Psicofarmaci e stragi familiari

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    • Mar 2007
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    Psicofarmaci e stragi familiari

    Oggigiorno non rimaniamo più tanto sconvolti quando, aprendo il quotidiano o guardando il telegiornale, sentiamo di genitori che uccidono i propri figli, mariti che ammazzano la propria famiglia o di bambini che fanno stragi senza pentirsene. Ormai queste storie sono diventate l’ordine del giorno in una società triste e depressa e l’aumento graduale non ha creato clamore né dubbi sul perché di questo fenomeno.

    Negli ultimi anni, leggendo gli articoli della stampa ufficiale ho iniziato a notare che i casi di omicidio erano sempre più spesso associati a persone depresse, psicopatici o più semplicemente persone normalissime, che in seno di poi si scopriva assumevano antidepressivi, tranquillanti o regolatori dell’umore. Fino a qui nessuna preoccupazione, insomma è plausibile se non logico che una persona che ha il coraggio di togliere una vita abbia dei seri problemi psicologici che lo portano a commettere un atto così estremo.

    Leggendo questa raccolta di materiale viene automatico cercare un denominatore comune a tutte queste storie. Abbiamo detto prima che le caratteristiche dell’omicida comune sono la depressione acuta, problemi psicologici vari (come schizofrenia, ADHD o simili) o semplicemente un momento particolarmente stressante della vita.
    Scavando non troppo a fondo nella vita della maggior parte degli omicidi salta all’occhio quello che hanno in comune: gli psicofarmaci.

    Il consumo di antidepressivi in Italia, secondo la OSMED, ha subito un aumento del 75% in termini di dosi nell’arco di 3 anni dal 2000 al 2003. Nello stesso periodo gli omicidi perpetrati all’interno delle famiglie e quelli di carattere passionale sono aumentati in modo preoccupante, mentre quelli per furto, rapina e quelli legati da atti di criminalità organizzata sono diminuiti complessivamente del 50%.

    Aumentano le prescrizioni degli psicofarmaci, aumentano i scatti di follia acuta che portano ad uccidere persone amate.
    Il collegamento è semplice, ma lo è ancora di più se facciamo attenzione alle informazioni che ci danno. In più dell’80% degli articoli nella cronaca nera sugli omicidi famigliari o passionali, viene specificato che l’assassino assumeva antidepressivi o psicofarmaci nel periodo antecedente all’omicidio.

    Riportiamo di seguito alcuni esempi di cronaca recente:

    Lecco, la mamma ammette: “Ho ucciso io Mirko”
    “Che qualcosa non andasse, però, era stata lei la prima ad accorgersene, visto che negli ultimi mesi era andata sia da uno psichiatra che da uno psicologo per chiedere aiuto. Inoltre, aveva preso tranquillanti e antidepressivi”. . .
    La Repubblica 1 giugno 2005

    Si uccide con il figlio di due anni
    “Laura Manzin, 39 anni era in cura presso un centro psichiatrico”...
    Si stava separando. Temeva che le togliessero il bimbo
    La Repubblica, 18 Dicembre 2003

    Ha confessato di averla gettata dal 14mo piano dopo una violenta lite
    Ragazza precipita dal balcone
    Il fidanzato: “Sono stato io”
    ... “La discussione sarebbe poi degenerata con la complicità di un micidiale miscuglio di droga e psicofarmaci di cui i due giovani erano imbottiti.” ...
    La Repubblica, 4 Luglio 2003

    Alcuni si chiederanno che relazione ci sia tra i due fenomeni, insomma ci mancherebbe altro che una persona normale (psicologicamente stabile) commette gli stessi reati dei pazzi maniaci che stanno al mondo! Avete mai provato a leggere il foglietto illustrativo di un antidepressivo o di un qualsiasi altro psicofarmaco? Basta leggere la guida all’uso dei farmaci fornito dal Ministero della Salute per accorgersi delle contraddizioni della psichiatria di oggi; gli inibitori della serotonina (SSRI) sono gli antidepressivi maggiormente usati in Italia. Tra gli effetti indesiderati scritti nella guida, oltre ai molteplici disturbi minori, ci sono irritabilità, ansia, ipomania o mania, per non parlare delle avvertenze scritte a fine paragrafo: “L’ideazione suicida è stata posta in relazione con alcuni SSRI, in particolare fluoxetina, ma non è stato stabilito un rapporto di causa ed effetto”.

