La relazione dei carabinieri: una sfida per il controllo del territorio, spinta dalla «sfrenata ricerca di protagonismo personale»
«Prova a spararmi, sono sicuro che non ne hai il coraggio». Sono state queste le ultime parole pronunciate da Antonio Di Bella, 19 anni, prima di essere colpito a morte da un colpo di pistola per mano di Davide Malgeri, guardia giurata di 22 anni. L'omicidio si è consumato nella notte tra giovedì e venerdì ad Assago, dopo una violenta rissa tra due gruppi di giovani. Una sfida per il controllo del territorio, spinta dalla «sfrenata ricerca di protagonismo personale», ha spiegato il colonnello Paolo Ferrarese, comandante del reparto operativo di Milano. Ma la tragedia sembra essere stata innescata anche da motivi sentimentali legati a frequentazioni dei due gruppi con alcune ragazze. «Di Bella si atteggiava a piccolo boss della zona e aveva atteggiamenti di supremazia sugli altri» spiega il tenente Michele La Stella, del comando carabinieri di Corsico. Per questo, prima di ricevere il colpo finale, si è tolto la maglietta e a torso nudo ha sfidato Malgeri, avvicinandosi minaccioso.
COLPI IN ARIA - Malgeri, per intimidirlo, ha estratto la pistola e ha esploso sei colpi in aria. Di Bella non si è fermato ed è stato colpito da breve distanza. Il proiettile gli ha attraversato il torace da destra a sinistra, danneggiando irrimediabilmente gli organi vitali. «In quel momento non ho capito più niente, ho avuto paura e ho sparato» ha raccontato Malgeri durante l'interrogatorio. La giovane guardia giurata, che lavora per la Security Service, avrebbe dovuto prestare servizio alle 23.00 nella sede della compagnia di telefonia mobile Tre, a Trezzano sul Naviglio. Ma prima aveva deciso con altri due suoi amici, Fabio Stanzione e Marco Cimino, entrambi operai di 19 e 20 anni, tutti residenti a Milano in zona Greco, di affrontare Di Bella e il suo gruppo, «in un appuntamento prefissato - spiegano in carabinieri - per dirimere alcune questioni che si erano venute a creare tra i due gruppi».
QUESTIONI DI DONNE - Di Bella, nei giorni precedenti, aveva fatto sapere al trio milanese che la loro presenza nel «suo territorio» non era particolarmente gradita. Inoltre, è probabile che Di Bella corteggiasse la fidanzata di uno dei tre e che uno dei componenti del suo gruppo fosse il nuovo fidanzato di una ex ragazza di un componente del gruppo di Malgeri. E così in via Matteotti, intorno alle 22.30, c'è stata la resa dei conti. I due gruppi di giovani avevano intenzione di chiarire una volta per tutte le questioni in sospeso. Qualcuno si era portato dei coltelli e una mazza da baseball. È scoppiata una rissa nella quale il gruppo di Davide Malgeri stava avendo la peggio. A quel punto, la guardia giurata ha fatto fuoco diverse volte. Uno dei proiettili è entrato in una palazzina nelle vicinanze ma senza provocare feriti o danni. Poi il colpo definitivo al suo rivale, la fuga a bordo di una Ford Fiesta verso il vicino paese di Trezzano sul Naviglio, dove i carabinieri hanno trovato ancora seduti in macchina i tre giovani, che hanno subito ammesso il coinvolgimento nella vicenda.
COCAINA - Di Bella, senza lavoro e con precedenti penali per ricettazione, si era trasferito di recente da Buccinasco ad Assago. La sua famiglia è proprietaria di un'autorimessa a Milano, prima ne aveva una a Buccinasco, dove il giovane ogni tanto lavorava. Nelle tasche di Di Bella sono state rinvenute tre dosi di cocaina. I carabinieri stanno ora indagando per chiarire quante persone hanno assistito all'omicidio. Si ipotizza che in via Matteotti ci fosse un terzo gruppo e anche qualche ragazza. Malgeri, Stanzione e Cimino, tutti incensurati, sono stati fermati con l'accusa di concorso in omicidio, aggravato da futili motivi.
