Credo che il dibattito che si e' aperto dopo la prestazione dell'atleta con le protesi ipertecnologiche e della sua prestazione eccellente non debba neppure esistere : mi spiego...
la possibilita' che un atleta portatore di handicap, grazie alle innovazioni della scienza e allo studio dei materiali, possa trarne non solo un aiuto per portarsi " alla pari " con gli atleti normodotati, ma addirittura un vantaggio e' evidente dal momento che la tecnologia non presenta limiti come ad esempio il doping e questo per un motivo molto semplice : non si tratta di modificare il corpo umano " da dentro " , attraverso l'uso dei farmaci ... Qui si tratta di applicare materiali e tecniche di utilizzo che nn hanno nulla a che vedere con le caratteristiche di chi ne fa l'utilizzo : questo significa che un dopato e' sempre e comunque prigioniero del suo corpo e dei limiti annessi, un amputato e' vincolato da cio' che la scienza gli passa... se per ipotesi gli si danno due protesi che gli permettono di fare dei balzi da 10 metri l'uno la gara con un normodotato e' finita prima ancora di iniziare... Vero che per ora nn ci siamo ancora, ma il passo e' breve
Detto cio', il problema della competizione non si dovrebbe porre nei termini in cui tutti, ora, hanno bramosia di creare ... le gare dovrebbero rimanere divise , semmai andrebbe introdotta una performance " extra " per dar modo agli atleti di confrontarsi ma tenendo ben presente che l'atleta dotato di handicap oramai vive ( e vivra' sempre di piu' ) delle possibilita' quasi illimitate di incremento della prestazione :tra qualche anno e' molto probabile che in atletica leggera e in particolar modo nella corsa i record verranno stabiliti proprio da atleti che usano questa sorta di " doping tecnologico "
la possibilita' che un atleta portatore di handicap, grazie alle innovazioni della scienza e allo studio dei materiali, possa trarne non solo un aiuto per portarsi " alla pari " con gli atleti normodotati, ma addirittura un vantaggio e' evidente dal momento che la tecnologia non presenta limiti come ad esempio il doping e questo per un motivo molto semplice : non si tratta di modificare il corpo umano " da dentro " , attraverso l'uso dei farmaci ... Qui si tratta di applicare materiali e tecniche di utilizzo che nn hanno nulla a che vedere con le caratteristiche di chi ne fa l'utilizzo : questo significa che un dopato e' sempre e comunque prigioniero del suo corpo e dei limiti annessi, un amputato e' vincolato da cio' che la scienza gli passa... se per ipotesi gli si danno due protesi che gli permettono di fare dei balzi da 10 metri l'uno la gara con un normodotato e' finita prima ancora di iniziare... Vero che per ora nn ci siamo ancora, ma il passo e' breve
Detto cio', il problema della competizione non si dovrebbe porre nei termini in cui tutti, ora, hanno bramosia di creare ... le gare dovrebbero rimanere divise , semmai andrebbe introdotta una performance " extra " per dar modo agli atleti di confrontarsi ma tenendo ben presente che l'atleta dotato di handicap oramai vive ( e vivra' sempre di piu' ) delle possibilita' quasi illimitate di incremento della prestazione :tra qualche anno e' molto probabile che in atletica leggera e in particolar modo nella corsa i record verranno stabiliti proprio da atleti che usano questa sorta di " doping tecnologico "
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