    C’è qualcosa che non mi quadra, un antidepressivo non dovrebbe curare la depressione appunto per non arrivare al suicidio? Non dovrebbe regolare i meccanismi cerebrali invece di portare ancora più disturbi come l’ansia o addirittura la mania? E se il paziente è ansioso che fanno? Gli danno anche l’ansiolitico! E indovinate un po’ qual è uno degli effetti indesiderati degli ansiolitici? La depressione!

    E così si entra nel circolo vizioso degli interessi sulla nostra salute, e su quello dei nostri cari. Un gioco bizzarro e forse assurdo in quanto è difficile pensare che i “grandi” guardiani della nostra salute chiudono gli occhi sulla dannosità di moltissimi farmaci e sugli effetti che hanno sul cervello umano per un business che ha già occupato i primi posti nel mercato internazionale.

    Gli studi ci sono, come mai non se n’è parlato nella stampa ufficiale? Come mai queste miscele chimiche sono ancora sul mercato e vengono prescritte a migliaia di italiani?

    La vita è nostra ed è nostro diritto essere sani ed avere tutte le informazioni per poter scegliere consapevolmente le cure migliori da seguire.

    Amanda Adams
  • eremita
    the swiss
    • Jan 2005
    • 7184
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    #2
    Originariamente Scritto da Su Malloru Visualizza Messaggio
    Oggigiorno non rimaniamo più tanto sconvolti quando, aprendo il quotidiano o guardando il telegiornale, sentiamo di genitori che uccidono i propri figli, mariti che ammazzano la propria famiglia o di bambini che fanno stragi senza pentirsene. Ormai queste storie sono diventate l’ordine del giorno in una società triste e depressa e l’aumento graduale non ha creato clamore né dubbi sul perché di questo fenomeno.

    Negli ultimi anni, leggendo gli articoli della stampa ufficiale ho iniziato a notare che i casi di omicidio erano sempre più spesso associati a persone depresse, psicopatici o più semplicemente persone normalissime, che in seno di poi si scopriva assumevano antidepressivi, tranquillanti o regolatori dell’umore. Fino a qui nessuna preoccupazione, insomma è plausibile se non logico che una persona che ha il coraggio di togliere una vita abbia dei seri problemi psicologici che lo portano a commettere un atto così estremo.

    Leggendo questa raccolta di materiale viene automatico cercare un denominatore comune a tutte queste storie. Abbiamo detto prima che le caratteristiche dell’omicida comune sono la depressione acuta, problemi psicologici vari (come schizofrenia, ADHD o simili) o semplicemente un momento particolarmente stressante della vita.
    Scavando non troppo a fondo nella vita della maggior parte degli omicidi salta all’occhio quello che hanno in comune: gli psicofarmaci.

    Il consumo di antidepressivi in Italia, secondo la OSMED, ha subito un aumento del 75% in termini di dosi nell’arco di 3 anni dal 2000 al 2003. Nello stesso periodo gli omicidi perpetrati all’interno delle famiglie e quelli di carattere passionale sono aumentati in modo preoccupante, mentre quelli per furto, rapina e quelli legati da atti di criminalità organizzata sono diminuiti complessivamente del 50%.

    Aumentano le prescrizioni degli psicofarmaci, aumentano i scatti di follia acuta che portano ad uccidere persone amate.
    Il collegamento è semplice, ma lo è ancora di più se facciamo attenzione alle informazioni che ci danno. In più dell’80% degli articoli nella cronaca nera sugli omicidi famigliari o passionali, viene specificato che l’assassino assumeva antidepressivi o psicofarmaci nel periodo antecedente all’omicidio.

    Riportiamo di seguito alcuni esempi di cronaca recente:

    Lecco, la mamma ammette: “Ho ucciso io Mirko”
    “Che qualcosa non andasse, però, era stata lei la prima ad accorgersene, visto che negli ultimi mesi era andata sia da uno psichiatra che da uno psicologo per chiedere aiuto. Inoltre, aveva preso tranquillanti e antidepressivi”. . .
    La Repubblica 1 giugno 2005

    Si uccide con il figlio di due anni
    “Laura Manzin, 39 anni era in cura presso un centro psichiatrico”...
    Si stava separando. Temeva che le togliessero il bimbo
    La Repubblica, 18 Dicembre 2003

    Ha confessato di averla gettata dal 14mo piano dopo una violenta lite
    Ragazza precipita dal balcone
    Il fidanzato: “Sono stato io”
    ... “La discussione sarebbe poi degenerata con la complicità di un micidiale miscuglio di droga e psicofarmaci di cui i due giovani erano imbottiti.” ...
    La Repubblica, 4 Luglio 2003

