Originariamente Scritto da MIZARD
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Questa è la canzone di Tenco che preferisco e, pur se cantata da altri, io continuo a tenermi la sua versione, perchè dolorosamente, poeticamente vera.
Un soliloquio d'amore, di questo si tratta;
Il protagonista qui non è la persona amata ma il perchè dell'innamoramento, il suo nascere quasi per caso ed il suo occupare, senza apparentemente ragione, pian piano tutti gli spazi dell'innamorato, inconsapevole fin quasi alla fine del fatto che anche i suoi sogni, quelli dedicati alla sua vita, se ne sono andati, distrutti da quel seme silenzioso che lui ha lasciato crescere dentro, credendo di poterlo controllare, di potergli far aprire o chiudere gli occhi a piacimento.
Non è così, non è mai stato così.
Tenco con pochi, straordinari versi dipinge tutto lo smarrimento che alla scoperta di questa verità, vissuta da tutti ma da nessuno completamente posseduta, coglie l'uomo - ci si innamora anche perchè non si ha nulla da fare, anche solo per poter parlare d'amore, e ci si ritrova poi ad avere come unico mondo, come unica forza proprio quell'amore che si è voluto cercare come fosse un passatempo, come un gioco, tutto quello che in verità è, un delicato, terribile gioco di bambini, di quelli in cui è inutile cercarvi un senso, inutile volerci trovare una ragione.
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