mi spiegate se sentite anche voi questa cosa... io non riesco a spiegarla, è una sensazione brutta, vorrei capire
mi è intollerabile pensare che ogni giorno che passa mio padre scivola sempre più indietro nel passato, e anche solo i piccoli cambiamenti: una casa che prima non c'era, o l' uscita di una nuova automobile, lo ricacciano sempre più indietro nel tempo, in un'epoca passata, e se ora penso a quando c'era la lancia delta o la fiat uno sembra un tempo lontanissimo, e ho paura un giorno di scoprire che mi appare lontanissimo il tempo in cui c'era la grande punto, che "c'era quando c'era mio padre"...
non lo so... se guardo le foto sulle vecchie lapidi nei cimiteri, gente che è morta negli anni 40, mi sembrano solo disegni astratti, come se non fossero mai esistiti, perchè sepolti in un passato abissale, sommersi da una montagna di giorni, e sopra di loro troppe cose sono cambiate, e hanno fatto di loro degli sconosciuti che più nessuno ricorda, come se mai fossero stati, che si aggirerebbero tra queste strade così strane per loro, le strade che un tempo gli appartenevano, come stranieri, come fantasmi...
Il tempo rende inutili le cose: un videoregistratore a che ti serve ormai? a che ti serve un giradischi?
e le cose inutili non sono più vere... solo pezzi di plastica di ferro di roba
A poco a poco quello che sapeva il mio babbo cesserà di essere vero, e lui resterà relegato in un tempo lontanissimo, anche lui ormai dimenticato da tutti...
Ho paura di dover dire che quei giorni sono lontani perchè quello che è lontano è perso, non più vero, e pure la mia felicità di quei giorni, se i giorni passano via... sarà come se io mai fossi stato felice
mi è intollerabile pensare che ogni giorno che passa mio padre scivola sempre più indietro nel passato, e anche solo i piccoli cambiamenti: una casa che prima non c'era, o l' uscita di una nuova automobile, lo ricacciano sempre più indietro nel tempo, in un'epoca passata, e se ora penso a quando c'era la lancia delta o la fiat uno sembra un tempo lontanissimo, e ho paura un giorno di scoprire che mi appare lontanissimo il tempo in cui c'era la grande punto, che "c'era quando c'era mio padre"...
non lo so... se guardo le foto sulle vecchie lapidi nei cimiteri, gente che è morta negli anni 40, mi sembrano solo disegni astratti, come se non fossero mai esistiti, perchè sepolti in un passato abissale, sommersi da una montagna di giorni, e sopra di loro troppe cose sono cambiate, e hanno fatto di loro degli sconosciuti che più nessuno ricorda, come se mai fossero stati, che si aggirerebbero tra queste strade così strane per loro, le strade che un tempo gli appartenevano, come stranieri, come fantasmi...
Il tempo rende inutili le cose: un videoregistratore a che ti serve ormai? a che ti serve un giradischi?
e le cose inutili non sono più vere... solo pezzi di plastica di ferro di roba
A poco a poco quello che sapeva il mio babbo cesserà di essere vero, e lui resterà relegato in un tempo lontanissimo, anche lui ormai dimenticato da tutti...
Ho paura di dover dire che quei giorni sono lontani perchè quello che è lontano è perso, non più vero, e pure la mia felicità di quei giorni, se i giorni passano via... sarà come se io mai fossi stato felice
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