    Alcuni si chiederanno che relazione ci sia tra i due fenomeni, insomma ci mancherebbe altro che una persona normale (psicologicamente stabile) commette gli stessi reati dei pazzi maniaci che stanno al mondo! Avete mai provato a leggere il foglietto illustrativo di un antidepressivo o di un qualsiasi altro psicofarmaco? Basta leggere la guida all’uso dei farmaci fornito dal Ministero della Salute per accorgersi delle contraddizioni della psichiatria di oggi; gli inibitori della serotonina (SSRI) sono gli antidepressivi maggiormente usati in Italia. Tra gli effetti indesiderati scritti nella guida, oltre ai molteplici disturbi minori, ci sono irritabilità, ansia, ipomania o mania, per non parlare delle avvertenze scritte a fine paragrafo: “L’ideazione suicida è stata posta in relazione con alcuni SSRI, in particolare fluoxetina, ma non è stato stabilito un rapporto di causa ed effetto”.

    C’è qualcosa che non mi quadra, un antidepressivo non dovrebbe curare la depressione appunto per non arrivare al suicidio? Non dovrebbe regolare i meccanismi cerebrali invece di portare ancora più disturbi come l’ansia o addirittura la mania? E se il paziente è ansioso che fanno? Gli danno anche l’ansiolitico! E indovinate un po’ qual è uno degli effetti indesiderati degli ansiolitici? La depressione!

    E così si entra nel circolo vizioso degli interessi sulla nostra salute, e su quello dei nostri cari. Un gioco bizzarro e forse assurdo in quanto è difficile pensare che i “grandi” guardiani della nostra salute chiudono gli occhi sulla dannosità di moltissimi farmaci e sugli effetti che hanno sul cervello umano per un business che ha già occupato i primi posti nel mercato internazionale.

    Gli studi ci sono, come mai non se n’è parlato nella stampa ufficiale? Come mai queste miscele chimiche sono ancora sul mercato e vengono prescritte a migliaia di italiani?

    La vita è nostra ed è nostro diritto essere sani ed avere tutte le informazioni per poter scegliere consapevolmente le cure migliori da seguire.

    Amanda Adams
    lo psicofarmaco


    Originalmente inviato da Albe
    no passera no party !

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    • Gary
      Queen Of The Balls - Ex Mod.
      • Mar 2007
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      • Tempio Pausania
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      #3
      il problema è quando lo psicofarmaco non ha piu effetto e capisci di essere diventato matto e quindi vai fuori di testa
      Originariamente Scritto da modgallagher
      gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
      " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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      • Leonida
        Filosofo del *****
        • Nov 2006
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        #4
        eremitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
        Originariamente Scritto da gorgone
        è plotino la chiave universale per le vagine
        Originariamente Scritto da gorgone
        secondo me sono pazzi.

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        • eremita
          the swiss
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          #5
          Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
          eremitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
          hhhhhhhhhhhàààààààààààà fluoxetinaaaaaa
          lo psicofarmaco


          Originalmente inviato da Albe
          no passera no party !

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          • Leonida
            Filosofo del *****
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            #6
            'a ropp staj tutt' a for, frà!
            Originariamente Scritto da gorgone
            è plotino la chiave universale per le vagine
            Originariamente Scritto da gorgone
            secondo me sono pazzi.

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            • alexguzz
              Bodyweb Senior
              • Sep 2006
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              • Livorno
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              #7
              Originariamente Scritto da Su Malloru Visualizza Messaggio
              Oggigiorno non rimaniamo più tanto sconvolti quando, aprendo il quotidiano o guardando il telegiornale, sentiamo di genitori che uccidono i propri figli, mariti che ammazzano la propria famiglia o di bambini che fanno stragi senza pentirsene. Ormai queste storie sono diventate l’ordine del giorno in una società triste e depressa e l’aumento graduale non ha creato clamore né dubbi sul perché di questo fenomeno.

              Negli ultimi anni, leggendo gli articoli della stampa ufficiale ho iniziato a notare che i casi di omicidio erano sempre più spesso associati a persone depresse, psicopatici o più semplicemente persone normalissime, che in seno di poi si scopriva assumevano antidepressivi, tranquillanti o regolatori dell’umore. Fino a qui nessuna preoccupazione, insomma è plausibile se non logico che una persona che ha il coraggio di togliere una vita abbia dei seri problemi psicologici che lo portano a commettere un atto così estremo.

              Leggendo questa raccolta di materiale viene automatico cercare un denominatore comune a tutte queste storie. Abbiamo detto prima che le caratteristiche dell’omicida comune sono la depressione acuta, problemi psicologici vari (come schizofrenia, ADHD o simili) o semplicemente un momento particolarmente stressante della vita.
              Scavando non troppo a fondo nella vita della maggior parte degli omicidi salta all’occhio quello che hanno in comune: gli psicofarmaci.

