[youtube]seJmEb0fcBA&eurl=[youtube/]
spot la nuova fiat
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio[YOUTUBE]seJmEb0fcBA&eurl=[/YOUTUBE]Pillola rossa o pillola blu ????
La risposta è dentro te.
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Originariamente Scritto da checco78 Visualizza Messaggioartù nn si vede una cippa
cmq abbiamo gia aperto 10 3dPillola rossa o pillola blu ????
La risposta è dentro te.
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Originariamente Scritto da Sam Fisher Visualizza Messaggioadesso va !!9-7-2006 CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!
viola forever
"Il successo altrui non deve essere vissuto come un insuccesso nostro-prima regola per imparare a vivere"
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Originariamente Scritto da knymed Visualizza Messaggio"la vita è un'insieme di luoghi e di persone che scrivono il tempo", e fin qui niente da obiettare.
ora ditemi cosa c'entra questo con una operazione commerciale di una macchina modaiola .
Lo ha scritto Marchionne in persona
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggionon è lo spot della 500, che appare solo un istante di lato, ma un classico spot istituzionale che mira a ribadire il concetto FIAT = Italia, facendo leva sulla nostra memoria, sulla nostra identità...
Lo ha scritto Marchionne in persona
ritornando a quanto dicevi sul fatto che FIAT=italia, la memoria, l'identità vi ricordo che guardando al passato le cose sembrano migliori di quanto siano in realtà state, pensateci bene. la vecchia 500 sarà stata anche simpatica e compagna di tante scampagnate ma era un'auto low cost, costruita con il lavoro di migliaia di persone che a turno sono state licenziate perchè servivano solo a lavorare nei periodi di greande richiesta del prodotto. ricordatevi le manifestazioni contro la fiat. io sono di destra ma qui sembra che io stia parlando da brigatista, che ve lo devo dire io che quell'azienda è marcia e dire che è un'orgoglio nazionale mi fa senso? ragazzi è una multinazionale, nient'altro...
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non sono daccordo, non è uno spot commerciale
«Siamo la Apple dell'auto e la 500 è il nostro iPod. La Fiat non creperà più: ora dobbiamo diventare i migliori»
MASSIMO GRAMELLINI
TORINO
Stasera la nuova Fiat 500 entra nella case di tutti gli italiani con una pubblicità che parla di Falcone, Ciampi, Valentino Rossi e Giorgio Gaber, non nomina mai la 500 e cita la Fiat soltanto una volta, alla fine. Colpiti dalla scelta, siamo andati a chiederne conto al pubblicitario che ha scritto il testo dello spot e scelto le foto che lo illustrano. È un esordiente. Si chiama Sergio Marchionne, uno che ama l'Italia come capita solo a chi non ci ha vissuto per molto tempo e che di mestiere gestisce da tre anni l'azienda di cui ha appena curato la réclame. È seduto davanti a un portacenere, gioca con l'accendino e porta il solito maglione blu. «Nero. Io posseggo solo maglioni neri. Ma siete tutti daltonici? Nero con una rifinitura speciale di cui nessuno si è ancora accorto. Dopo gliela mostro».
Intanto ci dica quando ha deciso di darsi alla pubblicità.
«Il 16 maggio, di pomeriggio. Ho impiegato un'ora e mezzo per scrivere il testo al computer. Ma ce l'avevo in pancia da giorni. L'ho scritto in inglese e poi tradotto, ma chi lo ha letto in originale dice che è ancora più bello, perché l'inglese è una lingua precisa».
E cosa dovrebbe comunicarci di così preciso, lo spot della 500?
«Ricostruisce il Dna del gruppo Fiat. Abbiamo sputato sangue in questi anni per ripulirlo e ricominciare. Oggi, 4 luglio, per la Fiat è un nuovo inizio. Tre anni di catarsi per tornare a riveder la luce».
Ricorda la prima volta in cui entrò al Lingotto da amministratore delegato?
«Nella pancia della balena. Sentivo puzza di morte. Morte industriale, intendo. Un'organizzazione sfinita, pronta ad appigliarsi a qualsiasi chiodo, anche a questa specie di Topolino che arrivava dalla Svizzera, chissà che fumetti avrebbe portato».
Fumetti amari, all'inizio.
«Per prima cosa ho fatto il giro del mondo in 40 giorni, ho visitato tutti gli stabilimenti, visto tutto. La burocrazia ministeriale. L'organizzazione non strutturata per la concorrenza. La logica era: quest'anno ho fatto un accendino, il prossimo anno ne farò uno più lungo di un millimetro, e chi se ne frega se intanto all'estero lo fanno di un chilometro. L'idea di fare soldi non era minimamente presa in considerazione, come in certi ambienti islamici dove il guadagno è considerato una forma di usura».
