Stefano Campagna (Internet)
ROMA - «Sono gay». Stefano Campagna ha fatto outing. Il conduttore del Tg1, dichiara pubblicamente di essere omosessuale. Una dichiarazione che suscita il plauso di Vladimir Luxuria e del presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo. Raggiunto telefonicamente in Spagna dove si trova in questi giorni, Campagna afferma però di non poter fare dichiarazioni senza l'autorizzazione della Rai e così rimanda alla sua intervista rilasciata al sito telegiornaliste.com. «Io vivo la mia vita con la quotidianità di chiunque altro - afferma Campagna, conduttore mattutino del Tg1, precario Rai dal 1997 al 2005 - Io non sono 'dichiarato', sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Quella che i benpensanti chiamano ostentazione per me è vita. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta di stupire».
Afferma che la conduzione del Tg1, arrivata casualmente, sotto la direzione di Clemente Mimun, è stata «una grande conquista», e aggiunge: «Voglio sperare che con questo si possa lanciare un messaggio forte a tutti gli omosessuali che vivono la loro condizione quasi con vergogna, nascondendosi». Dice di dover molto a Mimun, che quando era precario al Tg2 lo chiamò per complimentarsi per un servizio. E aggiunge: «Non ho altro da chiedere al nuovo direttore, Gianni Riotta, anche lui un grande professionista». Per Campagna «l'omofobia è ancora molto presente e la mia esperienza non è certo stata facile. Genitori a parte, non sono mancati momenti di tristezza e amarezza in ambito familiare e tra i vicini che in alcuni casi mi avevano anche tolto il saluto. Ma non mi sono mai vergognato di quello che sono».
«Il coraggio, l'onestà e la sincerità sono sempre qualità in un uomo, per un giornalista sono qualità deontologiche - commenta Vladimir Luxuria, deputato di Rifondazione comunista -. Sono sicura che gli utenti del servizio pubblico Rai continueranno a stimarlo per la sua professionalità». «Ci auguriamo che molti seguano il suo esempio - dice Marrazzo -, ci aiuterebbero a combattere la discriminazione e l'omofobia». E annuncia che Campagna ha già dato, appena ottenuto il permesso dalla Rai, la sua disponibilità ad essere testimonial della prossima campagna di comunicazione di Gay Help Line gestito da Arcigay Roma con il Comune e la Provincia di Roma.
04 settembre 2007
Due cose. Innanzitutto volevo sapere se anche a voi dà fastidio che innumerevoli cappelle si siano zdrofinate sui baffetti e sul pizzetto del nostro amico uomo sessuale. In secondo luogo..ma che ***** è "Gay Help LIne" finanziata da COmune e Provincia? Non sanno come buttarli i soldi.
Cioè uno chiama: "Hàààà brondo aiudademi zono frogioooo"
e l'operatore risponde "non preoccuparti, noi ci vediamo tutti al parco xxx per spompinarci in un orgico tripudio di salami".
ps. l'espressione persa e omoerotica del conduttore era cmq già palese prima della sua infausta confessione.
ROMA - «Sono gay». Stefano Campagna ha fatto outing. Il conduttore del Tg1, dichiara pubblicamente di essere omosessuale. Una dichiarazione che suscita il plauso di Vladimir Luxuria e del presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo. Raggiunto telefonicamente in Spagna dove si trova in questi giorni, Campagna afferma però di non poter fare dichiarazioni senza l'autorizzazione della Rai e così rimanda alla sua intervista rilasciata al sito telegiornaliste.com. «Io vivo la mia vita con la quotidianità di chiunque altro - afferma Campagna, conduttore mattutino del Tg1, precario Rai dal 1997 al 2005 - Io non sono 'dichiarato', sono una persona che lavora e che non ha nulla da nascondere. Quella che i benpensanti chiamano ostentazione per me è vita. Mi stupisce che la cosa stupisca. E spero che smetta di stupire».
Afferma che la conduzione del Tg1, arrivata casualmente, sotto la direzione di Clemente Mimun, è stata «una grande conquista», e aggiunge: «Voglio sperare che con questo si possa lanciare un messaggio forte a tutti gli omosessuali che vivono la loro condizione quasi con vergogna, nascondendosi». Dice di dover molto a Mimun, che quando era precario al Tg2 lo chiamò per complimentarsi per un servizio. E aggiunge: «Non ho altro da chiedere al nuovo direttore, Gianni Riotta, anche lui un grande professionista». Per Campagna «l'omofobia è ancora molto presente e la mia esperienza non è certo stata facile. Genitori a parte, non sono mancati momenti di tristezza e amarezza in ambito familiare e tra i vicini che in alcuni casi mi avevano anche tolto il saluto. Ma non mi sono mai vergognato di quello che sono».
«Il coraggio, l'onestà e la sincerità sono sempre qualità in un uomo, per un giornalista sono qualità deontologiche - commenta Vladimir Luxuria, deputato di Rifondazione comunista -. Sono sicura che gli utenti del servizio pubblico Rai continueranno a stimarlo per la sua professionalità». «Ci auguriamo che molti seguano il suo esempio - dice Marrazzo -, ci aiuterebbero a combattere la discriminazione e l'omofobia». E annuncia che Campagna ha già dato, appena ottenuto il permesso dalla Rai, la sua disponibilità ad essere testimonial della prossima campagna di comunicazione di Gay Help Line gestito da Arcigay Roma con il Comune e la Provincia di Roma.
04 settembre 2007
Due cose. Innanzitutto volevo sapere se anche a voi dà fastidio che innumerevoli cappelle si siano zdrofinate sui baffetti e sul pizzetto del nostro amico uomo sessuale. In secondo luogo..ma che ***** è "Gay Help LIne" finanziata da COmune e Provincia? Non sanno come buttarli i soldi.
Cioè uno chiama: "Hàààà brondo aiudademi zono frogioooo"
e l'operatore risponde "non preoccuparti, noi ci vediamo tutti al parco xxx per spompinarci in un orgico tripudio di salami".
ps. l'espressione persa e omoerotica del conduttore era cmq già palese prima della sua infausta confessione.
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