Grande canzone che apre il lato B di quel grandioso album che è "Il Mio Canto Libero", 1972.
Testo velatamente anti-femminista, con Mogol che rafforza qui la sua fama di "misogeno", ma che in realtà si scaglia contro quella gabbia che un rapporto solo a parole "libero" costruisce attorno alla coppia, sterilizzandola.
Siamo al primo tempo di una storia che vedrà la sua drammatica conclusione con "Questo Inferno Rosa", ultima traccia de "Il Nostro Caro Angelo", l'album successivo.
La musica nervosa di Battisti, il canto a tratti ironico rende la storia più lieve, ma è come ascoltare suonare una corda che sta per spezzarsi:
Una resa al solito magistrale.
Testo velatamente anti-femminista, con Mogol che rafforza qui la sua fama di "misogeno", ma che in realtà si scaglia contro quella gabbia che un rapporto solo a parole "libero" costruisce attorno alla coppia, sterilizzandola.
Siamo al primo tempo di una storia che vedrà la sua drammatica conclusione con "Questo Inferno Rosa", ultima traccia de "Il Nostro Caro Angelo", l'album successivo.
La musica nervosa di Battisti, il canto a tratti ironico rende la storia più lieve, ma è come ascoltare suonare una corda che sta per spezzarsi:
Una resa al solito magistrale.
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