Il piemontese viene da generazioni di montanari, soldati, operai. Ha il culto dell'obbedienza.
«E io ho mantenuto la disciplina e il senso del dovere, però li ho dirottati verso la condivisione degli obiettivi. Lavoro di squadra vuol dire che tutti i miei uomini comunicano fra loro e si informano su tutto. Ma il leader deve anche saper decidere da solo. Quando andavo in Usa per trattare con GM mi sentivo alle Crociate. E poi le banche, il convertendo. Momenti unici. Ma i miei uomini si devono sempre sentire coperti da me. Vero, De Meo?». Luca De Meo, a.d. di Fiat Automobiles, è l'incarnazione fisica del nuovo verbo aziendale. Quarant'anni appena compiuti, testa svelta, lingua sciolta, jeans e musica rock, praticamente un alieno in diretta dal futuro: «Ogni tanto il dottore mi cazzia perché faccio quello che mi pare».
È così, dottor Marchionne?
«Tanto poi continua a farlo… Far parte della squadra, ecco quel che conta, Io so che se lascio uno di loro fuori da una decisione, lo sgonfio in tre secondi. È un po' che li trascuro, è di nuovo il momento di dargli una sferzata. Come dice De Meo, abbiamo avuto cuore e gambe per entrare in Champions, adesso viene il difficile. Tutti ci davano per morti. Sull'ultimo numero del Journal de l'Auto c'è l'immagine di una 500 che esce dalla bara… Ma il rischio di retrocedere è svanito per sempre. La Fiat non creperà più. Hanno fatto di tutto per spolparla, toglierle le scarpe e il cappotto. Ma siamo sopravvissuti. Ora il sogno è un altro. Diventare i migliori. Non in tutto, che è impossibile. Ma su certi valori. Essere italiani significa farci riconoscere per lo stile che abbiamo. E poi i nostri concorrenti sono complessi, rigidi e pieni di procedure: speriamo che continuino. Noi invece stiamo diventando veloci e facilitanti come la Apple. Per lo spot mi sono ispirato allo slogan: "Think different"».
La Apple è il suo pallino. Come mai preferisce Steve Jobs a Bill Gates?
«È l'underdog, quello che vede il mondo in maniera diversa e capisce che c'è spazio anche per quelli come lui. Apple è un insieme di valori e di cose eleganti e coerenti. Io sono un miscredente convertito. Il primo iPod me l'ha regalato De Meo. Un sistema facile da usare. Voglio che la Fiat diventi la Apple dell'auto. E la 500 sarà il nostro iPod».
Che musica metterebbe sulla nuova 500?
«Bobby McFerrin: "A piece, a chord"».
Adesso si balla, ma prima ha dovuto usare il bisturi. Montanelli diceva che i leader italiani partono con l'idea di fare i chirurghi, ma finiscono col somministrare la solita aspirina.
«Io sapevo che tagliare era una premessa per rinascere. Se c'è una cosa che odio è licenziare qualcuno, guardarlo negli occhi e immaginarlo la sera, quando tornerà a casa e dovrà dirlo alla moglie, ai figli. È una cosa orribile. Allora cerco di attutirgli la botta, facilitargli l'uscita. Qui d'altronde si era creata una incrostazione, non potevo inventarmi un mestiere per tutti. Ma adesso ricomincio ad assumere. Cinquecento tecnici e ingegneri, e non mi bastano. Macchine, motori, trattori, camion: stiamo crescendo da tutte le parti».
E gli operai?
«Il problema non sono mai stati loro. Ma vanno gestiti bene. Andai a Pomigliano d'Arco, due anni fa, e davanti a me un'operaia attaccò un pezzo alla macchina. Brava, le dissi. E lei: "Guardi, dottore, è stata una botta di culo. Di solito ci impiego venti volte a incastrarlo". L'ingegnere aveva disegnato male il pezzo».
Nello spot ci sono anche gli operai sotto Mirafiori.
«Abbiamo scelto immagini che riguardassero da vicino la storia d'Italia degli ultimi 50 anni. Così lo spot piazza la Fiat in un contesto storico che Apple non aveva. Appena arrivato, feci fare un filmato con tutti i nostri successi. Il senso era: se l'abbiamo già fatto, perché non potremmo rifarlo? Lì abbiamo capito che significavamo qualcosa per questo Paese. Nel bene e nel male. Ma il saldo è positivo. Perciò lo slogan della campagna è: la nuova Fiat appartiene a tutti noi"».
Le immagini le ha scelte lei?
«Ho dato spunti, anche forti. Amin, Pol Pot. Alcuni sono stati scartati. Nella mia testa c'erano solo parole e immagini. Poi è saltato fuori il bambino del "Nuovo cinema Paradiso" di Tornatore. È lui che guarda le foto, nello spot. Il suo sorriso buffo rappresenta il nuovo primo giorno della Fiat».
