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Vale la pena ribadire che una teoria, o se vogliamo anche una dimostrazione, non e' una verita' assoluta o definitiva.
E' solo la migliore spiegazione possibile ad una domanda, un problema, che puo' essere sempre surclassata o migliorata da una altra spiegazione(teoria).
Popper parlava di selezione darwiniana anche per le teorie.La migliore sopravvive.
Vale la pena ribadire che una teoria, o se vogliamo anche una dimostrazione, non e' una verita' assoluta o definitiva.
E' solo la migliore spiegazione possibile ad una domanda, un problema, che puo' essere sempre surclassata o migliorata da una altra spiegazione(teoria).
Popper parlava di selezione darwiniana anche per le teorie.La migliore sopravvive.
allora ti voglio un pò chiarire una cosa
nella scienza non è come in politica, dove uno alza la mano e dice una cosa e tutti gli altri ad applaudirlo, nella scienza se uno afferma una cosa bisogna che la dimostri pure, una teoria deve essere dimostrata in due modi: quello matematico, ovvero una dimostrazione matematica, e quello sperimentale, ovvero l'esperimento vero e proprio. Quindi una teoria resta solo un mucchio di parole senza queste due dimostrazioni.
Enstein non vinse il nobel con la teoria della relativà ma con un'altra teoria, e questo per due motivi:
1- quello della relatività era una cosa che più o meno era nell'aria quindi si sarebbe trattato solo di aspettare un pò di tempo per scoprirla;
2- la teoria per quanto giusta si basava molto su postulati e su dimostrazioni matematiche, però mancava di totale dimostrazione sperimentale, che ci sarebbe stata solo alla fine della II G.M., comunque Enstein in fondo all'articolo lasciò alcune indicazioni su come eseguire gli esperimenti;
nella scienza non è come in politica, dove uno alza la mano e dice una cosa e tutti gli altri ad applaudirlo, nella scienza se uno afferma una cosa bisogna che la dimostri pure, una teoria deve essere dimostrata in due modi: quello matematico, ovvero una dimostrazione matematica, e quello sperimentale, ovvero l'esperimento vero e proprio. Quindi una teoria resta solo un mucchio di parole senza queste due dimostrazioni.
Enstein non vinse il nobel con la teoria della relativà ma con un'altra teoria, e questo per due motivi:
1- quello della relatività era una cosa che più o meno era nell'aria quindi si sarebbe trattato solo di aspettare un pò di tempo per scoprirla;
2- la teoria per quanto giusta si basava molto su postulati e su dimostrazioni matematiche, però mancava di totale dimostrazione sperimentale, che ci sarebbe stata solo alla fine della II G.M., comunque Enstein in fondo all'articolo lasciò alcune indicazioni su come eseguire gli esperimenti;
Certo.Tutto vero.La scienza funziona cosi'.
Riguardo alla matematica, nella sua espressione piu' alta, diciamo ai confini estremi, si potrebbe anche dire, anzi si e' detto, che nessun sistema per quanto raffinato e logico puo' essere contemporaneamente completo e decidibile.O l'una o l'altra, ma mai insieme.(teorema di Godel).
Da qui nasce anche l'idea che nessun computer potrebbe eguagliare la mente umana, dato che si basa su regole gia' prefissate(sistema).
Ma il dubbio e': Allora come mai la mente umana che e' anch'essa basata su assiomi( fisici), riesce a cogliere la indimostrabilita' di un teorema? Ovvero la mente di Godel che e' come una macchina come puo' avere colto la differenza? Ci sono altri lati nascosti oscuri che esulano dalle regole matematiche? Penrose nel suo bellissimo libro LA MENTE NUOVE DELL' IMPERATORE paralava di salti quantici nella mente umana, su uno sfondo di una teoria gravitazionale ancora sconosciuta.
Misteri impenetrabili, forse, per ora.Ma la conoscenza avanza senza sosta.
Ma sono queste le cose che inducono all'ottimismo.Se esiste tutto cio', un senso deve esserci, e nulla e' impossibile.
Oggi leggevo un libro su Enstein e la relatività, e c'è una cosa che mi ha colpito...
Sapete come funziona la nostra vista?
Prendiamo una stanza buia, noi non vedremo alcun oggetto perchè non c'è luce. Accendiamo la lampadina e iniziamo a vedere gli oggetti intorno a noi per un fenomeno chiamato RIFLESSIONE OTTICA, i fasci di luce emessi dalla lampadina rimbalzano su qualsiasi parete e oggetto finchè non arrivano alle nostre pupille. Il tempo che la luce impiega ad arrivare ai nostri occhi è talmente piccolo che neanche ce ne rendiamo conto...
