Una canzone al giorno

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    Originariamente Scritto da The_Shadow Visualizza Messaggio
    Concordo su tutto. I dischi bianchi furono attaccati da tanti critici, paladini della canzonetta all'italiana, cocchieri del carrozzone nazional-popolare o politicizzati che fossero.

    Ma quando ti scrivono che i tuoi dischi sono un incubo, un insulto o uno scandalo, i casi sono due: o sei un incapace, o sei un genio. Ecco, io propendo più per la seconda.
    De Gregori disse questo: “Don Giovanni è una pietra miliare. D’ora in poi dovremo tutti fare i conti con un nuovo modo di scrivere la musica".

    Battisti, dopo una carriera infinita (per numero di capolavori sfornati e successi ottenuti) butta via tutto e decide di reiventare dalle fondamenta la forma-canzone. Quando si appalesa in questa nuova veste programmatica è già troppo avanti, la critica (tranne poche eccezioni, una di quelle Michele Serra) non ci arriva, perchè anche la critica musicale si fonda sulle certezze e spesso sulla convenienza: se Battisti destruttura il linguaggio, fa sparire il ritornello, scrive 3 o 4 melodie all'interno dello stesso pezzo, facendole magari emergere per pochi secondi per poi, non appena giunge la "piacevolezza", troncarle come su di un sospeso...o sei un critico preparato o se sei abituato a scrivere lo stesso pezzo per la stessa musica, cioè sei comodo nella tua poltrona, è chiaro che non ci arriverai mai a comprendere tutta l'architettura che hai di fronte- ed è pure giusto che tu non ci debba arrivare, così da non poterne mai godere, perchè non è musica comoda quella, ma che richiede invece la con-partecipazione dell'ascoltatore, che dunque si fa anch'esso protagonista della scoperta, come Colombo col nuovo mondo.
    Last edited by Sean; 21-11-2020, 23:15:40.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Arturo Bandini
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      Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
      cambiando artista ma restando sempre sull'italiano - art ti piace? ascolta il testo

      https://youtu.be/ZgaGPuLDBG4
      sì sì, di lui mi piacciono diverse canzoni anche se non è il mio preferito... anche escluso il cane è bella

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      • Arturo Bandini
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        Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
        art, il progressive italiano - questa è un capolavoro, peccato non si trovi un video con audio/video decenti
        so che sto per dire una semi eresia ma questa è superiore a una qualsiasi dei king crimson

        https://youtu.be/OzbDUbu1lMM
        questa non mi entusiasma, ma quella che ho messo l'altro giorno, "è festa": l'ho scoperta mettendo un vecchio cd di quelli che uscivano coi giornali sulla musica italiana, e mi ha folgorato

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        • Arturo Bandini
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          • Aug 2003
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          Prima parlavo del senso di mistero che mi trasmettevano le canzoni di Dalla quand'ero bambino, fin quasi a spaventarmi.
          Ricordo che anche Dalla, come Battisti, nei suoi primi album si appoggiava a un paroliere, il poeta Roversi. Poi se ne separò per prendere una deriva che lo stesso Roversi ebbe a criticare dicendo che andava sul pop(olare). Ma penso che invece fu proprio in questi nuovi testi, più ancora che nelle melodie, che riuscì a esprimersi al meglio costruendo la sua cifra stilistica.
          Questa canzone è un esempio della forza evocativa di cui parlo
          Purtroppo durò pochi album, poi virò davvero sul pop, sempre peggio, da Attenti al lupo in poi

          Last edited by Arturo Bandini; 21-11-2020, 22:36:03.

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          • Sean
            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Si quoto.

            Nella prima fase della sua carriera Dalla si servì di alcuni autori per i testi (anche l' "autobiografica" 4 marzo '43 è della Pallottino) fino all'incontro con Roversi. Poi decise di fare tutto da solo e sfornò gli album migliori della sua carriera, quelli di fine '70 e primi anni '80.

            Con "Cambio" (l'album di "Attenti al lupo" scritta da Ron) fece un botto commerciale (un milione di copie) ma iniziò il declino, difatti trattasi di album con pochi picchi e lontanissimo dal Dalla firmato (e formato) Dalla.

            Un Dalla borghese (lo ricordo cantare le canzoni di "Cambio" ad una premiere per delle auto Fiat dove c'ero anche io, con madrina la Brilli prima che si plasticasse) che divenne via via sempre più borghese.
            ...ma di noi
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            forse, tra mille inverni
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              • In piedi tra le rovine
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              In tema di ricordi, mi capitò di incrociarlo anche alle Tremiti, dove aveva casa. Siccome ai tempi anche io qualche volta ci capitavo (perchè mio padre aveva una barca e si scorazzava per l'Adriatico), e siccome un'isola non è grandissima, ecco che era facile per i frequentatori di quei lidi incontrare Dalla.

