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Inquisizione medievale.

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    VENTI SECOLI DI PAPATO
    altri affari che seguirono
    (le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)

    Con il mostruoso Giovanni XII fuori gioco i Romani scelsero come successore Benedetto V (a quell'epoca erano popolo e clero a fare la scelta del papa). Otto (Ottone di Germania) però s'incazzò moltissimo. "Nessuno può essere papa senza il consenso dell'imperatore" disse "questo è come è sempre stato."
    La sua scelta cadde su tale Leone VIII.
    Il cardinal Baronio, nella sua storia della Chiesa, sostiene che il vero papa era Benedetto e che Leone non era altro che un antipapa, ma quello che è certo è che Benedetto si prostrò alle ginocchia di Leone, strappandosi di dosso le insegne del papato e spergiurando che Leone era il vero successore di Pietro.
    Non è ben chiaro se una genuina asserzione di un papa che dichiara che lui non è il papa costituisca un'esercizio di infallibilità, ma le cose erano di certo assai confuse dal punto di vista della verità religiosa.
    Morti sia Benedetto sia Leone, Otto (Ottone) mise sul trono papale Giovanni XIII. La scelta non sembrò essere buonissima, perché i Romani gli fecero fare le valigie in quattro e quattr'otto. Ottone, di nuovo incazzato, lo riportò, accompagnato dall'esercito, a Roma, però solo per rendersi conto che i Romani non avevano tutti i torti.
    Il nuovo papa era di mostruosa crudeltà. Secondo quanto raccontato da Liutprando faceva strappare via gli occhi ai suoi avversari e passare a fil di spada chiunque lo guardasse storto (da ricordare la condanna a morte nel 965 di 24 "ribelli" romani che gli si erano opposti).
    A Giovanni XIII seguì Benedetto VII, morto anche lui poco dopo per mano di un marito geloso.
    Nelle cronache sincere del Cardinal Baronio si notano frequenti tracce di imbarazzo relative a questo periodo. Riferendosi a questi papi li chiama "non apostolicos sed apostaticos" e ancora "sullo scanno di Pietro siedono non uomini ma mostri con l'aspetto di uomini.....vanagloriose Messaline piene di brame carnali ed esperte in ogni forma di orrore governano Roma e prostituiscono lo Scanno di San Pietro per i loro favoriti o le loro puttane" .
    Tenendo conto di quanto stabilirà in futuro il Concilio Vaticano I, le sue conclusioni sono stupefacenti: "La principale lezione di questi tempi è che la Chiesa può andare avanti benissimo senza i papi. Ciò che è vitale per la Chiesa non è il papa ma Gesù Cristo. Gesù è il capo della Chiesa e non il papa." Se l'avesse sostenuto pochi secoli dopo, Baronio sarebbe stato condannato per eresia.
    Ai nostri giorni il papa è il capo della Chiesa sulla terra, vicario di Cristo e su di lui si fonda tutto l'apparato, ma a quell'epoca sia Baronio sia i Romani avrebbero riso di questa interpretazione. La sola questione che li poteva incuriosire non era "Come può il papa salvare la Chiesa?" ma "Come può il papa salvare la sua anima?"
    In tutto questo tempo Marozia era rimasta chiusa in prigione così, nel 986 papa Gregorio V, venticinquenne, e suo cugino l'imperatore Ottone III, quindicenne, decisero che la povera donna ne aveva avuto abbastanza. Mandarono un vescovo ad esorcizzarla e le tolsero la scomunica. Venne assolta di tutti i suoi peccati e quindi regolarmente giustiziata.
    Cinquant'anni dopo, nel 1032, morì Giovanni XIX, della casa di Tuscolo. Il Conte Alberico III pagò una fortuna per conservare il posto in famiglia e chi meglio di suo figlio Teofillatto poteva occuparlo. Sua Santità Benedetto IX aveva undici anni quando, secondo Raoul Glaber, monaco di Cluny, divenne papa nel 1032.

    Ancora prima di aver compiuto quattordici anni questo pontefice aveva superato tutti i predecessori in stranezze e follie.
    I commenti degli osservatori dell'epoca ne parlano come di un demone o di un mostro di immoralità.
    Spesso fu costretto a lasciare Roma in fretta per tema di essere ammazzato. Nel 1033 un eclisse di sole sembrò ragione sufficiente per scacciarlo, ma l'imperatore Corrado lo rimise sul seggio. Durante una sua successiva assenza, nel 1036, i romani nominarono papa Silvestro III, ma dopo cinquanta giorni il papa-bambino venne rimesso sul trono dalla sua famiglia, persuadendo Silvestro a levarsi dalle scatole.
    Per amore di una donna Benedetto decise di abdicare, lasciando il papato al suo padrino Giovanni Graziano,arciprete di San Giovanni alle Porte completamente illetterato, in cambio di 700 chili d'oro, nel 1045.
    Giovanni Graziano era ormai Gregorio VI quando Benedetto, ora chiamato solo Teofilatto di Tuscolo, mollato dall'amata, decise di riprendersi il papato. Così , con Silvestro ancora in giro, in quel momento c'erano tre pretendenti alla carica di papa: Silvestro in San Pietro, Benedetto sui colli Albani e Gregorio in Laterano.
    Intervenne allora Enrico di Germania, convocando un sinodo a Sutria. Dietro sue istruzioni Silvestro venne giudicato un impostore, condannato allo stato laico ed a trascorrere il resto della vita in un eremo. Benedetto aveva rinunciato al suo incarico e doveva essere considerato fuori gioco, mentre a Gregorio VI° andarono molti ringraziamenti per aver liberato tutti da Silvestro e da Benedetto, ma , avendo peccato di simonia per acquistare il papato, doveva dare le dimissioni.

