bruciare nell' acqua\ nuotare nel fuoco

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  • Arturo Bandini
    Bodyweb Senior
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    bruciare nell' acqua\ nuotare nel fuoco

    allora.. in relazione a quello che scrivevo nel 3d sulla felicità: essa riguarda solo l' appagamento dell' istinto di vita (avere abbastanza per vivere: denaro, divertimento, ragazze, riposo), quindi potremmo tradurre questa parola in FACILITA'.

    La facilità però si esaurisce giorno per giorno: se ti viene a mancare ciò che ti rendeva "facile", se hai vissuto una vita appagante e all' improvviso tutto ti viene negato, sarà come se ti mancasse il cibo: non ti servirà a niente aver avuto.

    Inoltre tutti andiamo a perdere: chi è felice, chi disperato, ma tutti finiremo nel vuoto, e tra 100 anni nessuno saprà niente del nostro volto, della nostra felicità, delle nostre lacrime. Cosa è meglio quindi: vivere per uno scopo esterno a noi (la felicità in esso e nella poesia di lottare: lottare è già il sogno, già la vittoria) oppure per cercare facilità di ripetere una cosa che è già finita?

    credo che non c'è niente di male nel prendere ciò che possiamo per ridere un po', ma non ha senso restare qui fermi a prendere.

    Ma mi sto facendo un' altra domanda: se facilità è assecondare l' istinto in ogni sua forma, se è scivolare sulla strada più facile, e avere famiglia, lavoro, divertimento, se tutto il nostro modo è basato su questo principio, e evitiamo il freddo e la fatica e la fame perchè tali stimoli sono contrari all' istinto di vita, se invece fondiamo il nostro modo non più sull' istinto, ma sulla ragione e sulla poesia, possiamo resettare l' istinto e le percezioni, e trarre piacere dal freddo e energia dal sonno e eccitazione dall' ansia?
    è possibile questo?

    se noi non fossimo uomini, ma androidi, e se il nostro cuore non fosse un nucleo freddo d' istinto, ma calda poesia, che bisgno avremmo di perdere tempo a godercela?

    se facilità è avere abbastanza per vivere, allora dico che felicità è non avere mai abbanza, ma lo stesso ridere e forzare!
    felicità è poesia.
    Last edited by Arturo Bandini; 25-09-2007, 15:01:39.
  • the_drifter
    X-FIT
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    • Florencia
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    #2
    entro quanto ti serve una risposta?
    I knew all the rules but the rules did not know me
    My log: evolve or die
    sigpic

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    • Theycallmechobo
      Il Pontificatore misericordioso
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      • Savana
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      #3
      Studiati un po' di psicologia e la scissione tra l"io" e il "se"..,molti tuoi dilemmi avranno risposte o perlomeno ci avrai provato..

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      • banned
        Bannate fanstama
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        • PISA
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        #4
        "il lo la i gli le"
        XXX
        sigpic

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        • Theycallmechobo
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          #5
          Originariamente Scritto da banned Visualizza Messaggio
          "il lo la i gli le"
          Promosso.

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          • Arturo Bandini
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            #6
            bò, la psicologia riguarda ancora l' istinto.. dobbiamo solo essere delle macchine che producono poesia

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            • Theycallmechobo
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              #7
              Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
              bò, la psicologia riguarda ancora l' istinto.. dobbiamo solo essere delle macchine che producono poesia
              No, la felicita' ,l'infelicita',la failita' ,il successo..sono tutte "cose" che appartengono al "se",per questo gia' in partenz e' sbagliato definirle come possibili "cause " di felicita'...mi sembra ne avessimo gia' parlato..

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              • Momy985
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                #8
                Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                bò, la psicologia riguarda ancora l' istinto.. dobbiamo solo essere delle macchine che producono poesia
                una specie di proiezione mentale del tuo io digitale!
                -->Diario di Momy985
                -->My Home Gym
                sigpic

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                • Arturo Bandini
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                  #9
                  Originariamente Scritto da Theycallmechobo Visualizza Messaggio
                  No, la felicita' ,l'infelicita',la failita' ,il successo..sono tutte "cose" che appartengono al "se",per questo gia' in partenz e' sbagliato definirle come possibili "cause " di felicita'...mi sembra ne avessimo gia' parlato..
                  ok, il sè è il nucleo della coscienza autoriflessa, quindi riguarda quello che hai o che sei in rapporto al tuo ideale o ai tuoi bisogni.
                  Ma se tu dici che felicità è poesia e che poesia è forza contrapposta all' impossibilità e al dolore, allora la felicità diventa una caratteristica oggettiva e scissa dal sè in quanto valore universale. O sbaglio?
                  soprattutto quando nel perseguire questo ideale vai chiaramente contro i tuoi istinti...
                  cos'è allora? solo masochismo?
                  Last edited by Arturo Bandini; 25-09-2007, 15:21:50.

