forse domani su rai2 "sex crimes and the vatican"

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    forse domani su rai2 "sex crimes and the vatican"

    Il cda discute della puntata di domani di "Annozero", il centrosinistra lascia i lavori
    "Una riunione che è un tentativo intollerabile di censura preventiva"


    Santoro e l'inchiesta della Bbc
    domani in onda, è di nuovo bufera


    Già annunciati gli ospiti: monsignor Fisichella, don Di Noto, Odifreddi e l'autore del documentario


    Michele Santoro

    ROMA - E' una vigilia di passione, quella della messa in onda del discusso documentario della Bbc, Sex Crimes and the Vatican, prevista per domani sera nel corso del programma Annozero, alle 21 su RaiDue. A ventiquattrore dall'inizio della trasmissione, e con un parterre di ospiti organizzato passo passo dalla redazione del programma di concerto con la direzione generale della Rai, nel condiglio d'amministrazione è di nuovo scontro. Il consigliere Sandro Curzi abbandona i lavori perché, dice, "non intendo partecipare a una riunione che si materializza di fatto in un tentativo intollerabile di censura preventiva". Dopo di lui, tocca anche al presidente della Rai, Claudio Petruccioli, e a tutta la rappresentanza del centrosinistra. La puntata sarebbe già pronta: ospiti in studio, monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, don Fortunato Di Noto, dell'associazione Meter (che da anni combatte la pedofilia su internet), il matematico e ricercatore Piergiorgio Odifreddi, autore di Perché non possiamo essere cristiani, e Colm O'Gorman, il reporter della Bbc che ha firmato l'inchiesta.

    Il cda, intanto, ha approvato (è sarà presentata agli azionisti nell'assemblea dei soci il 27 giugno) la proposta di bilancio 2006. I dati chiave: un "buco" di 79 milioni, per l'esattezza 78,6, per la capogruppo Rai, a fronte di un utile di 16,4 milioni ottenuto nell'esercizio precedente, e un rosso di 87,4 milioni di euro per l'intero gruppo Rai, a fronte di un risultato positivo di 22,9 milioni nel 2005.


    Insomma è di nuovo bufera sulla puntata di Annozero che da settimane agita i sonni di politici e consiglieri d'amministrazione Rai, alti prelati e vertici di viale Mazzini, un po' meno quelli di Michele Santoro che ha avuto l'idea e che da subito s'è detto convinto delle proprie intenzioni. In onda sulla Bbc nell'autunno 2006, poi fenomeno della Rete (anche in una versione con sottotitoli in italiano) Sex Crimes and the Vatican è un'inchiesta sugli abusi sessuali commessi da religiosi a danno di minori che, ad Annozero,dovrebbe andare in onda in una versione, tradotta e doppiata, un po' più breve rispetto all'originale, ma per ragioni - precisa la redazione di Santoro - di puro editing televisivo.

    Il condizionale è d'obbligo. "Non si è mai visto, né in Rai né altrove che un organo amministrativo si arroghi il diritto di impedire, ostacolare e magari annullare una trasmissione giornalistica", dice Curzi, che chiama "paradossale" la pretesa "di impedire al servizio pubblico la trasmissione di un'inchiesta prodotta e trasmessa dalla Bbc e circolante da settimane su internet". E ribadisce: "In una società democratica, in particolare nel servizio pubblico televisivo, non può essere consentito a nessuno di minare un principio alla base della libertà di espressione e informazione: il rifiuto della censura preventiva".

    Le polemiche vanno avanti da settimane. Dopo la netta presa di posizione dei vescovi, che dalle pagine del quotidiano Avvenire hanno bollato il documentario come "un'infame calunnia", e dopo la richiesta, altrettanto ferma, di Santoro affinché la Rai lo acquistasse (con Enrico Mentana pronto a subentare nel caso di un "no" di viale Mazzini), sono scesi in campo i big della politica. Fra gli altri, Piero Fassino che ha auspicato "equilibrio e prudenza", e Gianfranco Fini che s'è detto convinto che la Rai abbia speso soldi pubblici per finalità "che non hanno nulla a che vedere con l'informazione".

    Dopo l'Avvenire, era stato il segretario generale della Cei, monsignor Betori, a prendere direttamente posizione: aveva sottolineato che il filmato diffonde di certo alcuni "contenuti falsi", ma allo stesso tempo aveva precisato che da parte dei vescovi non vi erano richieste di censura bensì la raccomandazione che, in caso di messa in onda, si prendessero le distanze da "tali falsità".

    Poi, il sì del direttore generale della Rai, Claudio Cappon, che si è assunto la responsabilità di acquistare il video e di seguire, in prima persona, la messa a punto della serata. Garantendo, prima di ogni altra cosa, che tutte le parti coinvolte venissero autorevolmente rappresentate. Ma anche su questo, nelle settimane scorse, il centrodestra del cda aveva dato battaglia. In particolare, era stato il consigliere Marco Staderini a ribadire: l'ultima parola sulla messa in onda spetta al consiglio d'amministrazione.

    Nel documentario, O'Gorman (anche lui vittima, da bambino, di abusi da parte di un prete) ha raccolto testimonianze in tutto il mondo, dalla cattolicissima Irlanda fino agli Stati Uniti, al Brasile e all'Inghilterra. Al centro dell'inchiesta, un documento riservato del Vaticano, il Crimen Sollicitationis del 1962, che spiega ai vescovi come comportarsi con i preti che tentano approcci sessuali dal confessionale, nonché come affrontare "ogni atto osceno esterno (...) con giovani di ambo i sessi".

    (30 maggio 2007)
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