              Però a Bologna, vederlo cantare e ballicchiare "Attenti al lupo" per una presentazione di un'auto Fiat (non ricordo più quale), lui che aveva scritto e interpretato "Come è profondo il mare"...mi fece una impressione squallida. Non era un cantante che ne aveva bisogno (di commercializzarsi così intendo) e poi proprio nella "sua" Bologna...Lo trovai fuori luogo, non ho un bel ricordo di quella serata.
              ...ma di noi
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              • Sly83
                CAVETTERIA INCLUSIVA
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                per me tra i migliori pezzi italiani di sempre.

                Dalla come GianBattista Vico



                Originariamente Scritto da Giampo93
                Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                • Sean
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                  Canzone meravigliosa, che ti culla, ti trasporta, ti inabissa e ti fa riemergere "su questo grande mare".

                  Un Dalla ispiratissimo.

                  Qui più che altrove appare poi evidente il suo peculiare uso della voce come strumento. Siamo nella piena maturità artistica.
                  ...ma di noi
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                  • Sly83
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                    E’ un brano che sembra un pugno diretto allo stomaco

                    dondola tra la rassegnazione all’ineluttabile e la tranquillita’ della quiete fatale.

                    Testo, arrangiamento azzeccatissimo, e la voce di Dalla.

                    Altro livello.



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                      Stavo riflettendo sul povero Rino Gaetano, di cui più sopra è stata postata una sua canzone.

                      Oggi ad un Rino Gaetano verrebbe riconosciuto il suo talento? Io temo farebbe molta fatica, dovrebbe forse mischiarsi in mezzo agli "amici" della De Filippi, per venire istruito e poi esaminato dalle Cuccarini...e probabilmente, anzi certamente, bocciato.

                      Quando i talent non c'erano i talenti scoppiavano (di salute), perchè i talent erano le case discografiche con l'intuito di produttori, discografici, persone che investivano tempo e denaro per allevare artisti nei quali credevano, pure se quegli artisti magari per i primi dischi vendevano 10 copie: allora anche i Gaetano potevano sbocciare, perchè si aveva il tempo per coltivarli (oltre al fiuto di scovarli).

                      Col declino della discografia, con l'imperio della televisione, la cultura musicale è sparita. Adesso il talento deve o umiliarsi passando per programmi improbabili giudicati da ancor più improbabili "esperti", o fare una gavetta lunghissima dove solo per miracolo forse riuscirai ad emergere...facendo comunque fatica, visto che non si vende più mezzo disco e che la televisione è sempre occupata da quelle quattro inamovibili mummie.
                      Last edited by Sean; 21-11-2020, 23:48:07.
                      ...ma di noi
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                        terzo singolo storico dei Pooh, anno 1966.

                        Parlava del terrorismo altoatesino, sanguinosa pagina delle cronache italiane dell’epoca, brano censurato da radio e tv.



                        Originariamente Scritto da Giampo93
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                        • Arturo Bandini
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                          Grazie, non conoscevo. Il tema mi porta alla mente questo pezzo degli Area

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                          • Sly83
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                            Gli Area sono un gruppo TOTALE.

                            Quel brano in particolre e’ un pezzo di esemplare di fusion a mio avviso



                            Originariamente Scritto da Giampo93
                            Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                              Gli Area sono un gruppo TOTALE.

                              Quel brano in particolre e’ un pezzo di esemplare di fusion a mio avviso
                              avevo letto che la voce di stratos aveva delle doti peculiari

                              Demetrio Stratos coltivò un'importante esperienza solista incentrata su sperimentazioni e ricerche vocali, che ha prodotto un'ampia e notevole discografia. Il suo studio della voce come strumento, memore dell'esempio dei cantanti più avanzati della musica nera statunitense come Leon Thomas, lo portò nel corso degli anni settanta a raggiungere risultati al limite delle capacità umane. Compì ricerche di etnomusicologia ed estensione vocale in collaborazione con il CNR di Padova tra il 1976 e il 1978, e studiò le modalità canore dei popoli asiatici[1][12] Il prof. Franco Ferrero, che presso il Centro Studi per le ricerche di Fonetica del CNR dell'Università di Padova analizzò gli effetti che Stratos riusciva a produrre, ammette: «Stando a quanto ho riscontrato durante l'emissione, le corde vocali non vibravano. La frequenza era molto elevata (le corde vocali non riescono a superare la frequenza di 1000-1200 Hz). Nonostante ciò Demetrio otteneva non uno, ma due fischi disarmonici, uno che da 6000 Hz scendeva di frequenza, e l'altro che da 3000 Hz saliva. Non si poteva supporre, quindi, che un fischio fosse l'armonico superiore dell'altro. Constatai anche l'emissione di tre fischi simultanei».[13]

                              Le analisi sulla voce di Stratos, sia quelle effettuate nel periodo 1976-78 quando fu presente a Padova, sia le successive, hanno dimostrato che il musicista riusciva a produrre diplofonie, suoni bitonali e difonici (canto armonico, meccanismi vocali sovraglottici, fischio laringeo), abilità diverse tra loro che è raro trovare nella stessa persona.[14] Grazie alle già notevoli doti innate, alle tecniche acquisite, e agli studi con il CNR, Stratos riuscì a raggiungere risultati che rimangono ancora ineguagliati

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                              • Steel77
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