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                  • Theycallmechobo
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                    #10
                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    ok, il sè è il nucleo della coscienza autoriflessa, quindi riguarda quello che hai o che sei in rapporto al tuo ideale o ai tuoi bisogni.
                    Ma se tu dici che felicità è poesia e che poesia è forza contrapposta all' impossibilità e al dolore, allora la felicità diventa una caratteristica oggettiva e scissa dal sè in quanto valore universale. O sbaglio?
                    soprattutto quando nel perseguire questo ideale vai chiaramente contro i tuoi istinti...
                    cos'è allora? solo masochismo?
                    L'"io" nn e' ne' felice ne' triste, ne' depresso..e' il "se" ad esserlo : prova ad immaginare l'"io" come il pilota di un'auto che percorre una strada (la vita) e nn cambia mai e immagina il se' come i vari cambiamenti che ognuno ha nella sua vita,nel pensare, nell'essere felice,nel vestire,nell'amare ,il passeggero..,oppure immagina di vederti da fuori come sdoppiato...L'arturo ricco,felice, innamorato e il suo inverso sono solo proiezioni del se',al tuo "io" nn cambia niente..paradossalmente una persona che dice io sono depresso sbaglia:l'io nn e' depresso e' il se' ad esserlo..ma sarebbe un discorso lunghissimo megio fermarmi qui..

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                    • Arturo Bandini
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                      #11
                      Originariamente Scritto da Theycallmechobo Visualizza Messaggio
                      L'"io" nn e' ne' felice ne' triste, ne' depresso..e' il "se" ad esserlo : prova ad immaginare l'"io" come il pilota di un'auto che percorre una strada (la vita) e nn cambia mai e immagina il se' come i vari cambiamenti che ognuno ha nella sua vita,nel pensare, nell'essere felice,nel vestire,nell'amare ,il passeggero..,oppure immagina di vederti da fuori come sdoppiato...L'arturo ricco,felice, innamorato e il suo inverso sono solo proiezioni del se',al tuo "io" nn cambia niente..paradossalmente una persona che dice io sono depresso sbaglia:l'io nn e' depresso e' il se' ad esserlo..ma sarebbe un discorso lunghissimo megio fermarmi qui..
                      quindi l' Io è la sola coscienza di esistere come individuo?
                      ma se io sento che questa persona che sono adesso non è davvero "Io", che la mia identità si è fermata a quando avevo 8 anni?

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                      • ciccio.html
                        lo scacciafregna
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                        #12
                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                        bò, la psicologia riguarda ancora l' istinto.. dobbiamo solo essere delle macchine che producono poesia
                        nn direi
                        però forse una segnalazione "ufficiale" alle autorità te la saresti beccata pure tu.

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                        • Arturo Bandini
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                          #13
                          Originariamente Scritto da ciccio.html Visualizza Messaggio
                          nn direi
                          riguada l' individuo comunque... Ma diceva kant che è necessario agire per un imperativo categorico dissociato dalle inclinazioni individuali

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                          • Theycallmechobo
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                            #14
                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                            quindi l' Io è la sola coscienza di esistere come individuo?
                            ma se io sento che questa persona che sono adesso non è davvero "Io", che la mia identità si è fermata a quando avevo 8 anni?
                            L'io nasce con la nascita e muore con la morte,la tua identita' bisogna vedere da come la "classifichi" o meglio il perche' la identifichi come identita'..

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                            • Marduk
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                              #15
                              Mi sembri un pessimista alla Schopenauer, che cerca la noluntas.. posizione interessante, comunque.

                              Per me invece il mondo non si riduce solo a ciò che cade sotto il dominio dei sensi, ma ogni opinione è in fondo indimostrabile ( o quasi).

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