    Così, saggiamente, nel 1046 Gregorio si adeguò al desiderio di Enrico (altrimenti ci avrebbe lasciato la pelle) e, con una pubblica confessione dei propri peccati, abdicò all'incarico papale.
    Enrico nominò subito papa un certo Clemente II, dal quale si fece subito incoronare imperatore e se ne tornò in Germanio con Gregorio VI, per impedirgli di rompere ulteriormente le balle in futuro.
    Quando poco dopo Clemente II morì, con anche Gregorio deceduto in Germania, Benedetto cercò di occupare di nuovo l'"incarico", ma Enrico ordinò al Conte Bonifacio di Tuscolo di farlo restare al suo posto.
    Damaso II, altro successore nominato da Enrico, spirò in breve tempo, forse avvelenato da Benedetto, che però rinunciò definitivamente ad ulteriori pretese, ritirandosi nel Monastero di Grotta Ferrata, dove spirò "nella grazia di Dio".
    Insomma, nel complesso, Benedetto IX diventò papa tre volte: dal 1032 al 1034 la prima, nel 1045 la seconda e dal 1047 al 1048 la terza.
    Non male per un papa bambino.
    sigpic"Ooh amore ooh amante
    Che fai stasera ragazzo?
    Tutto va bene, solo tienimi stretto
    Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

    Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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      VENTI SECOLI DI PAPATO
      Sangue sparso
      (le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)
      Innocenzo III sedeva sul trono, con un miscuglio di eccitazione e collera. Di fronte a lui stava un segretario con un bianco abito cistercense in mano, perforato da parte a parte e inzuppato di sangue secco. "Ecco, Santità, questo è l'abito di Fratel Pietro di Castelnau." Il Papa corresse con gravità:"San Pietro di Castelnau".
      Il 10 marzo 1208 , canonizzando fratel Pietro, Innocenzo emanò anche la sua Bolla di Anatema contro gli eretici della Linguadoca. Alzandosi dal suo trono egli intonò:"Morte agli eretici".

      Naturalmente le cose non erano così semplici. La morte di fratel Pietro era solo un pretesto. L'eresia era fiorita per oltre un secolo nella bellissima Linguadoca, tra il Rodano e le montagne, e Innocenzo sapeva benissimo che l'eresia dei Catari e degli Albigesi aveva come unica origine la spaventosa corruzione del clero. Egli scrisse persino di sua propria mano :" In tutta questa regione i prelati sono fonte di irrisione e riso per i laici. Ma l'origine del Male risiede nell'arcivescovo di Narbonne. L'uomo non conosce altro dio che il denaro ed ha un portafogli (borsa) al posto del cuore. Nei dieci anni in cui ha retto la carica (di arcivescovo) non ha visitato una sola volta la sua diocesi...dove tutti possono osservare preti e monaci che hanno gettato alle ortiche i loro abiti, hanno preso mogli ed amanti e vivono di usura".
      Fonti dell'epoca confermano che in Linguadoca, come in molti altri luoghi, preti e vescovi vivevano come puttanieri. Giocavano d'azzardo, andavano a donne, scomunicavano a piacimento chi li guardava storto, non dicevano messa, chiedevano un prezzo per tutto, dalle ordinazioni sacerdotali alle dispense matrimoniali e cancellavano a piacere le disposizioni testamentarie, appropriandosi dei beni del defunto.


      I perfecti Albigesi erano invece uomini e donne casti e morigerati che evitavano i piaceri terreni ed ai quali era attribuita una grande autorità morale. Essi negavano i dogmi ed i sacramenti della Santa Chiesa, disprezzavano il clero e chiamavano Roma "La ******* di Babilonia" ed i suoi vescovi "Gli Anticristi" . Sembra che predicassero una forma di dualismo nel quale il Dio del Vecchio Testamento era responsabile del male e della terrena corruzione mentre Gesù era il Dio del mondo dello spirito. Questa era una delle ragioni per cui disprezzavano icone ed immagini sacre, reliquie e la stessa croce, immagine della morte terrena. Corpo e sesso erano fonte di male e persino l'avere figli non era giusto in quanto avrebbe prodotto altri "terreni" esseri viventi. Non sembra però che vi fossero atteggiamenti costrittivi nei confronti di chi non riusciva ad adeguarsi ai loro standard morali ed erano ospitali e comprensivi verso i presunti "peccatori". Non risulta facilissimo interpretare correttamente le loro dottrine in quanto non è rimasta documentazione se non in misura ridotta e casuale.
      Innocenzo ordinò di esibire l'abito di fratel Pietro in ogni chiesa della Linguadoca al fine di promuovere una nuova crociata. E questa volta non contro i Turchi ma contro altri cristiani che si limitavano a negare la Sua autorità.

      Sino dal 1096, guidate dalla follia di Pietro L'Eremita (d'Amiens) e Walter il Penniless, le crociate avevano scatenato enormi entusiasmi. La prima , originariamente formata da contadini, donne, bambini e scalzacani, era terminata (nella sua fase prodromica) , dopo un assurdo viaggio attraverso Ungheria ed Iugoslavia, in uno spaventoso massacro sul Bosforo. Lì, il 21 ottobre, questa banda di fanatici derelitti era stata fatta a pezzi dai Turchi. Quando, nell'estate successiva, arrivarono i cavalieri cristiani, tedeschi e francesi (che partecipavano alla crociata "regolare"), trovarono soltanto enormi montagne di cadaveri disseccati, che i Francesi usarono, mischiandoli con il fango, per costruire le prime mura delle proprie fortezze in Terrasanta.