La stessa cosa accade quando di notte vediamo il cielo stellato, la luce delle stelle non la vediamo "in diretta", ma con un "ritardo" di un certo numero di anni luce.
Prendiamo una stella che si trova a 5000 anni luce da noi, nel momento in cui la vediamo splende di luce emessa 5000 anni fà, e se in questo momento dovesse esplodere noi ce ne accorgeremo solo tra 5000 anni.
Ora immaginate quante stelle si possono creare o esplodere nel giro di 1 minuto, 1 ora, o 1 anno...e noi accorgercene tra 5000, 10000, 100000 anni...
Ogni tanto uscite dalla città e andate in un posto isolato, lontano da fonti di luce e guardate il cielo, sarà pieno di stelle e lo spettacolo tale da rimanere affascinati, e se pensate anche a ciò che ho detto, vi mancherà il fiato...perchè vi renderete conto di essere in mezzo all'infinito....vi sentirete per un attimo piccoli e impotenti come in mezzo a un'enorme oceano...senza confini...provatelo!!
1- quello della relatività era una cosa che più o meno era nell'aria quindi si sarebbe trattato solo di aspettare un pò di tempo per scoprirla;
Nell'aria c'era soltanto tanta fenomenologia. I principi della relatività ristretta, come enunciati da Einstein, sono assolutamente rivoluzionari e strettamente necessari per lo sviluppo generale della teoria. Rappresentano un taglio indiscutibilmente netto sulle conoscenze della fisica dell'epoca.
La teoria non fu compresa dalla comunità scientifica (oltre a non avere, come giustamente dici, un adeguato supporto sperimentale): non poteva essere premiata.
Originariamente Scritto da master wallace
Riguardo alla matematica, nella sua espressione piu' alta, diciamo ai confini estremi, si potrebbe anche dire, anzi si e' detto, che nessun sistema per quanto raffinato e logico puo' essere contemporaneamente completo e decidibile.O l'una o l'altra, ma mai insieme.(teorema di Godel). Da qui nasce anche l'idea che nessun computer potrebbe eguagliare la mente umana, dato che si basa su regole gia' prefissate(sistema). Ma il dubbio e': Allora come mai la mente umana che e' anch'essa basata su assiomi( fisici), riesce a cogliere la indimostrabilita' di un teorema? Ovvero la mente di Godel che e' come una macchina come puo' avere colto la differenza? Ci sono altri lati nascosti oscuri che esulano dalle regole matematiche? Penrose nel suo bellissimo libro LA MENTE NUOVE DELL' IMPERATORE paralava di salti quantici nella mente umana, su uno sfondo di una teoria gravitazionale ancora sconosciuta.
Con il dovuto rispetto, hai confuso e riproposto, mischiandoli in un ampio calderone, dei concetti che hanno un senso, un contesto e un significato precisissimo (purtroppo difficilmente divulgabile) e diversissimo: completezza, coerenza, decidibilità e dimostrabilità in sistemi formali di assiomi da un lato, e teorie gravito-quantistiche e relative modellizzazioni dall’altro. Ne sono risultate due considerazioni di epistemologia ridicolmente spicciola.
I teoremi di Godel (e non solo quelli) sono tra i più fraintesi della matematica, spesso anche dagli stessi addetti ai lavori. Figuriamoci quali obbrobri si possono leggere in ambito divulgativo (non mi riferisco allo splendido libro di Penrose che, personalmente, considero comunque indirizzato a lettori un minimo esperti).
Con il dovuto rispetto, hai confuso e riproposto, mischiandoli in un ampio calderone, dei concetti che hanno un senso, un contesto e un significato precisissimo (purtroppo difficilmente divulgabile) e diversissimo: completezza, coerenza, decidibilità e dimostrabilità in sistemi formali di assiomi da un lato, e teorie gravito-quantistiche e relative modellizzazioni dall’altro. Ne sono risultate due considerazioni di epistemologia ridicolmente spicciola.
I teoremi di Godel (e non solo quelli) sono tra i più fraintesi della matematica, spesso anche dagli stessi addetti ai lavori. Figuriamoci quali obbrobri si possono leggere in ambito divulgativo (non mi riferisco allo splendido libro di Penrose che, personalmente, considero comunque indirizzato a lettori un minimo esperti).
invece di sprecare questa risposta bastava che tu quotassi la mia immagine di sopra...
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