              Il consumo di antidepressivi in Italia, secondo la OSMED, ha subito un aumento del 75% in termini di dosi nell’arco di 3 anni dal 2000 al 2003. Nello stesso periodo gli omicidi perpetrati all’interno delle famiglie e quelli di carattere passionale sono aumentati in modo preoccupante, mentre quelli per furto, rapina e quelli legati da atti di criminalità organizzata sono diminuiti complessivamente del 50%.

              Aumentano le prescrizioni degli psicofarmaci, aumentano i scatti di follia acuta che portano ad uccidere persone amate.
              Il collegamento è semplice, ma lo è ancora di più se facciamo attenzione alle informazioni che ci danno. In più dell’80% degli articoli nella cronaca nera sugli omicidi famigliari o passionali, viene specificato che l’assassino assumeva antidepressivi o psicofarmaci nel periodo antecedente all’omicidio.

              Riportiamo di seguito alcuni esempi di cronaca recente:

              Lecco, la mamma ammette: “Ho ucciso io Mirko”
              “Che qualcosa non andasse, però, era stata lei la prima ad accorgersene, visto che negli ultimi mesi era andata sia da uno psichiatra che da uno psicologo per chiedere aiuto. Inoltre, aveva preso tranquillanti e antidepressivi”. . .
              La Repubblica 1 giugno 2005

              Si uccide con il figlio di due anni
              “Laura Manzin, 39 anni era in cura presso un centro psichiatrico”...
              Si stava separando. Temeva che le togliessero il bimbo
              La Repubblica, 18 Dicembre 2003

              Ha confessato di averla gettata dal 14mo piano dopo una violenta lite
              Ragazza precipita dal balcone
              Il fidanzato: “Sono stato io”
              ... “La discussione sarebbe poi degenerata con la complicità di un micidiale miscuglio di droga e psicofarmaci di cui i due giovani erano imbottiti.” ...
              La Repubblica, 4 Luglio 2003

              Alcuni si chiederanno che relazione ci sia tra i due fenomeni, insomma ci mancherebbe altro che una persona normale (psicologicamente stabile) commette gli stessi reati dei pazzi maniaci che stanno al mondo! Avete mai provato a leggere il foglietto illustrativo di un antidepressivo o di un qualsiasi altro psicofarmaco? Basta leggere la guida all’uso dei farmaci fornito dal Ministero della Salute per accorgersi delle contraddizioni della psichiatria di oggi; gli inibitori della serotonina (SSRI) sono gli antidepressivi maggiormente usati in Italia. Tra gli effetti indesiderati scritti nella guida, oltre ai molteplici disturbi minori, ci sono irritabilità, ansia, ipomania o mania, per non parlare delle avvertenze scritte a fine paragrafo: “L’ideazione suicida è stata posta in relazione con alcuni SSRI, in particolare fluoxetina, ma non è stato stabilito un rapporto di causa ed effetto”.

              C’è qualcosa che non mi quadra, un antidepressivo non dovrebbe curare la depressione appunto per non arrivare al suicidio? Non dovrebbe regolare i meccanismi cerebrali invece di portare ancora più disturbi come l’ansia o addirittura la mania? E se il paziente è ansioso che fanno? Gli danno anche l’ansiolitico! E indovinate un po’ qual è uno degli effetti indesiderati degli ansiolitici? La depressione!

              E così si entra nel circolo vizioso degli interessi sulla nostra salute, e su quello dei nostri cari. Un gioco bizzarro e forse assurdo in quanto è difficile pensare che i “grandi” guardiani della nostra salute chiudono gli occhi sulla dannosità di moltissimi farmaci e sugli effetti che hanno sul cervello umano per un business che ha già occupato i primi posti nel mercato internazionale.

              Gli studi ci sono, come mai non se n’è parlato nella stampa ufficiale? Come mai queste miscele chimiche sono ancora sul mercato e vengono prescritte a migliaia di italiani?

              La vita è nostra ed è nostro diritto essere sani ed avere tutte le informazioni per poter scegliere consapevolmente le cure migliori da seguire.