«Prova a spararmi, sono sicuro che non ne hai il coraggio». Sono state queste le ultime parole pronunciate da Antonio Di Bella, 19 anni, prima di essere colpito a morte da un colpo di pistola per mano di Davide Malgeri, guardia giurata di 22 anni. L'omicidio si è consumato nella notte tra giovedì e venerdì ad Assago, dopo una violenta rissa tra due gruppi di giovani. Una sfida per il controllo del territorio, spinta dalla «sfrenata ricerca di protagonismo personale», ha spiegato il colonnello Paolo Ferrarese, comandante del reparto operativo di Milano. Ma la tragedia sembra essere stata innescata anche da motivi sentimentali legati a frequentazioni dei due gruppi con alcune ragazze. «Di Bella si atteggiava a piccolo boss della zona e aveva atteggiamenti di supremazia sugli altri» spiega il tenente Michele La Stella, del comando carabinieri di Corsico. Per questo, prima di ricevere il colpo finale, si è tolto la maglietta e a torso nudo ha sfidato Malgeri, avvicinandosi minaccioso.
COLPI IN ARIA - Malgeri, per intimidirlo, ha estratto la pistola e ha esploso sei colpi in aria. Di Bella non si è fermato ed è stato colpito da breve distanza. Il proiettile gli ha attraversato il torace da destra a sinistra, danneggiando irrimediabilmente gli organi vitali. «In quel momento non ho capito più niente, ho avuto paura e ho sparato» ha raccontato Malgeri durante l'interrogatorio. La giovane guardia giurata, che lavora per la Security Service, avrebbe dovuto prestare servizio alle 23.00 nella sede della compagnia di telefonia mobile Tre, a Trezzano sul Naviglio. Ma prima aveva deciso con altri due suoi amici, Fabio Stanzione e Marco Cimino, entrambi operai di 19 e 20 anni, tutti residenti a Milano in zona Greco, di affrontare Di Bella e il suo gruppo, «in un appuntamento prefissato - spiegano in carabinieri - per dirimere alcune questioni che si erano venute a creare tra i due gruppi».
QUESTIONI DI DONNE - Di Bella, nei giorni precedenti, aveva fatto sapere al trio milanese che la loro presenza nel «suo territorio» non era particolarmente gradita. Inoltre, è probabile che Di Bella corteggiasse la fidanzata di uno dei tre e che uno dei componenti del suo gruppo fosse il nuovo fidanzato di una ex ragazza di un componente del gruppo di Malgeri. E così in via Matteotti, intorno alle 22.30, c'è stata la resa dei conti. I due gruppi di giovani avevano intenzione di chiarire una volta per tutte le questioni in sospeso. Qualcuno si era portato dei coltelli e una mazza da baseball. È scoppiata una rissa nella quale il gruppo di Davide Malgeri stava avendo la peggio. A quel punto, la guardia giurata ha fatto fuoco diverse volte. Uno dei proiettili è entrato in una palazzina nelle vicinanze ma senza provocare feriti o danni. Poi il colpo definitivo al suo rivale, la fuga a bordo di una Ford Fiesta verso il vicino paese di Trezzano sul Naviglio, dove i carabinieri hanno trovato ancora seduti in macchina i tre giovani, che hanno subito ammesso il coinvolgimento nella vicenda.
COCAINA - Di Bella, senza lavoro e con precedenti penali per ricettazione, si era trasferito di recente da Buccinasco ad Assago. La sua famiglia è proprietaria di un'autorimessa a Milano, prima ne aveva una a Buccinasco, dove il giovane ogni tanto lavorava. Nelle tasche di Di Bella sono state rinvenute tre dosi di cocaina. I carabinieri stanno ora indagando per chiarire quante persone hanno assistito all'omicidio. Si ipotizza che in via Matteotti ci fosse un terzo gruppo e anche qualche ragazza. Malgeri, Stanzione e Cimino, tutti incensurati, sono stati fermati con l'accusa di concorso in omicidio, aggravato da futili motivi.
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