La sua immagine preferita? Per De Meo è Ciampi che mette le mani sulla bara dei caduti di Nassiriya.
«Falcone e Borsellino. E Valentino Rossi che solleva un braccio al cielo dopo la vittoria. Quanta energia e forza in quel gesto, quanta italianità… Questo è un Paese che non sa volersi bene».
Lei ha messo l'etica nel Dna della nuova Fiat. Funzionerà nel paese dei furbetti?
«Anche l'America ha avuto i suoi furbetti. La Enron riceveva gli investitori in una sala piena di telefoni. Peccato che non ci fossero i fili… Ma un sistema sano rientra, corregge e si riposiziona. Il problema italiano è che non ha la reputazione internazionale di sapersi correggere. La nostra sfida è riconquistare dignità».
Bisognerebbe avere senso dello Stato. Anche le aziende che privatizzano i profitti e scaricano i debiti sul pubblico.
«Negli ultimi 3 anni profitti e debiti delle Fiat sono stati totalmente a carico dell'azienda. Alle banche avevo promesso che mi sarei spaccato l'anima per non far perder loro i soldi che in quel momento non potevo restituire. Bene, se fossero rimaste tutte, adesso avrebbero il doppio e oltre del capitale investito. I loro 3 miliardi oggi ne valgono quasi 7».
Fra gli italiani si respira impotenza.
«Strano. Il Pil cresce, l'indebitamento e la disoccupazione calano, eppure c'è questo senso di insoddisfazione».
Sarà che le sale dei bottoni assomigliano a quella della Enron. Schiacci e non risponde nessuno.
«Anche qui schiacciavo e l'unico che rispondeva era il centralino. Allora mi sono messo sotto il tavolo e li ho aggiustati, i bottoni».
È un consiglio ai politici?
«Li ho visti coinvolti in certe risse… Ci vuole classe. Quando un politico si alza a parlare, deve farlo con competenza e credibilità. Il carisma non è tutto. Come la bellezza nelle belle donne: alla lunga non basta».
Chi le piace?
«Sarkozy: un uomo di destra che si apre a gente che non fa parte della sua tribù. Pragmatico. Prendiamo le pensioni. In Italia vedo un approccio ideologico. Perché uno dovrebbe lavorare più a lungo? Solo perché la vita si è allungata?».
No, perché mancano i soldi.
«Se il motivo è economico, allora mi sta bene. La 500 l'abbiamo costruita perché avevamo i soldi. Il primo a parlarne fu Lapo. Sembrava una valutazione emotiva. Ma al primo bilancio non più in rosso, abbiamo deciso di farla davvero. Era il dicembre 2005. Ci abbiamo impiegato 18 mesi, il doppio del tempo che occorre per un bambino, ma la metà di quanto ci mettono i nostri concorrenti. Scusi, mi è arrivato un sms dalla Borsa: "Fiat vale 28 miliardi e mezzo di euro". Forse è davvero ora di andarci, in pensione…».
Non ci crede nessuno. Ormai con quel maglione è anche un personaggio. Dal Presidente della Repubblica dovrà mettersi la giacca.
«Cos'è, una minaccia? Io sono così. Il tizio con il maglione. Almeno non mi confondo la mattina nell'armadio. I miei maglioni hanno un piccolo tricolore sulla manica. E lo porto con orgoglio, io. L'Italia non è un concetto astratto. Esiste. Come ce l'abbiamo fatta noi a trovare la gente giusta per risorgere, ce la può fare anche il Paese. Qui dentro non si è mai brindato a qualcosa che non riguardasse la Fiat. Ci sentiamo una comunità dominata da un forte senso di appartenenza. Sarebbe bello vederlo anche fuori di qui. Come in Francia. Lo spot andrà anche lì, e le immagini saranno ovviamente francesi, da De Gaulle a Platini».
Montezemolo ha visto quello italiano?
«E gli è piaciuto molto».
