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Una delle migliori canzoni del Toto nazionale. Superba nella interpretazione di Ray Charles. Fu presentata in uno storico Sanremo (1990) dove si piazzò al secondo posto.
Cutugno, poco considerato da certa critica, è in verità autore internazionale: le sue canzoni girano per l'Europa, dalla Francia alla Russia. Ha venduto oltre 100 milioni di dischi: la canzone popolare non è sempre e solo quella dei Fossati, questo per ricordarlo ogni tanto.
c'è da dire che in Russia vanno pazzi anche per Pupo e per i Ricchi e Poveri, mentre non sanno neanche chi sia Lucio Dalla.
Il fatto è che prima della caduta del muro, l'unica trasmissione occidentale che gli arrivava era il festival di sanremo, per cui amano quel tipo di canzonette lì
Questa cosa dell'internazionalità non mi ha mai convinto. L'Italia conosciuta all'esterò è quella di Celentano e della Carrà.
Già una voce fuori del coro Battiato in spagnolo o in arabo.
Beh no, è molto di più. E' a volte insospettabilmente (per certi nomi che non crederemmo mai) molto di più. Intanto tutte le grandi star dei '60, e penso a Mina, Milva, la Pravo, la Cinquetti, la Vanoni, la Zanicchi.
Poi gruppi come i Pooh e i Matia Bazar (che finirono pure in un episodio dell'Ispettore Derrick, perchè erano molto famosi in Germania).
I cantanti degli anni '80, quelli che andavano a Sanremo (che nei Paesi dell'est era l'unica trasmissione occidentale consentita e trasmessa, quando c'era il blocco sovietico), dunque dagli Al Bano e Romina ai Pupo, dai Ricchi e Poveri ai Riccardo Fogli, dai Cutugno e altri.
Nicola di Bari è una star in Sud America. Tenco è conosciutissimo in Francia. Insomma, sono tanti e tanti i cantanti italiani che hanno un loro pubblico fuori dai confini nazionali.
Poi altri: Modugno, Ramazzotti, Pausini, Bocelli, Zucchero...ancora prima Pino Donaggio (fu cantato anche da Elvis), Tony Renis...la musica italiana ha girato il mondo.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
c'è da dire che in Russia vanno pazzi anche per Pupo e per i Ricchi e Poveri, mentre non sanno neanche chi sia Lucio Dalla.
Il fatto è che prima della caduta del muro, l'unica trasmissione occidentale che gli arrivava era il festival di sanremo, per cui amano quel tipo di canzonette lì
Ecco, mi hai anticipato. All'estero, in specie all'Est, è molto popolare quella musica ma, come racconto appunto nel post precedente, non solo quella musica.
Per dire, un Endrigo in Brasile era un nome conosciutissimo.
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Le grandi sigle dei grandi cartoon...quanti ricordi
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Pensiamo a Vince Tempera, autore di Goldrake e Daitarn tra le altre.
Ai Cavalieri del Re di Riccardo Zara, che con Lady Oscar e compagnia vendettero centinaia di migliaia di copie nel corso degli anni
Certamente. Prodotti di alta scuola musicale, dove è assolutamente improprio ridurli entro la limitante definizione di "sigle di cartoni animati". Scritte e suonate benissimo, oltre a vendere milioni di copie e a formare un immaginario collettivo transgenerazionale, oggi ancora darebbero qualche pista a tanti pezzi che passano per musica "adulta".
Sono un ulteriore segno del fermento e della creatività musicali che pervadevano gli anni '70 e '80.
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Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Pensiamo a Vince Tempera, autore di Goldrake e Daitarn tra le altre.
Ai Cavalieri del Re di Riccardo Zara, che con Lady Oscar e compagnia vendettero centinaia di migliaia di copie nel corso degli anni
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