tutti perdiamo

[ikuape86]

Qual'è?
Non me lo voglio perdere!

l'ottimismoèilprofumodellavita.it

[Arturo Bandini]

in qesta frase c'è il concentrato di tutte le nostre fobie o verità... a secondo cosa si voglia preferire

sì, ma è anche consolatorio per chi soffre pensare che in fondo lui ha perso solo un po' prima rispetto agli altri, che pure tra poco perderanno...
è come essere capitati in un villaggio turistico di merda: tanto sarà solo per qualche giorno..

[Arturo Bandini]

Qual'è?
Non me lo voglio perdere!

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[marcandrea]

sì, ma è anche consolatorio per chi soffre pensare che in fondo lui ha perso solo un po' prima rispetto agli altri, che pure tra poco perderanno...
è come essere capitati in un villaggio turistico di merda: tanto sarà solo per qualche giorno..

è una lucida razionalità dell'essere, sentirsi accomunato ad altri... nell'esser vinti

[ikuape86]

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oltre ogni mia più rosea aspettativa

[Arturo Bandini]

è un bel forum... iscrivetevi

[Arturo Bandini]

è una lucida razionalità dell'essere, sentirsi accomunato ad altri... nell'esser vinti

già.. perdere come "non avere più" e perdere come "essere sconfitti"

che poi forse è la stessa cosa..

[marcandrea]

sull’amore... da uno sconosciuto
che dirti, amico mio, su questo argomento così vasto e sconosciuto?
ora come ora la descrizione che meglio si concilia a ciò che sono è: amore è un gran casino! e perdona se non mi sono sforzo nella ricerca di una definizione più aulica.
davvero, potrei descriverlo come si fa con un quadro, a patto che poi non me ne venga chiesta l’analisi. ho smesso di cercare di spiegarlo, ho desistito dal cercarne il senso. l’amore è una di quelle cose che ti capita e basta. solo, bisogna essere bravi nel saperlo riconoscere in mezzo a mille tinte che possono confondere.
alcune volte ho pensato di essere innamorato, invece era solo voglia di non esser più solo. mi attaccavo al sentimento, non alla persona. in altre occasioni, invece, sono riuscito a reprimere con la ragione ciò che il cuore mi sussurrava, e vien da credere che non fosse amore nemmeno quello, ponendo come veritiera l'affermazione secondo cui, se un ubriaco non ha bisogno di abdicare alla ragione per seguire la sua passione, un innamorato che non si abbandoni sino in fondo a questo demone, non può definirsi tale.
che dire dell’amore-agape? che penso di averlo conosciuto una sola volta nella mia vita. quel sentimento gratuito, il vertice più alto di colui che dona tutto sé stesso all'altro senza pretendere nulla in cambio. sì, l’ho conosciuto. e di ciò mi ritengo fortunato, anche se non è potuto essere. fortunato rispetto a coloro che non potranno mai capire come ti può riempire tutta quell’immensità.
mi accorgo che il motto "l’amore vince su tutto", è autentico. siamo noi umani che diamo un’interpretazione errata a tale verità. pensiamo che vittoria consista nel coronamento della vita di due persone che riusciranno a superare tutte le difficoltà contingenti, sfidando il mondo intero più di stare insieme. non è così: l’amore-agape vince anche sull’uomo e sulla donna. anzi, diciamolo meglio: vince su tutto nonostante l’uomo e a donna. vince anche non vivendolo, vince quando continui a percepire una persona quando sta bene, quando sta male, anche se lontana, anche se non (più) tua.ciò che prova continua ad arrivarti nello stesso istante in cui lo vive. E a nulla vale, questa volta, la volontà di non voler sentire, ché il cuore non ha orecchie da poter tappare. gemelli siamesi separati prima di nascere, tra cui rimane un filo che lega da cuore a cuore, da mente a mente, da pancia a pancia, e va oltre i problemi, oltre l’umano sentire, oltre i non posso. agape vive nonostante lo si ignori, nonostante il tempo. vive e vince quando dopo anni dall’addio non un particolare del viso, della voce, del profumo della pelle è andato perduto, come fosse una foto che non sbiadisce mai.
col tempo diventa uno spirito inquieto, un fantasma che vaga nelle stanze di un castello, trascinandosi dietro i lamenti delle catene. una presenza che diventa parte di te, la ricerchi e non vuoi esorcizzarla, come se sentissi che liberandola dai ceppi, svanirebbe anche quella cicatrice dell’anima che è solo tua e ti identifica quanto il sangue, le impronte digitali, i denti. allora te lo tieni appresso, quel demone amato, tanto più che lui è il primo a non bramare l’affrancamento. vuole stare con te, è in cerca non della pace eterna, bensì della tua sola compagnia. quando ti sveglia di notte, non è per farti dispetto o paura, ma perché si sente solo.
la mia mezza mela l’avevo trovata. ma non era per me, non in questa vita almeno. Il burlone demiurgo che mette sulla strada una possibilità in luogo di cento altre, me l’ha fatta vedere, me l’ha fatta anche assaggiare per un po’, poi me l'ha tolta dalle mani, dicendomi: “ora sai che esiste. ed è tutto quello che ti deve bastare”.
ciò che arriva dopo amore-agape può essere ancora amore, ma è solo... amore. puoi ancora gustarti prelibati frutti, ma con la mezza mela era un’altra cosa. agape ti tocca una volta sola.