      Naturalmente quel maniaco bastardo di Pietro l'Eremita fu uno dei pochi a sopravvivere.
      Era un epoca di assoluta follia, almeno secondo i nostri criteri. In questo periodo si succedettero, oltre alle crociate, per così dire, "storiche" o regolari, le diverse crociate dette dei "bambini", che produssero, 30.000 morti e/o schiavi, tra bambini e donne e disgraziati, ma nessuna pazzia poteva comunque eguagliare o superare quella del papa.
      Vero è che Innocenzo aveva già provato a liberarsi degli Albigesi con sistemi meno cruenti. Aveva spedito in Linguadoca Domenico, che avrebbe poi fondato l'ordine domenicano (fantastico serial killer nel corso di tutto il periodo dell'Inquisizione), ma il frate era tornato dicendo:"Li ho pregati piangendo, Santità, ma dove la preghiera ha fallito un grosso bastone potrebbe ottenere risultati".
      Innocenzo aveva poi inviato Pietro e fratel Raoul. Pietro aveva accusato Raimondo, Conte di Tolosa, di nascondere e proteggere gli eretici, ed, dopo averlo scomunicato, era stato ammazzato da un suo cavaliere.
      La crociata di Innocenzo costituisce una terribile macchia per la Chiesa. Il Pontefice diresse od organizzò scientificamente una guerra contro cristiani in una terra cristiana, dove era virtualmente impossibile separare gli ortodossi dagli eretici. Per questo, in assoluto contrasto con le parabole di Gesù, si decise di bruciare insieme il grano e le erbacce.
      Scusate la digressione:
      La violenza nella nostra tradizione non ha caratteristiche di costanza. All'inizio la Chiesa favoriva un profondo sentimento di santificazione della vita umana. Spargere sangue era sempre un gravissimo peccato e questo produsse sia i martiri dei primi due secoli sia il rifiuto assoluto di partecipare ad operazioni militari da parte dei primi cristiani (ciò che li rendeva cattivi cittadini per gli Imperatori romani). Le cose cambiarono decisamente con Costantino. Dopo di lui Leone il Grande (440-61) ebbe parole di grande stima verso l'imperatore per aver torturato ed ucciso eretici e persino Augustino (teologo sulla cui opera si fonda gran parte della costruzione teorica ecclesiastica) , pur non approvando tortura ed omicidio, sostiene che con gli eretici tre o quattro buone bastonate possono essere utili a mostrare la strada giusta. Mentre nel 177 non c'era un solo soldato cristiano, nel 416 (editto di Teodosio) soltanto i cristiani potevano arruolarsi. Malgrado questo non sembra che in quelle che vengono chiamate "epoche oscure" ci siano mai stati episodi clamorosi, almeno sino ai primi contatti con l'Islam, che invase antiche contrade cristiane come Africa, Asia e Spagna, proclamando un paradiso straordinario ed un inferno orribile.. Maometto era stato capo di stato, comandante militare, giudice e , nella sua fede, il paradiso era destinato a coloro che morivano per Allah. Una goccia di sangue sparsa in guerra era meglio di mille preghiere ed il paradiso era pieno di magnifiche ragazze che si dovevano occupare di te. L'urto con questa tradizione modificò profondamente gli ideali cristiani. Ora l'insegna da seguire non era più il monaco ascetico e pacifico ma il guerriero con la spada grondante sangue. La garanzia di paradiso per il guerriero morente era passata dall'Islam alla Cristianità così come il concetto di Jihad, la cosiddetta Guerra Santa. Quando avversari diciamo così "tradizionali" come gli infedeli non erano disponibili, si cominciò a cercarli nelle zone più prossime e lungo la strada verso la Terra Santa e chi meglio dei giudei (dei quali Giovanni Crisostomo scrisse nel quarto secolo "Odio gli ebrei. Nessun perdono è possibile per gli odiosi assassini di nostro signore ed anche Dio odia gli ebrei e li ha sempre odiati" ) poteva rappresentare un buon obiettivo, fonte di gloria e di indulgenze. Nel 1096 (prima crociata) i soldati Crociati sterminarono prima la metà degli ebrei di Worms ed uccisero poi l'altra metà che si era rifugiata nella residenza del vecovo (che li lasciò in balia dei santi crociati). La stessa cosa si ripetè in tutta la Germania ed in seguito anche in Francia. Ormai la carneficina era diventata la religione ufficiale della Chiesa ed il fine (di eradicare col sangue l'eresia) giustificava l'utilizzo di qualsiasi mezzo.
      Ma riprendiamo la nostra storia di strage.
      Filippo di Francia si rifiutò di guidare la Crociata degli Albigesi (l'azione contro Raimondo IV di Tolosa avrebbe potuto creargli difficoltà con i nobili) e così Innocenzo III nominò suo comandante in capo il suo legato, Arnaldo-Amalric, generale cistercense di Citeaux.
      Alla chiamata alle armi rispose gente di tutte le risme, dai cavalieri, ai contadini ed ai mercenari Fu decretata una speciale "indulgenza" per il periodo di ferma previsto (quaranta giorni) e terra a disposizione in Linguadoca (il che fa pensare che la carneficina era stata deliberatamente programmata e preordinata dal pontefice).
      La truppa era composta da 200.000 fanti ed almeno 20.000 cavalieri, tra cui c'erano nobili, duchi e conti. Era presente anche Raimondo di Tolosa che, saggiamente, aveva fatto pace con la Chiesa una settimana prima, presentandosi seminudo come un penitente alle porte della cattedrale di Saint-Gilles e giurando la sua fedeltà sulle sacre reliquie.
      I cristiani marciarono su Béziers , il cui assedio cominciò il 22 di luglio (giorno propizio in quanto festa di Maria Maddalena ?).
      Amalric chiese ai cittadini di consegnare i due o trecento eretici che abitavano in città, così da essere risparmiati, ma gli abitanti decisero di non consegnare alcuno e di resistere.
      Per una stupida azione di disturbo compiuta da giovani del posto, la roccaforte che avrebbe potuto resistere per mesi, cedette all'attacco dei mercenari.
      Questo è il momento della famosa frase di Arnaldo-Amalric : "Uccideteli tutti; Il Signore riconoscerà i suoi!"
      La strage fu spaventosa. Vennero uccisi tutti, donne e bambini, per strada e nelle chiese (cattoliche), cristiani ed albigesi. Nella chiesa di Maria Maddalena, nel corso della carneficina cadde a terra il calice contenente ostie e vino, così il sangue di Cristo si mischiò con quello del popolo di Béziers. Della città non restarono che rovine.
      Nella relazione di Arnaldo al Pontefice sta scritto:"Oggi, Vostra Santità, sono stati passati a fil di spada ventimila cittadini, senza riguardo all'età o al sesso.". In quella che è stata storicamente la più terribile persecuzione contro i cristiani, sotto l'Imperatore Diocleziano, si calcola siano morti circa duemila cristiani. Nella sua prima operazione di "pulizia", Innocenzo III° ne aveva ammazzati dieci volte tanti.
      A Carcassonne, conquistata con l'inganno mentre i capi della città trattavano una tregua, i cittadini vennero lasciati liberi, nudi, con l'obbligo di non farsi mai più rivedere, pena la morte. Il loro salvacondotto era per un solo giorno e recitava che erano liberi ma dovevano andarsene:"...completamente nudi, fatti salvi i peccati che si portavano addosso".
      Sempre a Carcassonne il legato pontificio nominò Simone de Montfort (in seguito citato sia in relazione ai Templari, sia in relazione al Priorato di Sion) come incaricato di risolvere la faccenda. Questi, nel 1210 a Bram, non uccise nessuno con la scusa che i morti sono pessimi messaggeri. Strappò però naso e occhi a tutti gli abitanti. Ad un solo cittadino venne lasciato un occhio perché facesse da guida agli altri fino a Cabaret per spaventare gli altri albigesi.
      Di cittadina in cittadina vennero bruciati tutti i "perfecti" e, secondo quanto scritto al Pontefice da Vaux de Cernay, "cum ingenti gaudio combusserunt" (li bruciarono con immensa gioia).

