2007-09-04 18:10
Un omicidio su tre commesso da stranieri
ROMA - Un omicidio su tre in Italia è commesso da stranieri, quasi sempre irregolari. E nella classifica dei reati presi in considerazione - dall'omicidio alle estorsioni - ai primi tre posti vi sono (in 11 casi su 13) romeni, albanesi e marocchini. A confermare l'incidenza della criminalità straniera sulla percentuale dei delitti commessi in Italia è il rapporto sulla criminalità in Italia 2006 presentato dal ministro dell'Interno Giuliano Amato a giugno. Un rapporto dove si sottolinea però che "la netta maggioranza dei reati viene commessa da stranieri irregolari, mentre quelli regolari hanno una delittuosità non dissimile dalla popolazione italiana". Numeri che trovano riscontro anche nella Relazione "sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata" consegnata al Parlamento e relativa sempre all'anno scorso. "Tra le manifestazioni criminali di matrice straniera, che si caratterizzano per una particolare pericolosità e irruenza - si legge nella relazione - sono indubbiamente da prendere in considerazione quella albanese e quella romena".
La prima ha "ormai consolidato la propria posizione criminale in Italia, in molti casi avviando delle qualificate interazioni con le altre organizzazioni endogene e sviluppando rapporti transnazionali, con la finalità di innalzare quanto più possibile le proprie capacità operative". Un "salto di qualità che è ormai praticamente avvertito soprattutto nella gestione dei mercati internazionali della droga, così come nell'immigrazione clandestina e la connessa tratta degli esseri umani". Quanto alla criminalità romena, questa "va consolidandosi in modo sempre più preoccupante" con l'obiettivo di "inserirsi sempre più incisivamente nello scenario criminale nazionale". La mala romena, sottolinea la relazione, sembra insomma ripercorrere "addirittura in modo più rapido, le tappe evolutive che hanno caratterizzato l'escalation della criminalità albanese dedicandosi, al momento, ai reati contro il patrimonio e in particolare alle rapine in abitazione, ma già affacciandosi aggressivamente ad altri più remunerativi circuiti criminali quali il traffico di droga, l'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani". Dalla loro inoltre, i criminali romeni hanno "un elevato grado di specializzazione delle più avanzate tecnologie per la falsificazione di carte di credito e debito". I numeri del Viminale confermano questa tendenza. Gli stranieri costituiscono il 51% dei denunciati per rapina o furto in abitazione, il 45% dei denunciati per rapina in pubblica via, il 39% per violenze sessuali, il 36% per gli omicidi consumati e al 31% per quelli tentati, al 27% per lesioni colpose.
Se a queste percentuali si sottrae quella relativa agli immigrati regolari, la percentuale degli stranieri denunciati schizza al 74% per omicidio, al 72% per il tentato omicidio, al 62% per violenza carnale e al 63% per sfruttamento della prostituzione. Quanto alle nazionalità di chi commette reati, i romeni sono primi per gli omicidi (il 15,4% sul totale degli stranieri denunciati e il 5,3% sul totale dei denunciati), le violenze sessuali, i furti di autovetture e quelli con destrezza, le rapine in abitazione e quelle negli esercizi commerciali, le estorsioni.
Gli albanesi invece primeggiano per furti in abitazione (rispettivamente il 20% degli stranieri denunciati e il 10,5% del totale) e sono al secondo posto per omicidi, tentati omicidi e rapine in abitazione, mentre i marocchini sono al primo posto per i tentati omicidi (17,2% degli stranieri denunciati e 5,5% del totale dei denunciati), lesioni dolose, furti con strappo e rapine in pubblica via. [ANSA]
Un omicidio su tre commesso da stranieri
ROMA - Un omicidio su tre in Italia è commesso da stranieri, quasi sempre irregolari. E nella classifica dei reati presi in considerazione - dall'omicidio alle estorsioni - ai primi tre posti vi sono (in 11 casi su 13) romeni, albanesi e marocchini. A confermare l'incidenza della criminalità straniera sulla percentuale dei delitti commessi in Italia è il rapporto sulla criminalità in Italia 2006 presentato dal ministro dell'Interno Giuliano Amato a giugno. Un rapporto dove si sottolinea però che "la netta maggioranza dei reati viene commessa da stranieri irregolari, mentre quelli regolari hanno una delittuosità non dissimile dalla popolazione italiana". Numeri che trovano riscontro anche nella Relazione "sull'attività delle forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata" consegnata al Parlamento e relativa sempre all'anno scorso. "Tra le manifestazioni criminali di matrice straniera, che si caratterizzano per una particolare pericolosità e irruenza - si legge nella relazione - sono indubbiamente da prendere in considerazione quella albanese e quella romena".
La prima ha "ormai consolidato la propria posizione criminale in Italia, in molti casi avviando delle qualificate interazioni con le altre organizzazioni endogene e sviluppando rapporti transnazionali, con la finalità di innalzare quanto più possibile le proprie capacità operative". Un "salto di qualità che è ormai praticamente avvertito soprattutto nella gestione dei mercati internazionali della droga, così come nell'immigrazione clandestina e la connessa tratta degli esseri umani". Quanto alla criminalità romena, questa "va consolidandosi in modo sempre più preoccupante" con l'obiettivo di "inserirsi sempre più incisivamente nello scenario criminale nazionale". La mala romena, sottolinea la relazione, sembra insomma ripercorrere "addirittura in modo più rapido, le tappe evolutive che hanno caratterizzato l'escalation della criminalità albanese dedicandosi, al momento, ai reati contro il patrimonio e in particolare alle rapine in abitazione, ma già affacciandosi aggressivamente ad altri più remunerativi circuiti criminali quali il traffico di droga, l'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani". Dalla loro inoltre, i criminali romeni hanno "un elevato grado di specializzazione delle più avanzate tecnologie per la falsificazione di carte di credito e debito". I numeri del Viminale confermano questa tendenza. Gli stranieri costituiscono il 51% dei denunciati per rapina o furto in abitazione, il 45% dei denunciati per rapina in pubblica via, il 39% per violenze sessuali, il 36% per gli omicidi consumati e al 31% per quelli tentati, al 27% per lesioni colpose.
Se a queste percentuali si sottrae quella relativa agli immigrati regolari, la percentuale degli stranieri denunciati schizza al 74% per omicidio, al 72% per il tentato omicidio, al 62% per violenza carnale e al 63% per sfruttamento della prostituzione. Quanto alle nazionalità di chi commette reati, i romeni sono primi per gli omicidi (il 15,4% sul totale degli stranieri denunciati e il 5,3% sul totale dei denunciati), le violenze sessuali, i furti di autovetture e quelli con destrezza, le rapine in abitazione e quelle negli esercizi commerciali, le estorsioni.
Gli albanesi invece primeggiano per furti in abitazione (rispettivamente il 20% degli stranieri denunciati e il 10,5% del totale) e sono al secondo posto per omicidi, tentati omicidi e rapine in abitazione, mentre i marocchini sono al primo posto per i tentati omicidi (17,2% degli stranieri denunciati e 5,5% del totale dei denunciati), lesioni dolose, furti con strappo e rapine in pubblica via. [ANSA]
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