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Originariamente Scritto da knymed Visualizza Messaggioio penso sia ingiusto legare un'azienda al destino di una nazione, è da straccioni. non so con quali favori gli agnelli abbiano potuto costringere la politica a fare il loro gioco. la fiat è stata sul punto di fallire innumerevoli volte, poi lo stato arrivava e aiutava con i soldi nostri, tanti soldi nostri, anche di chi una macchina fiat non l'ha mai avuta. risolta la contabilità i profitti li teneva per sè. se la fiat fosse stata fatta fallire l'avrebbe potuta prendere qualcuno con più capacità. pensa solo che la fiat ha fagocitato tutto: alfa romeo, lancia, innocenti, autobianchi, ferrari, maserati, probabilmente dimentico qualcuno. acquisizioni fatte chissà come è completamente contro le regole dell'antitrust, in effetti la fiat è un monopolio non solo di auto ma di camion aerei e soprattutto treni. ora qualcuno mi dica perchè la fiat non può fare un'auto sportiva latrimenti minaccia l'alfa, se fa un'auto di moda/lusso minaccia la lancia. la maserati non è altro che la ferrari all'americana. in pratica se durante le sue crisi la fiat avesse venduto come fa qualsiasi azienda "normale" ora ci si troverebbe in una situazione di VERA CONCORRENZA con modelli che non vedremo mai. ed invece la fiat è diventata un mostro in grado non solo di decidere il destino economico di una nazione (cosa di cui non si dovrebbe impicciare il ministero dell'economia ma direttamente il capo del governo perchè rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale) ma anche la politica e nel sociale (ricordate l'immigrazione al nord dei "terroni" ?). ritengo che la fiat andrebbe boicottata e bisognerebbe fare questo discorso alla gente che guarda la nuova 500 come "orgoglio italiano"
ritornando a quanto dicevi sul fatto che FIAT=italia, la memoria, l'identità vi ricordo che guardando al passato le cose sembrano migliori di quanto siano in realtà state, pensateci bene. la vecchia 500 sarà stata anche simpatica e compagna di tante scampagnate ma era un'auto low cost, costruita con il lavoro di migliaia di persone che a turno sono state licenziate perchè servivano solo a lavorare nei periodi di greande richiesta del prodotto. ricordatevi le manifestazioni contro la fiat. io sono di destra ma qui sembra che io stia parlando da brigatista, che ve lo devo dire io che quell'azienda è marcia e dire che è un'orgoglio nazionale mi fa senso? ragazzi è una multinazionale, nient'altro...
ma che discorsi! lo stato aiuta sempre le grandi industrie in difficoltà e se lo fa è perchè gli conviene farlo! quante persone avrebbero perso il lavoro se la fiat fosse fallita? e lo sai che la ripresa della fiat ha influito del 20% sul 1,9% di crescita di pil annuale? uno 0,4% in più, tutto merito della fiat
la vuoi boicottare? così facendo dai soldi ai tedeschi o ai giapponesi togliendo soldi e lavoro agli italiani, e se poi magari la fiat manda di nuovo in cassa integrazione è un po' anche colpa tua...
è lecito che tu scelga in base alla qualità, non per esterofilia. E per qualità la fiat è ormai pari alle altre, e anzi alfa romeo è superiore a bmw, ad esempio, ma la gente compra bmw perchè è scema.
cavolo succede solo in italia che la gente parla male di una casa automobilistica nazionale, addirittura la odia... questa cosa non la capirò mai.Last edited by Arturo Bandini; 05-07-2007, 16:18:17.
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggioma che discorsi! lo stato aiuta sempre le grandi industrie in difficoltà e se lo fa è perchè gli conviene farlo! quante persone avrebbero perso il lavoro se la fiat fosse fallita?
la vuoi boicottare? così facendo dai soldi ai tedeschi o ai giapponesi togliendo soldi e lavoro agli italiani, e se poi magari la fiat manda di nuovo in cassa integrazione è un po' anche colpa tua...
è lecito che tu scelga in base alla qualità, non per esterofilia. E per qualità la fiat è ormai pari alle altre, e anzi alfa romeo è superiore a bmw, ad esempio, ma la gente compra bmw perchè è scema.
cavolo succede solo in italia che la gente parla male di una casa automobilistica nazionale, addirittura la odia... questa cosa non la capirò mai.
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fossi la fiat farei uno spot anche per quelli che la criticano, con spaghetti e mandolini e baffi finti e crucchi che ci prendono per il culo mentre lucidano i loro bmw
si si: italiani manciaspachetti, il bmw appartiene a tutti voiLast edited by Arturo Bandini; 05-07-2007, 16:26:18.
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Originariamente Scritto da knymed Visualizza Messaggiorenditi conto che in italia di GRANDI AZIENDE esiste solo la fiat e dare tutta l'economia in mano ad una azienda sola è da pazzi. io non vogllio dare neanche un soldo a americani, giappoonesi tedeschi o altri, ma secondo te chi erano quelli che hanno creato ferrari, alfa, lancia, autobianchi? erano italiani e questo ti fa capire che anche altri italiani avrebbero potuto contrastare il dominio fiat nojn solo tedesche ecc., ma loro non gliel'hanno lasciato fare, la concorrenza è una cosa, ma quello che fa la fiat non è concorrenza grazie all'aiuto di politici amici nel governo
la citroen faceva delle macchine affascinanti finchè nn l' ha inglobata peugeot, e ora fa macchine qualunque...
ps: dimentichi che ci sono aziende superiori a fiat in italia: eni, finmeccanica, enel...Last edited by Arturo Bandini; 05-07-2007, 16:26:31.
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