      De Monfort ed Innocenzo III morirono entrambi nel 1216, un anno dopo il 4° concilio Laterano, ma la crociata ebbe materialmente termine solo nel 1226, dopo diciotto anni di stragi nelle quali morirono in centinaia di migliaia e solamente per "disobbedienza al pontefice" (anche se l'Inquisizione continuò l'opera facendo bruciare vivi 250 catari e valdesi nel 1244, nel sud della Francia, altri 200 nell'arena di Verona nel 1278, altri 100 a Graz [Austria] nel 1397 [dopo averli prima impiccati], 2470 in Provenza nel 1545, 2000 in Calabria [Guardia Piemontese, San Sisto e Montaldo] nel 1561 ed altri 2.000 nelle Alpi nel 1686). La Linguadoca venne ridotta terra rasata e tutte le antiche tradizioni locali andarono irrimediabilmente perdute, ma in realtà Innocenzo, che non riusciva a comprendere l'incongruenza tra la piccola eresia prodotta dalla disobbedienza e dal disprezzo verso un uomo, fosse pure il papa, e la rinuncia pratica al Discorso della Montagna portata a compimento definitivo con "terapia" dell'eradicazione sanguinosa e la creazione dell'Inquisizione.

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      Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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        VENTI SECOLI DI PAPATO
        La Romana Inquisizione
        (le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)
        Prima di accennare all'inquisizione romana, ricordo ancora che quando Napoleone invase la Spagna, nel 1808, un suo ufficiale polacco, il colonnello Lemanouski, lasciò una relazione nella quale si dice che i Domenicani , a Madrid, si asserragliarono nel loro monastero. Attaccato e preso il monastero, i frati negarono l'esistenza di camere di tortura, ma i soldati francesi le ritrovarono invece nei sotterranei. Le camere erano piene di prigionieri, completamente nudi ed in parte impazziti per le indicibili sofferenze patite. Persino le truppe di Napoleone, abituate alla crudeltà ed al sangue, non poterono tollerarne la vista. Svuotate le stanze, minarono l'intero monastero e lo fecero saltare in aria.
        Racconto questo perché non si dimentichi che non è da molto che la Chiesa ha ripiegato su atteggiamenti meno crudeli e cruenti, anche se altrettanto illogici.

        L'Inquisizione Romana venne istituita da Paolo III (Alessandro Farnese) il 21 luglio 1542. Fu la prima delle Sacre Congregazioni e composta da cardinali, uno dei quali Gian Pietro Carafa, futuro Paolo IV, nella sua qualità di "inquisitore generale", ebbe la malsana idea di equipaggiare ,a sue spese, un'apposito edificio con tutti gli strumenti di tortura che all'epoca costituivano il massimo dell'evoluzione nel settore. "Nessun uomo" egli disse "può permettersi di tollerare gli eretici.".
        Eletto papa nel 1555, il Carafa potè dare libero sfogo al suo personale fanatismo: odiava gli ebrei e li rinchiuse nei ghetti; odiava i sodomiti e li bruciò, odiava le donne e proibì loro di varcare le soglie del Vaticano. Ranke dice di lui:"Occupò la sua vita nell'inquisizione, in "autos-da-fé", in scomuniche, imprigionamenti, etc."

