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Il mio nuovo look...
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Originariamente Scritto da Whitecrane Visualizza Messaggiosi ma la tua barba sa di bavetta di bimbo in questo periodoOriginariamente Scritto da pumbaa Visualizza MessaggioLe pappine PlasmonOriginariamente Scritto da stefi Visualizza Messaggiol'hai tenuta appositamente per farci appendere il nipote con le sue mani paffute?
no a questo punto se è da un mese vogliamo la fotoOriginariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMa così pungerai le tenere gote della nipotanza
siete troppi e troppo bastardi,non ce la faccio a tenervi testa
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si, è proprio Hemingway....altro che Bukowski...questo ha fatto una vita come si deve...peccato solo per il finale...
Ernest Miller Hemingway nasce a Oak Park, nell’Illinois, il 21 luglio del 1899, alle otto del mattino. Suo padre, Clarence Edmonds Hemingway, era un medico di soli ventotto anni, collezionista di monete, francobolli, cimeli indiani, animali impagliati, appassionato di caccia e pesca ed eccellente cuoco. Sua madre, invece, Grace Hall, era un contralto che, abbandonata la carriera operistica a causa di alcuni disturbi alla vista, si era dedicata alle lezioni di musica a domicilio e, più tardi, alla pittura. La famiglia di Hemingway era agiata, di religione protestante. I rapporti tra i genitori non furono mai buoni: il padre era un uomo fragile e severo, mentre la madre mostrava un carattere ambizioso e dominatore. Hemingway e i suoi cinque fratelli, di cui era il secondogenito, vissero la loro infanzia fra i continui litigi dei genitori sull’educazione dei figli e la gestione del patrimonio familiare.
Hemingway si diplomò nel 1917 alla Oak Park High School, dove la sua inclinazione e il suo talento per le lettere vennero presto notati e incoraggiati da alcuni insegnanti. Mentre sua madre, Grace, avrebbe voluto per il figlio una carriera da violoncellista, il giovane Hemingway si mostrava incline alle stesse passioni che il padre gli aveva trasmesso: l’amore per la caccia, la pesca e la vita all’aria aperta. Lasciò l'università per la scuola di giornalismo.
Nell’ottobre del 1917 venne assunto come cronista dal «Kansas City Star», ma l’intervento degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale lo stimolarono a offrirsi volontario per combattere in Europa. Verrà tuttavia riformato a causa di un difetto alla vista e, lasciato lo «Star», nel 1918 si arruolerà, insieme con un amico, come autista di ambulanze della Croce Rossa. Quella stessa estate, dopo la traversata dell’Atlantico e brevi soste a Parigi e Milano, si era trovato sul fronte italiano. A Fossalta di Piave, in particolare, dopo essere stato colpito e ferito dalle schegge di un proiettile, finì in un ospedale milanese dove rimase per tre mesi subendo numerose operazioni alla gamba. Qui si innamorò di Agnes Hannah von Kurowsky, un’infermiera americana di origine tedesca. La ragazza, tuttavia, respinse la domanda di matrimonio di Hemingway il quale, ritiratosi dalla Croce Rossa, decise di ritornare a combattere nell’esercito italiano fino all’armistizio.
Riattraversato l’oceano e nel 1919 sbarcò negli Stati Uniti dove venne trionfalmente accolto dalla stampa ed elogiato per il suo coraggio e la resistenza al dolore. Tuttavia, così come molti altri reduci, anche Hemingway, dopo la guerra, aveva stentato a riadattarsi alla vita civile. Per questo motivo, sembra che avesse prese a soffrire di insonnia e a bere per combatterla. Leggeva moltissimo e di tutto. Proprio durante quell’estate, tra gite ed escursioni nei boschi del Michigan, riprese a scrivere racconti. Sua madre, però, scontenta di questa passione, tentò a più riprese di osteggiarla finché, su invito di un amico del padre, lo scrittore non accettò di stabilirsi a Toronto. Dal 1920 diventò un collaboratore del «Toronto Star», scrivendo una dozzina di articoli in tre mesi. Stabilitosi a Chigago, collaborò con una rivista di settore, che poi decise di abbandonare dopo aver conosciuto e sposato, il 3 settembre del 1921, Elizabeth Hadley Richardson, una ragazza di St. Louis, orfana di entrambi i genitori e più grande di lui di otto anni.
Con l’aiuto economico della moglie e alcune lettere di presentazione di Sherwood Anderson a Gertrude Stein, Lewis Galantiére, Sylvia Beach ed Ezra Pound, Hemingway partì per l’Europa e, nel febbraio del 1922, riprense a collaborare con il «Toronto Star». Per questo giornale seguì grandi eventi internazionali: la guerra greco-turca e la pace di Losanna. Quando, poi, invitò la moglie a raggiungerlo, accade un avvenimento assai strano: Elizabeth smarrì, o le furono rubati, tutti i manoscritti del marito.
