento alla neurobiologia.

                      In realtà, quando parliamo di comportamento e di emozioni/stati d'animo/sensazioni dobbiamo riferirci ai processi cerebrali. Chiaramente, lo psicologo non è un neurologo. Così come il nutrizionista non è un chimico e l'architetto non è un fisico. Ad ognuno le proprie competenze.

                      Però, per tornare al nostro discorso, non mi stupisco che sia tanto difficile immaginare che il proprio comportamento può modificare il SN con un effetto chiamato "retroazione" (per cui Kandel ha vinto il Nobel). E' che ancora pensiamo che, sì, il SN può influire sul comportamento (se danneggiato, traumatizzato, alterato da sostanze psicotrope etc.), ma il contrario... mio Dio, certo che no! Eppure la medicina contemporanea, il costrutto della malattia psicosomatica, va in questa direzione. Ma si sa, è difficile cambiare uno schema interpretativo che vige da secoli...

                      Riguardo ad msn... hai ragione, credo proprio che sia meglio continuare lì.
                      "io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"

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