        Già da cardinale aveva bruciato tutti i libri che non gli andavano e da papa istituì l'Indice dei libri proibiti. Sulla lista finirono opere di Erasmo, Rabelais, Boccaccio, persino Enrico VIII, i cui "Sette sacramenti" erano piaciuti moltissimo a Leone X, che in pieno Concistoro aveva sostenuto fossero un dono caduto dal Cielo.
        L'ordine di Paolo III "i colpevoli ed i sospetti (di reati contro l'ortodossia e la morale) devono essere imprigionati e giudicati fino alla sentenza finale (morte)", passò a Carafa senza problema alcuno. Il papa (Paolo III) era tranquillissimo, sebbene, con le sue diverse partners (non sapevo che parola usare, visto che una l'aveva sposata prima di accedere agli ordini), i suoi figli legittimi ed illegittimi ed i regali di cariche cardinalizie ai suoi nipoti e nipotini, forse avrebbe dovuto essere uno degli oggetti dell'indagine.
        I protestanti lessero con divertimento il "Consilium" finale di papa Paolo III°, che praticava materialmente proprio quanto proibiva ai fedeli.
        La cosa incredibile è che Carafa, Paolo IV, si trovò nella situazione di dover mettere all'"Indice" proprio il "Consilium" del suo predecessore (che materialmente aveva compilato lui stesso). Da non dimenticare anche il fatto che al medesimo Paolo IV (quando era ancora cardinale) viene attribuita la frase "populus vult décipi, et decipiatur!", cioé "il popolo vuole essere ingannato, ed allora inganniamolo!", la qual cosa, detta da un futuro pontefice, sembra emblematica di una dose notevole di spregevole disprezzo (anche se per alcuni rappresenta un arguta valutazione pratica).
        Un altro particolare umoristico riguarda il Decamerone di Giovanni Boccaccio, messo all'indice "fino a che non fosse stato ripulito".

        Cosimo de'Medici, ritenendo che si trattasse di una delle più belle opere in prosa italiana, domandò al pontefice se non si potesse fare qualcosa per permetterne la diffusione e la lettura. E l'impossibile avvenne. Nel 1573 una versione censurata venne posta in commercio. Questa versione può ben essere considerata come uno dei più straordinari e raccomandabili libri "sporchi" della storia. Il censore, Vincenzo Borghini, ebbe un idea geniale: invece di tagliare qua e là, usò il semplice trucco di sostituire ogni prete o vescovo o frate che appariva nel Decamerone, con un laico. Il semplice trucco funzionò a meraviglia, ma, naturalmente, tolse poco o nulla dell'erotismo del libro.
        Per il Concilio di Trento (1564, ne parlerò in seguito per altre ragioni) venne preparato un nuovo Indice e così si andò avanti per un bel pezzo.
        Gli effetti della Congregazione dell'Indice, istituita nel 1571, furono devastanti per la cultura cattolica. Autori ed editori temevano per la propria vita ed il loro apporto alla scienza ed alla conoscenza non è certo stato quello che poteva essere. Persino nel campo della teologia e della ricerca religiosa, dove i censori imperversarono sulla produzione e sui documenti dei teologi che li avevano preceduti.
        All'indice sono stati posti tutti i più grandi scienziati e scrittori della nostra epoca e chiunque ponesse in discussione "immutabilità" della Chiesa ed "infallibilità" del pontefice.

        Solo nel 1966 Paolo VI ha ufficialmente (ufficiosamente esiste tutt'oggi) "dismesso" l'"Index".
        L'inquisizione romana continuò le sue operazioni senza problemi. Nel 1814 Pio VII° riintrodusse la Sacra Inquisizione per "blasfemia, immoralità, atteggiamento irrispettoso verso la Chiesa, mancata partecipazione alle festività, abbandono della vera fede". Nel 1829 chiunque, negli Stati Pontifici, detenesse un libro scritto da un eretico doveva essere trattato come tale (imprigionato, privato dei propri beni ed ucciso).
        Pio VII ha comunque il merito di aver ufficialmente proibito, nel 1816, l'uso della tortura nei tribunali dell'inquisizione (venne però utilizzata ancora per circa vent'anni) e di aver vietato i roghi.
        Tuttavia, ancora nel 1856, Pio IX permetteva e favoriva "scomuniche,confische, bandi, prigione a vita e, nei casi più gravi, condanne a morte inflitte segretamente". E fino a tutto il 1870 i processi continuarono di fronte alla "Santa Consulta" con le stesse modalità: solo preti tra i giudici, mai confronti con i testimoni ( o controinterrogatori), mai avvocati difensori.
        Il record dell'Inquisizione sarebbe imbarazzante per qualsiasi organizzazione, ma per la Chiesa cattolica lo è in maniera drammatica. Oggi, malgrado l'oggettiva posizione di estrema inciviltà e di assoluta intolleranza che fa parte del suo bagaglio, la Chiesa si pubblicizza come difensore della legge "naturale" e dei diritti dell'uomo. In particolare il papato vede se stesso come campione di morale (è di oggi, marzo 2000, la pubblicazione di una bozza di documento nel quale la Chiesa dovrebbe chiedere scusa (solo a Dio e senza assunzioni di altre responsabilità) per gli orrendi crimini commessi (da qualche mela marcia) nei secoli passati. Un documento di straordinaria e vergognosa ambiguità).
        Quello che la storia irrefutabilmente dimostra è invece che per più di sei secoli, senza interruzioni, il papato è stato il campione dell'ingiustizia. Di circa ottanta papi, dal 13° secolo in poi, nessuno ha disapprovato impostazione teologica o inquisizione. Al contrario ognuno di loro ha aggiunto alla faccenda personali tocchi di crudeltà.
        L'unica giustificazione all'"eresia" (questa sì, veramente eresia) dei papi sembra poter essere soltanto l'aver preferito di contraddire il Vangelo piuttosto che un predecessore "infallibile".
        E la scusa e l'assoluzione dei papi da parte di molti storici cattolici, basata sul fatto che l'eresia costituiva un reato "civile", non sembra ragionevolmente sostenibile sia per le drastiche modifiche apportate dalla Chiesa alle procedure di giudizio e di condanna "civili" sia perché, negli Stati pontifici, la responsabilità era diretta ed assoluta. L'estensione del concetto di "eresia" a tutte le difformità nella pratica religiosa e civile, la reintroduzione della tortura nelle corti di giustizia sono di completa ed assoluta responsabilità papale ed è molto difficile levarsi questo peso di dosso.
        Il cattolico De Maistre ha sostenuto , aggiungendo ipocrisia all'orrore, che la Chiesa "non ha direttamente ucciso nessuno", in quanto era pratica corrente affidare i condannati al braccio secolare per l'esecuzione. Salta subito agli occhi la vacuità del ragionamento, quando si provi ad applicarlo agli ebrei, che non uccisero alcuno (men che mai Gesù) ma lo affidarono anche loro al braccio secolare (i romani). Per questo fatto, peraltro assolutamente falso (vedasi : Cristo - la figura storica ) i Giudei hanno pagato per secoli un prezzo che pochi altri popoli sono stati in grado sopportare senza scomparire in un genocidio legalizzato.
        Altrettanto ridicole sono le giustificazioni e le scuse attinenti al "sitz im leben", per così dire ambientali e temporali. Persino all'epoca di Diocleziano nessuno veniva torturato ed ucciso "in nome di Gesù crocifisso".