Nel 1923 a Parigi uscì il primo libro di Hemingway, Three Stories e Two Poems. Il 10 ottobre dello stesso anno nacque il suo primo figlio, John Hadley Nicanor, soprannominato Bumby. A Parigi, in questo periodo, ebbe modo di scrivere racconti e pubblicare poesie su una rivista tedesca. All’inizio del 1925 l’editore americano Horace Liveright accettò di stampare il suo secondo libro dal titolo In Our Time. Nell’ottobre del 1926 uscì Fiesta dopo che, con la pubblicazione di Torrenti di Primavera, Hemingway aveva interrotto i rapporti con Liveright, per poter passare ad un altro editore. Nel 1927 vennero pubblicati i racconti che diedero conferma delle doti letterarie di Hemingway: Men without woman. Durante lo stesso anno lo scrittore aveva divorziato da Elizabeth Hadley per sposare una ricca amica della moglie che lavora nella redazione parigina di «Vogue»: Pauline Pfeiffer.
Dal 1928 al 1939, dopo essere tornato negli Stati Uniti insieme alla moglie, passò il suo tempo scrivendo, pescando e cacciando in Florida. Lo stesso anno, dopo la nascita del suo secondogenito, Patrick, che aveva messo a repentaglio la vita di Pauline, suo padre morì suicida sparandosi un colpo alla testa. Nel 1929 uscì Addio alle armi. Nel 1931 nacque il terzo figlio di Hemingway, Gregory Hancock, mentre lo scrittore stava preparando Morte nel pomeriggio, Winner Take Nothing e Verdi colline d’Africa, che uscirono rispettivamente nel 1932, 1933 e 1935. Nel 1936 scoppiò la guerra di Spagna. Hemingway partì nel 1937 come corrispondente di guerra della «North American Newspaper Alliance», dopo aver compiuto il suo Avere e non avere, che venne poi pubblicato l’anno seguente, insieme a The Fifth Column and the First Forty Nine Stories. È in Spagna che Hemingway iniziò una relazione con Martha Gellhorn, giornalista e romanziera che nel 1940, dopo il divorzio da Pauline (per abbandono del tetto coniugale), divenne la sua terza moglie.
L’autore si stabilì a Cuba con Martha e scrisse Per chi suona la campana, che uscì nel 1940. La seconda guerra mondiale lo vide dapprima in Estremo Oriente, insieme a Martha, come corrispondente di guerra, poi al comando del suo Pilar, un panfilo trasformato in battello antisommergibili e, infine, in Europa, al seguito dell’esercito americano. Finita la guerra e ottenuto il divorzio da Martha Gellhorn, Hemigway, sposò una giornalista americana, Mary Welsh, e tornò anche alla sua attività di scrittore. Nel 1950 uscì Di là dal fiume e tra gli alberi e nel ’52 Il vecchio e il mare. L’anno dopo Hemingway vinse il Premio Pulitzer e, nel 1954, dopo un incidente aereo nel quale fu ritenuto morto, il Nobel per la letteratura. Nonostante i vari riconoscimenti e successi, per Hemingway cominciaro anni di crisi esistenziale. Per questo interruppe la stesura delle sue memorie, il postumo Festa mobile, e la revisione di un romanzo cominciato nel 1946, Il giardino dell’Eden, per fare il suo ultimo viaggio in Europa, dal quale scaturì anche un libro intitolato Un’estate pericolosa.
Nel 1960 Hemingway venne ricoverato in una clinica del Minnesota. I suoi disturbi nervosi erano sempre più gravi, tanto che i medici si decisero a ricorrere all’elettrochock, che gli causò una perdita di memoria, vera tragedia per lo scrittore. Guastatisi i suoi rapporti con la Cuba di Fidel Castro, l’autore tornò a stabilirsi a Ketchum, nell’Idaho, dove la moglie riuscì a sventare un primo tentativo di suicidio dello scrittore. Poco più tardi in una bella domenica di sole del 2 luglio 1961, quasi sessantaduenne, Hemigway si alzò di buon mattino, afferrò uno dei suoi fucili da caccia, come per puirlo...Last edited by Senna94; 15-08-2007, 15:58:17.
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Originariamente Scritto da Senna94 Visualizza Messaggiosi, è proprio Hemingway....altro che Borowski...questo ha fatto una vita come si deve...peccato solo per il finale...
una vita come si deve? e tu gliela invidi? è facile dirlo quando non si vivono le cose in prima persona
và arruolati volontario e parti in guerra no?
certe volte le sparate proprio grosse
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ti senti già vecchio dentro?.............Originariamente Scritto da Gary
mi è stato consigliato nutella e caciotta come spuntino pre nanna. che faccio leo ?