              Amanda Adams

              Come ben sai le case farmaceutiche sono colossi dal potere indecifrabile, esse hanno tutto l'interesse che queste notizie rimangano insabbiate.
              capolavoro di GABRIELE81
              Grazie,grazie,grazie. Hai sconvolto le costruzioni dogmatiche attorno al concetto di "Immondità". E' roba dell'altro mondo, specie quando ti ergi a novello maestro di vita Do Nascimento. Inoltre ti ricostruisco alcuni accadimenti: la tua miss padania si fa trapanare da messer gran cefalo "pensando a te", però evidentemente "pensando a te" (c.d. scopate alla Bam) gli vien voglia di assaggiare ancora una volta il robusto mattarello del 27enne...

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              • max_power
                Low-Carb Moderator
                • Dec 2000
                • 61881
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                • Torino
                • Send PM

                #8
                Originariamente Scritto da Su Malloru Visualizza Messaggio

                C’è qualcosa che non mi quadra, un antidepressivo non dovrebbe curare la depressione appunto per non arrivare al suicidio? Non dovrebbe regolare i meccanismi cerebrali invece di portare ancora più disturbi come l’ansia o addirittura la mania? E se il paziente è ansioso che fanno? Gli danno anche l’ansiolitico! E indovinate un po’ qual è uno degli effetti indesiderati degli ansiolitici? La depressione!
                Guarda che non è colpa delle case farmaceutiche. E' colpa di come siamo fatti. La depressione dà molti effetti contrari all'ansia. Logicamente un farmaco antidepressivo come la fluoxetina, che è un SSRI, ossia un inibitore del reuptake di serotonina, aumentando la quantità di serotonina a livello del vallo sinaptico, aumenta anche i fenomeni di ansia.

                Questo per dire che c'è un equilibrio tra i neurotrasmettitori e questo equilibrio, se salta, l'equilibrio va ristabilito solo con una terapia che non duri molto tempo.
                Chi prende farmaci psicotropi per anni, ha già ormai sconvolto tutto il suo pattern neuroormonale, e che gli piaccia o no, è molto probabile che quei farmaci debba prenderli a vita.
                Tu non immagini quante persone ci sono che li prendono ormai da una vita. Queste persone sono considerati normali dalla società. Io preferisco considerarle dipendenti da una sostanza, alla stessa stregua di un eroinomane tanto per fare un esempio.
                Max_power, The Sicilian Rock

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                • epico
                  L'informatore Esoterico
                  • Nov 2003
                  • 6731
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                  • 2
                  • Send PM

                  #9
                  Psicofarmaci li uso e non portano a nessun omicidio o squilibrio...la gente non ammazza per colpa del medicinale ma percheì e' malata..e' chiaro che chi e' malato usi tali farmaci ...quindi e' semplicistico dire che e' colpa del farmaco..l'uso del farmaco e' solo un secondarismo dovuto alla malattia e non ha nessun effetto su gesti folli...anzi probabilmente senza tali farmaci i gesti folli sarebbero molti di piu'.

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                  • epico
                    L'informatore Esoterico
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                    #10
                    non faccio uso per problemi di testa ma li uso nel mio caso come antidolorifici..per curare il problema che mi ha costretto a dire addio alle seghe.

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                    • Liam & Me
                      Bad Blake
                      • Dec 2006
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                      • high as a kite
                      • Send PM

                      #11
                      Originariamente Scritto da epico Visualizza Messaggio
                      Psicofarmaci li uso e non portano a nessun omicidio o squilibrio...la gente non ammazza per colpa del medicinale ma percheì e' malata..e' chiaro che chi e' malato usi tali farmaci ...quindi e' semplicistico dire che e' colpa del farmaco..l'uso del farmaco e' solo un secondarismo dovuto alla malattia e non ha nessun effetto su gesti folli...anzi probabilmente senza tali farmaci i gesti folli sarebbero molti di piu'.
                      beh magari questo e' la tua esperienza personale, forse per altre persone sara' diverso..
                      B & B with a little weed










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                      • epico
                        L'informatore Esoterico
                        • Nov 2003
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                        #12
                        non credo..ti ripeto che se non esistessero tali farmaci i colpi di follia sarebbero molti di piu'...questi farmaci esistono apposta per curare tali aberrazioni.

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                        • epico
                          L'informatore Esoterico
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                          #13
                          dipende dai farmaci...mica tutti hanno nel foglietto simili effetti ...

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                          • epico
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                            #14
                            nello xanax c'e scritto che cura i tentativi di suicidio...nel laroxyl non vi sono assolutamenti effetti simili...non scriviamo cazzate dunque.

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                            • epico
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                              #15
                              chi e' malato e ha i neurotrasmettitori sballati deve curarsi esattamente come fa un diabetico con l'insulina...non diciamo cazzate dunque...sono farmaci che correggono malattie e non c'entano nulla con le stragi se non riducendole in maniera esponenziale.

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