        In alcune località, come l'Inghilterra, l'inquisizione fu notevolmente più blanda, ma solo in funzione della salutare mancanza di rispetto per la Chiesa e per il saldo principio che "una persona è innocente sino a che non sia dichiarata colpevole". In sette secoli non un solo vescovo o prelato ha alzato la sua voce di protesta contro l'inquisizione. Mi vengono in mente soltanto Stefano Langton, arcivescovo di Canterbury, che si oppose ad Innocenzo III, sostenendo "La legge naturale obbliga principi e vescovi nello stesso modo; non c'è scappatoia da lei. E' persino fuori del raggio d'azione del Papa", e qualche eretico come Marsilio da Padova o Lutero o Hubmaier.
        Il richiamo (per giustificarsi) agli standard dei tempi, è ancora più stridente oggi, con l'atteggiamento retrivo del Papa verso contraccezione, aborto, matrimonio dei preti, donne preti, etc.. Come ha correttamente detto un mio amico teologo: "Invece di proteggere la vita, la salute e la dignità dell'uomo, proteggiamo il suo santo sperma, che non vada perso".

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        Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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          che pesantezza con sti papi e la chiesa vai tranquillo che con papa ratzinger finalmente sarà la fine per tutta sta gente ecclesiastica

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            Conan sei il solito trincafanta e pecurigno. Guarda il mio quote, avevi scritto Bonifacio VII.

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              VENTI SECOLI DI PAPATO
              Qualche giudizio storico sull'Inquisizione e la questione delle streghe
              (le immagini del testo sono in parte originali ed in parte tratte dai testi citati in bibliografia)

              In generale gli storici non sono stati benevoli verso l'Inquisizione. Lea, un Quacchero che occupò molti anni della vita a studiare l'inquisizione, parla di un "infinita serie di atrocità". Lord Acton, cattolico, asserisce che l'Inquisizione non è mai stata a corto di "uccisioni religiose....Il principio alla base dell'inquisizione era micidiale". E, per quanto riguarda i papi, "Essi erano non solo omicidi in grande stile, ma avevano fatto dell'assassinio una base legale della Chiesa Cristiana e una condizione per la "salvezza"". Persino dopo la Seconda Guerra Mondiale, G.G. Coulton era in grado di dire che l'Inquisizione era responsabile per "le più elaborate, diffuse e continue barbarie legali che si possano ricordare nel corso di tutta la storia civilizzata". Nulla che gli Imperatori Romani abbiano fatto ai cristiani può essere paragonato per quantità, qualità e durata temporale con la sistematica malvagità dell'Inquisizione.
              L'occultista egiziano, Rollo Ahmed, nel suo "The Black Art" (1971) descrive l'Inquisizione come la "più impietosa e feroce istituzione che il mondo abbia mai conosciuto...Le atrocità che l'Inquisizione commise costituiscono la più blasfema ironia nella storia religiosa, disonorando la Chiesa Cattolica con la morte di vittime innocenti che venivano bruciate al fine di eludere la massima "Ecclesia non novit sanguinem" (la Chiesa non sparge sangue).

              R.R.Madden fornisce una testimonianza diretta della sua visita ad Avignone nel suo libro "Galileo e l'Inquisizione", con la orribile descrizione delle camere di tortura, di giudizio, delle celle e della struttura generale delle operazioni. La sua opinione sulla possibilità da parte di un accusato di sopportare la procedura inquisitoria è netta ed assolutamente negativa. La sua descrizione del "forno", all'interno del quale venivano incatenati ad appositi anelli i condannati al fine di essere "bruciati vivi", è pianamente drammatica, completa dell'orribile particolare delle camice inzuppate di zolfo che venivano fatte indossare alle vittime affinché bruciassero meglio.
              Ai piani superiori (del palazzo dei papi ad Avignone) pontefici come Giovanni XXII, ammassavano una fortuna sfruttando poveri disgraziati, vendendo beni della chiesa, commerciando in indulgenze e dispense papali. Altri papi, come Clemente VI, si stravaccavano nudi, tra lenzuola di lino bordate di ermellino, insieme alle loro molte amanti. Nei piani sottostanti (i fondi) innumerevoli vittime, anch'esse nude, urlavano in agonia mentre venivano torturate e bruciate, qualche volta solo per aver mangiato carne durante la quaresima.