Originariamente Scritto da Leonida
vai tranquillo, se sei in def puoi anche pensare di metterci due peperoni vicino.
https://www.bodyweb.com/threads/1713...ozze+colazione
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Originariamente Scritto da RAMONE Visualizza MessaggioBukowski mi sa ke nn sa neanke ki sia nn c'e' molto da invidiare
hwmingway ha vissuto la vita che voleva, ha fatto quello che si sentiva di fare e non si è tirato mai indietro anche quando si è puntato la canna alla testa, ma queste sono cose che possono fare tutti basta metterci la voglia e volerlo fare veramente
non serve invidiare la vita di uno solo perchè scriveva bene ed è apparso sui giornali cazz0Last edited by six00; 15-08-2007, 13:36:47.
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Originariamente Scritto da six00 Visualizza Messaggionon serve invidiare la vita di uno solo perchè scriveva bene ed è apparso sui giornali cazz0
Considerando che oggi si invidiano veline e calciatori quello di Senna è un passo avantiIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da six00 Visualizza Messaggiosulla scrittura nulla da dire, lo invidio anche io, ma tolta quella? senza il successo letterario a pochi sarebbe importato della vita di Hemingway, la stessa vita confusa tra quella di altre migliaia di soldati come lui o reporter di stampa come tanti ce ne sono oggi, che magari finiscono sgozzati da qualche parte nei paesi del terzo mondo e nessuno sà niente
hwmingway ha vissuto la vita che voleva, ha fatto quello che si sentiva di fare e non si è tirato mai indietro anche quando si è puntato la canna alla testa, ma queste sono cose che possono fare tutti basta metterci la voglia e volerlo fare veramente
non serve invidiare la vita di uno solo perchè scriveva bene ed è apparso sui giornali cazz0
per ogni cosa che faceva, la faceva come si deve...non con il culo...
poi per non parlare delle donne che ha sposato...tutte bellissime, di certo molte non attratte dalla sua bellezza, ma dal talento che aveva...e se questo per voi è poco...
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Originariamente Scritto da Senna94 Visualizza Messaggioper me hemingway ha fatto la vita che voleva, ed è già tanto da invidiargli...in quanti riuscirebbero a fare la vita che vogliono senza rimpianti o rimorsi, lui ha avuto il talento di saper scrivere e si sà, se hai il talento ma non lo sfrutti che sei?
per ogni cosa che faceva, la faceva come si deve...non con il culo...
poi per non parlare delle donne che ha sposato...tutte bellissime, di certo molte non attratte dalla sua bellezza, ma dal talento che aveva...e se questo per voi è poco...
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioConsiderando che oggi si invidiano veline e calciatori quello di Senna è un passo avanti
non sò se vi rendete conto, ma oggi tutti dietro a veline e calciatori...
uno che invece ha fatto la vita che voleva, come la voleva; sfruttando il talento che aveva, per scrivere dei bellissimi romanzi, creando qualcosa di bello per l'umanità...
per me è da prendere in esempio, a parte per il suo suicidio, ma tutti coloro che fanno una vita bella, ovvero come la desiderano, sono da invidiare...se creano qualcosa di bello per gli altri è ancora meglio...Last edited by Senna94; 15-08-2007, 14:23:52.
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Originariamente Scritto da Senna94 Visualizza MessaggioMi stò facendo crescere barba e capelli....sono abbronzato color cioccolato al latte, entro poche settimane dovrei somigliare a questo tipo qui...solo più giovane...almeno non ha come esempio quello sfigato di borowski (o come si scrive...)
SdS - "Mezzo-morto" - rulez :he: :woo:
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Le domande dell'aspirante bidibolder
Originariamente Scritto da TONY_98Cosa succede se prendo le proteine senza fare palestra?Originariamente Scritto da Perineovi è mai capitata l'ipertrofia muscolare? ci sono dei rischi?Originariamente Scritto da SpratixC'è un modo per capire che tipo di look muscolare avrò?
Originariamente Scritto da erstefChe ne dite come alimentazione per la manutenzione muscolare?
Originariamente Scritto da Gianludlc17se vi dovete spostate in giornata, come fate a scaldarvi i pasti o nel caso in cui abbiate carne a cucinarla ?
Originariamente Scritto da 22darklord23la mia intenzione era di rendere tonico l'addome con la palestra e, se ci riesco, coprire le smagliature con dei tatuaggi... visto che mi sono stancato del sentirmi dire dalle ragazze, ogni votla che mi vedono nudo, '' Sei una persona fantastica ma...''. Grazie
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Originariamente Scritto da Manx79 Visualizza Messaggioio farei anche qualche corso di linguistica e grammatica italiana, concentrandomi sopratutto sull'uso delle "h" e degli accenti
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