Ucraina, deraglia treno con carico di fosforo giallo
Allarme nube tossica, 800 persone evacuate
MOSCA (17 luglio ) - Allarme nube-tossica nella regione di Leopoli, nell'Ucraina occidentale, tra le undicimila persone che vivono vicino alla zona in cui ieri è deragliato un treno merci, diretto in Polonia, con un carico di fosforo giallo che si è incendiato sprigionando una nube tossica su un'area di 90 km quadrati. In serata le autorità hanno invitato alla calma, assicurando che non ci sono pericoli e che la situazione «è completamente sotto controllo», come ha sottolineato il ministero ucraino per le situazioni di emergenza, secondo il quale non c'è alcun rischio neppure a viaggiare attraverso la regione di Leopoli.
Ma il vice premier Aleksander Kuzmuk, che guida la commissione statale d'inchiesta sull'episodio, è arrivato a dire alla tv che «l'incidente avrebbe potuto ripetere il disastro di Chernobyl», quando nel 1986 esplose un reattore di quella centrale nucleare. Una dichiarazione che ha allarmato non solo i residenti dell'area interessata e gli 800mila abitanti della vicina Leopoli (80 km dal luogo dell'incidente), ma anche alcuni Paesi confinanti, come Romania, Polonia e Ungheria.
Finora risulta intossicata una ventina di persone, di cui una grave, mentre solo poco più di 800 hanno accettato di lasciare la zona, non comprendendo la portata del pericolo o temendo il rischio-sciacalli. Ma ora i timori causati dall'enorme nube bianca aumentano, molti indossano maschere anti gas e si barricano in casa, tenendo chiuse le finestre. Tra gli intossicati, sei funzionari del ministero per le emergenze, due dirigenti del ministero dell'Interno, due lavoratori delle ferrovie e dieci residenti. In tutto un centinaio di persone è già ricorso a cure mediche, ma i medici prevedono un aumento degli intossicati nei prossimi giorni, dopo che il fosforo sarà entrato nella catena alimentare. Le autorità hanno disposto l'allestimento di ospedali mobili e l'aumento del numero di posti letto nelle strutture sanitarie della zona, mentre l'unità di difesa chimico-batteriologica di Sambor è in allerta rossa.
Nello stesso tempo il responsabile per le situazioni di emergenza e della protezione civile di Leopoli, Piotr Grebenyuk, ha assicurato che «lanube è stata neutralizzata e non c'è pericolo per i residenti». La procura della città ha già aperto un'inchiesta e il presidente ucraino Viktor Iushenko ha firmato un decreto per ridurre le conseguenze dell'incidente entro dieci giorni, finanziando le operazioni di bonifica. L'Autorità statale per le ferrovie ha escluso in serata la possibilità di un sabotaggio e ha ipotizzato che l'incidente possa essere stato causato dalle cattive condizioni dei binari o dei carri-cisterna, come pure dalla violazione delle norme per il trasporto di carichi pericolosi. Il treno merci, composto da 58 carri di cui 15 contenenti fosforo giallo, è deragliato tra Krasnoye e Ozhidov, mentre viaggiava da Dzhambul, in Kazakhstan, verso Kleksa, in Polonia. Sei carri-cisterna hanno preso fuoco e circa 400 tonnellate di fosforo giallo, secondo il quotidiano Izvestia in edicola domani, sono andate bruciate. Il convoglio, assicurato da una compagnia straniera (forse russa), secondo Itar-Tass, appartiene a imprenditori kazaki. Il fosforo giallo, utilizzato per la fertilizzazione e le bombe, è ritenuto una sostanza tossica di prima categoria e può avere effetti letali in una concentrazione di un decimo di grammo. La sostanza, che si incendia facilmente producendo un gas tossico, intacca le ossa umane e il cervello e può produrre necrosi del fegato
Allarme nube tossica, 800 persone evacuate
MOSCA (17 luglio ) - Allarme nube-tossica nella regione di Leopoli, nell'Ucraina occidentale, tra le undicimila persone che vivono vicino alla zona in cui ieri è deragliato un treno merci, diretto in Polonia, con un carico di fosforo giallo che si è incendiato sprigionando una nube tossica su un'area di 90 km quadrati. In serata le autorità hanno invitato alla calma, assicurando che non ci sono pericoli e che la situazione «è completamente sotto controllo», come ha sottolineato il ministero ucraino per le situazioni di emergenza, secondo il quale non c'è alcun rischio neppure a viaggiare attraverso la regione di Leopoli.
Ma il vice premier Aleksander Kuzmuk, che guida la commissione statale d'inchiesta sull'episodio, è arrivato a dire alla tv che «l'incidente avrebbe potuto ripetere il disastro di Chernobyl», quando nel 1986 esplose un reattore di quella centrale nucleare. Una dichiarazione che ha allarmato non solo i residenti dell'area interessata e gli 800mila abitanti della vicina Leopoli (80 km dal luogo dell'incidente), ma anche alcuni Paesi confinanti, come Romania, Polonia e Ungheria.
Finora risulta intossicata una ventina di persone, di cui una grave, mentre solo poco più di 800 hanno accettato di lasciare la zona, non comprendendo la portata del pericolo o temendo il rischio-sciacalli. Ma ora i timori causati dall'enorme nube bianca aumentano, molti indossano maschere anti gas e si barricano in casa, tenendo chiuse le finestre. Tra gli intossicati, sei funzionari del ministero per le emergenze, due dirigenti del ministero dell'Interno, due lavoratori delle ferrovie e dieci residenti. In tutto un centinaio di persone è già ricorso a cure mediche, ma i medici prevedono un aumento degli intossicati nei prossimi giorni, dopo che il fosforo sarà entrato nella catena alimentare. Le autorità hanno disposto l'allestimento di ospedali mobili e l'aumento del numero di posti letto nelle strutture sanitarie della zona, mentre l'unità di difesa chimico-batteriologica di Sambor è in allerta rossa.
Nello stesso tempo il responsabile per le situazioni di emergenza e della protezione civile di Leopoli, Piotr Grebenyuk, ha assicurato che «lanube è stata neutralizzata e non c'è pericolo per i residenti». La procura della città ha già aperto un'inchiesta e il presidente ucraino Viktor Iushenko ha firmato un decreto per ridurre le conseguenze dell'incidente entro dieci giorni, finanziando le operazioni di bonifica. L'Autorità statale per le ferrovie ha escluso in serata la possibilità di un sabotaggio e ha ipotizzato che l'incidente possa essere stato causato dalle cattive condizioni dei binari o dei carri-cisterna, come pure dalla violazione delle norme per il trasporto di carichi pericolosi. Il treno merci, composto da 58 carri di cui 15 contenenti fosforo giallo, è deragliato tra Krasnoye e Ozhidov, mentre viaggiava da Dzhambul, in Kazakhstan, verso Kleksa, in Polonia. Sei carri-cisterna hanno preso fuoco e circa 400 tonnellate di fosforo giallo, secondo il quotidiano Izvestia in edicola domani, sono andate bruciate. Il convoglio, assicurato da una compagnia straniera (forse russa), secondo Itar-Tass, appartiene a imprenditori kazaki. Il fosforo giallo, utilizzato per la fertilizzazione e le bombe, è ritenuto una sostanza tossica di prima categoria e può avere effetti letali in una concentrazione di un decimo di grammo. La sostanza, che si incendia facilmente producendo un gas tossico, intacca le ossa umane e il cervello e può produrre necrosi del fegato
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