              Madden, che era accompagnato nella visita da un amico, un pastore Battista, si sentì chiedere all'uscita:"Bene, Madden, cosa pensi della tua religione, ora?". Madden dice di averci pensato molto prima di rispondere." Sono convinto, Wire, che essa deve essere la vera religione, perché se non avesse avuto dentro di se un vitale e divino principio non avrebbe mai potuto sopravvivere ai crimini che sono stati commessi in suo nome".
              Uno storico cattolico disse "sarebbe meglio essere ateo piuttosto che credere al Dio dell'Inquisizione". Un'altro precisò che lo stesso Gesù avrebbe sofferto e sarebbe stato giustiziato per mano degli inquisitori dei papi. Egli (Gesù) parlava con gli eretici (la donna Samaritana) pranzava con Pubblicani e prostitute, attaccava ministri del tempio, scribi e Farisei, e violò anche il sabato cogliendo e mangiando grano quando era affamato.
              Non appare quindi sorprendente che la "Casa sull'Angolo" del papa sia tutt'ora funzionante. Il cardinal Ratzinger, o chi per esso, telefona ad un prete in California, in Canada o in Australia, ordinandogli di eliminare le sue ricerche sull'opinione dei vescovi in relazione al celibato del clero o sulle percentuali di fedeli favorevoli alla contraccezione. Teologi vengono scacciati e licenziati dai loro posti di lavoro, preti vengono sospesi dalla loro attività ecclesiatica, solo per aver manifestato il loro dissenso in relazione ad insegnamenti "non infallibili".
              All'assurdo massacro degli eretici si devono poi aggiungere altre due categorie di soggetti, duramente perseguitate dalla Chiesa: le streghe e gli Ebrei.
              Nel caso delle streghe non desidero discettare sulle improbabili accuse, impossibili responsabilità e ridicoli malefici che venivano addebitati agli imputati, mi limiterò a dire che Gregorio IX diede il via ad un inondazione di follia collettiva che sembrò quasi travolgere la realtà oggettiva.
              La descrizione delle operazioni messe in atto dal sadico prete Conrad, uno dei capi informatori/inquisitori di papa Gregorio, supera ogni possibile immaginazione.
              Centinaia di morti torturati e bruciati testimoniano la pazzia della Chiesa. Morti che a volte, come i Templari, educati al coraggio ed alla fede, non erano tuttavia in grado di resistere alle spaventose sofferenze. (uno di essi disse:"ammetterei con gioia di aver ucciso Dio, se tutto questo mi venisse risparmiato").
              Le confessioni si moltiplicarono e divennero sempre più estrose e complesse (avrei voluto vedere il contrario!). Pur di evitare ulteriori sofferenze gli accusati cercavano di compiacere gli inquisitori con sempre più elaborate fantasie (sesso con il Diavolo, figli con lui, voli notturni, malefici, l'Anticristo sta per giungere, trasformazioni in lupi, civette, gufi, gatti, etc. etc.). E le confessioni diedero la stura a nuove escalations dell'orrore.

              La Bolla di Innocenzo VIII del dicembre 1484 "Summis desiderantes affectibus" sembra stimolare ulteriormente questa progressione, con il rendere parte integrante della fede cristiana i blateramenti di vecchie malandate urlati sotto tortura. Essa recita: Uomini e donne allontanandosi dalla fede Cattolica si sono abbandonati ai diavoli, incubi e succubi, e per mezzo di incantesimi, sortilegi, congiure ed altre maledetti peccati, hanno sgozzato infanti ancora nel grembo della madre, vitellini, bestiame, hanno fatto appassire i raccolti, reso uomini impotenti e donne sterili, hanno fatto sì che i mariti non potessero andare con le mogli e le mogli non potessero ricevere i loro mariti" . Dal 1484 chiunque dubitasse o negasse la stregoneria , fosse vescovo o teologo, doveva essere classificato come un eretico e pagare il relativo scotto.
              Innocenzo conferì la suprema autorità sulla supervisione di questo massacro ai domenicani Kramer e Sprenger (conosciuti come gli Apostoli del Rosario) , che scrissero congiuntamente il "Malleus Maleficarum" nel 1486. Il libro che, secondo alcuni storici, produsse più morte e miseria di qualsiasi altro.
              Il libro è noto e, se non si trattasse di un opera che ha avuto un impatto micidiale, la lettura di alcune sue parti costiturebbe una fonte di sarcasmo per le complicate operazioni che il Diavolo è costretto a compiere per raggiungere i suoi fini.
              Questo testo, basilare per gli investigatori, ebbe il suo seguito in molti altri volumi, scritti da molteplici mitomani imbecilli come Boguet (Discorsi sulla stregoneria), ma in nessun caso i cacciatori di streghe sembrano essersi resi conto che erano loro medesimi a creare le streghe.

              Alle presunte, ipotetiche, cerimonie stregonesche la Chiesa oppose sue personali forme di magia, quali acqua santa, candele benedette, campane, medaglie, rosari, reliquie, esorcismi e sacramenti, ma nonostante tutte queste armi "divine", essa sembrava perdere la guerra. Più torturava, bruciava ed uccideva, più c'erano streghe e fattucchiere. In letteratura vengono riportati casi di località nelle quali il numero delle streghe superava del doppio quello delle persone "normali". Interi paesi vennero spopolati, bruciandone gli abitanti.

