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Delitto Treviso: fermati tre stranieri
Sono accusati dell'omicidio dei coniugi Pelliciardi a Gorgo al Monticano del 21 agosto. Uno di loro era uscito grazie all'indulto
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TREVISO - Tre cittadini stranieri, due albanesi e un romeno, sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Treviso per il duplice omicidio di Gorgo al Monticano (Treviso) del 21 agosto scorso. I tre sono accusati, tra l'altro, di omicidio volontario aggravato. Il romeno avrebbe confessato le proprie responsabilità indicando i nomi dei due presunti complici albanesi. A riferirlo è il Procuratore generale di Venezia Ennio Fortuna. Uno dei tre fermati era tornato in libertà per gli effetti dell'indulto.
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INDAGINI - Il fermo dei tre è arrivato dopo meno di due settimane dall'efferato omicidio dei coniugi Pelliciardi, barbaramente seviziati e poi uccisi, grazie a un lavoro di intelligence che ha visto i carabinieri, coordinati dalla procura trevigiana, usare i più sofisticati sistemi di indagine. Sui colpevoli del delitto si era anche parlato di una taglia. Nella disponibilità di uno dei tre gli investigatori avrebbero trovato la borsetta della donna uccisa, Lucia Comin Pellicciardi, ed una spranga di ferro, di forma ritenuta compatibile con le ferite e le contusioni rilevate dall'autopsia sui corpi delle vittime. Il romeno fermato, di 21 anni, risiede nel Veneto. Gli albanesi, che hanno età comprese fra i 30 ed i 35 anni, invece, in una regione del Centro-Sud.
I FERMI NELLA NOTTE TRA TREVISO E VENEZIA - I due albanesi e il romeno sono stati fermati nel corso della notte: uno nel veneziano e due nel trevigiano. Secondo quanto si è appreso, il romeno sarebbe stato il basista mentre i due albanesi avrebbero agito direttamente all'interno dell'abitazione nella quale vivevano i coniugi Pelliciardi. Al momento, però, gli investigatori stanno valutando le specifiche responsabilità per il duplice omicidio. Gli albanesi, sempre secondo quanto si è appreso, si sarebbero resi responsabili di vari colpi nel Veneto, ed erano quindi già noti alle forze dell'ordine. Non è escluso che il romeno conoscesse le vittime e possa aver svolto qualche lavoro nella villa di proprietà dell'imprenditore del settore del mobile, nella cui dependance i due coniugi sono stati uccisi.
I TRE FERMATI ERANO DROGATI - Il massacro di Guido e Lucia Pellicciardi, il 2 agosto scorso a Gorgo al Monticano (Treviso) aveva portato agli assassini un magro guadagno: solo i pochi risparmi delle vittime e la tessera bancomat che i feroci assalitori avevano tentato immediatamente di usare poco lontano dal luogo dell'eccidio facendosi anche riprendere dalle telecamere. Secondo quanto sospettano i carabinieri, i rapinatori avevano tentato di farsi dare la combinazione della cassaforte della villa (di proprietà della famiglia Durante di Motta di Livenza) ma non erano riusciti nell'intento perchè i due anziani custodi della casa non la sapevano. È scattata quindi la furia selvaggia degli assalitori che hanno massacrato a sprangate o bastonate la coppia, seviziando i due corpi con un coltello. I due erano stati trovati così, poco prima dell'alba, da una guardia giurata che stava eseguendo il suo giro di controllo. L'uomo si era insospettito perchè aveva trovato la porta aperta, era entrato e aveva trovato i due corpi massacrati nella dependance della villa. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i tre avrebbero agito in preda agli effetti di sostanze stupefacenti, solo così infatti si spiega l'inaudita violenza dell'assalto e la volontà di uccidere per pochi euro. Fondamentale è stata la testimonianza di un vicino che aveva subito riferito ai carabinieri di essersi svegliato e di aver notato che i cani del vicinato stavano tutti abbaiando. L'uomo era uscito sulla terrazza di casa e e aveva visto fuggire dalla villa vicina tre persone di pelle bianca che parlavano una lingua dell'Est europeo.
AMATO - «È un risultato molto importante, frutto della determinazione con cui le forze dell'ordine e la magistratura hanno portato avanti un'indagine difficile. Questi criminali devono sapere che i loro delitti non restano impuniti». Così il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è congratulato con le forze dell'ordine per l'operazione. «Le rapine in villa sono un reato odioso sul quale la polizia e i carabinieri sono particolarmente impegnati. Il fenomeno resta preoccupante, ma particolarmente efficace è risultata l'attività di contrasto».
MURARO: «GRAZIE FORZE ORDINE,ORA NESSUNA PIETÀ» - «Un grande applauso a tutti gli uomini che hanno contribuito all'arresto di questi efferati assassini, dimostrando grande professionalità e serietà». Lo rileva in una dichiarazione il Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, in merito ai tre fermi operati nelle indagini sul duplice omicidio di Gorgo al Monticano. «Un mio personale ringraziamento - sottolinea - va inoltre al procuratore Antonio Fojadelli e al colonnello dei carabinieri Paolo Nardone per non essersi mai arresi. Non ho parole per esprimere il sollievo che ho provato quando mi è giunta la notizia dell'arresto. È un grande segnale, questo, che il territorio dà alla criminalità - dichiara Muraro -. Questa spirale di violenza che si è abbattuta non solo nella Marca, ma in tutta Italia, deve essere combattuta con forza, senza nessuna concessione. Ancora una volta sono stranieri dell'est i tre fermati per l'eccidio di Gorgo, avvenuto con una modalità assolutamente efferata, fuori dalla prassi della nostra criminalità. E ancora una volta chiedo alla magistratura di non avere pietà
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Invece gli daranno l'ergastolo che in italia nn esiste +, saranno 30 anni, poi con gli sconti e la buona condotta tra 15 sono fuori...
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