              Naturalmente la stregoneria c'è sempre stata, anche prima del cristianesimo. A volte identificata con le religioni naturali, a volte con pratiche di erboristeria o sciamaniche. Ma il papato ha contribuito con una serie di Bolle e di encicliche che non trovavano alcuna rispondenza nei dieci secoli precedenti e la giustificazione teologica fornita dagli inquisitori era che la "vecchia" razza di streghe (non pericolosa e quasi innocua) si era estinta ed era stata sostituita da una nuova razza più forte e più potente, la lotta alla quale giustificava procedure che, prima di Innocenzo VIII, sarebbero state considerate contrarie alla natura stessa della Fede. Papi come Alessandro VI, Leone X, Giulio II, Adriano VI contribuirono con il loro succoso apporto, stabilendo "infallibilmente" l'esistenza delle streghe. Ancora nel 1623 Gregorio XVI decretava che chiunque avesse fatto un patto con il diavolo doveva subire la prigione a vita.
              Improvvisamente, nel 1657, senza preavviso o spiegazione, la Romana Inquisizione stabilì che i processi fatti sino ad allora non erano stati gestiti correttamente. Gli inquisitori avevano sbagliato applicando continuamente la tortura e ponendo in essere altre irregolarità. Non ci fu una parola di scusa o una precisazione sul ruolo papale in questa orrenda buffonata. E non una parola di rimorso sulle migliaia che morirono in questo periodo d'incubo ( tanto per citare qualche cifra limitata alla "stregoneria":1278 vengono impiccati a Londra 267 ebrei accusati di omicidi rituali contro i cattolici;1416, arse 300 donne nel Comasco per ordine dell'Inquisizione; 1485, giustiziate 49 persone a Guadalupe per ordine Inquisizione; 1485, bruciate a Bormio 41 donne per ordine dell'inquisizione; 1505, uccise 14 donne a Cavalese su ordine del vicario del vescovo di Trento; 1507, bruciate 30 persone a Logrono [Spagna] per ordine dell'Inquisizione; 1514, altre 30 donne vengono bruciate a Bormio per ordine dell'Inquisizione; 1518, bruciate 80 donne in Valcamonica per ordine Inquisizione; 1562, bruciate 300 persone a Oppenau [Germania]; 1562, bruciate 63 donne a Wiesemberg [Germania] e 54 persone a Obermachtal [Germania] su ordine Inquisizione; 1680 bruciati 20 ebrei a Madrid su ordine Inquisizione, e sono solo alcuni episodi "sporadici").
              Prima di parlare della persecuzione degli Ebrei, mi permetto ancora di ricordare lo strano e doloroso collegamento tra Sabba delle streghe (che iniziava il venerdì sera) ed il sabato ebreo, collegamento rilevato o operato abilmente dagli inquisitori fin dall'inizio della loro caccia. E questo fa pensare ancora di più.

              sigpic"Ooh amore ooh amante
              Che fai stasera ragazzo?
              Tutto va bene, solo tienimi stretto
              Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

              Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                Conan sei il solito trincafanta e pecurigno. Guarda il mio quote, avevi scritto Bonifacio VII.
                Si ma dovevi capirlo: solo Bonifacio VII fu soprannominato "la bestia"
                sigpic"Ooh amore ooh amante
                Che fai stasera ragazzo?
                Tutto va bene, solo tienimi stretto
                Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                  da dove hai preso tutto sto materiale?
                  Originariamente Scritto da Gary
                  mi è stato consigliato nutella e caciotta come spuntino pre nanna. che faccio leo ?



                  Originariamente Scritto da Leonida
                  vai tranquillo, se sei in def puoi anche pensare di metterci due peperoni vicino.



                  https://www.bodyweb.com/threads/1713...ozze+colazione

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                    venti secoli di papato .it scrive Franco Curro storico di orgine ebreica.
                    sigpic"Ooh amore ooh amante
                    Che fai stasera ragazzo?
                    Tutto va bene, solo tienimi stretto
                    Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                    Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                      ma c'è qualcuno che quando conan inizia con i suoi copia e incolla,li legge tutti dall'inizio alla fine?
                      Presidente siamo con Te,
                      meno male che Silvio muore.

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                        Purtroppo non ho tempo di leggere tutto il 3d ....ditemi solo:
                        è il solito scontro tra sostenitori dei milioni di miliardi di vittime delle terribile inquisitione medievale v.s. meno di 5000 condanne capitali in 500 anni?
                        sigpic

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                          Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
                          Purtroppo non ho tempo di leggere tutto il 3d ....ditemi solo:
                          è il solito scontro tra sostenitori dei milioni di miliardi di vittime delle terribile inquisitione medievale v.s. meno di 5000 condanne capitali in 500 anni?
                          temo

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                            Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
                            Purtroppo non ho tempo di leggere tutto il 3d ....ditemi solo:
                            è il solito scontro tra sostenitori dei milioni di miliardi di vittime delle terribile inquisitione medievale v.s. meno di 5000 condanne capitali in 500 anni?


                            fuochino.... .....
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Questa società non è più disposta ad accettare i modi di fare di quel sistema. Il punto è solo questo. Non devono essere gli altri a dirci come condurre la nostra guerra. Noi rivogliamo tutto, e vogliamo l'allenatore assolto.
                            Originariamente Scritto da Pesca
                            avanti savoia

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                              conny ti prego fai togliere il punto II della firma di gabriele dando una smentita dischiarando che eri sotto effetto dell'alcol quando hai scritto....
                              Originariamente Scritto da Sean
                              Questa società non è più disposta ad accettare i modi di fare di quel sistema. Il punto è solo questo. Non devono essere gli altri a dirci come condurre la nostra guerra. Noi rivogliamo tutto, e vogliamo l'allenatore assolto.
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              avanti savoia

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                                Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                                temo
                                Gabry,che compito ingrato ti sei accollato..... non ci è riuscita l'intera storiografia moderna, producendo valaghe di documenti processuali, a sfatare la leggenda nera dell'Inquisizione...
                                sigpic

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